Da un letto d'ospedale al gradino più alto del podio: Sainz trascina la Ferrari nella doppietta di Melbourne!

(Immagine di copertina: F1 - X)

Che gara a Melbourne, e che doppietta inaspettata per la Ferrari! Carlos Sainz conquista la sua terza vittoria in carriera al ritorno dall'operazione di appendicectomia subita poco più di due settimane fa, precedendo il suo compagno di squadra Leclerc e la McLaren di Lando Norris, a sua volta seguito dall'idolo di casa Oscar Piastri.

Mark Sutton / Motorsport Images

Come di consueto, a seguire la classifica completa (alla quale bisogna aggiungere una penalità di 20 s per Alonso, da P6 a P8, sulla quale torniamo in seguito), e via con la nostra analisi!

Subito fuori gara Verstappen, la vittoria diventa un affare a 4 tra Ferrari e McLaren

I colpi di scena sono iniziati da subito a Melbourne, con Carlos Sainz che già al secondo giro ha attaccato e passato un Max Verstappen insolitamente in difficoltà. Se da un lato tutti abbiamo pensato ad un banale errore che potesse avergli fatto perdere la leadership della gara, in realtà già dal giro successivo si è capito che sulla sua RB20 ci fosse qualcosa che non andava...

Mark Horsburgh / Motorsport Images

Il vistoso fumo proveniente dal corner posteriore destro ha evidenziato infatti un problema di surriscaldamento a livello dell'impianto frenante, e una volta che le temperature sono andate fuori controllo, c'è addirittura stata l'esplosione del relativo cestello mentre Max approcciava la corsia box per concludere il suo Gran premio d'Australia con un ritiro.

Glenn Dunbar / Motorsport Images

Da quel momento in poi, eliminato il favorito per la vittoria (non sapremo mai se le Ferrari avrebbero potuto dargli filo da torcere in condizioni normali) la gara è diventata un affare a 4, con le due Ferrari e le due McLaren a fare l'andatura. Dei quattro front runner è apparso chiaro il vantaggio prestazionale di Carlos Sainz, che girando in aria pulita ha potuto estendere il proprio gap su Norris abbastanza da permettersi un "cuscinetto" di sicurezza qualora gli strateghi del team inglese avessero optato per un undercut sullo stesso Sainz.

Zak Mauger / Motorsport Images

Un undercut c'è poi stato, ma a parti invertite: quando Leclerc è entrato ai box al giro 8 per passare agli pneumatici Hard, ha costretto Norris ad estendere il proprio stint iniziale sulle Medium fino al giro 13, nella speranza per quest'ultimo di mettere da parte un vantaggio di grip da poter riutilizzare in seguito per riprendersi la seconda posizione.

Sam Bloxham / Motorsport Images

Questa mossa strategica del team di Woking, per la verità un po' forzata, si è rivelata errata a tal punto che lo stesso Piastri, che aveva marcato Leclerc in occasione del primo pit stop, si è ritrovato davanti al compagno di squadra... Questo ha richiesto un ordine di scuderia da parte del muretto McLaren per rimettere davanti Norris, ovviamente dotato del miglior passo gara (anche) in virtù - come detto - di coperture più fresche. Il problema, in questo dedalo strategico, è stato che l'operazione di "swap" tra i due ha collocato Lando alle spalle di Charles di circa 3.5 s, un margine che il Ferrarista ha utilizzato a proprio piacimento per mantenere la piazza d'onore fino alla bandiera a scacchi.

Analisi del passo gara tenuto dalle due Ferrari e dalle due McLaren

Analisi del passo gara tenuto dalle due Ferrari e dalle due McLaren

In termini generali, oggi prestazionalmente Ferrari e McLaren si sono equivalse: nonostante la doppietta del team di Maranello, da un'analisi "asettica" dei tempi sul giro si può notare come Leclerc e (in parte) Sainz soffrissero un degrado gomme leggermente più alto dei due piloti McLaren sul finire di ogni stint. Quando una gara presenta una dinamica simile, diventa vitale mantenere la track position sui propri avversari e neutralizzare questo loro punto di forza. E da questo punto di vista gli strateghi Ferrari sono stati perfetti nel cercare - e trovare - l'undercut su Norris...

Dietro i primi quattro il vuoto, domenica pessima per gli altri top team...

Estendendo ogni valutazione anche agli altri top team (con le dovute considerazioni sui ritirati Verstappen e Hamilton, il quale ha avuto un problema sulla sua Power Unit), si può notare il "solco" prestazionale tra i primi quattro al traguardo e gli altri. Oggi Red Bull, Mercedes e Aston Martin - rigorosamente in quest'ordine - hanno avuto una domenica complicata, alle prese con problemi di graining che hanno alzato irreversibilmente il loro tempi sul giro nell'arco di tutta la gara.

Analisi del passo gara tenuto da Sergio Perez, George Russell e Fernando Alonso

Analisi del passo gara tenuto da Sergio Perez, George Russell e Fernando Alonso

Analisi del passo gara tenuto dai piloti di Ferrari, McLaren, Red Bull, Mercedes e Aston Martin

Analisi del passo gara tenuto dai piloti di Ferrari, McLaren, Red Bull, Mercedes e Aston Martin

Infatti, come si può osservare andando a mediare quanto accaduto in ogni stint - e rimuovendo i giri che possono essere considerati outliers perché magari corsi in regime di Virtual Safety Car, nelle tornate percorse su pneumatici Hard il distacco medio di Perez, Russell e le due Aston Martin rispetto ai primi quattro è ampiamente superiore al mezzo secondo al giro, il che ha escluso i piloti menzionati da qualsiasi ambizione di podio...

Analisi dei tempi sul giro mediati per ogni stint - GP Australia

Analisi dei tempi sul giro mediati per ogni stint - GP Australia

Come detto in apertura, sarebbe stato interessante studiare cosa avrebbe potuto fare Verstappen senza il problema che l'ha portato al ritiro, perché a giudicare dal passo gara del suo compagno di squadra Perez, anche per il Campione del Mondo sarebbe stato difficile estendere una striscia di vittorie consecutive che - a questo punto - si ferma a 9 successi, a un passo dal record che lo stesso Max aveva stabilito nel corso del 2023.

Paura per l'incidente di Russell all'ultimo giro, ma George ne esce illeso

Quando tutto sembrava ormai deciso e le posizioni a punti ormai congelate, proprio all'ultimo giro le telecamere hanno inquadrato di colpo la Mercedes W15 di George Russell quasi ribaltata e ferma in mezzo alla pista, approssimativamente in uscita di curva 6.

I commissari di pista hanno neutralizzato la gara con Virtual Safety Car, ma a parere di chi scrive - e dello stesso Russell, che l'ha chiesta a gran voce via radio - sarebbe stata più opportuna una bandiera rossa. Troppo pericolosa la posizione della sua vettura, e fortuna ha voluto che nessun pilota abbia centrato l'inglese...

A bocce ferme, il replay dell'incidente ha mostrato come in curva 6 la Mercedes di George abbia un sovrasterzo - molto probabilmente innescato dalla vicinanza all'Aston Martin AMR24 di Fernando Alonso - che lo manda in ghiaia e successivamente, dopo un urto in barriera piuttosto violento, nuovamente in mezzo alla pista. Gli stewards, riguardando le immagini, hanno deciso di penalizzare Alonso per aver rallentato volutamente in approccio di curva 6, poiché lo spagnolo a loro dire avrebbe causato con tale manovra un'azione evasiva che ha spedito Russell a muro.

Spero che non ci sia bisogno di commentare ulteriormente una decisione priva di qualsiasi criterio e che, lanciando una provocazione, se applicata ad ogni duello ridurrebbe la Formula 1 a soli scambi di posizione favoriti dal DRS. In Formula 1 manovre come quella di Alonso, volte a compromettere la velocità al punto di corda di chi segue, vengono effettuate da sempre, e trovo vergognoso che possano essere punite con 20 secondi di penalità e 3 punti sulla superlicenza come accaduto oggi.

Sam Bloxham / Motorsport Images

Per la cronaca, per effetto di tale sanzione Fernando passa dalla sesta all'ottava posizione finale, alle spalle anche del compagno di squadra Lance Stroll (P6) e di Yuki Tsunoda (P7), oggi autore di una gara molto pulita che lo premia con sei punti vitali per la squadra di Faenza.

Dietro il giapponese della Visa CashApp RB e del penalizzato Alonso troviamo le due Haas di Hulkenberg (P9) e Magnussen (P10), i quali avranno anch'essi ragione di essere contenti per i tre punti portati al loro team: un risultato che, come detto già più volte quest'anno, non è da sottovalutare nel momento in cui ci sono 5 team con il potenziale per occupare l'intera zona punti ad ogni gara.

Cosa cambia in classifica in vista del Gran Premio del Giappone?

La doppietta Ferrari vede una situazione di classifica completamente stravolta rispetto a due settimane fa: adesso Leclerc (47 punti) è secondo nel Mondiale Piloti alle spalle di Verstappen (a quota 51), mentre Sainz (40 punti) sale in quarta posizione alle spalle di Perez (46 punti). A livello di Classifica Costruttori, invece, considerando anche l'apporto di Ollie Bearman in Arabia Saudita, troviamo la Ferrari in seconda posizione a soli 4 punti dalla Red Bull, per la precisione a quota 97 lunghezze.

Mark Sutton / Motorsport Images

Tra due settimane è in appuntamento il Gran Premio del Giappone, eccezionalmente a inizio stagione e territorio - lo scorso anno - di una delle gare in cui il duo Verstappen - Red Bull espresse il proprio dominio in maniera più netta. Anche per questo motivo, oltre che per la natura di per sè molto indicativa della pista di Suzuka, sarà interessante osservare se i passi avanti dei loro competitor negli ultimi mesi siano stati sufficienti per dar loro filo da torcere...

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