GP Abu Dhabi: col 19° trionfo di Verstappen cala il sipario sul Mondiale 2023

Il Mondiale di Formula 1 2023 finisce così, con l'ennesima passerella trionfale di Max Verstappen e la lotta nel Campionato Costruttori (alle spalle di Red Bull, ovviamente) che si risolve in favore di Mercedes su Ferrari. Il Gran Premio di Abu Dhabi, per la verità, non ha riservato colpi di scena, grossomodo ripetendo nella classifica finale i valori in campo che erano emersi già al termine delle qualifiche:

Andiamo dunque ad analizzare quanto accaduto, partendo ovviamente da chi ha concluso la gara sul podio di Yas Marina...

Verstappen incontrastato, Leclerc fa quel che può ma non basta: Ferrari terza in Classifica Costruttori

Già al primo dei 58 giri previsti si era capito che Max Verstappen non avrebbe ceduto facilmente la leadership della gara: ai due attacchi - piuttosto decisi - da parte di Charles Leclerc, il 3 volte Campione del Mondo aveva risposto "chiudendo la porta" e restando al comando...

Simon Galloway / Motorsport Images

Da quel momento in poi, infatti, l'olandese ha cominciato l'ennesima cavalcata trionfale: un primo stint su Medium a un ritmo molto simile a quello del ferrarista, e altri due stint (su pneumatici Hard) con un passo decisamente migliore, che gli ha infatti permesso di aprire un gap di oltre 10 secondi fino a quando Charles ha continuato a spingere...

"È stata una stagione incredibile. Il giro di rientro è stato un po' emozionante, era l'ultima volta che mi sedevo in questa macchina, che mi ha dato molto... Devo dire un grande grazie a tutti quelli della Red Bull, sarà difficile fare di nuovo qualcosa di simile, ma ci siamo sicuramente divertiti qui. Sicuramente tutti gli altri team in circolazione vorranno provare a batterci nella prossima stagione e noi siamo pronti alla battaglia, ma nel frattempo ci godremo un po' anche quest'anno"

Max Verstappen

La facilità con cui Max ha imposto un ritmo inavvicinabile per tutti negli stint sugli pneumatici Hard è un po' la fotografia dell'intera stagione, dove in molte occasioni ha dato l'idea di avere del margine da poter sfoderare nel momento del bisogno: questo mi fa pensare che probabilmente non abbiamo mai visto il vero potenziale di questa accoppiata Verstappen - RB19, se non per brevissimi tratti (penso alla gara di Suzuka, ad esempio...).

Glenn Dunbar / Motorsport Images

Il gap al traguardo tra Max e Charles, invece, è stato prossimo ai 18 secondi, ma a onor del vero c'è da dire che questo distacco è figlio di un rallentamento voluto da Leclerc stesso al fine di scombinare le carte e provare a mettere la Red Bull di Sergio Perez tra sè e il rivale diretto George Russell. Il tentativo, purtoppo per il team di Maranello, non è andato a buon fine, in quanto i 5 secondi di penalità comminati (ingiustamente, a parere di chi scrive) al messicano si sono rivelati troppi per sperare di sopravanzare l'inglese della Mercedes sul traguardo, a pena scontata.

"Onestamente ero totalmente affiancato a Norris, non avendo il pieno controllo della macchina in curva. Eravamo ruota a ruota e ci siamo toccati, penso che la penalità sia ingiusta [...] Sono felice che la stagione sia finita, abbiamo avuto dei momenti difficili e la lezione più importante che ho imparato è quella di non mollare mai"

Sergio Perez

"Ho saputo che Perez aveva una penalità di 5 secondi e abbiamo deciso di aiutarlo in qualche modo, lasciandolo passare e sperando che riuscisse a distanziare Russell di 5 secondi per tenere la posizione. Ho cercato di dargli DRS e scia, ma non è bastato. D'altro canto sono contento, perché non c'è nulla che potessimo fare meglio in questo fine settimana. Come team non era scontato che qui saremmo riusciti a chiudere secondi, perché non eravamo i secondi più veloci come prestazione. Però abbiamo fatto un lavoro incredibile nel corso di tutto il fine settimana, dalle strategie alla qualifica [...] Peccato però non essere riusciti a ottenere il secondo posto nel Mondiale Costruttori, era l'unica cosa che contava per me in questo finale di stagione..."

Charles Leclerc

Steven Tee / Motorsport Images

A livello strategico, contrariamente alle previsioni la gara si è svolta su due soste, con stint nei quali tutti e 20 i piloti al traguardo hanno evitato l'uso della fragile gomma Soft. Come si può vedere nel grafico fornito da Pirelli, solo tre piloti (Tsunoda, Ocon e Bottas) hanno optato per una strategia a singola sosta, che in retrospettiva si è rivelata più lenta: solo un primo stint su Medium in aria libera ha permesso a Tsunoda di terminare in zona punti, mentre Ocon e Bottas sono rimasti fuori dalla top 10.

Questo doveroso inciso di carattere strategico non va comunque a mutare la lettura di una gara in cui le due Mercedes di Russell (P3) e Hamilton (P9) hanno tenuto testa alle rivali di Ferrari e McLaren. Proprio il podio di Russell è frutto di una gara in costante marcatura su Leclerc, dal quale non ha mai subito cronometricamente un passivo simile a quanto visto nelle ultime 2 o 3 gare. Viene da dire che in casa Mercedes hanno tirato fuori la performance proprio quando più serviva, come detto per rintuzzare il tentativo di sorpasso in classifica da parte del team italiano.

Andy Hone / Motorsport Images

Terminare la stagione alle spalle della sola Red Bull significa per il team anglo-tedesco riscuotere premi in denaro ben più sostanziosi di quelli riservati al terzo team classificato: questo ha implicazioni poco interessanti da un punto di vista tecnico-sportivo (dato che in regime di cost cap tutti i top team sono ampiamente in grado di reperire il budget per una stagione di Formula 1, con anzi la difficoltà nel non sforare questa soglia), mentre da un punto di vista finanziario i premi FIA diventano - assieme al ritorno di immagine - ciò che rende la partecipazione al Mondiale un'operazione economicamente profittevole. Per un mondo ipercompetitivo come quello della massima serie, un fattore non da poco...

Disastro strategico per Sainz, che in un colpo solo passa da P4 a P7 nel Mondiale Piloti!

Tornando alla cronaca della gara, il pilota del giorno - considerando il mezzo a disposizione - è il già citato Yuki Tsunoda, ottavo al traguardo a bordo di un'Alpha Tauri AT04 che quest'anno ha avuto poco da dire. Un bel risultato per salutare il team principal Franz Tost, oggi al suo ultimo GP in quella veste dopo ben 17 anni, vale a dire quando il gruppo Red Bull acquistò il team Minardi e lo ribattezzò Toro Rosso.

Jake Grant / Motorsport Images

Un punto iridato lo conquista anche Lance Stroll, che al pari della Ferrari di Carlos Sainz è stato tra i pochissimi (con loro il solo Bottas) a partire su pneumatici Hard. Il pilota del Cavallino ha vissuto una vera e propria gara-incubo, terminata ufficialmente in P18 ma durante la quale non ha mai avuto il passo per rimontare e portarsi in zona punti. A ciò si è aggiunto un disastro strategico che vale la pena approfondire un po' più in dettaglio.

"È stata una gara veramente difficile, già con la Hard nel primo stint non avevamo il passo che ci aspettavamo. Per tutto l’anno è stato così: ogni volta che siamo partiti con la dura non riuscivamo poi a risalire, per una ragione o per un’altra [...] Eravamo fuori dalla zona punti, ci siamo affidati alla fortuna per entrare in top 10. Non è successo, ma in generale queste due ultime gare sono state durissime per me, da quell’incidente a Las Vegas in poi sembra che niente sia andato nella mia direzione"

Carlos Sainz

Come detto, il primo stint è stato coperto da Sainz su gomme Hard, sulle quali sin dal primo giro non si è trovato a proprio agio. A quel punto, arrivato circa al giro 20 era chiaro che lo spagnolo non avrebbe mai e poi mai potuto completare la gara su una singola sosta, ma che avrebbe dovuto "splittare" i restanti giri in due stint. La domanda, a quel punto della gara, era: "Quali mescole montare ai pit stop?".

Logica vuole che sia opportuno scartare il più possibile l'unico compound sul quale ci si era trovati male, preferendo magari le Medium: certo, Sainz aveva a disposizione un solo set di Medium e non due, ma fossi stato al posto del muretto Ferrari avrei preferito montarle comunque, provare a risalire la classifica e - per gli ultimi giri - montare una Soft (di cui c'erano due set nuovi) oppure, nella peggiore delle ipotesi, ritornare sulle Hard solo per terminare la gara.

Andy Hone / Motorsport Images

In qualunque caso, la strategia scelta da Ferrari (vale a dire montare nuovamente le Hard e aspettare l'eventualità di una Safety Car o una bandiera rossa) si è rivelata la peggiore, perché Carlos in questo modo ha potuto solo subire gli attacchi di vetture più veloci della sua, senza avere armi a disposizione per poter rispondere. Un finale di stagione difficile da digerire per Sainz, che con questo "zero" in classifica passa dalla quarta alla settima posizione finale, sopravanzato da Alonso, Leclerc e Norris.

Mondiale finito, cosa ci aspetta ora su Race Analysis?

Con la bandiera a scacchi del GP di Abu Dhabi si chiude così la prima stagione vissuta insieme su queste pagine, dove abbiamo cercato di analizzare le gare da un punto di vista tecnico e sportivo, cercando di lasciar fuori dalla nostra narrazione facili sensazionalismi. Ora ci aspetta una pausa invernale che sono sicuro terminerà in un lampo, e ci ritroveremo a commentare gli unveiling delle monoposto 2024, i test prestagionali e così via...

Prima di allora, però, cosa troverete su questo sito da qui a febbraio? Principalmente contenuti tecnici, sui quali è difficile stato soffermarci a stagione in corso, specialmente per i ritmi frenetici che questo Mondiale 2023 ci ha imposto con le sue 22 gare!

Colgo l'occasione per ringraziarvi per essere passati di qui, siate voi lettori occasionali o ospiti fissi di queste pagine. Come sempre, vi ricordo che Race Analysis è anche sui canali social di Instagram, X e YouTube. A presto!

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