Nulla da fare per Ferrari e McLaren, a Imola è ancora Verstappen in pole position!

Le qualifiche del GP di Emilia Romagna e del Made in Italy, o per farla breve Imola, ci riconsegnano ancora una volta una pole position di Max Verstappen, a quota 7 su 7 alla voce "partenze dalla prima posizione". Una performance inaspettata la sua dopo le difficoltà affrontate nelle prove libere, la cui ricompensa per il Campione del Mondo è un altro record: l'olandese infatti eguaglia il numero massimo di pole position consecutive in stagione (con le 7 di Alain Prost nel 1993) e all-time (con le 8 di Ayrton Senna tra 1988 e 1989).

Come sempre, prima di partire con la nostra analisi di quanto successo in pista a Imola, ecco qui la classifica finale di queste qualifiche:

Una pole dal peso specifico importante, contro McLaren e Ferrari vicinissime!

Così come lo scorso GP a Miami, anche qui a Imola sarebbe stato difficile pronosticare una pole di Verstappen dopo le prove libere... Anzi, se vogliamo, il pilota Red Bull era apparso più in difficoltà ieri che nel venerdì sul Miami International Autodrome, esibendosi in una serie di errori che raramente gli vediamo fare.

Zak Mauger / Motorsport Images

L'impressione era quella di una monoposto molto nervosa a centro curva, con perdite di aderenza che - recuperato il grip in uscita di curva - rendevano il suo comportamento imprevedibile anche per un pilota dalla sensibilità innata come Max. E il cronometro, di conseguenza, segnava un distacco prossimo al mezzo secondo rispetto agli avversari, su tutti Leclerc.

Ma già nella notte qualcosa è cambiato, con un lavoro importante di Jake Dennis al simulatore Red Bull che ha suggerito al team anglo-austriaco una modifica di setup decisiva. Non ci è dato sapere di cosa si tratti nel dettaglio, ma questa regolazione (assieme ad un vento meno sostenuto) hanno permesso alla RB20 di tornare ad essere la monoposto che abbiamo conosciuto nelle prime gare del 2024.

Zak Mauger / Motorsport Images

Il resto lo ha fatto il talento del Campione del Mondo, con un giro (1'14"746) che alla fine del Q3 gli ha permesso di tenere dietro le McLaren di Piastri (1'14"820, ma con penalizzazione sulla quale torniamo più avanti) e Norris (1'14"837), e le Ferrari di Leclerc (1'14"970) e Sainz (1'15"233). A onor di cronaca, è importante segnalare che nel giro che è valso la pole a Verstappen, è stata decisiva la presenza di Nico Hulkenberg - alla fine in P10 - davanti a lui sul rettilineo principale: solo in quel tratto, l'effetto scia gli ha regalato un delta velocistico di 10 km/h rispetto a Leclerc, che probabilmente alla vigilia di queste qualifiche era il pilota più accreditato per la pole position...

Proprio riguardo i due team citati (McLaren e Ferrari) è interessante fare un'analisi:

  • La McLaren MCL38, a seguito degli importanti aggiornamenti portati a Miami, ha finalmente perso il punto debole che ne affliggeva le prestazioni negli ultimi due anni: stiamo parlando dell'efficienza aerodinamica, un fattore che a Imola conta meno che altrove, ma che in una qualifica compatta come quella odierna ha fatto la differenza tra il mettersi dietro le due Ferrari e il non farlo... A ciò, inoltre, si aggiunge un "nuovo" punto di forza nel quale al momento la vettura inglese è incontratata: la trazione! In uscita di curva Piastri e Norris non hanno avuto rivali fin dalle prove libere, il che dimostra quanto la piattaforma aerodinamica della MCL38 riesca a innescare tanto grip negli pneumatici...
  • La Ferrari SF-24, che invece gli aggiornamenti li ha portati proprio qui a Imola dopo averli brevemente provati in un filming day a Fiorano (ma di questi updates parleremo a breve in un articolo dedicato), ha dovuto cedere alcuni dei suoi punti di forza per "smussare" quelle che erano le lacune di un progetto comunque nato bene. In particolare, la debolezza principale della SF-24 era la velocità minima al punto di corda nelle curve lente, dove il grip meccanico non è totalmente subordinato a quello aerodinamico - fattore che invece aveva proposto una Ferrari eccellente nei curvoni veloci. Sul tracciato del Santerno la situazione si è riequilibrata, col risultato che la vettura del team di Maranello è apparsa forte in tutti i settori, senza però eccellere da nessuna parte;

Mark Sutton / Motorsport Images

In ottica gara, le limitate possibilità di sorpasso che lo stretto circuito di Imola offre rendono ancor più importanti le posizioni di partenza, a maggior ragione se si pensa che - con un degrado gomme abbastanza limitato - il fattore strategie sarà meno importante che in altre occasioni. Questo dà alla pole di Verstappen un peso specifico maggiore e, allo stesso tempo rende un'occasione mancata quello che era il secondo tempo di Oscar Piastri. Con una penalizzazione di 3 posti in griglia di partenza dovuta all'impeding su Kevin Magnussen in Q1, l'australiano sarà pertanto quinto al via: per lui sarà molto complicato avere la meglio del compagno di squadra e di Leclerc e Sainz, dopo che aveva con merito sopravanzato tutti e tre sul giro secco. Ma l'applicazione delle regole mi sembra, in questo caso, da manuale.

Mercedes continua la sua altalena di risultati, con Russell in P6 a un millesimo da Sainz!

A ridosso di quelli che al momento appaiono come i tre team più in forma (vale a dire Red Bull, McLaren e Ferrari), si pone nuovamente Mercedes. Se pensiamo a quanto sia incostante la W15 sin dalle prime qualifiche in Bahrain, ha dell'incredibile il distacco di un solo millesimo che ha tenuto Russell in sesta posizione alle spalle di Carlos Sainz.

Zak Mauger / Motorsport Images

Sempre ragionando sulla difficoltà nei sorpassi che si ha ad Imola, per Sainz sarebbe stata quasi una condanna avere a che fare con il traffico della Mercedes di George, qualora quest'ultimo gli si fosse qualificato davanti... Certo, la partenza può ancora sovvertire questo scenario, ma resta uno spunto di riflessione sul team anglo-tedesco: com'è possibile che nel terzo anno di questo Regolamento Tecnico non abbiano ancora capito quale sia il range entro il quale far performare in maniera costante la loro vettura?

Toto Wolff in settimana ha detto che gli ingegneri Mercedes hanno ben in mente quali siano i fattori che esaltano o che penalizzano la prestazione della W15, ma a giudicare dai risultati delle sessioni di libere e delle qualifiche, a ogni weekend pare proprio che non sia così: duole dirlo, ma la squadra di Brackley pare l'ombra di quella che ha vinto Titoli Mondiali a raffica all'inizio dell'era turboibrida della Formula 1.

Mark Sutton / Motorsport Images

Addirittura, Lewis Hamilton a bordo dell'altra W15 non è riuscito a fare meglio di un ottavo posto in 1'15"504, preceduto anche dalla VCARB di uno strepitoso Yuki Tsunoda, in P7 col tempo di 1'15"465. Questo risultato, unito alla nona posizione di Daniel Ricciardo in 1'15"674, mostra come il weekend di casa per il team di Faenza gli stia dando una marcia in più: i due piloti VCARB possono infatti dare il meglio su un tracciato che conoscono a memoria, essendo (assieme a Misano) la pista dove vengono effettuati tutti i test e i filming day della squadra. Insomma, Yuki e Daniel conoscono a memoria ogni centimetro di Imola, e c'è da scommettere che questo abbia dato loro una mano nel completare una qualifica ottimale.

Perez escluso a sorpresa in Q2, nel midfield progrediscono le Alpine

Tra i piloti esclusi in Q2 figura Sergio Perez, che per soli 15 millesimi non è riuscito ad entrare in top ten (spodestato nella fattispecie da Daniel Ricciardo): questo suo flop in qualifica può essere - almeno in parte - spiegato con l'incidente che in FP3 lo aveva mandato in barriera alla Variante Gresini, precedentemente nota come Variante Alta. Non un incidente severo il suo, ma qualcosa che certamente toglie confidenza in vista di una qualifica tirata come quella di Imola.

Mark Sutton / Motorsport Images

Peccato per Sergio, dato che al venerdì si era dimostrato persino vicino a Verstappen come tempi sul giro; oggi, però, Max ha cambiato passo mentre lui - di contro - si ritrova con un "misero" undicesimo posto di partenza per la gara... 

Molto bene le due Alpine, con Esteban Ocon in P12 (col crono di 1'15"906) e Pierre Gasly in P15 (col crono di 1'16"381). Così come a Miami, la vettura francese permette ai suoi due piloti di superare il taglio della Q1 e di entrare nei primi quindici: una magra soddisfazione che diventa più consolatoria se si pensa che i due erano abbonati all'ultima fila in griglia nei primissimi GP del 2024.

Zak Mauger / Motorsport Images

Nei progressi della squadra transalpina un ruolo importante lo ha, a livello tecnico, la riduzione di peso a cui è andata incontro la A524: adesso che la vettura è finalmente arrivata alla soglia del peso minimo regolamentare, ha potuto facilmente guadagnare dai 3 ai 4 decimi del (grosso) distacco che aveva dai primi della classe. E questo, di conseguenza, l'ha riportata prepotentemente nel midfield!

Gara che si prevede a una sosta, con l'incubo del traffico!

Come detto, se c'è una caratteristica di Imola che fa disperare i piloti, è l'estrema difficoltà nei sorpassi anche quando ci si ritrova alle spalle di una vettura più lenta: la singola zona DRS (contro le due o tre della maggior parte dei circuiti in calendario) e la ridotta larghezza della sede stradale fanno sì che, in molte occasioni, sopravanzare chi è davanti diventi compito degli strateghi al muretto box. 

Zak Mauger / Motorsport Images

Ma nelle prove libere si è visto che il degrado degli pneumatici non sarà un tema chiave a livello strategico, per cui pare verosimile che la gara sarà affrontata con un solo pit stop verso un terzo del suo svolgimento: questo renderà ancor più importante massimizzare la partenza, cercando di portarsi il più avanti possibile in maniera tale da esprimere tutto il potenziale che la propria monoposto sarà in grado di sprigionare.

Appuntamento quindi con il via alle 15.00 ora italiana: godetevi la gara!

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