GP Olanda: il venerdì di Zandvoort promuove McLaren e Williams, e boccia Ferrari!

La Formula 1 torna finalmente di nuovo in pista dopo le 3 settimane di pausa estiva, e lo fa con il Gran Premio d'Olanda (sul tracciato di Zandvoort). In questo venerdì abbiamo assitito a due sessioni di prove libere ricchi di spunti di riflessione sul livello di competitività dei vari team in griglia.

Prima di analizzare in dettaglio quanto accaduto, di seguito trovate le classifiche di FP1 e FP2:

Tra le curve di Zandvoort la McLaren ritrova competitività dopo il GP del Belgio. Verstappen sempre al top

La prima posizione di Lando Norris a bordo della sua McLaren in FP2 è l'ennesima dimostrazione dei progressi compiuti dal team inglese da 5 gare a questa parte. Dopo il passo indietro compiuto nel Gran Premio del Belgio, dovuto prevalentemente alla configurazione da basso carico del circuito di Spa-Francorchamps, Norris e Piastri hanno tra le mani una MCL60 nuovamente in gran forma: specialmente l'inglese può guardare al suo venerdì come un'iniezione di fiducia in vista di un obiettivo podio per la gara di domenica. Qualche dubbio in più per Piastri, autore di un incidente (senza conseguenze fisiche per lui) sul quale ritorniamo più avanti nell'articolo.

Dom Romney / Motorsport Images

Il secondo posto di Max Verstappen alle spalle di Norris è un po' una sopresa per il Campione del Mondo, che finora a Zandvoort aveva siglato pole position e vittoria nelle due precedenti edizioni (2021 e 2022), vale a dire da quando - sull'onda del suo successo mediatico - la Formula 1 era tornata a correre nei Paesi Bassi.

"C’è stato un problema di velocità solo in alcune curve, ma sono contento del bilanciamento della vettura. In generale la macchina ha un grande potenziale, e dovremmo avere una buona giornata domani. Dobbiamo solo ottimizzare alcune cose, ma resta il fatto che ho grande fiducia. La McLaren è sembrata veloce su ogni mescola, e sappiamo che in qualifica e in alcune situazioni sono in grado di lottare con noi: vedremo domani..."

Max Verstappen

Certo, nulla pregiudica la possibilità per l'idolo di casa di siglare anche quest'anno pole e vittoria, ma onestamente mi sarei aspettato un vantaggio prestazionale maggiore da parte dell'olandese: il carico aerodinamico (fondamentale qui) non manca di certo alla sua RB19, così come l'efficienza garantita dal sistema DRS della Red Bull. Il lavoro al simulatore nella notte tra oggi e domani sarà fondamentale per trovare dei decimi che possano tenerlo al sicuro dal rischio di non conquistare una partenza in prima fila, fattore importante in un tracciato nel quale i sorpassi sono storicamente difficili.

Sam Bloxham / Motorsport Images

Nota di merito - e non è certo la prima in questo 2023 - per Alex Albon e la sua Williams. Terzo posto finale a meno di 3 decimi dalla vetta, e prestazioni di tutto rilievo anche nella simulazione di passo gara svolta nei 20 minuti finali delle FP2. Volendo fare una considerazione di più ampio respiro sul team di Grove, pare che (come per McLaren con l'arrivo di Andrea Stella) il cambio di Team Principal ad inizio anno abbia portato un cambio di mentalità che si sta facendo sentire sempre più man mano che le gare passano... Questo, unito ad una revisione delle metodologie di lavoro - dichiaratamente antiquate - dei due storici team sta riportando McLaren e Williams nelle posizioni alle quali la storia della massima serie ci aveva abituati per molto tempo.

Incidente in contemporanea per Piastri e Ricciardo in curva 3. Il pilota Alpha Tauri costretto a dare forfait

Una delle caratteristiche peculiari del circuito di Zandvoort è la presenza di due curve sopraelevate, divenute rapidamente un marchio di fabbrica dell'appuntamento olandese. Se l'ultima curva è però ad ampio raggio, la temibile curva 3 è molto più stretta, con una conformazione che lascia poco spazio in caso di errori di guida: correggere un sottosterzo è praticamente impossibile se non in uscita, sebbene le velocità raggiunte alla corda non siano elevatissime...

Simon Galloway / Motorsport Images

Dopo 10 minuti dall'inizio delle FP2 è toccato proprio a Oscar Piastri e a Daniel Ricciardo fare le spese di due errori (uno consequenziale all'altro, in verità) proprio in curva 3. Con Piastri a muro e il posteriore della sua McLaren ancora pericolosamente in traiettoria - in che testimonia quanto in quel punto la pista sia stretta - Ricciardo non ha potuto far nulla per evitarlo, preferendo impattare contro le barriere che contro la MCL60 del connazionale.

Col senno di poi non si è trattato di una scelta felice, dato che nell'urto contro le protezioni il polso sinistro di Daniel ha subito un colpo non da poco: un vero peccato che per qualche frazione di secondo non sia riuscito a staccare la mano dal volante, operazione di prassi in caso di impatto imminente con le barriere. Dopo un check al centro medico, il pilota Alpha Tauri ne è uscito con il braccio fasciato e un'espressione tutt'altro che serena: due ore dopo è stata confermata la frattura del polso, per cui Daniel dovrà cedere il sedile a Liam Lawson (terzo pilota del team di Faenza).

Mercedes a suo agio a Zandvoort, così come nel 2022. E Aston Martin?

Lo scorso anno Hamilton e Russell furono autori proprio in Olanda di un weekend molto competitivo, nel quale - mediante una strategia creativa - riuscirono ad impensierire lievemente Verstappen per la vittoria. Fino alla doppietta di Interlagos in Brasile, quello era stato il weekend migliore per la poco rimpianta W13, a bordo della quale Hamilton era stato leader del Gran Premio per 14 giri.

Sam Bloxham / Motorsport Images

Un anno dopo, i primi riscontri provenienti dalla pista parlano di una W14 tanto forte in simulazione di qualifica quanto sul passo gara. Specialmente Lewis Hamilton pare avere qualcosa in più tra le curve di Zandvoort, come pareva in grado di poter dimostrare in FP1, quando a causa della bandiera rossa per l'incidente di Nico Hulkenberg (anch'esso illeso) aveva dovuto abbandonare il proprio time attack.

"Giornata fantastica per me; stamattina mi sono svegliato entusiasta di tornare in macchina e fin dal primo giro mi è sembrato di avere un buon punto di partenza su cui lavorare. La prima sessione di prove è stata buona, poi abbiamo apportato alcune modifiche per le FP2 e non sono sicuro se abbiamo fatto progressi o meno, quindi stasera indagheremo meglio a riguardo. In generale, la macchina pare più competitiva qui, quindi vogliamo mantenere questo stato di forma e ottenere di più per domani"

Lewis Hamilton

L'unico vero punto debole per Mercedes pare essere la velocità di punta non elevata, frutto probabilmente di un compromesso aerodinamico al fine di avere velocità maggiori a centro curva, mediante ali più cariche della concorrenza...

Zak Mauger / Motorsport Images

Un po' più indietro in configurazione da qualifica l'Aston Martin, comunque poco distante considerando quanto in FP2 l'intera griglia sia stata vicina nei tempi sul giro... Per dare un'idea, tra il crono di 1'11"330 che ha collocato Norris in testa e l'1'12"093 che vede Sainz in P16 ci sono solo 763 millesimi: un'inezia, in un contesto nel quale un errore da un paio di decimi significa essere costretti a perdere molte posizioni!

Il piatto forte del team di Silverstone qui a Zandvoort, ad ogni modo, pare essere il passo gara. Nei giri con elevato carico di carburante percorsi a fine FP2 sia Alonso che Stroll si sono distinti per i tempi che erano in grado di tenere su pneumatici a mescola Hard, un compound a degrado bassissimo che potrebbe alimentare velleità di strategia a singola sosta in vista di domenica...

Programma di lavoro alternativo in casa Ferrari, in grande difficoltà col setup scelto...

Chiudiamo la nostra analisi parlando di quanto accaduto in casa Ferrari, col team di Maranello nuovamente alle prese con un weekend iniziato male. La SF-23 sta mostrando velocità di punta superiori alla concorrenza (con relativi ottimi intertempi nel veloce terzo settore), ma paga questo eccesso di velocità in rettilineo con gravi problemi di grip nel secondo settore.

A ciò dobbiamo aggiungere una segnalazione sul programma di lavoro svolto da Leclerc e Sainz (nonchè da Shwartzman, che sostituiva lo spagnolo nelle FP1 come da regolamento FIA per quanto riguarda le prove libere): pochi run con pneumatici a mescola Soft, e un piano di lavoro che più in generale si è concentrato su test back to back con mescola Medium.

Simon Galloway / Motorsport Images

E così Leclerc e Sainz si trovano a chiudere il venerdì di Zandvoort con un solo tentativo di attacco al tempo, nel quale peraltro non sono riusciti a fare meglio - rispettivamente - di 1'11"915 e 1'12"093. Come spiegare la performance sotto le aspettative della Ferrari?

La spigazione che do ai deficit della Rossa qui in Olanda è molto simile a quella data da Matteo Bobbi ai microfoni di Sky Italia in diretta TV: contrariamente alle ipotesi di prove di setup in vista dell'appuntamento di Monza previsto la settimana prossima (che avrebbe poco senso, data la natura agli antipodi dei due tracciati in esame), la scarsa velocità della SF-23 nel misto può avere le proprie radici in una "debolezza" cronica del suo anteriore. Proviamo a spiegarci meglio... 

Da inizio anno si è visto che la monoposto del Cavallino soffre nei circuiti con curve ad ampio raggio, nelle quali il grip meccanico fornito dagli pneumatici non può farsi carico della downforce mancante: se è vero che in qualifica questo deficit pesa meno che in gara, è altrettanto vero che oltre a penalizzare le prestazioni sul giro va anche a porre dei "paletti" a livello di setup.

Dom Romney / Motorsport Images

Il miglior modo per far funzionare un'ala anteriore limitata nella sua efficacia è incrementarne l'angolo di attacco, e con esso il carico aerodinamico sprigionato: ma questa scelta di setup deve essere necessariamente accoppiata ad un'ala posteriore anch'essa da alto carico, pena un bilanciamento errato della monoposto sui suoi due assali.

Il problema è che sulla SF-23, pur incrementando l'angolo di attacco all'anteriore, l'ala davanti non riesce comunque a compensare l'incremento di downforce al posteriore, per cui gli ingegneri Ferrari (per preservare il corretto bilanciamento) sono costretti ad usare un'ala posteriore da carico medio-basso, tanto efficace in rettilineo quanto deleteria nei curvoni in appoggio che abbondano a Zandvoort. Difficile che sabato e domenica si possa fare qualcosa per porre rimedio a questa situazione: il Gran Premio d'Olanda assume da subito i connotati di un weekend nel quale la scuderia italiana dovrà limitare i danni e sperare di raccogliere più punti possibili.

Gli appuntamenti del sabato a Zandvoort: occhio alla pioggia!

La nostra analisi si conclude qui: appuntamento domani alle 11.30 per le FP3 e alle 15.00 per le Qualifiche del Gran Premio d'Olanda. Vi aspetto su queste pagine per commentare quanto accadrà, con un occhio al meteo per via delle previsioni di pioggia che potrebbero sbilanciare la lotta in pista!

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