Simply lonely: a Interlagos nessuno come Verstappen!

(Immagine di copertina: Max Verstappen)

La rimonta dell'anno. Non ci sono dubbi, quella portata a termine in prima posizione da Max Verstappen è la sua miglior gara della stagione, oltre una tra le più importanti della sua (pur assai vittoriosa) carriera. A Interlagos semplicemente non c'è stato spazio per i rivali: dall'inizio alla fine sembrava che in pista ci fosse solo lui, a impartire una lezione di guida agli altri 19 piloti più veloci del mondo...

Zak Mauger / Motorsport Images

Con il grande quantitativo di punti guadagnati su Norris, solo sesto al traguardo, per Max questo del Brasile rischia di diventare il crocevia fondamentale nella conquista del suo quarto Titolo Mondiale; ma andiamo con ordine e, come sempre, analizziamo quanto successo in una gara a dir poco ricca di colpi di scena!

La pioggia spariglia le carte, è caos sin dal via!

Sin dal sabato del weekend di gara brasiliano si era capito che a farla da padrona in pista sarebbe stata la pioggia, un classico a queste latitudini in questo periodo dell'anno. Per quanto spettacolare quando si tratta di prestarsi a duelli corpo a corpo, il tracciato di Interlagos - con le sue impressionanti variazioni altimetriche - ha da sempre creato problemi di tenuta nel momento in cui si tratta di correre sul bagnato.

Steven Tee / Motorsport Images

Con il nuovo manto stradale steso quest'anno, peraltro, la situazione non è migliorata: per questo motivo la sessione di qualifica, annullata al sabato e poi disputata straordinariamente al mattino della domenica, aveva fornito degli esiti molto poco in linea con i livelli di performance espressi dai team nel corso della stagione: le VCARB di Tsunoda e Lawson in P3 e P5, la Alpine di Ocon in P4, Albon in P7 ma costretto a non gareggiare per aver distrutto la sua Williams nei minuti finali del Q3... Insomma, gli elementi per assistere a una gara caotica c'erano tutti, e così è stato!

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Giro di formazione: Lance Stroll, arrivato in Curva 4, perde il controllo della sua Aston Martin e danneggia l'ala anteriore. Ma, ancor più gravemente, riesce nell'ardua impresa di fermarsi in ghiaia nel tentativo di ritornare in pista... Che dire, a gara non ancora iniziata il canadese ha già buttato alle ortiche qualsiasi occasione gli sarebbe potuta capitare, in un GP confusionario come quello che stava per partire. Spiace per i meccanici della sua squadra, già lungamente impegnati a ricostruire la stessa vettura dopo che Lance l'aveva distrutta nelle qualifiche mattutine...

Zak Mauger / Motorsport Images

A proposito di partenza, arriva qui la seconda svista clamorosa di gran parte dei piloti in griglia: a causa della Aston Martin di Stroll da recuperare, il Direttore di Gara Niels Wittich aveva correttamente deciso di interrompere le procedure di partenza, segnalando l'ordine ai piloti con tanto di segnale luminoso "Aborted Start". Lando Norris, ignorando totalmente la comunicazione, decide di partire per un secondo giro di formazione, seguito poi da tutti gli altri (alcuni tra i quali, tuttavia, sono rimasti correttamente nel proprio grid slot). Solitamente questo genere di infrazioni sarebbero punibili con una penalità, ma sorprendentemente - e, a parere di chi scrive, ingiustamente - non è stata comminata alcun a sanzione nè a Norris, nè a tutti i suoi colleghi che si sono mossi dalla propria piazzola. Una decisione abbastanza incommentabile.

Steven Tee / Motorsport Images

Quando la gara ha finalmente preso per davvero il via, ad approfittarne è stato George Russell, che dalla P2 ha bruciato il connazionale Norris e ha iniziato a condurre il GP del Brasile con una certa autorità... Alle sue spalle, peraltro, le condizioni si sono rivelate favorevoli per una sua fuga (sempre "scortato" da Lando): con Tsunoda in terza posizione a tenere un ritmo giocoforza più lento dei primi due, nell'arco di qualche giro si è aperto un gap di circa 10 secondi tra questi due gruppi.

Tra i membri del secondo, capitanato come detto da Tsunoda, si era affacciato ben presto Verstappen, che partendo dalla P17 si era prodotto in una serie di sorpassi tecnicamente superbi, frutto per la maggior parte di un grip e di una confidenza con la propria monoposto che nessun altro ha avuto nel corso del weekend. Vedere l'olandese affondare staccate in Curva 1 posticipando il punto di frenata anche di 30 metri in alcuni casi è stato uno spettacolo per gli occhi, e dunque non sorprende - riguardando la gara a posteriori - sapere che all'11esimo giro dei 69 previsti il campione del Mondo era già in P6, accodato al suddetto gruppo con Tsunoda (P3), Ocon (P4) e Leclerc (P5).

Incidenti, Safety Car, bandiera rossa e penalità: emergono le due Alpine

Col senno di poi si può dire che - per ammissione dello stesso Max nel retropodio - Charles sia stato l'unico a dargli un po' più filo da torcere, motivo per cui è riuscito a tenere il rivale alle proprie spalle fino al giro 25, tornata nella quale il monegasco è rientrato ai box per montare un secondo set di pneumatici Intermediate a banda verde. Una mossa strategica errata ma che, fortunatamente per il team di Maranello in lotta per il Mondiale Costruttori, è costata loro poco, grazie anche una serie di neutralizzazioni che hanno rimesso Leclerc nelle posizioni in cui si trovava prima di effettuare la sua sosta.

Sam Bloxham / Motorsport Images

Nei giri dal 27 al 32, poi, l'intensità crescente della pioggia ha fatto sì che molti piloti perdessero il controllo delle loro vetture: tra Piastri che colpisce Lawson in Curva 1 e Hulkenberg che va in testacoda nello stesso punto, ben presto si è reso necessario l'intervento prima della Virtual Safety Car e poi della vettura di servizio vera e propria. Ma, quando Franco Colapinto è andato violentemente in barriera proprio in regime di Safety Car, è stato chiaro che la gara sarebbe stata fermata: bandiera rossa, e tutti ai box in attesa che le protezioni nel terzo settore fossero riparate e che la pioggia calasse di intensità.

Sam Bloxham / Motorsport Images

Quando la FIA ha deciso di riprendere la corsa, peraltro con una scelta precauzionalmente corretta di adottare una partenza lanciata, a sorprendere è stata la posizione delle due Alpine, il team che ha letto lo svolgimento delle ostilità con la maggior chiarezza strategica: P1 per Esteban Ocon e P3 per Pierre Gasly, fortunati a beneficiare di un pit stop inopportuno per Russell e Norris, ma bravissimi a non commettere errori e girare su un ritmo migliore delle vetture attorno. Per la squadra di Enstone devono essere stati momenti concitati, pensando che con una quantità di punti mai raccolta in un solo weekend di gara negli ultimi anni avrebbero dato una svolta a una stagione 2024 che, ricordiamolo, avevano iniziato con la vettura più lenta in assoluto in griglia.

Foto: Motorsport Images

Ma la quiete è durata poco per Ocon e Gasly, perché l'incidente di Carlos Sainz al giro 39 li ha costretti a una nuova neutralizzazione con Safety Car, e quindi a una nuova ripartenza. Questa volta, però, è salito in cattedra Max Verstappen, che dalla seconda posizione è passato in testa alla gara con un attacco (ancora una volta in Curva 1) sul suo storico rivale Esteban. A partire da quel momento, l'olandese ha spento qualsiasi velleità di vittoria per il team francese con una serie di giri veloci in cui ha aperto il gap in maniera spropositata, non accennando a ridurre il proprio ritmo fino alla bandiera a scacchi: solo negli ultimi 10 giri, Max ha ritoccato il giro veloce per ben 8 volte. Nessuno come lui sotto la pioggia di Interlagos.

A giochi fatti, quindi, i due piloti del team di Enstone han dovuto "accontentarsi" della seconda e terza posizione, davanti a un gruppo di piloti potenzialmente più attrezzati come Russell (P4), Leclerc (P5 a bordo di una Ferrari difficile da guidare, come testimonia l'incidente di Sainz) e Norris, che con la sua P6 finale - partendo dalla pole position - è un po' la delusione di giornata.

Molto più deludenti le sue parole al termine della gara, quando ha attribuito la sua perdita di posizioni (e, allo stesso modo, il recupero di Verstappen) alle circostanze di gara piuttosto che al talento espresso. Nel 2024, per la prima volta in carriera, il pilota di Bristol ha avuto a disposizione una vettura con la quale potersi giocare il Mondiale: vuoi per il vantaggio accumulato da Verstappen a inizio stagione, vuoi per una serie di errori di Norris stesso e della sua squadra, a 3 gare dalla fine pare che non riuscirà in questo intento: trovo che, anzichè mettere metaforicamente la testa sotto la sabbia, sarebbe per lui molto utile riconoscere la grandezza del proprio avversario e cercare di capire come provare a batterlo nel 2025, quando (ripartendo da zero) potrebbe avere una chance più chiara. Ma al momento per Lando c'è ancora molto da imparare.

Mondiale Piloti quasi deciso, nel Costruttori non è detta l'ultima parola!

Come detto in questa analisi, la vittoria di Verstappen in Brasile va a mettere un po' un sigillo alla lotta nel Mondiale tra lui e Norris, con Leclerc che - al termine dei 69 giri di Interlagos - è ora matematicamente fuori dalla contesa. Con i soli Gran Premi di Las Vegas, Qatar e Abu Dhabi ancora da disputare, il gap tra Max è Lando è di 62 punti, quando da assegnare ce ne sono "solamente" 86: è chiaro che a Max basterà accumulare un bottino di 24 punti negli ultimi tre appuntamenti per laurearsi Campione del Mondo per la quarta volta.

In Classifica Costruttori, invece, il discorso è ancora aperto a tre contendenti: nonostante il gran recupero di Red Bull grazie ai punti portati a casa alla domenica, però, per loro la situazione è ancora difficile da sovvertire. Anche a San Paolo Perez ha concluso fuori dalla zona punti, e il suo apporto al team anglo-austriaco continua ad essere minimo... Tra McLaren e Ferrari (con la seconda distaccata di 36 punti dalla prima), invece, non è detta l'ultima parola: il Gran Premio del Brasile è stato per la Rossa un mezzo passo falso, ma tra tre settimane a Las Vegas ci sarà la prima opportunità favorevole per riprendere a recuperare punti sul team di Woking.

Nell'attesa, vi do appuntamento proprio a Las Vegas (nel weekend dal 22 al 24 novembre), sempre su queste pagine. Ciao!

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