Nell'ennesimo trionfo di Verstappen, Leclerc riporta la Ferrari a podio!
Anche il Gran Premio del Belgio va in archivio con una vittoria mai in discussione per Max Verstappen. Questa volta di fianco all'olandese c'è sul secondo gradino del podio il compagno di squadra Perez, che aiuta Red Bull a portare a casa una doppietta che mancava addirittura dal GP di Miami, ad inizio maggio... In terza posizione ci finisce Charles Leclerc, autore di una gara senza errori che lo premia con il terzo podio in stagione.
Questa la classifica completa della gara:
🏁 LAP 44/44 🏁
— Formula 1 (@F1) July 30, 2023
Hamilton just misses the podium but takes the fastest lap 👏#BelgianGP #F1 pic.twitter.com/8c4ZBvJA4I
A Spa abbiamo assistito a 44 giri piuttosto lineari, senza alcun tipo di neutralizzazione ma con soltanto qualche scroscio di pioggia a metà gara. In ogni caso, nulla che costringesse i piloti a rientrare ai box per montare pneumatici da bagnato: dopo qualche giro l'asfalto era nuovamente del tutto asciutto, e così è stato fino alla bandiera a scacchi.
Two-stop strategies dominated the #BelgianGP – with soft-medium-soft proving popular among the frontrunners. #Fit4F1 pic.twitter.com/17a6kkw4dZ
— Pirelli Motorsport (@pirellisport) July 30, 2023
Evitando quindi l'uso di Intermediate o Full Wet, a livello strategico la gara si è disputata perlopiù su due pit stop, con delle eccezioni notevoli come Russell, Stroll e Gasly (autori di una sola sosta ai box) e le due Williams, che invece han cambiato le gomme per ben tre volte. La strategia a tre soste di Lewis Hamilton, invece, può essere analizzata come una a due soste: l'ultimo pit stop (al giro 42 su 44) è servito solamente per provare - con successo - un assalto al giro veloce della gara, poi ottenuto all'ultima tornata con il tempo di 1'47"305.
Steven Tee / Motorsport Images
Tra i protagonisti della gara non troviamo la Ferrari di Carlos Sainz e la McLaren di Oscar Piastri, andati in collisione in Curva 1 subito dopo la partenza. Il tornantino della Source, si sa, storicamente è stato teatro di incidenti al via a causa della conformazione "ad imbuto" della pista in quel tratto; ma personalmente credo che se ci siano delle colpe da attribuire nel contatto Sainz-Piastri, queste gravino sul primo dei due.
“In Curva 1 dà fastidio un incidente così... Non ero partito male, ho provato a superare Hamilton alla Source: l'avevo anche passato, ma quello di Oscar è un errore di esperienza. Se guardi gli ultimi 7-8 anni qui, tutti quelli che provano ad andare all’interno in quel punto vanno incontro a un incidente, ma non voglio accusare nessuno né dare la colpa a Oscar. È stato un incidente di gara e stavolta è toccato a me pagarne le conseguenze"
Carlos Sainz
La mossa di Sainz in approccio della Source è di quelle che difficilmente lasciano margine di manovra agli avversari: cambio di direzione verso destra in frenata, bloccaggio della ruota anteriore destra (a segnalare quanto lo spagnolo fosse al limite con il grip in quel frangente) e, una volta arrivati al punto di corda, collisione tra la fiancata destra della sua Ferrari SF-23 e la ruota anteriore sinistra della McLaren dell'australiano.
"Si è trattato di un incidente classico da Curva 1 al primo giro, ed è un peccato che ne abbiamo fatto le spese. Non penso però che avrei potuto fare qualcosa di diverso onestamente: una volta che Carlos è andato sulla destra e ha bloccato l'anteriore destra, non mi ha lasciato molte opzioni per affrontare la curva"
Oscar Piastri
Il motivo per cui mi trovo d'accordo con le parole del pilota McLaren è che - in maniera tanto banale quanto vera - non avrebbe potuto sparire dalla porzione di pista in cui si trovava, per cui Sainz (che critica l'inesperienza di Piastri) non è stato certamente più scaltro di lui, considerando anche l'esito finale dell'incidente...
Per onor di cronaca, mentre Oscar ha dovuto ritirarsi praticamente subito, Carlos ha provato a restare in pista nella speranza di una bandiera rossa. Ma l'occasione non si è concretizzata, e lo spagnolo ha dovuto rientrare ai box al giro 23 per mettere fine alla sua gara.
La gara al vertice: Verstappen fa il vuoto, lotta sul filo per Leclerc e Hamilton
La dinamica di gara può essere suddivisa in tre tronconi principali: la lotta al vertice alla quale han preso parte Verstappen (solo per i primi giri, ahinoi), Perez, Leclerc e Hamilton, un gruppetto comprendente Alonso, Russell e Norris, e infine il resto della griglia, piuttosto ravvicinati nelle prestazioni espresse.
GP Belgio - Passo gara tenuto da Verstappen, Perez, Leclerc e Hamilton
A facilitare la lettura della gara dei primi quattro al traguardo c'è il fatto che abbiano disputato i 44 giri di Spa a parità di strategia, il che non va a mascherare le effettive prestazioni delle loro monoposto.
E così troviamo, senza grosse sorprese, che per larghi tratti di gara Verstappen è stato semplicemente inavvicinabile: un ritmo che a momenti sfiorava il secondo di vantaggio anche sul teammate Perez, e il gap tra i due che - dopo i 4 o 5 giri in cui la pioggia aveva invitato tutti alla cautela - è cresciuto a dismisura, fino ai 22.305 s sulla linea del traguardo.
Sam Bloxham / Motorsport Images
Stupisce invece che tra Perez e il duo Leclerc-Hamilton non ci sia stato un solco profondo: il messicano non aveva motivo di spingere a fondo dopo circa 30 giri, essendo Max troppo lontano davanti, ma mi sarei aspettato di vedere Checo costruire un margine di sicurezza almeno di una decina di secondi su Leclerc. Così facendo si sarebbe messo al sicuro dall'eventualità di una Safety Car che per sua fortuna non è mai arrivata, ma che avrebbe potuto costargli un paio di posizioni!
"All’inizio l’importante era sopravvivere in curva 1, ho visto che c’erano tante battaglie davanti a me e ho capito che dovevo andare sul sicuro. Siamo rimasti bloccati all’inizio nel treno DRS, ma poi quando ho potuto fare il mio passo è stata ancora una volta una gara molto piacevole. All'Eau Rouge ho avuto uno spavento durante i giri con la pioggia e quelle sono le curve peggiori per averlo: sono andato di traverso ma per fortuna non è successo nulla [...] Vinco da qualsiasi posizione? Mi piace, è un bello spot per me!"
Max Verstappen
"Oggi è stata una buona gara per il team, con una gran partenza da parte mia in cui sono riuscito a superare subito Leclerc, che era uno degli obiettivi di oggi. Poi ho cercato di fare la mia gara e quando è arrivato Max, nel secondo stint, era davvero molto veloce, per cui non ho potuto fare nulla per contrastarlo. A quel punto ho semplicemente cercato di portare la macchina al traguardo in sicurezza, senza fare danni [...] Adesso spero di andare sempre a podio, dopo un periodo davvero difficile: ma prima arriva la pausa estiva, di cui avevo molto bisogno!"
Sergio Perez
Come ha fatto Leclerc a difendere la terza posizione dagli attacchi di Hamilton?
A inizio gara, quando dopo il primo giro le posizioni si erano assestate con Leclerc secondo davanti a Hamilton, quest'ultimo è rimasto per molti giri in zona DRS rispetto a Charles. Ricordiamo che entrambi stavano percorrendo il primo stint su un set di pneumatici Soft nuovi, una mescola che - col senno di poi - si è dimostrata molto valida nonostante la severità di Spa sulle coperture.
Michael Potts / Motorsport Images
Proprio in quei giri l'arma che ha tenuto il pilota Ferrari davanti a quello Mercedes (anche dopo che Verstappen ha passato entrambi) è stata la velocità di punta della SF-23, messa volutamente in pista nel momento in cui gli ingegneri Ferrari avevano deliberato un assetto a basso carico per le loro due vetture. Un approccio questo (come detto a inizio weekend) diametralmente opposto a quanto fatto da McLaren, su cui ritorniamo più avanti...
"Il weekend è stato piuttosto positivo da parte nostra in termini di passo gara. Ovviamente la gara è andata bene per me, ma è un peccato per Carlos... Se guardiamo alla Red Bull però c’è ancora tanto da fare da parte nostra, ci sono tanti aspetti su cui loro sono ancora parecchio avanti [...] Duello a distanza con Lewis? Ero convinto di tenerlo dietro finché non mi hanno detto di risparmiare carburante: è stato un problema abbastanza grosso nel finale, ma alla fine il passo c’era per stare davanti. Quando poi mi hanno detto che è rientrato ai box per provare a fare il giro veloce, ha reso la mia vita più semplice"
Charles Leclerc
Una volta che Hamilton è uscito dalla zona DRS di Leclerc, il monesgasco ne ha approfittato per aprire un gap di circa 3 o 4 secondi sull'inglese: abbastanza per non correre rischi in caso di undercut, che in occasione della seconda tornata di pit stop c'è stato ma non ha funzionato. Con i pit stop totalmente smarcati, l'unica chance per Lewis per agguantare il podio sarebbe dovuta passare per un sorpasso in pista.
Michael Potts / Motorsport Images
Prima che la terza e la quarta posizione fossero consegnate agli archivi con Charles davanti a Lewis, c'è stato un ultimo campanello d'allarme sulla SF-23: Xavi Marcos ha chiesto al suo pilota di salvare benzina negli ultimi giri, evidentemente perché ad inizio gara la macchina era stata rifornita con un po' meno carburante di quanto necessario. Si tratta di una pratica comune a tutti i team, che preferiscono sfruttare una monoposto più leggera per tanti giri e poi minimizzare i consumi in condizioni di Safety Car (non è stato il caso a Spa) o chiedendo al pilota di fare "lift and coast", vale a dire mollareo il pedale del gas un centinaio di metri prima del punto di staccata.
"Oggi abbiamo fatto fatica ad avvicinarci a Leclerc, era troppo veloce. Ho fatto il meglio che potevo con il pacchetto che abbiamo: l’unica cosa che potevo fare oggi era togliere il giro veloce a Verstappen, dopo che lui era scappato via aprendo un gap enorme... Ora cerchiamo di mantenere il secondo posto nel Mondiale Costruttori e il terzo nel Piloti, non si può fare molto altro [...] Non vedo l’ora di avere una macchina nuova l’anno prossimo!"
Lewis Hamilton
Massimo risultato possibile per Alonso, davanti anche a Russell!
Dietro i top 4, non possiamo che parlare di risultato massimizzato da parte di Fernando Alonso. Con un'Aston Martin AMR23 in netta regressione da qualche gara, il 2 volte Campione del Mondo termina la gara davanti alla Mercedes di George Russell e alla McLaren di Lando Norris.
"Sono stato fortunato in partenza: ho recuperato qualche posizione all’Eau Rouge, ma poi ho temuto di non mantenere le posizioni nel primo stint. La macchina oggi era fantastica e mi ha dato fiducia, ma l’intera squadra ha fatto un lavoro incredibile. Ora è il momento di ricaricare le batterie durante la pausa estiva, e tornare più forti"
Fernando Alonso
Cosa ci dice l'analisi del passo gara tenuto dai tre?
GP Belgio - Passo gara tenuto da Alonso, Russell e Norris
Immediatamente dopo il contatto tra Sainz e Piastri al primo giro, sia Russell che Norris hanno perso tempo e posizioni per passare la McLaren danneggiata dell'australiano. Da quel momento in poi, nella mente degli ingegneri Mercedes è scaturita l'idea di far completare la gara a George eseguendo un solo pit stop: per questo motivo è stata richiesta al pilota inglese una gestione particolarmente oculata degli pneumatici Medium "calzati" nel primo stint, una necessità che invece Alonso - peraltro in aria pulita - non ha mai avuto, concedendosi il lusso del doppio pit stop!
Sam Bloxham / Motorsport Images
E Norris in tutto questo? L'inglese della McLaren, a mio avviso, ha pagato a caro prezzo due fattori:
- L'assetto da altissimo carico aerodinamico scelto dagli ingegneri della McLaren, che evidentemente speravano in una gara totalmente bagnata: possiamo giudicare sbagliata la scelta a posteriori, ma se la pioggia fosse davvero arrivata copiosamente sul circuito, Lando sarebbe stato in una posizione invidiabile... basta guardare i suoi tempi nei pochi giri sull'umido, dai 3 ai 4 secondi più veloce di Fernando!
- La strategia adottata dal suo box, che l'ha costretto a due soste dal timing poco fortunato: un primo pit stop per passare dalle Medium alle Hard al giro 5, e poi una seconda sosta per montare le Soft al giro 17;
"Un buon risultato dopo un inizio di gara frustrante... Non avevamo un buon passo e facevamo troppa fatica a sorpassare e a difenderci nei rettilinei. È stato terribile, nei primi giri andavamo sempre più indietro, eravamo bloccati in un circolo vizioso in cui nei settori ad alta velocità ci passavano, mentre nel secondo non riuscivamo a spingere per via delle vetture più lente. Chi era dietro di me doveva alzare il piede all'Eau Rouge, e comunque mi passavano prima del punto di attivazione del DRS. L'’unica cosa che ha funzionato è stata alla fine montare le Soft: ho chiuso in P7 e onestamente non so come abbia fatto"
Lando Norris
Se pensiamo che Norris ha chiuso la gara solamente 10 secondi dietro George Russell, è facile immaginare che anche solo con una strategia più intelligente avrebbe potuto guadagnare la sesta posizione sul connazionale... Ma così non è stato, per cui Lando si trova costretto a scendere dal podio dopo i due bei secondi posti conquistati a Silverstone e all'Hungaroring.
Midfield compatto, solo le Williams provano una strategia a tre soste
Ai margini della zona punti (e alle spalle del decimo posto) troviamo un gruppo quantomai compatto, dal quale emerge a sorpresa l'Alpha Tauri di Yuki Tsunoda. Con il punto conquistato, la sua squadra si avvicina a Williams e Haas in Classifica Costruttori, ora distanti otto lunghezze.
Ma questa è una lotta che fino a fine campionato si disputerà su pochi punti, dato il numero di vetture che monopolizzano solitamente la top 10: per cui a Faenza saranno ben contenti della prestazione del pilota giapponese, finora l'unico a portare punti in stagione - aspettando che Ricciardo ritrovi gli automatismi che l'avevano reso supercompetitivo nella sua epoca in Red Bull.
Sam Bloxham / Motorsport Images
Come menzionato, gli unici nelle retrovie ad optare per una strategia su tre soste ai box sono stati i due piloti della Williams, che però non ne hanno tratto abbastanza vantaggio da insidiare la zona punti. Onestamente mi sarei aspettato di più dal team di Grove qui a Spa, soprattutto per via della natura del tracciato, molto favorevole alle caratteristiche tecniche della loro FW45: questa volta a mancare, più che la prestazione (Albon a un certo punto della gara era in P7), è stata l'esecuzione!
Inizia la pausa estiva: tra quattro settimane il GP d'Olanda a Zandvoort
Con la bandiera a scacchi sul circuito di Spa si chiude la prima parte di campionato: dodici gare vinte tutte quante dalla Red Bull (10 con Verstappen e 2 con Perez) a cui seguiranno altri dieci appuntamenti prima di chiudere questa stagione 2023. La prima gara dopo la pausa estiva sarà il GP di casa per il Campione del Mondo, che nella sua Zandvoort proverà a replicare i successi del 2022 e del 2021, quando la gara olandese era rientrata in Campionato sulla scia del successo commerciale che ha costituito Max per la sua nazione.
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Nell'ennesimo trionfo di Verstappen, Leclerc riporta la Ferrari a podio!