Apoteosi britannica a Silverstone: Russell in pole davanti a Hamilton e Norris!

(Immagine di copertina: Mercedes-AMG PETRONAS F1 Team)

Le qualifiche del Gran Premio di Gran Bretagna vedono la pole position per George Russell, che - galvanizzato dalla vittoria di domenica scorsa in Austria, precede il compagno di squadra Hamilton in un 1-2 Mercedes che lascia speranze di vittoria per il team anglo-tedesco.

La seconda fila vede i due rivali di questa porzione centrale del Mondiale, vale a dire Lando Norris e Max Verstappen... Entrambi, pur avendo il potenziale per ottenere la pole position, si ritrovano in P3 e P4 per motivi diversi: Lando ha commesso un errore nel suo secondo e ultimo tentativo in Q3, mentre Max ha dovuto porre rimedio come meglio ha potuto alla carenza di downforce derivante da un'escursione in ghiaia, avvenuta in Q1 nel momento in cui non era ancora chiaro se fosse meglio utilizzare pneumatici Soft da asciutto o Intermedi.

I colpi di scena di questo sabato riguardano principalmente le debacle di Charles Leclerc e Sergio Perez, condannati a una gara in salita nella quale dovranno infatti scattare, rispettivamente, dalla P11 e dalla P19. Di questo e di tanto altro parliamo nella nostra analisi, immediatamente dopo la classifica finale di queste qualifiche:

Il ritorno della Mercedes si concretizza: Russell ancora davanti a tutti!

Che lo stato di forma del team di Toto Wolff fosse ai massimi livelli da due/tre anni a questa parte non è una novità, ma il risultato di squadra in questo sabato di Silverstone (che per Mercedes, così come per la quasi totalità delle squadre in Formula 1, è il GP di casa) conferma che gli ingegneri anglo-tedeschi sono finalmente riusciti a mettersi alle spalle i problemi che li hanno attanagliati per tutto il 2022, il 2023 e la primissima parte di questo 2024.

Zak Mauger / Motorsport Images

Nelle prime gare di quest'anno avevamo commentato i risultati altalenanti della W15 come una diretta conseguenza della grande instabilità aerodinamica di questa vettura, che pareva essere tanto forte in condizioni di basse temperature, quanto poco gestibile da Hamilton e Russell solamente con qualche grado in più sulla pista. Partendo da questi presupposti, la prima fila di oggi potrebbe sembrare una conferma dell'analisi fatta, ma bisogna fare attenzione al contesto nel quale la vettura di Toto Wolff opera: ad oggi l'instabilità di cui parlavamo pare definitivamente risolta, anche se la parola "definitivamente", a ben guardare i risultati recenti della Ferrari - sulla quale torniamo in seguito - è azzardata.

Andy Hone / Motorsport Images

Ma al netto di quelli che saranno gli sviluppi futuri della W15, il presente ci dice che Lewis e George hanno a disposizione una piattaforma aerodinamica stabile sia nelle curve veloci che in quelle lente, non eccessivamente lenta sui rettilinei (peccato veniale nel 2022, ad esempio) e non più vincolata alle variazioni delle condizioni ambientali. La svolta è avvenuta con gli aggiornamenti introdotti nel Gran Premio di Monaco, anche se per via della particolare conformazione del circuito del Principato, gli effetti benefici dei nuovi componenti sono risultati chiari a partire dal GP successivo, quello del Canada.

Steven Tee / Motorsport Images

Il macro-componente più interessato da questi upgrades è stato senza dubbio l'ala anteriore, che ha abbandonato il concetto (molto borderline rispetto al Regolamento Tecnico) di ultimo flap ridotto al minimo nella sezione centrale: una soluzione che in galleria del vento e al CFD dava vantaggi poi non replicati in pista, dove una specifica più "tradizionale" ha letteralmente messo le ali alla Mercedes. Tuttavia, personalmente non credo che sia bastata una nuova ala anteriore a svoltare il 2024 della Mercedes... Mettiamola così: in mancanza di immagini del fondo della W15, non possiamo sapere quali modifiche ci siano state in quella zona nevralgica!

I rivali di questo Mondiale sprecano un'opportunità in condizioni di pista critiche

Chi ha da recriminare al termine delle qualifiche di Silverstone è sicuramente Lando Norris, che dopo aver ben figurato durante le prove libere, deve accontentarsi di un terzo posto (a +0.211 s) che sarebbe potuto facilmente essere una pole position. L'inglese, tuttavia, paga a caro prezzo il non aver portato a termine il giro nel secondo e ultimo tentativo in Q3, causa un errore che - in retrospettiva - gli impedisce di tenersi a debita distanza dal suo rivale Max Verstappen.

Steven Tee / Motorsport Images

Parlando di Verstappen, il Campione del Mondo è - al contrario - quello che ha meno da recriminare per quanto ottenuto in qualifica, perché la sua quarta posizione (a +0.384 s) sarebbe potuta essere molto peggiore qualora avesse perso definitivamente il controllo alla Copse durante il Q1. La sua escursione in ghiaia in quel frangente, anche se dettata dalle condizioni mutevoli di una pista che oggi è stata difficile per tutti, ha provocato dei danni al fondo che hanno imposto un "tetto" alle sue performance troppo basso. Christian Horner ha dichiarato che il danno in questione è quantificabile in 0.3 s/giro, un delta prestazionale che avrebbe certamente rimesso Max in lotta per la pole position.

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Come detto, se da un lato le cose sarebbero potute andare meglio, dall'altro è stato evitato un disastro: se Verstappen avesse concluso a muro il suo Q1, a fargli compagnia in coda allo schieramento di partenza ci sarebbe stato Sergio Perez, che solo qualche minuto prima si era insabbiato nella via di fuga (proprio della Copse), dopo una perdita di aderenza avvenuta ad alta velocità. Per il messicano si prospetta una gara in salita, con la 19esima casella di partenza che probabilmente invoglierà il team di Milton Keynes a stravolgere l'assetto della vettura numero 11 e smarcare quanti più componenti possibili della Power Unit, posto che Pierre Gasly (che partirà ultimo) sconterà ben 50 posizioni di penalità in griglia: insomma, per Perez l'occasione è quella di fare incetta di componenti freschi senza avere in cambio alcuna penalità effettiva.

Un sabato da incubo per Ferrari, addirittura alle spalle di Hulkenberg

La settima posizione di Carlos Sainz e l'undicesima di Charles Leclerc - eliminato quindi in Q2 - rendono la Ferrari la delusione di questo sabato inglese. In merito alla situazione specifica durante queste qualifiche si può parlare o meno di sfortuna in alcune circostanze, ma queste ultime sono frutto di un quadro ben più ampio, che dopo aver toccato il fondo a Silverstone è bene analizzare...

Immediatamente dopo il GP del Canada, dal risultato fallimentare per le due Rosse che tornarono in Europa senza neanche un punto a referto, i problemi veri sono iniziati nel Gran Premio di Spagna, a Barcellona. In quell'occasione i tecnici del team del Cavallino hanno deliberato un pacchetto di aggiornamenti conseguente a quello (principale) di Imola, nella speranza di incrementare ulteriormente il carico aerodinamico della SF-24.

Steven Tee / Motorsport Images

La speranza non è stata vana, e a tutti gli effetti un incremento delle performance di picco nelle curve lente lo si è avuto: peccato però che lo stesso è risultato nell'insorgenza di forti instabilità, con il ritorno del tanto odiato (da ingegneri e piloti) porpoising. Il saltellamento ha letteralmente distrutto la performance della SF-24 nelle curve veloci, dove la - comprensibile - mancanza di fiducia da parte di Leclerc e Sainz e l'oggettiva difficoltà tecnica hanno annullato il vantaggio netto che questo pacchetto di aggiornamenti avrebbe dovuto portare.

Andy Hone / Motorsport Images

Alla luce di tutto ciò, qui a Silverstone in Ferrari hanno pensato bene (ironia a parte) di effettuare delle comparazioni tra la specifica introdotta a Imola e quella di Barcellona, affidando le due SF-24 così allestite rispettivamente in mano a Carlos Sainz e Charles Leclerc. Quest'ultimo ha immediatamente confermato la maggior difficoltà nel tenere in strada la vettura, cosa che è apparsa palese anche guardando gli onboard e analizzando le telemetrie... A quasi parità di performance assoluta, gli stessi ingegneri del Cavallino hanno preferito - in vista del resto del weekend - riportare entrambe le vetture alla vecchia specifica, ritenendo che il porpoising in gara avrebbe introdotto un tema di degrado gomme in aggiunta alle criticità descritte.

Andy Hone / Motorsport Images

Con una monoposto "nuova", o meglio non ancora provata nelle libere a Silverstone, Leclerc ha comprensibilmente faticato in qualifica: se a ciò aggiungiamo le fasi nelle quali la pioggia faceva capolino, capiamo bene il perché di questa clamorosa eliminazione in Q2 per il pilota monegasco. Meno comprensibile, in tutta onestà, come mai la Ferrari sia andata addirittura peggio della Haas: la sesta posizione di Hulkenberg è merito sia del pilota tedesco che delle ultime - profonde - modifiche della VF-24, ma pensare che questi due fattori bastino a sopravanzare la monoposto che fino a poche gare fa era la seconda forza nel Mondiale risulta addirittura eccessivo: si insinua quindi la possibilità che a Maranello sia anche stato commesso qualche errore procedurale nell'esecuzione di queste qualifiche, ma la gara di domani potrà darci sicuramente più risposte in tal senso.

Riscatto per Aston Martin e Williams, ma servono conferme in gara

Nel midfield dobbiamo assolutamente segnalare la risalita ad opera di Aston Martin (che a Silverstone ha sede, proprio di fronte al circuito) e Williams: si tratta dei due team che - assieme alla Visa CashApp RB - avevamo criticato nelle ultime gare, date le frequenti eliminazioni in Q1 che certificavano una situazione tecnica comprensibile per il team di Albon e Sargeant, meno per quello di Alonso e Stroll.

Andy Hone / Motorsport Images

Proprio questi ultimi, alla luce dell'introduzione di alcuni aggiornamenti - e sfruttando l'"effetto casa" che sicuramente la conoscenza della pista di Silverstone può dare loro - hanno piazzato entrambe le vetture in Q3, con Stroll in P8 (a +0.766 s) e Alonso in P10 (a +1.098 s). Tra i due si frappone l'ottima performance proprio della Williams di Albon, con l'anglo-thailandese che resta a +0.821 s dalla pole position di George Russell...

Sam Bagnall / Motorsport Images

Meno bene Visa CashApp RB, Kick Sauber e Alpine: escludendo la già citata qualifica di Perez, sono questi i team che domani andranno a chiudere lo schieramento di partenza: tra i tre l'unica sorpresa è il team francese, non tanto se si pensa all'inizio del Mondiale, quanto agli ultimi importanti progressi compiuti... Se da un lato Gasly era certo di andare in penalità, per Ocon invece si tratta di una qualifica buttata, alla quale difficilmente potrà seguire una gara in rimonta, date le difficoltà di Alpine sul fronte velocità di punta!

Prevista pioggia in gara, saltano gli schemi?

Mai come in questo weekend è difficile fare previsioni su cosa potrà accadere in gara, dato che la pioggia indicata come certa dalle più recenti previsioni meteo andrà con tutta probabilità a stravolgere i valori in campo, e regalarci una corsa tanto incerta quanto indecifrabile. Dopo il via (alle ore 16.00 italiane), i giri da percorrere saranno 52 come da programma: tra strategie inaspettate, Safety Car, incidenti e ritiri possiamo aspettarci di tutto, ma per scoprirlo non ci basta che goderci la gara... A domani!

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