GP Bahrain: prova di forza Red Bull, podio strepitoso per Alonso. Delusione Ferrari!

La prova di forza di Max Verstappen e della sua Red Bull RB19 sul circuito di Sakhir è stata semplicemente schiacciante. Una gara dominata dall’inizio alla fine, senza forzare praticamente mai, se non - parzialmente - nel primo stint. Una vettura che ha fatto il bello e il cattivo tempo sia su pneumatici Soft che su Hard, riuscendo a percorrere sui primi un paio di stint dalla durata inavvicinabile per chiunque altro. Questa la classifica del Gran Premio:

  1. Max Verstappen (Red Bull)
  2. Sergio Perez (Red Bull)
  3. Fernando Alonso (Aston Martin)
  4. Carlos Sainz (Ferrari)
  5. Lewis Hamilton (Mercedes)
  6. Lance Stroll (Aston Martin)
  7. George Russell (Mercedes)
  8. Valtteri Bottas (Alfa Romeo)
  9. Pierre Gasly (Alpine)
  10. Alex Albon (Williams)
  11. Yuki Tsunoda (Alpha Tauri)
  12. Logan Sargeant (Williams)
  13. Kevin Magnussen (Haas)
  14. Nyck de Vries (Alpha Tauri)
  15. Nico Hulkenberg (Haas)
  16. Zhou Guanyu (Alfa Romeo)
  17. Lando Norris (McLaren)
  18. Esteban Ocon (Alpine, DNF)
  19. Charles Leclerc (Ferrari, DNF)
  20. Oscar Piastri (McLaren, DNF)

La gara del suo compagno Sergio Perez, secondo al traguardo, è stata parzialmente compromessa da una partenza non felice rispetto all’ottimo stacco frizione di Charles Leclerc, che ha fatto immediatamente buon uso del treno di pneumatici Soft nuovi risparmiati in qualifica. Trovatosi terzo, Perez ha passato poco meno di metà gara dietro Leclerc, sul quale ha avuto vita facile man mano che l’usura gomme faceva decadere le prestazioni del pilota Ferrari. Torneremo più avanti sulla gara del duo del Cavallino…

Sul terzo ed ultimo gradino del podio, sorprendentemente fino ad un paio di settimane fa, ci finisce Fernando Alonso (per la 99esima volta in carriera!). Il pilota asturiano ha disputato una gara senza errori e con un ritmo ottimo, denotando come la sua Aston Martin AMR23 sia al momento la seconda forza del Mondiale dietro Red Bull. Questo risultato, avvalorato dal buonissimo sesto posto di un Lance Stroll fresco di fratture ai polsi, certifica la bontà del lavoro svolto durante l’inverno dal team basato a Silverstone.

"Voglio congratularmi con Lance, il mio compagno di squadra, perché si è dovuto sottoporre ad un intervento chirurgico appena 12 giorni fa ed oggi era lì a battagliare con noi"

Fernando Alonso

La AMR23 al momento ha come unico punto debole la velocità di punta più bassa rispetto ai 3 top team (Red Bull, Ferrari, Mercedes): giudicando le prestazioni complessive, però, a partire da questo 2023 è più corretto parlare di 4 top team.

Al quarto posto troviamo la prima ed unica Ferrari di Carlos Sainz, dato il ritiro al giro 41 di Leclerc: le due SF-23, fino al momento in cui sono state entrambe in gara, hanno esibito un ritmo di circa 0.8 s/giro più lento delle Red Bull, le quali non erano peraltro al limite di quanto gli consentisse la monoposto. Non è andata meglio a Carlos Sainz, che nel finale di gara è stato passato da Fernando Alonso e che si è difeso - solo in virtù di un’alta velocità di punta - dall’attacco di Lewis Hamilton, alla fine quinto al traguardo.

Il pilota inglese, che ha preceduto al traguardo Lance Stroll (6°) ed il compagno di squadra George Russell (7°), ha certamente disputato un’ottima corsa: in quest’ottica, la sua Mercedes W14 ha mostrato delle prestazioni migliori in gara che in qualifica. Tutto ciò nonostante un degrado gomme davvero accentuato al termine di ogni stint!

Analisi gara: come interpretare i rapporti di forza?

Andiamo quindi ad analizzare in dettaglio lo sviluppo della gara, corsa da tutti i protagonisti su 2 soste ai box. Se la maggior parte dei piloti ha scelto, dopo una partenza su pneumatici Soft, di optare per due stint su Hard, l’unica (virtuosa) eccezione è costituita dal già citato duo Red Bull.

Tale è il vantaggio del team anglo-austriaco da potersi permettere una fase centrale della corsa ancora su gomme Soft, la cui prestazione usualmente decade nell’arco di qualche tornata. Così non è stato per Verstappen e Perez, che hanno esteso tale fase fino a quando gli avversari si sono fermati ai box per il secondo pit stop: a quel punto li hanno coperti fermandosi alla tornata successiva, sebbene avrebbero potuto agevolmente estendere ancora lo stint.

Detto dell’alto degrado riscontrato da Ferrari e Mercedes, stupisce la prestazione tenuta da Alonso nei due periodi su pneumatici Hard, mediamente fra 0.5 s/giro e 0.6 s/giro più rapida rispetto ai due team citati. In chiave risultato finale, tuttavia, Fernando non avrebbe comunque potuto fare meglio del terzo posto anche se non avesse perso tempo dietro Hamilton e Russell nei primi giri. La partenza di Alonso non era stata deficitaria, ma in curva 4 (mentre era in lotta con Hamilton) ha subito un contatto proprio dal suo compagno di squadra Stroll, a seguito di una frenata decisamente fuori misura di quest’ultimo!

I due storici rivali (Alonso e Hamilton) si sono ritrovati in bagarre più avanti in gara, quando al giro 38 il primo ha compiuto un sorpasso spettacolare ai danni del secondo, in un punto - la difficile frenata in combinato di curva 10 - dove è davvero raro vedere manovre simili. Superato Lewis, Fernando si è scatenato andando a prendere il ferrarista Sainz, e passandolo (questa volta in trazione in uscita da curva 10) al giro 46. Da quell’istante in poi, non ha avuto alcuna difficoltà ad allungare sui due rivali, andando a prendersi una terza posizione meritatissima.

"E' stato un weekend veramente grandioso per il team e concludere sul podio la prima gara della stagione è straordinario. Il lavoro che ha fatto l'Aston Martin durante l'inverno è stato incredibile e ci siamo ritrovati ad avere la seconda macchina migliore al primo weekend. E' davvero irreale"

Fernando Alonso

Hamilton, dal canto suo, sul finale della corsa aveva un ritmo migliore di Sainz, ma la sua minore velocità massima sul rettilineo gli ha impedito negli ultimi 10 giri di portare un attacco concreto a Carlos, garantendogli un quinto posto per lui sicuramente insoddisfacente, ma tutto sommato positivo per Mercedes date le aspettative della vigilia.

"Il problema non sono le gomme, ma è la macchina. In generale il ritmo gara mi è sembrato lo stesso dell'anno scorso. Stamattina, quando abbiamo fatto la strategia, ho detto ai ragazzi che non sarebbe andata così bene come pensavano, e infatti non è andata così. Abbiamo ancora tanto lavoro da fare. Dobbiamo aggiungere carico alla vettura, ce ne manca davvero tanto. Non appena avremo messo più carico al posteriore e all'anteriore, di sicuro il nostro ritmo sarà migliore"

Lewis Hamilton

Come sarebbe andata a finire fra Leclerc e Alonso senza il ritiro del monegasco?

Il colpo di scena più importante del Gran Premio è stato senza dubbio lo stop di Charles Leclerc al giro 41, a quanto pare causato da componenti legate alla parte elettrica della Power Unit (ERS e pacco batterie stando ai colleghi di Formu1a.uno). Gli ingegneri di Maranello molto probabilmente erano al corrente della possibilità del verificarsi di un problema simile, in quanto prima della gara avevano cambiato centralina elettronica e pacco batterie sulla SF-23 del monegasco. Ma questo non è bastato, e i componenti causa del guasto non potranno essere recuperati nei prossimi GP.

Sembra incredibile dirlo, ma alla vigilia del solo secondo Gran Premio Leclerc è già a rischio di penalità in griglia qualora dovesse montare la terza unità (ne sono concesse 2 in stagione) per quanto riguarda la centralina elettronica o il pacco batterie!

"Non eravamo veloci in gara rispetto a Red Bull e bisogna parlare di loro perché è il nostro obiettivo. In termini di performance in gara non c'eravamo in questo fine settimana. Dobbiamo fare passi avanti da questo punto di vista, siamo troppo lontani. Red Bull deve aver trovato qualcosa perché non si è mai visto macchine così vicine in qualifica che poi dà un secondo al giro in gara"

Charles Leclerc

Detto del ritiro di Charles Leclerc mentre era in terza posizione alle spalle di Verstappen e Perez, è lecito chiedersi se avrebbe potuto difendere il podio dalla rimonta di Fernando Alonso e della sua Aston Martin.

I grafici relativi ai tempi sul giro delle due Ferrari e del pilota spagnolo dell’Aston Martin lasciano presagire di no. Al momento del ritiro di Charles, questi godeva di 9.2 s di vantaggio sul compagno di squadra; sul traguardo, il terzo classificato Alonso ed il quarto Sainz erano separati da quasi 10 s, per cui verosimilmente c’era margine per Fernando per recuperare terreno su Leclerc. Fare questo tipo di valutazioni è certamente un azzardo, perchè non sappiamo quanto del loro potenziale stessero mettendo tutti quanti in campo, ma d’altro canto è un dato di fatto la difficoltà riscontrata dalle due Ferrari SF-23 sugli pneumatici posteriori: credo allora che Leclerc, pur avendo la capacità di forzare maggiormente per impedire il ricongiungimento di Alonso, non avrebbe potuto spingere per molti giri consecutivi prima di un importante drop prestazionale…

"Quello che vediamo è che gli altri possono spingere di più in gara. Sul giro secco la macchina non è dove vogliamo essere, perché la Red Bull è ancora due decimi più veloce, ma in gara gli altri possono spingere e noi dobbiamo gestire le gomme. Dobbiamo porre tantissima attenzione sul degrado delle posteriori. Dobbiamo andare a casa, guardare tutti i dati e capire cosa possiamo fare per migliorare, perché in gara non abbiamo molto margine"

Carlos Sainz

Anzi, un po’ come Carlos Sainz, sono del parere che il tempo finale di gara di Charles sarebbe stato addirittura peggiore in caso di forcing per contenere l’arrivo di Fernando!

I confronti prestazionali, infatti, lasciano intendere piuttosto chiaramente l’attendibilità di questo scenario: l’ultimo stint di Alonso è stato prossimo ai tempi di Verstappen, mentre - come si vede dal grafico sottostante - in tutta la porzione di gara effettuata da Leclerc, lo stesso pilota numero 16 è stato più veloce di Max solo in tre o quattro tornate. Una differenza di competitività abissale.

Prestazioni generali, giri veloci e due parole sul midfield

Se si vanno ad osservare i giri veloci personali ottenuti in gara da ciascun pilota, il quadro espresso finora trova ancora una volta conferma. Gli unici dati “fuori posto”, se così vogliamo dire, sono i tempi velocissimi ottenuti da Gasly (Alpine), Norris (McLaren) e Zhou (Alfa Romeo), autore peraltro del miglior riscontro assoluto in 1:33.996. L’inattendibilità di questi valori sta semplicemente nel fatto che i cronologici di cui sopra sono frutto di strategie alternative, con pit stop effettuati in regime di Virtual Safety Car o a fine gara.

Analizzando le prestazioni di centro gruppo al netto di quanto detto, colpisce relativamente la risalita di Gasly dall’ultima posizione di partenza alla nona posizione a fine gara: il recupero in sé è stato eccezionale, ma di base Alpine ha obiettivi ben più ambiziosi di racimolare un paio di punti. Per raggiungere tali obiettivi servirà molto di più da parte del team di Enstone, con aggiornamenti che dovranno dare complessivamente più velocità ad una A523 molto lontana anche dai suoi standard del 2022.

Il miglior piazzamento alle spalle dei 4 top team lo ha comunque Bottas, che con la sua Alfa Romeo C43 beneficia di una partenza ottima e di una gara condotta lontano da bagarre e da qualsiasi inconveniente avrebbe potuto fargli perdere prezioso tempo sul giro. Quattro punti che certamente lo lasceranno soddisfatto, in quanto semplicemente non avrebbe potuto fare più di così!

La vera sorpresa, invece, è la Williams: nell’analisi dei test avevo pronosticato il team di Grove come fanalino di coda del gruppo, ma le prestazioni di Albon (10°) e dell’esordiente Sargeant (12°) mi fanno decisamente ricredere. Resta il dubbio che il buon risultato sia stato aiutato da una configurazione di circuito rear-limited, ma già fra due settimane, a Jeddah, avremo delle controprove.

Cosa aspettarci al prossimo GP in Arabia Saudita?

Appuntamento quindi a Jeddah, in Arabia Saudita, in vista della seconda tappa del Mondiale di Formula 1 2023. Lì saranno molto importanti le velocità di punta, per cui mi aspetto (oltre una Red Bull ancora dominatrice) un confronto fra Ferrari e Aston Martin più ad appannaggio del team di Maranello.

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