GP Austria: scintille tra Verstappen e Norris, ne approfitta incredibilmente Russell!

(Immagine di copertina: Andy Hone / Motorsport Images)

Ci sono giornate in Formula 1 che valgono intere stagioni, non tanto per la posta in palio che caratterizza alcuni Gran Premi, quanto per il significato intrinseco che hanno specifici momenti. Gran Premio d'Austria, giro 64 su 71: Verstappen è impegnato in una strenua difesa su Lando Norris, dopo che l'inglese aveva recuperato tutto il distacco faticosamente accumulato nei primi tre quarti di gara, andato poi dilapidato nell'arco di un pit stop lento e di un bloccaggio... Lando attacca all'esterno Max in approccio di Curva 3, ma l'olandese si muove in frenata e i due vanno al contatto! Foratura per entrambi, che tentano faticosamente di rientrare ai box senza permettere che le carcasse degli pneumatici afflosciati distruggano le loro vetture. Per Norris è il ritiro, mentre Verstappen (che nel frattempo incassa una penalità di 10 secondi per l'incidente) riesce a concludere la gara in quinta posizione.

Basterebbe questo per descrivere quanto andato in scena al Red Bull Ring, ma come detto, la lotta - e gli strascichi che ha causato - hanno dentro di sè un significato più profondo di quel che è avvenuto in pista. Da un paio di mesi ormai Norris è lo sfidante più accreditato di Verstappen, e solo per una serie di coincidenze (e demeriti di pilota e squadra) lui e la sua McLaren non hanno fatto incetta di vittorie: dopo il trionfo di Miami, infatti, l'inglese avrebbe potuto vincere a Imola, in Canada e in Spagna, ma in tutte e tre le occasioni si è imposto proprio Verstappen!

Andy Hone / Motorsport Images

Sia chiaro, con ciò non si vogliono assolutamente sminuire i meriti di un pilota (Max) che abbiamo sempre apprezzato ed elogiato per la differenza che riesce a fare in pista, ma in quanto a Norris, è facile capire che la lotta col Campione del Mondo ha iniziato ad assumere dei contorni "personali"... Non è una dinamica nuova in Formula 1, abbiamo visto tantissime volte questi tipi di confronti "stereotipati" tra il campione affermato e un giovane pilota emergente che mira a detronizzarlo. Le età dei due piloti in questione stridono un po' con quest'immagine, ma dal momento in cui la McLaren è riuscita a fare lo step in avanti necessario per puntare alla vittoria, Norris si è calato nel ruolo dello sfidante. E durante il Gran Premio d'Austria abbiamo visto molto bene cosa accade quando qualcuno prova a impensierire Verstappen...

Mark Sutton / Motorsport Images

Prima di passare all'analisi prestazionale del GP d'Austria, vorrei provare a spegnere sul nascere le polemiche che inevitabilmente ci sono state in seguito all'incidente discusso. Molti infatti hanno detto che la penalità di 10 secondi inflitta a Verstappen sia stata troppo lieve, e che Norris (a sua volta penalizzato di 5 secondi per violazione dei track limits in una fase precedente dello stesso duello) si ritrova addirittura beffato, poiché non potendo scontare la sua penalità - in quanto costretto al ritiro - vedrà compromesso anche il prossimo Gran Premio, durante il quale (Regolamento alla mano) vedrà i 5 secondi convertiti in 3 posizioni di penalità in griglia.

A tutto ciò rispondo che preferisco vedere duelli duri come quello andato in scena oggi, piuttosto che osservare un comportamento arrendevole da parte dei piloti nel timore di una sanzione sportiva: Verstappen che "sacrifica" la sua gara per impedire che sia l'attuale rivale diretto a vincere, per quanto non pulito al 100%, incarna l'essenza di una Formula 1 che nel corso degli anni si è imbolsita a suon di penalità, reprimende e punti aggiunti alle superlicenze dei piloti. A costo di sembrare un passatista, mi sento di dire che negli anni '90 e '00 avrebbero squalificato metà griglia di partenza a giudicare dal comportamento che si era soliti avere in pista!

Analisi della gara: lotta a due prima del colpo di fortuna per Russell

Fatta una doverosa introduzione sul momento clou della gara, passiamo quindi alla nostra consueta analisi, partendo come sempre dalla classifica finale del GP d'Austria:

A questo punto dell'articolo sorprenderà il fatto che non avevamo ancora menzionato il vincitore del Gran Premio, nella fattispecie George Russell. Certo, oltre all'importanza dell'incidente analizzato nell'economia della gara, c'è da dire che il modo in cui ha vinto il pilota della Mercedes ricorda un po' il pattinatore australiano Steven Bradbury, universamente noto come emblema del "colpo di fortuna" nello sport per via della sua incredibile vittoria alle Olimpiadi invernali del 2002.

Mark Sutton / Motorsport Images

Parallelismi a parte, quest'oggi il verdetto della pista dice che George avrebbe potuto ambire al massimo alla terza posizione nella quale si trovava al momento dell'incidente tra i primi due. La nota positiva, tuttavia, è che fino a quel punto l'inglese aveva incamerato un distacco di soli 16 secondi dalla coppia di testa, un gap nemmeno esagerato se ripensiamo al potenziale molto limitato che la Mercedes W15 era in grado di esprimere fino a qualche gara fa.

Analisi degli stint percorsi dai piloti dei top team - GP Austria

Analisi degli stint percorsi dai piloti dei top team - GP Austria

Scendendo maggiormente in dettaglio, grazie all'analisi dei singoli stint possiamo osservare come nella prima frazione di gara (disputata da parte di tutti su pneumatici Medium) il pilota inglese della Mercedes sia stato secondo solo alla Red Bull RB20 di Verstappen, mentre il suo connazionale della McLaren è riuscito a guadagnargli in media solo 0.170 s/giro; nello stint centrale, gli strateghi del team anglo-tedesco hanno deciso di optare per un'inversione di quella che sarebbe stata la sequenza naturale di utilizzo degli pneumatici: anziché montare (e smarcare quindi) un set di Hard, sulla W15 di Russell sono state montate altre Medium, una mescola che oggi si è rivelata più performance e altrettanto duratura del compound più duro - il C3 per la precisione.

Sam Bloxham / Motorsport Images

Anche in questo caso si è ripetuto il copione del primo stint, con la differenza cruciale che George è riuscito a sfruttare al meglio l'offset di mescola rispetto ai suoi rivali (prevalentemente Sainz), e ha aperto un gap che lo potesse proteggere da un ritorno dello spagnolo nell'ultimo stint, in cui la situazione in termini di coperture si sarebbe invertita. Il piano è riuscito alla perfezione, e quando sembrava che il terzo gradino del podio costituisse l'esito scontato della sua domenica, l'eliminazione vicendevole dei primi due gli ha spianato la strada al secondo successo in Formula 1 nella sua carriera!

A parità di passo, Mercedes batte Ferrari per via di singoli episodi

Così come nello scorso GP di Spagna a Barcellona, anche a Spielberg abbiamo assistito a un duello molto combattuto tra Ferrari e Mercedes. A questa sfida, purtroppo, non ha preso parte Charles Leclerc, che nello stretto imbuto di Curva 1 in partenza è stato stretto tra la McLaren di Oscar Piastri e la Red Bull di Sergio Perez. Il contatto è risultato in un danno piuttosto esteso all'ala anteriore della sua Ferrari SF-24, che ne ha reso necessaria la sostituzione: da quel momento in poi, una strategia a 3 soste (quattro, se si considera il pit stop al primo giro) ha riportato il monegasco fino alla P11 sotto la bandiera a scacchi, vanificando il suo sforzo senza purtroppo ottenere alcun punto iridato.

Sam Bloxham / Motorsport Images

La battaglia si è quindi articolata tra Russell, Sainz e Hamilton, nello stesso ordine di posizione che hanno mantenuto per tutta la gara: il loro scontro non è stato basato su ruota a ruota e sorpassi, ma si è trattato di uno scontro a distanza, con tempi sul giro che - a seconda delle varie fasi - lasciavano presagire esiti non sempre scontati. A tal proposito, è interessante notare come Hamilton, dopo una prima fase di gara in cui pareva molto competitivo, si è via via "sganciato" dal duo Russell-Sainz, fino a concludere con un gap di 23 secondi dal compagno di squadra.

Analisi del passo gara tenuto da Russell, Piastri, Sainz e Hamilton - GP Austria

Analisi del passo gara tenuto da Russell, Piastri, Sainz e Hamilton - GP Austria

Sebbene non ci siano state indicazioni circa problemi che possano aver rallentato il passo del 7 volte Campione del Mondo, è plausibile che ci siano stati degli allarmi legati al raffreddamento, un fattore non di second'ordine al Red Bull Ring (per via della rarefazione dell'aria, essendo in altura). Al netto di ciò, nel provare a comprendere a decifrare la gara contesa tra Mercedes e Ferrari è bene affiancare alla sostanziale parità di performance tra Russell e Sainz chi ha recitato un ruolo di primo piano, vale a dire il secondo classificato Oscar Piastri.

Miglior giro personale ottenuto dai piloti dei top team - GP Austria

Miglior giro personale ottenuto dai piloti dei top team - GP Austria

Dopo un primo giro che lo ha visto entrare in collisione sia con Leclerc in Curva 1 che con Perez in Curva 4 (occasione che gli è costata un'escursione in ghiaia), l'australiano ha condotto un primo stint poco competitivo, ma nel secondo e nel terzo si è letteralmente scatenato: la sua progressione lo ha portato a girare nel finale con un passo di circa 0.4 s/giro più rapido dei rivali menzionati, motivo per cui con qualche giro in più avremmo potuto assistere a un suo sorpasso su Russell, eventualità che gli avrebbe regalato la prima vittoria in Formula 1 dopo il successo nella Sprint in Qatar dello scorso anno.

Hulkenberg e Magnussen in top 10: risultato cruciale per la stagione della Haas!

Il risultato dal peso specifico più importante è probabilmente quello ottenuto dalla Haas, che su una pista che ha sempre regalato loro ottimi risultati portano a casa una P6 con Nico Hulkenberg e una P8 con Kevin Magnussen: un bottino di 12 punti che consente al team americano di operare immediatamente un controsorpasso in Classifica Costruttori nei confronti della Alpine, la quale con una buona gara in Spagna aveva preso la settima posizione in Campionato.

Andy Hone / Motorsport Images

La gara di entrambi i piloti Haas si è basata su una strategia sì a due soste, ma con un primo pit stop molto anticipato che ha permesso ai due di effettuare un potente undercut su tante vetture avversarie, in primis la rivale diretta dell'Alpine. Da quel momento in poi, non senza qualche scaramuccia tra Nico e Kevin, è iniziata una fase in cui entrambi si sono dovuti "prendere cura" dei loro pneumatici, per estendere il più possibile lo stint centrale e l'ultimo, condotto nuovamente sulle Medium. Missione compiuta, e punti extra guadagnati anche in virtù del ritiro di Norris.

Da rimarcare anche la difesa strenua di Hulkenberg su Perez all'ultimo giro, con una staccata a ruote fumanti in Curva 4 che ha tenuto il messicano della Red Bull alle spalle della sua Haas VF-24... La giusta conclusione per una domenica nella quale il tedesco, come spesso accade anche se lontano dai riflettori, non ha commesso alcun errore, anzi overperformando rispetto al potenziale messo a disposizione dalla sua monoposto.

Sam Bloxham / Motorsport Images

In chiusura di top ten, infine, troviamo la RB di Daniel Ricciardo e la Alpine di Pierre Gasly, autore di duelli molto al limite con il suo compagno di squadra Ocon (P12) per larghi tratti del Gran Premio. Terminano fuori dalla zona punti con entrambi i loro piloti Aston Martin, Kick Sauber e Williams.

A Silverstone per chiudere il primo triple header del Mondiale 2024

Neanche il tempo di assimilare l'esito di questo GP d'Austria, e tra meno di una settimana saremo nuovamente in pista per le prove libere del Gran Premio di Gran Bretagna, nella storica Silverstone. La tappa inglese andrà a chiudere il primo cosiddetto "triple header" in calendario, vale a dire una sequenza di 3 gare in 3 settimane... Uno sforzo tecnico, logistico e umano non da poco per tutti gli addetti ai lavori nel Circus, che tra circa un mese - non prima di aver disputato altri due Gran Premi (in Ungheria e in Belgio) - potranno godersi delle meritate vacanze.

Ma prima di allora, appuntamento a sabato prossimo su queste pagine per discutere delle qualifiche di Silverstone. A presto!

Tempo di lettura: minuti