Max è già in fuga, ma gli avversari si complicano la vita in Bahrain...

Il Mondiale 2024 di Formula 1 si apre, è proprio il caso di dirlo, esattamente nello stesso modo in cui si era chiuso il 2023: con una vittoria schiacciante di Max Verstappen, che questa volta si concede il lusso di portare a casa il cosiddetto "Grand Chelem" (pole position, vittoria, giro veloce della gara e tutti i giri percorsi al comando). Non accadeva dal 2004 che al primo Gran Premio della stagione venisse compiuta un'impresa simile, ma come detto ieri dopo le qualifiche, sento che si debba essere prudenti nel bollare come finito - prima ancora di iniziare - questo Campionato...

Aiutandoci quindi con i dati di telemetria, proviamo a dare una chiave di lettura a questo GP del Bahrain!

Verstappen dominante, ma qual è il vero valore di Ferrari e Mercedes?

La prima gara dell'anno suona come un campanello d'allarme tanto per tutti i team all'infuori di Red Bull quanto per gli appassionati che sognavano di tornare a vedere dei duelli per la vittoria accesi come in passato. Ancora una volta, però, mi sento di dire che con una griglia di partenza compatta come quella che abbiamo visto, è difficile che andremo a sentire sul podio l'accoppiata di inno olandese e austriaco per tutto l'anno.

Sam Bloxham / Motorsport Images

Prendiamo ad esempio il passo gara tenuto dai primi 10 al traguardo (che, in assenza di ritiri, sono state esattamente le 10 macchine dei 5 migliori team odierni - Red Bull, Ferrari, Mercedes, McLaren, Aston Martin):

Analisi del passo gara tenuto dai primi 10 al traguardo

Analisi del passo gara tenuto dai primi 10 al traguardo

La traccia di Verstappen (linea blu continua) è costante e costantemente più in basso di tutti gli altri, il che mette un "timbro" su qualsiasi dubbio sulla competitività sua e della RB20. Ma sempre dallo stesso grafico si evince che dal giro 4 in poi, dietro Max le tracce degli altri piloti tendono a salire e si intersecano: cosa significa questo?

Beh, principalemente che un po' tutti (Russell, Leclerc, Sainz e Perez) hanno perso molto tempo battagliando tra loro, circostanza nella quale non hanno infatti potuto girare in aria pulita. Questa sequenza di giri lenti è stata innescata principalmente dal problema ai freni occorso a Charles Leclerc, che nel corso del primo stint è infatti precipitato dalla seconda alla quinta posizione.

Andy Hone / Motorsport Images

Sulla natura di questo problema non si hanno al momento informazioni certe, se non che prima del via del Gran Premio era stata concessa a Ferrari (da parte della FIA) la sostituzione del brake duct anteriore sinistro della SF-24 di Leclerc. Una deroga piuttosto comune, ma che in retrospettiva fa pensare, dati i problemi poi avuti per tutti i 57 giri di gara.

Sam Bloxham / Motorsport Images

In particolare, Charles si è lamentato di avere una vettura che nelle zone di frenata tendeva ad andare a destra. Tralasciando le implicazioni in termini di sicurezza che questo abbia potuto avere, la cosa interessante da notare è la manifestazione di questa avaria ai freni: frenquenti bloccaggi all'anteriore nelle staccate più impegnative del circuito, quelle di Curva 1 e di Curva 10. Il motivo, infatti, risiede nel fatto che quando una monoposto tende ad andare in una direzione specifica - la destra nella fattispecie - anzichè consentire una staccata a ruote dritte, la ruota opposta (la anteriore sinistra) viene ulteriormente caricata, arrivando prima della anteriore destra al limite di grip concesso dallo pneumatico...

Questo sbilanciamento va ad autoalimentarsi in maniera evidente, perché la ruota meno caricata non può fornire l'aderenza del suo pneumatico per "fermare" la vettura al punto di corda. Da qui le vistose fumate e i bloccaggi che hanno segnato spesso e (mal)volentieri sorpassi subiti dal monegasco.

Analisi degli stint percorsi dai primi 10 al traguardo

Analisi degli stint percorsi dai primi 10 al traguardo

Analizzato il problema tecnico in sè, a livello prestazionale occorre notare come Leclerc abbia letteralmente imparato nel corso dei giri a gestire il nuovo bilanciamento "sbilenco" della sua SF-24: per sua stessa ammissione in conferenza stampa, ha dovuto utilizzare setting del ripartitore di frenata e del differenziale errati, al solo scopo di minimizzare lo sbilanciamento tra parte sinistra e parte destra della monoposto

Come si può osservare dall'analisi cumulativa dei tre stint in cui tutti i front runners hanno deciso di dividere la propria gara, se andiamo a confrontare il ritmo tenuto da Leclerc contro la Ferrari "sana" del suo compagno di squadra Sainz, i distacchi medi sono i seguenti:

  • Stint 1: -0.269 s/giro in favore di Sainz;
  • Stint 2: -0.619 s/giro in favore di Sainz;
  • Stint 3: -0.170 s/giro in favore di Sainz;

Tra il primo e l'ultimo stint c'è un recupero di circa un decimo al giro di Leclerc su Sainz, a riprova di quanto detto. In quest'ottica, vi domanderete, stride un po' il riscontro relativo alla porzione centrale di gara, percorsa da entrambi i piloti Ferrari su pneumatici Hard... Gli oltre 6 decimi al giro di gap in favore di Carlos sono stati infatti viziati da uno stint corso da Leclerc perennemente alle spalle della Mercedes di George Russell, più lento della sua SF-24 ma difficile da attaccare a causa dei già citati problemi ai freni.

Analisi dei passi gara di Sainz (P3), Leclerc (P4), Russell (P5) e Norris (P6)

Analisi dei passi gara di Sainz (P3), Leclerc (P4), Russell (P5) e Norris (P6)

Se infatti estendiamo il confronto tra i Ferraristi anche allo stesso Russell e alla McLaren di Lando Norris, si nota come per tutta la parte centrale di gara George abbia rallentato chi lo seguiva, causando il ricongiungimento di Leclerc e dell'inglese della McLaren, così come la fuga di Sainz davanti a tutti loro.

Il pilota Mercedes ha mostrato oggi un ritmo che - a suo dire - non ha fatto onore alle reali potenzialità della sua W15: la causa sta in un'errata scelta della configurazione di raffreddamento al posteriore. In soldoni, adottare un cofano motore troppo stretto ha avuto l'effetto negativo di "intrappolare" l'aria calda che dovrebbe invece essere evacuata; questo errore di calcolo, se così vogliamo chiamarlo, è nato dall'esigenza dei tecnici anglo-tedeschi di massimizzare l'efficienza aerodinamica... Ma eccedendo su questo fronte, in Mercedes hanno avuto appunto problemi di surriscaldamento che hanno a loro volta costretto Russell a usare mappature conservative della sua Power Unit. Oltre a ciò, è stato curioso notare - in occasione del sorpasso subito da Sainz - che la sua W15 perdeva una quantità eccessiva d'olio, ma non ci è dato sapere se ciò fosse dovuto a un rabbocco eccessivo prima della gara o a una concausa delle mappature adottate.

Steve Etherington / Motorsport Images

Toto Wolff, al termine della gara, ha quantificato la perdita di tempo causata da questo problema in quasi mezzo secondo al giro. Se ciò dovesse essere vero, a parità di tutte le altre condizioni possiamo ipotizzare con una certa sicurezza che oggi Russell sarebbe arrivato secondo; personalmente credo che Leclerc sarebbe stato in possesso di un passo gara potenzialmente migliore fatte salve le sue disavventure, ma resta il fatto che in Formula 1 per ottenere i risultati sperati (cosa che attualmente significa battere Verstappen e la Red Bull) bisogna essere bravi anche nelle scelte fuori dalla pista, e in un modo o nell'altro oggi in Ferrari e Mercedes non lo sono stati...

Confronto sul passo gara in casa Mercedes tra Russell (P5) e Hamilton (P7)

Confronto sul passo gara in casa Mercedes tra Russell (P5) e Hamilton (P7)

A corollario di quanto detto nel commentare la gara di George Russell, torna utile il confronto sul passo gara con il compagno di squadra Lewis Hamilton, che pur partiva decisamente più indietro di lui. Come si può constatare, man mano che i giri passavano, Hamilton ha potuto trarre sempre maggior vantaggio dal girare in aria pulita - cosa che non era possibile nel primo stint, peraltro l'unico su pneumatici Soft.

Tutto ciò, recuperando il grafico in alto relativo all'analisi cumulativa degli stint, si traduce nella seguente situazione:

  • Stint 1: -0.666 s/giro in favore di Russell;
  • Stint 2: -0.087 s/giro in favore di Hamilton;
  • Stint 3: -0.306 s/giro in favore di Hamilton;

Mark Sutton / Motorsport Images

Il bottino di giornata vede solo 16 punti per il team di Brackley, il che rappresenta un passivo di 11 lunghezze dai rivali designati della Ferrari; d'altro canto, sono 4 i punti in più rispetto alla McLaren, tutti guadagnati in occasione del sorpasso deciso di Hamilton su Oscar Piastri - mentre quest'ultimo usciva dai box per la sua seconda e ultima sosta. Ma queste sono solo primissime indicazioni sulle classifiche di un Mondiale che si prospetta infinito, con le sue 24 gare...

La gara fuori dai punti premia Zhou e Magnussen, deludono RB e Alpine

A partire dall'undicesima posizione troviamo un plotone di vetture giunte al traguardo con distacchi esigui, eccetto gli ultimi due classificati Bottas (vittima di un pit stop lento da 52.4 s) e Sargeant (che a metà gara ha accusato un problema elettronico per il quale si è reso necessario un reset e un cambio del volante ai box).

Zak Mauger / Motorsport Images

Chi ha corso una gara magistrale sono stati, a mio parere, Guanyu Zhou con l'altra Stake e Kevin Magnussen sulla Haas. Il primo di questi ultimi si è ritrovato addirittura in zona punti per gran parte della gara, sebbene questa posizione fosse un po' ereditata dalle sfortune di Lance Stroll, centrato al via dalla Haas di Nico Hulkenberg ma che ha poi recuperato fino al decimo posto finale.

Onestamente non mi sarei aspettato una Stake ai margini della zona punti, e lo stesso discorso vale per Haas. Resta il sospetto che queste prestazioni siano state favorite più che altro da demeriti altrui, vale a dire Williams e Alpine: proprio il team francese si è dimostrato come in qualifica il più lento del lotto, e francamente è diffcile commentare una gara in cui il distacco dalla penultima vettura in termini di passo gara (la Williams) è di circa 20 secondi nell'arco dei 57 giri totali...

Si va subito in Arabia Saudita per la seconda tappa del Mondiale 2024!

Nemmeno il tempo per le squadre di organizzare i pensieri dopo il Gran Premio inaugurale in Bahrain, e la Formula 1 fa subito tappa a Jeddah, per un secondo round che ancora una volta vedrà la gara al sabato - sempre per motivi religiosi. Lo scorso anno assistemmo a una delle prove di forza più chiare da parte di Red Bull, con una doppietta Perez-Verstappen nella quale il secondo rimontò in poco meno di metà gara partendo dalla quindicesima posizione (problemi a un semiasse in qualifica, in Q2). 

Sam Bloxham / Motorsport Images

Quello di Jeddah è un circuito dalle caratteristiche molto diverse rispetto a Sakhir, è ciò costituirà un banco di prova molto interessante per capire quale possa essere il distacco di Ferrari e Mercedes da Red Bull su un layout ad alta velocità e con temperature ambientali solitamente asfissianti. Come avrete capito, mi aspetto un gap più piccolo di quello visto oggi in gara: se questa mia previsione dovesse confermarsi, sarà un tassello importante nell'ottica di un Mondiale più combattuto...

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