Spa: vince Russell, anzi no! George squalificato, è Hamilton a trionfare...

Questa Formula 1 non smette di stupirci, e nell'ultima gara prima della pausa estiva succede letteralmente di tutto: a Spa George Russell vince inventandosi una strategia folle a una sola sosta ai box, poi (nel dopo-gara) la sua Mercedes W15 viene trovata sottopeso di 1.5 kg rispetto al peso minimo di 798.0 kg prescritto dal Regolamento Tecnico. La vittoria va quindi a Hamilton, con Piastri e Leclerc a completare il podio...

Una Formula 1 impredicibile: Mercedes torna al vecchio fondo e si ritrova prima forza in Belgio

Al termine delle qualifiche di ieri avevamo parlato della situazione tecnica in casa Mercedes, spiegando come l'introduzione di un nuovo fondo a Spa avesse riportato in auge il fastidioso porpoising con cui il team di Brackley ha avuto a che fare per gran parte di quest'epoca a "effetto suolo" della Formula 1. Questo aveva costretto i tecnici capitanati da Toto Wolff a tornare alla vecchia specifica di fondo in vista del resto del weekend, lasciandoci - dopo le qualifiche bagnate - grossi dubbi su quale sarebbe potuto essere il potenziale su pista asciutta delle W15 di Russell e Hamilton.

Sam Bloxham / Motorsport Images

Sorprendentemente, 24 ore dopo siamo qui a commentare quella che avrebbe potuto essere una doppietta, non fosse stato per la squalifica che i commissari FIA hanno (correttamente) comminato a George Russell dopo aver trovato la sua monoposto sottopeso nelle verifiche tecniche del dopo-gara.

Al di là di quel che possiamo descrivere come un errore di valutazione da parte degli ingegneri Mercedes, la prestazione del team anglo-tedesco non era certamente pronosticabile nel momento in cui si sono spenti i semafori per il via della gara a Spa: cerchiamo allora di capire coi dati come mai la W15 sia tornata ad essere quella di Silverstone senza alcun segnale premonitore...

GP Belgio - Analisi degli stint percorsi dai primi 8 al traguardo

GP Belgio - Analisi degli stint percorsi dai primi 8 al traguardo

Al via della gara, Hamilton ha immediatamente guadagnato la seconda posizione ai danni di Perez, e dopo soli 3 giri è toccato a Leclerc cedere la leadership in favore del pilota inglese: i tempi sul giro mediati nel primo stint parlano chiaro, con un gap prossimo al mezzo secondo al giro sui rivali più accreditati di McLaren, Red Bull e Ferrari (poco indicativo il confronto con Sainz nel primo stint, che su strategia diversa era partito con le Hard).

Nel secondo stint, pur conservando la testa della corsa nonostante un tentativo di undercut di Leclerc fallito miseramente al giro 24, il passo di Lewis si attenua, riportandosi sui livelli delle due McLaren (1'48"1 per lui, contro 1'48"0 per i due papaya). Ancora più lente le due Red Bull, con Verstappen che completa lo stint centrale sulle Hard con un passo medio di 1'48"4.

GP Belgio - Analisi del passo gara tenuto da Russell, Hamilton e Piastri

GP Belgio - Analisi del passo gara tenuto da Russell, Hamilton e Piastri

A quel punto della gara, il pilota con una strategia "off-sync" diventa Russell, che già da qualche giro chiedeva via radio al proprio ingegnere di pista di considerare l'ipotesi di completare i 44 giri di Spa su una strategia a singola sosta ai box: una vera e propria impresa che si è concretizzata per mezzo di una gestione perfetta degli pneumatici e di una velocità seconda solo a Hamilton quest'oggi, con la differenza che i suoi crono medi (1'50"1 su Medium nel primo stint, 1'48"0 su Hard nel secondo) sono proprio frutto della necessità di compiere un numero enorme di giri per portare la sua W15 al traguardo in prima posizione.

Zak Mauger / Motorsport Images

Riflettendoci, non è da escludere la possibilità che il minor peso della W15 numero 63 al traguardo sia stato causato dall'aver effettuato una sola sosta ai box: come sappiamo, in F1 si è sempre molto al limite rispetto al peso minimo, quindi aver percorso uno stint finale lunghissimo ha certamente determinato un'usura maggiore degli pneumatici, per cui un assottigliamento accentuato dei battistrada; se a ciò aggiungiamo che a Spa è prassi non effettuare il giro di rientro dopo la bandiera a scacchi nella sua interezza, tagliando invece Curva 1 e affrontando la pitlane contromano, si aggiunge per George l'impossibilità di raccogliere marbles, ovvero quei piccoli pezzi di pneumatico lasciati dalle vetture nel corso della gara all'esterno della traiettoria. Un espediente che tutti usano nei giri di rientro, in quanto gli pneumatici caldi delle vetture attirano questi marbles fino a formare un vero e proprio strato attorno al battistrada, col vantaggio di aumentare il peso complessivo della monoposto stessa.

GP Belgio - Miglior giro personale per ciascuno dei primi 8 classificati

GP Belgio - Miglior giro personale per ciascuno dei primi 8 classificati

Tornando all'analisi dei dati di questa gara, l'istogramma relativo ai migliori personali ci fa capire come nel finale i due piloti Mercedes non fossero i più veloci in assoluto (basta dare un'occhiata al grafico dei vari stint, dove si osserva che all'1'47"1 di Hamilton fanno da contraltare l'1'46"9 di Norris e l'1'46"7 di Piastri, il migliore negli ultimi giri). Curioso che nel finale Hamilton, nonostante fosse in zona DRS di Russell, non sia riuscito a sorpassarlo: il motivo sta nel fatto che quest'ultimo aveva ancora qualcosa da chiedere alle gomme in trazione, soprattutto in uscita dalla Source (Curva 1) prima di Eau Rouge - Raidillon e del lungo rettilineo del Kemmel; d'altronde, sorprendentemente il miglior personale di Russell è stato firmato proprio all'ultimo giro!

Occasione persa per Piastri, rapidissimo nel finale!

La gara delle due McLaren suona un po' come un'occasione mancata soprattutto per Oscar Piastri: già da inizio gara le dinamiche della partenza avevano collocato le due MCL38 con Oscar in P4, e Lando in P7, autore di una piccola escursione in ghiaia in uscita dalla Source che gli aveva fatto perdere ben 3 posizioni.

Sam Bloxham / Motorsport Images

I primi due stint di Piastri, tuttavia, non sono stati nulla di speciale se pensiamo al passo al quale ci aveva abituato la McLaren negli ultimi Gran Premi: anche dopo aver passato il più lento Perez al giro 13, i crono dell'australiano non sono mai stati competitivi quanto quelli di Hamilton. E' nell'ultimo stint, affontato su pneumatici Hard un po' da tutti, che il nativo di Melbourne è salito alla ribalta... Peccato, però, che proprio il secondo pit stop abbia avuto una durata di ben 4.4 s per via di un suo errore, che ha mancato di un bel po' la piazzola di sosta: lo spostamento della crew dei suoi meccanici gli ha giocoforza fatto perdere tempo prezioso, che è stato difficile recuperare anche con un ultimo stint indiavolato.

Zak Mauger / Motorsport Images

Il risultato al traguardo è comunque un'ottima seconda posizione, che dopo la vittoria a Budapest lo vede superare Sainz in Classifica Piloti, avvicinandosi al contempo all'altra Ferrari di Leclerc. Meno bene va a Norris, che dopo i pasticci in partenza già menzionati, pur con una McLaren in gran forma sui rettilinei non è riuscito ad avere ragione del suo rivale nel Mondiale, quel Max Verstappen che artigliando la quarta posizione l'ha preceduto di pochissimo sul traguardo... Dispiace dirlo, ma con il livello prestazionale che il team di Woking sta fornendo ai suoi piloti, il numero di vittorie mancate continua a crescere gara dopo gara. E con esso, il gap in classifica dal Campione del Mondo non accenna a diminuire sensibilmente... 

Verstappen ai piedi del podio, limitati i danni contro un Norris favorito alla vigilia

Dopo le due strepitose rimonte che nel 2022 e nel 2023 avevano visto Max rimontare fino ad ottenere la vittoria a Spa, quest'anno i rapporti di forza tra le varie squadre non hanno permesso un recupero altrettanto prodigioso dalla P11 di partenza. Nonostante ciò, grazie anche alla squalifica di Russell arriva per Verstappen un quarto posto ottimo in ottica Mondiale, in quanto i punti di vantaggio su Norris passano da 76 a 78, col numero di gare residue che si riducono ora a 10.

Andy Hone / Motorsport Images

Che Max abbia capito che per il resto di questa stagione 2024 gli convenga correre in difesa e limitare i danni ad ogni weekend? Con l'olandese è difficile dirlo, ormai sappiamo che la "mattata" in stile Budapest è sempre dietro l'angolo... Ma, limitatamente al fine settimana belga, la sua condotta di gara è stata semplicemente perfetta, sia nei momenti in cui c'era da attaccare, ma soprattutto in quelli in cui bisognava tenere a bada la minaccia rappresentata dalla MCL38 di Lando

Sam Bagnall / Motorsport Images

Molto meno bene la gara di Perez, che pur partendo dalla seconda posizione, non è stato in grado di tenere il passo di nessuno dei top team: escluse Mercedes e McLaren - al momento più forti sul passo gara, fa specie che il messicano abbia dovuto soccombere anche alla Ferrari di Sainz oltre che a quella di Leclerc, nonostante lo spagnolo partisse dalla P7 e la sua strategia fosse un completo buco nell'acqua (come vedremo nel prossimo paragrafo). Anche la strategia dello stesso Perez non si è rivelata il massimo a dirla tutta, ma nel suo caso la situazione più scomoda nella quale si è ritrovato è stata quella di dover percorrere un ultimo stint (poi penultimo, dato il pit stop per ottenere il giro veloce in 1'44"701 con le Soft) lungo 22 giri: sfidante, certo, ma se pensiamo che Russell di giri con le Hard ne ha percorsi 34...

Insomma, la prestazione odierna di Sergio Perez non è piaciuta per niente a Christian Horner, e non è un caso che nel dopo-gara il Team Principal della Red Bull sia stato "pizzicato" dalle telecamere a colloquio con il suo omologo in VCARB Laurent Mekies, e con Daniel Ricciardo: che l'australiano possa sostituire Perez già dal prossimo GP in Olanda, al rientro dalla pausa estiva?

Ferrari: raccolto il massimo possibile, ma con alcuni errori strategici

In casa Ferrari c'è certamente da essere soddisfatti per il risultato odierno, con il podio (P3) ottenuto da Charles Leclerc - in gran parte costruito con la splendida pole position di ieri - e la P6 di Carlos Sainz. Che la partenza dalla prima posizione fosse difficilmente difendibile era chiaro dato il livello degli avversari del team di Maranello al momento, ma d'altronde al termine delle qualifiche non ne avevamo fatto mistero!

Andy Hone / Motorsport Images

Quel che sorprende, invece, è l'identità dei piloti finiti davanti al monegasco: laddove un Piastri davanti dopo i 44 giri era pronosticabile, in pochi davano Hamilton come serio pretendente alla vittoria alla vigilia di Spa; ma la storia della gara ha dimostrato l'esatto opposto: dopo il sorpasso subito, Leclerc è rimasto a una distanza di circa 1.5 - 2.0 s dall'inglese, senza mai avere la possibilità di attaccarlo concretamente. Da quel momento in poi in Ferrari le hanno provate tutte, anche con un certo livello di imprecisione in termini di strategie: il tentativo di undercut menzionato in precedenza ha esposto Charles ad un ultimo stint troppo lungo per pensare di potersi difendere dal rientrante Piastri...

GP Belgio - Analisi del passo gara tenuto da Hamilton, Norris, Leclerc e Verstappen

GP Belgio - Analisi del passo gara tenuto da Hamilton, Norris, Leclerc e Verstappen

E poco importa che la chiamata per quello stesso pit stop fosse arrivata per coprirsi dal pericolo di undercut dello stesso Piastri: la SF-24 aveva un degrado gomme peggiore dei rivali oggi, per cui sarebbe stato opportuno optare per stint dalla lunghezza più equilibrata, se si voleva concedere ai piloti l'opportunità di attaccare anziché badare a gestire le gomme! A riprova di quanto detto, basta dare un'occhiata al confronto quadruplo nel grafico in alto, dove è palese come la traccia di Leclerc si allontani da quella dei rivali nei giri finali di ogni stint (prima del "buco" rappresentato dal pit stop): quell'innalzamento dei tempi sul giro è dettato proprio dal degrado gomme, che col proseguire delle tornate ha la meglio sull'effetto benefico dell'abbassamento del peso della vettura, man mano che si consuma carburante.

Sam Bagnall / Motorsport Images

Sempre parlando di strategie, trovo che la gara di Sainz sia stata fortemente penalizzata dalle scelte del muretto box Ferrari: questo è un vero peccato, dato che l'opzione di partire sulle Hard (unita ad un'esecuzione magistrale della partenza stessa) aveva indirizzato la domenica dello spagnolo verso un risultato migliore.

Invece, dopo una prima sosta per montare le Medium al giro 20 (che ha comprensibilmente posto la parola fine all'ipotesi di completare la gara su un solo pit stop), la vettura numero 55 di Carlos è stata richiamata dopo soli 8 giri, per ritornare sulle Hard fino alla bandiera a scacchi. Un autogol strategico analogo a quello di una settimana fa a Budapest con Leclerc, in quanto in entrambi i casi è stata tolta ai due piloti la possibilità di estrarre della performance da gomme e vettura, per condannarli invece a lunghi stint in gestione. In conclusione, pare proprio che dopo una lunga sequenza di gare quasi impeccabili, in Ferrari il tema strategie sia tornato di moda in quanto fattore critico nei weekend del Cavallino.

A punti anche Aston Martin, Alpine e la VCARB del partente Ricciardo nella domenica di Spa

In chiusura, completano la zona punti l'Aston Martin di Fernando Alonso (P8), l'Alpine di Esteban Ocon (P9) e la VCARB di Daniel Ricciardo (P10). Poco cambia in classifica relativamente alle posizioni del midfield, in quanto sono ben tre i team a non aver segnato neppure un punto in questo weekend belga:

  • Haas (con Magnussen in P14 e Hulkenberg in P18);
  • Williams (con Albon in P12 e Sargeant in P17);
  • Stake (con Bottas in P15 e Zhou unico ritirato, per problemi di natura idraulica);

Andy Hone / Motorsport Images

Ma, come anticipato in merito a Red Bull, la vera notizia potrebbe essere l'annuncio di Daniel Ricciardo come sostituto di Sergio Perez già a partire dal prossimo Gran Premio in Olanda: pur sapendo quanto Helmut Marko possa essere spietato in queste situazioni, questa volta c'è da riconoscergli che a Sergio Perez sono state date un sacco di occasioni per provare a uscire dalla crisi di risultati che dura ormai da oltre un anno, ma pare proprio che per il messicano non ci sia altra possibilità che far spazio a qualcuno che - sperabilmente - segni quei punti pesanti nella lotta con McLaren nel Mondiale Costruttori...

Quattro settimane di pausa estiva, poi si torna a correre a casa di Max!

Dopo una prima metà (e oltre) di Campionato senza sosta, il Circus della Formula 1 tira il fiato in occasione della consueta pausa estiva: questo significa che il prossimo Gran Premio, quello d'Olanda a Zandvoort, sarà disputato esattamente tra 4 settimane.

In vista di questo periodo di pausa dalle corse, vi ricordo che potete seguire Race Analysis su tutti i social, da Instagram fino a Threads, X e YouTube. Buona pausa estiva, e a presto!

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