Che qualifiche a Melbourne: Verstappen artiglia una pole persa dalle due Ferrari!

Ciao a tutti, appassionati di Formula 1!

Dopo due settimane dalla tappa di Jeddah, si è tornati di nuovo in pista per il Gran Premio d'Australia. E le qualifiche di Melbourne hanno riservato non poche sorprese... Andiamo ad analizzare quanto successo!

Verstappen perfetto, le Ferrari decisamente no: all'olandese la terza pole position di fila

All'indomani delle prove libere disputate all'Albert Park, era emersa un'inaspettata - ma chiara - superiorità della Ferrari sulla Red Bull, perlomeno in configurazione da qualifica. Una sorpresa che in parte smette di essere tale se pensiamo che la RB20, così come la sua progenitrice, dà il meglio di sè a serbatoio carico; se a ciò aggiungiamo un layout del tracciato che evidentemente va incontro alle doti della SF-24, possiamo spiegarci i 2 o 3 decimi di vantaggio di cui Leclerc e Sainz godevano prima della sessione di qualifiche.

Glenn Dunbar / Motorsport Images

Con tali premesse, per i tifosi della Rossa sarà certamente un dispiacere constatare che Max Verstappen è riuscito a ribaltare quanto detto e a prendersi una pole position che lo mantiene a bottino pieno (3 pole su 3 qualifiche disputate, e 2 gare vinte su 2 disputate) in questa stagione 2024. Ma il peggio è che, se Sainz ha limitato i danni con una seconda posizione comunque positiva considerando la sua recente appendicectomia, Leclerc non è riuscito a fare altrettanto, e dovrà scattare dalla quarta casella in griglia di partenza - dietro anche a Norris.

Fortuna ha voluto per il pilota della Ferrari numero 16 che a Sergio Perez siano state comminate tre posizioni di penalità per impeding nei confronti della Haas di Hulkenberg, il che lo fa slittare in P6 rispetto alla terza posizione conquistata in pista...

Mark Sutton / Motorsport Images

In ogni caso, analizzando tecnicamente questa inversione di tendenza, emergono due fattori che possono darne una spiegazione:

  • Una progressiva "gommatura" della pista dal Q1 al Q3, che può aver coperto le lacune di grip di cui lamentavano i piloti Red Bull;
  • Una Ferrari SF-24 che non riesce a esprimere tutto il proprio potenziale quando portata al limite (vedasi proprio il Q3, in cui sia Sainz che Leclerc non hanno migliorato, se non marginalmente nel caso dello spagnolo, il proprio miglior crono stampato in Q2);

A parere di chi scrive, la commistione di questi due fattori ha determinato una qualifica subottimale per Ferrari, il che mette il team di Maranello in una posizione sfavorevole in ottica gara rispetto a quanto si poteva auspicare dopo aver ammirato una SF-24 molto equilibrata e veloce nelle prove libere: contrariamente a quanto spesso accade, la vicinanza di Perez in terza fila potrà determinare - in caso di partenza senza grossi ribaltoni - una gara giocata in parità numerica a livello strategico tra Red Bull e Ferrari.

Mark Sutton / Motorsport Images

Parlando specificatamente di Leclerc, come detto non possiamo assolutamente parlare di un sabato ottimale per il monegasco, che dalla prima posizione nelle FP3 si ritrova solo quinto in qualifica. Nel suo caso, viene da pensare che oggi sia valso il detto "chi troppo vuole, nulla stringe"... Accortosi di essere a circa 1 o 2 decimi da Sainz a parità di condizioni, ha provato a modificare l'assetto della sua monoposto in corso d'opera, agendo sull'unico parametro non vincolato dal regime di parco chiuso: l'incidenza dell'ala anteriore.

Mark Sutton / Motorsport Images

Nella fattispecie, Charles ha richiesto un aumento dell'incidenza nel tentativo di avere un avantreno più preciso; considerando però come ottimale il setup raggiunto fino a quel momento, è facile capire come questa modifica abbia spostato il centro di pressione della vettura in avanti, pregiudicando in parte la tenuta del retrotreno nei curvoni in appoggio. Sappiamo che lo stile di guida di Leclerc gli permette di controllare il posteriore con grande abilità, ma oggi non è stato il caso, con due vistose perdite di aderenza nell'ultimo settore di quello che stava per essere il suo miglior giro personale. Un peccato aver dovuto abbandonare quel tentativo, ma nella migliore delle ipotesi immagino che lo avrebbe portato in seconda / terza posizione...

McLaren chiaramente terza forza, l'obiettivo in gara sarà battere Mercedes e Aston Martin!

Nelle prime tre file troviamo entrambe le McLaren, con Lando Norris in P3 e l'idolo di casa Oscar Piastri in P5: molto buona la performance in qualifica di entrambi gli alfieri del team di Woking, e finalmente una qualifica senza errori per il pilota inglese, che sia in Bahrain che in Arabia Saudita aveva commesso delle sbavature nei momenti determinanti del Q3.

Zak Mauger / Motorsport Images

Le posizioni menzionate, peraltro, non sono state frutto di un exploit ma indice di una prestazione "genuina" della MCL38, a tal punto che tutta la sessione di qualifiche è stata eseguita a parità di Red Bull e Ferrari nell'uso dei set di pneumatici a disposizione: vero anche che in gara nessuno di questi tre team avrà a disposizione gomme Soft (di mescola C5) nuove, ma questo ha permesso loro di effettuare due run anzichè uno solo nella terza manche di quest'oggi... Oltre a ciò, le prime indicazioni parlano di una gara a due soste con prevalenza nell'uso di pneumatici Hard di mescola C3, per cui è plausibile che verranno usate poche Soft nei 58 giri previsti!

Mark Sutton / Motorsport Images

Il bottino di giornata per Mercedes vede la settima posizione di George Russell, mai a suo agio in qualifica dopo una sessione di FP3 in cui era stato particolarmente brillante; ad essere onesti, l'inglese ha dovuto addirittura sudare questa P7, con strategie poco canoniche come l'uso di un set di pneumatici Soft nuovi in più degli altri per progredire da Q2 a Q3, o il doppio giro di riscaldamento proprio nell'ultima manche.

Peggio ancora va a Lewis Hamilton, in P11 ed eliminato clamorosamente in Q2 da Yuki Tsunoda. Il giapponese della Visa CashApp RB ha certamente disputato una sessione sopra le righe se pensiamo che con la sua ottava posizione finale si è classificato ben 10 posti davanti al suo compagno di squadra Ricciardo, ma questo non deve spostare il focus dalle difficoltà di un Hamilton il cui rapporto con la Mercedes W15 non sta proprio ingranando... D'altronde, se lo scorso GP di Arabia Saudita aveva evidenziato i problemi della vettura anglo-tedesca nelle curve veloci, l'Albert Park di Melbourne ha una configurazione dove queste caratteristiche abbondano - manifestando ancor più le suddette instabilità aerodinamiche.

Mark Sutton / Motorsport Images

La quinta fila, e con essa il fondo della top 10, è interamente occupata dalle due Aston Martin di Lance Stroll e Fernando Alonso. Esattamente come detto per Leclerc, oggi anche Fernando si è fatto ingolosire dall'opportunità di ottenere una posizione di partenza molto alta e ha finito col rovinare il fondo della sua AMR24 in un fuoripista in curva 6: anche per questo motivo troviamo lo spagnolo in una posizione inconsueta, vale a dire alle spalle del meno talentuoso compagno di squadra...

Albon in P12 con la vettura di Sargeant, che non correrà: facciamo chiarezza

All'infuori della prima metà della griglia, i temi tecnici lasciano spazio a quelli sportivi. Con ciò ci riferiamo alla decisione di Williams di dare la vettura di Sargeant ad Albon, dopo che quest'ultimo aveva compromesso irrimedialbilmente il telaio della propria FW46 in un incidente durante le prove libere. Ovviamente questa dura decisione fa seguito alla mancanza di un terzo telaio con cui sostituire quello danneggiato, il che mette in luce ancora una volta quanto in Williams siano al limite della loro capacità produttiva: il Team Principal James Vowles ha individuato da tempo tale criticità, ma per sistemare questo aspetto servirà ancora del tempo.

Mark Sutton / Motorsport Images

Con un solo telaio al momento a disposizione, la decisione di estromettere dalla gara Sargeant anzichè Albon - il quale come detto era stato autore dell'incidente che ha portato al problema - è stata aspramente criticata da più parti, sia all'interno che all'esterno degli addetti ai lavori in Formula 1.

La mia posizione a riguardo è tendenzialmente in linea con quanto scelto dai vertici di Grove, perché - a dispetto della parità di trattamento che tutti i team dichiarano di garantire ai loro piloti - in Williams la pista ha da tempo definito un numero uno (Albon) e un numero due (Sargeant). Se nell'incidente di ieri la responsabilità è sulle spalle di Albon, non dobbiamo infatti dimenticare che è stato proprio l'anglo-thailandese che nel 2023 ha consentito alla squadra di ottenere l'ottavo posto nella Classifica Costruttori, con tanto di bonus economici relativi.

Alex sta diventando sempre più un pilastro della Williams, e a riprova di ciò abbiamo assistito a una decisione tanto impopolare quanto - ribadisco - a mio modo di vedere razionale.

In gara strategie e degrado gomme la faranno da padrona: ci sono ancora possibilità per Ferrari?

In conclusione, cerchiamo di capire cosa aspettarci dalla gara di domattina (che ricordiamo partire alle 5.00 ora italiana). La scelta di Pirelli di portare gli pneumatici delle mescole più morbide della gamma apre consapevolmente la strada a una gara con tanto degrado e la necessità di effettuare almeno due pit stop.

Ma non solo, poiché per dividere la gara in tre stint i team dovranno giocoforza ricorrere a pneumatici di mescola Hard (dei quali, da regolamento, ne posseggono solo due set): capiamo quindi come nessuno abbia potuto testare questa mescola durante le prove libere, il che aggiunge un ulteriore tassello di incertezza ai 58 giri previsti.

Volendo fare una previsione, immagino che le due Ferrari non partano già battute, ma dico questo unicamente in virtù della penalizzazione in griglia di Sergio Perez. Se Sainz e Leclerc riusciranno a tenere dietro sia Norris che il messicano della Red Bull dopo il primo giro, il team di Maranello pare avere il passo gara e un basso degrado gomme per provare a impensierire Max Verstappen - magari sacrificando uno dei due piloti per massimizzare le chances di vittoria. Ma se queste condizioni non si dovessero avverare, è molto probabile che tra meno di 24 ore saremo tutti ad ascoltare l'inno olandese sul podio di Melbourne...

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