Il ritorno del Re: Lewis Hamilton vince a Silverstone per la nona volta!

Lewis Hamilton vince il Gran Premio di Gran Bretagna per la nona volta in carriera, raggiungendo quota 104 vittorie in Formula 1. Col successo di Silverstone va a interrompere un digiuno di 945 giorni che durava dal GP di Arabia Saudita 2021, in quel finale di stagione che a Max Verstappen consegnò il Mondiale, mentre a noi appassionati di Formula 1 consegnò un Lewis che in tanti hanno descritto come meno affamato, meno letale (sportivamente parlando) e soprattutto disilluso, a causa proprio delle note vicende di Abu Dhabi.

Ma a volte la verità è ben lontana da quel che si cerca di romanzare, e le motivazioni che hanno tenuto il 7 volte Campione del Mondo lontano dal gradino più alto del podio sono più da ricercare in un calo tecnico del suo team (comprensibile, dopo una sequenza di Titoli Mondiali senza pari nella storia di questo sport) che in una mancanza di motivazioni da parte di chi, la "sua" Mercedes, la guida ancora senza lasciare nulla di intentato.

Andy Hone / Motorsport Images

Con la vittoria e le lacrime di oggi, Lewis dimostra per la seconda volta quest'anno il suo amore per la Formula 1: già, perché la scelta fatta in inverno di passare da Mercedes a Ferrari a partire dal prossimo anno è certamente stata complicata per un pilota nella sua posizione... Parliamo di un atleta nella fase conclusiva della sua carriera che decide di mettersi in gioco ancora una volta, abbandonando una situazione di comfort che - assieme a Toto Wolff e Niki Lauda - aveva creato in prima persona. Non c'è ragione economica o di marketing che tenga quando si tratta di motivare una scelta del genere: Hamilton ha ancora fame di vittorie, e a prescindere dal tifo di ciascuno di noi, dovremmo essere grati del valore aggiunto che l'inglese può ancora dare al nostro sport.

Andiamo quindi a capire com'è maturata questa strepitosa vittoria nel GP di Gran Bretagna, non prima di aver dato un'occhiata alla classifica finale:

Mercedes (quasi) perfetta, McLaren butta al vento un'altra occasione di vittoria

La gara di Silverstone è stata un vero e proprio classico, quando si parla di corse in terra britannica: una fastidiosa pioggia intermittente ha reso le scelte a livello strategico determinanti, ma non da meno è stata l'abilità dei piloti a tenere la macchina in pista in condizioni difficili, ad esempio alla fine dello stint iniziale su pneumatici Medium. Dopo una partenza in cui l'unico scambio di posizioni ai vertici è stato quello tra Max Verstappen e Lando Norris, con la terza piazza che è andata all'olandese ai danni dell'inglese, già a partire dal giro 15 ci sono state le prime avvisaglie di pioggia, con un calo di temperature dell'asfalto che ha reso particolarmente impegnative le sezioni di Maggotts-Becketts-Chapel e quella di Stowe.

Sam Bagnall / Motorsport Images

Su pista umida è emerso il maggior grip della McLaren rispetto alla Red Bull, frutto anche di una scelta di setup più conservativa da parte del team di Norris e Piastri, che però ha pagato nel momento in cui il maggior carico aerodinamico è dovuto subentrare al minor grip meccanico, reso carente appunto dalle condizioni dell'asfalto. In poco tempo è quindi arrivato il controsorpasso di Norris su Verstappen, con quest'ultimo che - forse memore dei fatti dell'Austria - non ha praticamente opposto alcuna resistenza in staccata alla curva Stowe. Una rarità, che curiosamente si è ripetuta due giri dopo (nello stesso punto) quando è stata l'altra McLaren, quella di Oscar Piastri, a sfilare il Campione del Mondo indisturbata. 

GP Gran Bretagna - Analisi degli stint percorsi dai piloti dei top teams

GP Gran Bretagna - Analisi degli stint percorsi dai piloti dei top teams

Quando l'intensità della pioggia è aumentata (anche se non a sufficienza da consigliare un passaggio alle gomme intermedie), il quartetto di testa - composto dalle due Mercedes e dalle due McLaren - si è ricompattato, fornendo due importanti spunti di riflessione:

  • La sensibilità al volante di Lewis Hamilton in condizioni critiche, con l'inglese che ha immediatamente passato il proprio compagno di squadra per prendere la testa della corsa e imporre un ritmo inavvicinabile per lo stesso Russell;
  • Il già citato maggiore grip delle due McLaren MCL38, che nei frangenti di maggior scivolosità della pista (considerando sempre l'uso degli pneumatici da asciutto fino a quel momento) si sono dimostrate ben più stabili delle Mercedes W15

Alla lunga, in queste condizioni lo status quo tecnico in favore di McLaren ha avuto la meglio, e nonostante una condotta di gara magistrale da parte di Hamilton, le due vetture papaya si sono riportate nelle prime due posizioni, con Norris davanti a Piastri al giro 20.

Primo errore strategico da parte di McLaren nel passaggio alle intermedie

A rompere gli indugi - in relazione alle condizioni meteo mutevoli - ci hanno pensato Verstappen e Sainz, che dalle loro posizioni (rispettivamente P5 e P6) erano coloro i quali avevano meno da perdere. E così, al giro 27, hanno deciso di rientrare ai box e passare finalmente agli pneumatici da bagnato, preferendo ovviamente la mescola Intermediate a banda verde.

Glenn Dunbar / Motorsport Images

In questo frangente arriva il primo grave errore da parte del muretto box del team di Woking, che al giro 28 reagisce alla mossa degli strateghi Red Bull e Ferrari, ma lo fa col solo Norris, lasciando Piastri in pista per un ulteriore giro su gomme molto usurate e che avevano completamente perso temperatura a causa della pioggia ormai abbondante. Col senno di poi, è stato proprio quel giro di troppo (e il relativo tempo perso, come si può vedere nel grafico sottostante) ad estromettere Piastri dalla lotta per la vittoria, il che è un peccato perché il pilota australiano, una volta tanto, ha mostrato di poter tenere un passo gara non dissimile dal più esperto Norris, anche in virtù della necessità molto meno marcata di gestire le coperture. Oltre a ciò, in quel momento McLaren ha perso la possibilità di "giocare" in condizioni di 2 vs 1 contro Red Bull e Mercedes nella seconda parte di gara.

GP Gran Bretagna - Analisi del passo gara tenuto da Hamilton, Piastri e Sainz

GP Gran Bretagna - Analisi del passo gara tenuto da Hamilton, Piastri e Sainz

Sì perché, solo poche tornate dopo (al giro 34), George Russell ha dovuto portare la sua W15 ai box per ritirarsi, molto probabilmente a causa di un guasto di natura idraulica. Al netto della causa specifica che ha posto fine alla gara del poleman, in quel momento il muretto box Mercedes ha dovuto riporre tutte le chances di vittoria in Hamilton, che pur essendo indiavolato quest'oggi, sarebbe potuto essere preda del "fuoco incrociato" di Norris e Piastri. Ma, come detto, quest'ultimo non era più nel vivo della gara, bloccato in quinta posizione addirittura alle spalle della Ferrari di Sainz, con lo spagnolo molto bravo a resistere agli attacchi dell'australiano ma con poche speranze di tenerlo dietro fino alla bandiera a scacchi...

Secondo errore strategico McLaren: la scelta delle Soft nel finale con Lando Norris

Circa 20 minuti dopo quanto descritto, la fine delle precipitazioni dal cielo di Silverstone e il forte vento hanno determinato il rapido asciugarsi della pista, con i protagonisti della gara nuovamente alle prese col rebus strategico di dover scegliere quando rientrare ai box per montare pneumatici da asciutto, e con quale mescola farlo.

Andy Hone / Motorsport Images

Al netto della disponibilità di set per ognuno, il muretto box McLaren è riuscito nell'ardua impresa di sbagliare sia il timing che la mescola da far "calzare" a Lando Norris, che di conseguenza - fermandosi al giro 40 contro il giro 39 di Hamilton e Verstappen (su Hard) - ha perso la leadership del Gran Premio in favore del suo connazionale.

Ma, a mio modo di vedere, l'errore più grave non è stato nel tempismo del pit stop, quanto nello scegliere di montare la stessa mescola Soft della quale si era dotato Hamilton un giro prima. Anche se in quel momento mancavano solo 13 giri alla fine della gara, la necessità di spingere al massimo per provare a vincere avrebbe sicuramente esposto la mescola morbida a un calo prestazionale negli ultimi giri, cosa che si è verificata a tal punto che Norris (al giro 48) ha perso anche la seconda posizione ad opera di Verstappen...

GP Gran Bretagna - Analisi del passo gara tenuto da Hamilton, Verstappen e Norris

GP Gran Bretagna - Analisi del passo gara tenuto da Hamilton, Verstappen e Norris

Qui, oltre all'errore degli ingegneri di Woking (che, avendo un set di Medium a disposizione, avrebbero dovuto montarle anche sulla MCL38 di Lando oltre che su quella di Oscar, per creare un offset rispetto a Hamilton), c'è da notare l'abilità dello stesso Hamilton, che è riuscito - laddove il pilota McLaren ha fallito - nel far durare il suo set di Soft fino alla bandiera a scacchi in buone condizioni, impedendo al rimontante Verstappen di soffiargli la vittoria numero 104 in carriera.

Un Verstappen indistruttibile deve arrendersi ad un Hamilton in formato "Mondiale"

Proprio in merito al secondo classificato Verstappen, la gara di quest'oggi induce a una riflessione circa il suo non essere mai sconfitto fino a quando è in pista, al di là delle potenzialità effettive che la RB20 - o le sue sorelle maggiori degli scorsi anni - gli mettono a disposizione. In questo GP di Gran Bretagna ci sono stati momenti in cui la massima aspirazione pareva essere la quinta posizione, alle spalle dei quattro piloti motorizzati Mercedes che stavano dominando la corsa.

Glenn Dunbar / Motorsport Images

Eppure, vuoi per una strategia particolarmente azzeccata, vuoi per i disastri ai box dei quali hanno fatto le spese Norris e Piastri, o ancora vuoi per il ritiro di Russell, fatto sta che Max è parso addirittura in grado di insidiare Hamilton per la prima posizione, tagliando il traguardo a meno di 1.5 s da quest'ultimo. Solo una prestazione maiuscola (come quella che Lewis ha fornito) poteva mettere in crisi il Campione del Mondo, che in ogni caso esce dalla tappa britannica con la leadership nel Mondiale ancora leggermente rafforzata, quando siamo al giro di boa del Campionato.

Una statistica descrive meglio di altre quanto Verstappen non possa mai essere dato per vinto: l'ultima volta che aveva perso due gare di fila era stato nel mezzo della stagione 2022, quando - ironia della sorte, ancora a Silverstone e in Austria - erano state le Ferrari di Sainz e Leclerc a imporsi. Quest'anno, a GP invertiti, è toccato prima a Russell e poi a Hamilton rompere il dominio di un pilota che sta marchiando a fuoco quest'epoca della Formula 1.

Gara incolore per la Ferrari, ancora uno zero per Leclerc. Hulkenberg trascina la Haas nel Mondiale!

Alle spalle del gruppo di vertice troviamo, in quinta posizione, la Ferrari di Carlos Sainz, autore di una gara dalla quale ha estratto il massimo che poteva sperare e anche qualcosina in più, sottoforma del punto addizionale guadagnato per via del giro veloce (come si vede in grafico) segnato all'ultima tornata. Carlos va quindi via da Silverstone con un bottino di 11 punti, una magra consolazione che il suo compagno di squadra Leclerc (P14) non potrà neppure avere, dato che per la terza volta negli ultimi quattro weekend di gara si ritrova con uno zero in casella nella Classifica Piloti.

GP Gran Bretagna - Giro veloce segnato da ciascuno dei piloti dei top teams

GP Gran Bretagna - Giro veloce segnato da ciascuno dei piloti dei top teams

Dalla splendida vittoria di Monaco sono passati 42 giorni nei quali è andato tutto storto per Charles, sia da un punto di vista tecnico - coi guai col porpoising dei quali parlavamo dopo le qualifiche di ieri - che di esecuzione delle varie sessioni. Oggi a togliere il monegasco dalla settima posizione in cui si trovava è stata una strategia azzardata da parte del muretto box Ferrari, che osservando il passo gara inconcludente della vettura numero 16, ha anticipato di molti (troppi) giri il passaggio alle intermedie, con queste ultime che su asfalto ancora non bagnato del tutto si sono surriscaldate e sfaldate, costringendo pilota e team a una sosta addizionale, per montare ancora un set di intermedie.

Andy Hone / Motorsport Images

Col senno di poi si tratta di un rischio che valeva la pena prendere (dato che la posta in palio in quel frangente era di soli 6 punti), sebbene coi dati a disposizione circa le previsioni meteo non è stato fatto un lavoro accurato: dal momento della prima sosta ai box all'arrivo della giusta quantità di pioggia sono passati circa 7-8 giri, nei quali la SF-24 di Charles è stata addirittura doppiata dai front runners...

Simon Galloway / Motorsport Images

La sesta posizione va quindi a Nico Hulkenberg, che a Silverstone ripete lo stesso - ottimo - risultato artigliato solo una settimana fa al Red Bull Ring. Grazie alla performance di oggi, in pieno stile Hulkenberg (senza troppi proclami ma estremamente solida), la Haas consolida la settima posizione nel Mondiale Costruttori davanti all'Alpine: non solo, dato che la Visa CashApp RB al sesto posto è ora distante solamente quattro lunghezze! Il team di Faenza porta a casa un punto grazie alla decima posizione di Tsunoda, ma l'inerzia sembra a tutto favore del team italo-americano nella lotta tra le due squadre.

Andy Hone / Motorsport Images

Da segnalare anche l'arrivo a punti di entrambe le Aston Martin (con Stroll in P7 e Alonso in P8) e della Williams di Alexander Albon (P9), tutti relegati alle posizioni inferiori della zona punti anche per colpa - sportivamente parlando - della grande prestazione del già citato Hulkenberg, bravo a diferndersi anche nei momenti in cui il passo gara era inferiore rispetto alle vetture che lo seguivano...

Fuori dalla zona punti, invece, si distinguono negativamente le Kick Sauber (con Bottas in P15 e Zhou in P18) e le Alpine, con Ocon in P16 e Gasly ritirato prima ancora di prendere il via dalla pitlane... Oltre a loro male anche Perez, che termina in P17 una gara per certi versi fotocopia rispetto a quella di Leclerc, con un primo pit stop anticipato che ha di fatto rovinato la sua domenica.

Break di una settimana, poi si va in Ungheria e in Belgio prima della pausa estiva

Con la bandiera a scacchi che incorona per la nona volta in carriera Lewis Hamilton si conclude non solo il Gran Premio di Gran Bretagna, ma anche un "triple header" di weekend di gare che - a posteriori - ha segnato la resurrezione sportiva della Mercedes, la conferma di una McLaren tecnicamente al top ma ancora acerba per pensare di contendere le vittorie a Verstappen, e un Max che sta dimostrando la sua abilità nel volgere a suo favore anche situazioni non semplici, fattore questo che sarà importante nella conquista - già avviata - del quarto Titolo Mondiale...

Andy Hone / Motorsport Images

Il calendario 2024 vede ora una settimana di break, alla quale seguiranno i classici appuntamenti in Ungheria e in Belgio, prima di una pausa estiva che durerà tre settimane, e durante la quale i team avranno occasione di mettere ordine tra le loro idee e rilanciare l'attacco nei confronti dei loro avversari. Ma fino ad allora, vi saluto e vi do appuntamento a tra due settimane, ciao!

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