Spa: la penalità ad un imprendibile Verstappen regala la pole position a Leclerc!
Le qualifiche del Gran Premio del Belgio a Spa-Francorchamps sono diventate ormai un classico negli ultimi 3 anni, con un copione che si ripete sempre uguale a sè stesso: Verstappen è imprendibile per chiunque altro, ma nonostante segni il miglior tempo (1'53"159 oggi, sotto la pioggia) è costretto a cedere la pole position per via di una penalità in griglia di partenza.
Così come nel 2022 e nel 2023, infatti, in Red Bull hanno deciso che questo circuito, per sua natura favorevole ai sorpassi, è il luogo ideale nel quale introdurre il quinto motore endotermico (ICE) sulla vettura numero 1 di Max, che di conseguenza vedrà la prima posizione trasformarsi in un'undicesima. Ironia della sorte, ad approfittare di questi scenari c'è - ancora una volta - la Ferrari!
Andy Hone / Motorsport Images
Se nel 2022 era toccato a Sainz ereditare la pole e nel 2023 a Leclerc, quest'anno è di nuovo il monegasco a prenotare la prima casella in griglia di partenza. Il giro che nominalmente gli è valso il secondo tempo (1'53"754 , a +0.595 s da Verstappen) è stato un capolavoro che gli ha consentito di mettere alle proprie spalle vetture ben più performanti della SF-24 di questo scorcio di stagione, come l'altra Red Bull di Perez e - soprattutto - le McLaren di Norris e Piastri.
Andiamo ad analizzare quanto successo in queste qualifiche, il cui esito finale è riportato qui sotto:
QUALIFYING CLASSIFICATION
— Formula 1 (@F1) July 27, 2024
Verstappen comfortably quickest 💪#F1 #BelgianGP pic.twitter.com/v2QlSadKj7
La pioggia frena la McLaren, Leclerc è chirurgico nell'approfittarne
Più che Leclerc o Verstappen, a farla da padrona a Spa in questo sabato è stata la pioggia. Per tutte le FP3 in mattinata e per l'intera durata delle qualifiche al pomeriggio, i piloti non hanno mai avuto una finestra di tempo in cui montare pneumatici da asciutto, per cui tutto il tempo speso in pista quest'oggi è stato sulle Intermediate a banda verde.
Steven Tee / Motorsport Images
Chi ha sofferto parecchio di questa situazione è stata principalmente la McLaren, che da inizio weekend aveva optato per un setup più scarico rispetto a Red Bull: essendo in grado di generare più deportanza dal corpo vettura, gli ingegneri del team di Woking erano convinti che un setup ad alta efficienza avrebbe fatto guadagnare a Norris e Piastri più tempo nel primo e terzo settore di quanto ne avrebbero perso nel secondo, zona nella quale l'alta densità di curve ad ampio raggio avrebbero certamente favorito le ali più cariche della RB20 di Verstappen.
Andy Hone / Motorsport Images
Questo ragionamento è stato confermato dalla pista fino a quando quest'ultima è stata asciutta, ma nel momento in cui la pioggia ha sottratto aderenza all'asfalto, è emersa la necessità di affiancare quanto più possibile il grip "aerodinamico" (generato dal corpo vettura) a quello "meccanico" (demandato agli pneumatici). Qui la MCL38 si è trovata impreparata, e i risultati lo dimostrano:
- Norris: P4 in 1'53"981, a +0.822 s dal laptime di Verstappen;
- Piastri: P5 in 1'54"027, a +0.868 s dal laptime di Verstappen;
In ottica gara, però, non tutto è perduto per il duo McLaren: le previsioni meteo paiono scongiurare il rischio di ulteriore pioggia, per cui l'ottima velocità di punta insita nel setup scelto per Spa potrebbe tornare a fare la differenza. Certo che, approfittando della penalità a Verstappen, i due piloti del team papaya avrebbero sicuramente voluto partire più avanti per costruire una gara in pieno controllo...
Steven Tee / Motorsport Images
Veniamo quindi alla Ferrari, in particolare a quel Charles Leclerc che più volte ha rischiato l'eliminazione durante il corso delle qualifiche, ma che alla fine - nel momento che conta - è riuscito ad abbassare il suo miglior crono del Q2 di quel tanto che bastava per aggiudicarsi la pole. Per il monegasco vale un po' quello che si è detto riguardo McLaren circa l'assetto della sua SF-24, quindi con una predilezione per i rettilinei rispetto alle curve che punteggiano il settore centrale: nonostante ciò, mi aspetto che l'alta velocità di punta possa non essere abbastanza per fronteggiare vetture più performanti sull'asciutto, domani in gara.
Steven Tee / Motorsport Images
La differenza di feeling rispetto a Sainz, tuttavia, oggi è stata più ampia nel risultato finale di quanto non fosse in realtà: la P7 dello spagnolo (in 1'54"477, a +1.318 s dal crono migliore di giornata) è frutto di un improvviso calo circoscritto al solo Q3, dopo una sessione svolta sempre vicino - o addirittura davanti - al suo compagno di squadra... Ovviamente l'aver mancato l'appuntamento con le primissime file mette la gara di Carlos estremamente in salita, e non è difficile pensare che la squadra gli chieda di collaborare strategicamente con Charles per assicurare a quest'ultimo il miglior risultato possibile!
Mercedes in difficoltà con gli aggiornamenti, si ritorna al vecchio fondo
Uno tra i team più in forma delle ultime due/tre gare, vale a dire Mercedes, sta rischiando di trovarsi in una situazione tecnica simile a quella capitata a Ferrari in seguito all'introduzione del proprio pacchetto di aggiornamenti a Barcellona.
Infatti, al netto della P3 di Hamilton (a +0.676 s) e della P6 di Russell (a +1.025 s), a Spa abbiamo visto due W15 in profonda sofferenza in quanto a saltellamenti, sia sui lunghi rettilinei che nelle curve veloci come Pouhon e Stavelot.
Sam Bloxham / Motorsport Images
Anche in Mercedes, non per coincidenza, il ritorno del famigerato porpoising è coinciso con l'introduzione di un nuovo fondo, che evidentemente ha incrementato il valore di picco di carico aerodinamico a fronte di una maggiore instabilità dell'intera piattaforma. Questo, già nelle prove libere del venerdì, ha fatto sì che i due piloti richiedessero a gran voce modifiche di setup volte ad alzare la vettura da terra per mitigare il saltellamento: come sappiamo, però, altezze da terra maggiori sono nemiche dell'effetto suolo, il che si traduce in una perdita di downforce lungo il circuito.
Andy Hone / Motorsport Images
Così, già stamattina, il team di Brackley ha deciso di installare su entrambe le sue monoposto il vecchio fondo, con il quale Lewis e George avevano corso fino allo scorso GP d'Ungheria: una scelta non semplice, dalle conseguenze potenzialmente deleterie, dato che con molto probabilità l'intero piano di sviluppi (basato su questo fondo evoluto portato a Spa) dovrà essere rivisto... Insomma, come detto una situazione del tutto analoga a quella sperimentata da Ferrari.
Occasione persa per Albon e Gasly, fuori dal Q3 con Stroll
Se Fernando Alonso (in P8) e Esteban Ocon (in P9) si piazzano ai margini della top ten, altrettanto non si può dire per due tra i protagonisti di queste qualifiche: stiamo parlando di Alexander Albon (in P11, che diventa P10 solo per via della penalità a Verstappen già citata più volte) e di Pierre Gasly (in P12).
Sam Bagnall / Motorsport Images
Soprattutto il pilota della Williams è stato autore di una qualifica quasi perfetta, e l'eliminazione in Q2 - per soli 0.003 s - ad opera di un Sergio Perez che poi si è preso la seconda posizione complessiva è un po' un peccato per l'anglo-thailandese. Si sa che la Williams è (storicamente ormai) un missile in rettilineo, per cui aver condotto una qualifica competitiva anche in condizioni di pista bagnata è un ulteriore indice di quanto bene a Grove abbiano ottimizzato quest'oggi il pacchetto tecnico a disposizione.
Steven Tee / Motorsport Images
Riguardo Ocon e Gasly, invece, dopo le ottime performance ad inizio qualifica, non aver centrato la Q3 con entrambe le vetture deve essere stato un grosso dispiacere per Alpine, che in Spa sta trovando terreno fertile per coltivare la propria ambizione di segnare punti pesanti, soprattutto nell'ottica di contendere alla Haas la settima posizione in Classifica Costruttori.
Tra gli altri eliminati in Q2 abbiamo Daniel Ricciardo (in P13), Valtteri Bottas (in P14) e Lance Stroll (in P15), con quest'ultimo in grande difficoltà dopo l'incidente ad Eau Rouge che aveva interrotto le FP3 con una bandiera rossa, in mattinata. Eliminati in Q1, invece, entrambe le Haas di Hulkenberg (in P16) e Magnussen (in P17), con un muretto box reo di non aver ottimizzato le tempistiche dei run dei propri piloti. A meno di cataclismi in gara, per entrambi sarà difficile recuperare fino alla zona punti...
Chiudono lo schieramento Sargeant, Zhou e Tsunoda, che come Verstappen andrà in penalità per aver sostituito numerosi componenti della sua Power Unit oltre il limite stagionale consentito dal Regolamento Sportivo.
Scenari per la gara: rimonta possibile per Verstappen dalla P11?
Come anticipato, ci sono grosse probabilità che la gara sia disputata su pista asciutta: in condizioni normali, è plausibile che i 44 giri della pista belga vengano coperti con una strategia a due soste ai box, che vedrà ampia prevalenza dell'uso di pneumatici Hard e Medium. Quella che storicamente è una gara a singolo pit stop, infatti, vede l'aspetto del degrado gomma come preponderante rispetto agli scorsi anni, a causa della riasfaltatura di gran parte del circuito.
Andy Hone / Motorsport Images
Lo svolgimento della gara, supponendo come improbabile una vittoria di Leclerc, vedrà come temi chiave le rimonte che i due McLaren e - soprattutto - Verstappen sono chiamati a fare, con l'olandese che ha mostrato di avere il miglior passo a pista libera, ma che in virtù di un assetto più carico potrebbe fare fatica a sorpassare rivali dotati di velocità di punta migliori. Ma, d'altro canto, avere ali più cariche gli permetterà di sollecitare i suoi pneumatici in misura minore: che questo apra le porte a una strategia a una sola sosta?
Indice
Spa: la penalità ad un imprendibile Verstappen regala la pole position a Leclerc!