A Silverstone nulla da fare contro Verstappen, ma Norris e McLaren festeggiano!

(Immagine di copertina: Randy Singh - Twitter)

Come ci ha già abbondantemente abituato, Max Verstappen vince il Gran Premio di Gran Bretagna e fa suo l'ottavo successo in dieci gare disputate quest'anno: essendo giunto secondo negli altri due appuntamenti, possiamo affermare con certezza che si tratta della migliore stagione finora, non solo per lui ma per chiunque nella storia della Formula 1. Un ruolino di marcia impressionante che sembra non dare tregua agli avversari.

"Non è stata una gara tanto lineare: nel primo stint quando sono passato in testa le cose si sono messe bene e ho preso vantaggio... Ma dopo la Safety Car abbiamo montato le Soft e si surriscaldavano rapidamente, quindi non sono riuscito a scappar via come avrei voluto. Sono contento che abbiamo vinto ancora, undici vittorie di fila per il team sono qualcosa di incredibile! Ora dobbiamo continuare a fare quello che stiamo facendo, perché le cose vanno alla grande!"

Max Verstappen

Dietro di lui troviamo Lando Norris e Lewis Hamilton, ma prima di analizzare la gara forniamo la classifica finale della stessa:

Il Gran Premio ha vissuto una dinamica incentrata, come fattore strategico, sulla gestione degli pneumatici: contrariamente a quanto consigliato da Pirelli prima della gara, quasi tutti hanno preferito una strategia a singolo pit stop, non scartando a priori l'utilizzo delle Soft (solitamente gomme non da gara in quanto più tendenti ad usurarsi).

Analizziamo la gara provando a rispondere ad alcune domande che sono emerse al termine dei 52 giri sul tracciato di Silverstone...

Hamilton a podio grazie alla Safety Car o perché più veloce di Piastri?

La vera sorpresa del Gran Premio, come già osservato al termine delle qualifiche, è stato il passo che la McLaren è stata in grado di tenere: i tempi sul giro che Norris e Piastri sono stati in grado di stampare li hanno posti globalmente come seconda forza alle spalle del solo Verstappen (essendo la RB19 gemella di Perez alle prese con l'ennesimo weekend disastroso), ma è lecito chiedersi se Lewis Hamilton fosse sufficientemente veloce da impensierire le due vetture papaya anche senza l'aiuto della Safety Car al giro 32.

Jake Grant / Motorsport Images

Per rispondere a questa domanda, ci è utile l'analisi prestazionale dei primi 4 al traguardo: per facilitare la visualizzazione, sono stati "tagliati" i giri percorsi in regime di neutralizzazione della gara tramite Safety Car...

Analisi prestazionale del GP di Gran Bretagna: Verstappen, Norris, Hamilton, Piastri

Analisi prestazionale del GP di Gran Bretagna: Verstappen, Norris, Hamilton, Piastri

Dopo una partenza che lo aveva visto prendere addirittura il comando della gara, Norris ha trascorso 5 giri in testa e - dopo essere stato sorpassato da Verstappen - altrettanti nella zona DRS del pilota olandese. Questo ha permesso tanto a lui, quanto a Piastri che in quella fase lo seguiva come un'ombra, di beneficiare di circa mezzo secondo al giro in più di quanto sarebbe riuscito a tirar fuori dalla sua MCL60 se avesse girato in aria pulita.

In quello stesso frangente, Hamilton girava dai 2 ai 4 decimi più lento del duo McLaren, e trovandosi in settima posizione anche alle spalle di Leclerc, Russell e Sainz, non avrebbe certamente potuto costituire un rischio in ottica podio... Proprio per questo motivo, dal giro 10 al giro 25 circa, ha deciso di non dare il massimo per risparmiare gli pneumatici in vista di una possibile Safety Car - che avrebbe potuto sfruttare solo estendendo al massimo il suo primo stint.

"Le mie congratulazioni a Lando e alla McLaren, che è stata la mia famiglia, il team in cui ho iniziato. La loro macchina era fortissima nelle curve ad alta velocità, non sono riuscito a tenere il passo anche se abbiamo fatto una bella battaglia alla ripartenza. La partenza non era stata delle migliori, ma il long run con le gomme medie è stato davvero ottimo. Quindi penso che questo sia un buon risultato per noi come squadra, sapere che non siamo così lontani. Dobbiamo solo continuare a spingere, e potremo raggiungere i ragazzi davanti"

Lewis Hamilton

E in effetti così è stato, perché la Power Unit in fiamme di Magnussen ha neutralizzato la gara al giro 32: questo ha creato l'opportunità perfetta per Hamilton, che in un colpo solo si è sbarazzato delle due Ferrari, del compagno Russell e della McLaren di Piastri, tornando in pista sulle prestazionali gomme Soft. A quel punto il mirino di Lewis era puntato sulla seconda posizione di Lando, che così come Oscar Pistri era invece dotato di pneumatici Hard (notoriamente più difficili da mettere in temperatura nelle ripartenze dopo la Safety Car).

Jake Grant / Motosport Images

Negli ultimi 13 giri dopo la neutralizzazione, contrariamente a quanto ci si poteva aspettare, Norris è riuscito a difendere il secondo gradino del podio dagli attacchi di Hamilton, per poi addirittura tenerlo a oltre 1 secondo di vantaggio (condizione questa che lo ha privato dell'uso del DRS...).

"E' davvero folle! Devo ringraziare il team, che ha fatto un lavoro stratosferico: tutto questo non sarebbe stato possibile senza i loro sforzi. E' pazzesco ciò che siamo riusciti a fare... Mi hanno montato le Hard e sono ancora un po' perplesso a riguardo, perché avrei voluto le soft, che penso fossero la scelta più sensata per una ripartenza dopo la Safety Car. Tuttavia abbiamo lottato alla grande con Lewis, ero secondo e secondo sono rimasto, quindi va benissimo così. Se fossimo arrivati secondo e terzo sarebbe stato ancora meglio, perché penso che Oscar si sarebbe meritato il podio e senza Safety Car lo avrebbe ottenuto"

Lando Norris

Rispondendo quindi alla domanda con cui avevamo aperto il paragrafo, mi sento di dire che se Oscar Piastri - che per tutta la gara non è stato più lento di Norris - si fosse trovato a difendere la posizione da Hamilton, molto sarebbe dipeso dall'esito di un corpo a corpo tra i due; ma se invece la Safety Car non fosse mai uscita, sicuramente il gap accumulato fino a quel punto avrebbe tenuto Oscar ben tranquillo dal potenziale ritorno di Lewis.

Purtroppo con i "se" e con i "ma" non si vincono i Gran Premi, motivo per cui l'australiano della McLaren deve rinunciare a quello che sarebbe stato un meritato primo podio in carriera...

Nono e decimo posto per Ferrari: troppo brutta per essere vera?

Chi ha patito molto sotto l'aspetto della gestione degli pneumatici e delle strategie è stata la Ferrari, che con Leclerc arriva in P9 dopo essere partito quarto, e con Sainz in P10 dopo essere partito quinto... Anche nel caso del team di Maranello l'uscita della Safety Car ha rovinato i piani, ma a differenza di quanto accaduto a Piastri, questa volta il danno è stato autoinflitto. Capiamo perché.

Zak Mauger / Motorsport Images

Innanzitutto, occorre precisare una regola non scritta che da sempre vige in Formula 1: la prestazione detta le strategie. In altre parole, non sempre la strategia migliore sulla carta è quella che porta al miglior risultato; specialmente quando la monoposto non è veloce come ci si può aspettare, spesso bisogna essere più aggressivi e privilegiare la cosiddetta "track position": un gergo abbastanza elaborato per esprimere un concetto semplice, vale a dire che se gli avversari sono più veloci di te, l'unico modo in cui puoi pensare di batterli è controllandoli alle tue spalle!

Analisi prestazionale del GP di Gran Bretagna: Verstappen, Norris, Russell, Leclerc, Sainz

Analisi prestazionale del GP di Gran Bretagna: Verstappen, Norris, Russell, Leclerc, Sainz

Quando al giro 19 Charles Leclerc è stato richiamato ai box per sostituire le sue Medium con delle Hard dopo aver tenuto alle proprie spalle la (più rapida) Mercedes di George Russell, il muretto Ferrari ha contravvenuto alla regola di cui sopra: mettendo Charles nelle condizioni di dover percorrere ben 33 giri sulle Hard hanno fatto sì che fosse la strategia a dettare le prestazioni. Un lusso che la Ferrari non si poteva permettere, contro una Mercedes più veloce come passo gara e più gentile sulle coperture.

“Nel complesso abbiamo meno degrado rispetto all’inizio della stagione, quando era il nostro problema principale. Ma la macchina poi è ancora instabile col vento (anche se meno di Miami), e su questo fronte sapevamo che Silverstone sarebbe stata difficile per noi. Dove abbiamo perso maggiormente è stato con la Safety Car e con il degrado: a livello strategico probabilmente siamo stati troppo timidi, mentre con Carlos la chiamata era giusta. Abbiamo migliorato il nostro punto debole più grande dall’inizio dell’anno, che era l’instabilità e l’incostanza di passo... L’obiettivo non era migliorare in qualifica, ma con la costanza in gara, dove è evidente che abbiamo fatto un salto in avanti"

Frederic Vasseur

La Safety Car, come detto, ha poi fatto il resto, relegando Leclerc e Sainz agli ultimi due posti della zona punti...

Analisi prestazionale del GP di Gran Bretagna: Perez, Alonso, Albon, Leclerc

Analisi prestazionale del GP di Gran Bretagna: Perez, Alonso, Albon, Leclerc

In questo modo, Leclerc è giunto alle spalle anche di Perez (P6), Alonso (P7) e Albon (P8), pur essendo stato più veloce di loro per tutta la prima parte di gara: come si vede dal grafico in alto, il vantaggio di cui godeva sul più veloce dei tre - Perez - era mediamente nell'ordine dei 3 decimi di secondo al giro.

"Oggi non abbiamo avuto tanto degrado, ma non c’era tanto il passo gara. Ci siamo fermati ai box un po’ presto, forse perché George voleva fare il contrario rispetto a noi, ma se fossimo rimasti in pista lui sarebbe entrato... Poi siamo stati anche sfortunati con la Safety Car, in quel frangente ci siamo fatti passare da tantissimi rivali; dopo la Safety Car era impossibile superare, avevo il passo ma non si poteva passare perché anche Albon davanti aveva il DRS tutti i giri"

Charles Leclerc

Anche qui tocca rispondere alla domanda di inizio paragrafo: la prestazione della Ferrari è stata troppo brutta per essere vera, ma in condizioni normali credo che Leclerc e Sainz avrebbero terminato rispettivamente in sesta e settima posizione - un potenziale risultato per nulla soddisfacente alla vigilia, perché avrebbe comunque confermato un passo gara più lento rispetto alla McLaren (che, ricordiamo, ad inizio anno faticava a passare in Q2 in qualifica...).

"Ci aspettavamo che le Mercedes sarebbero state veloci, ma non che le McLaren sarebbero state altrettanto forti! Noi siamo troppo altalenanti in base alla pista sulla quale ci troviamo a correre. Per la Formula 1 è positivo che i rapporti di forza in pista cambino così tanto di gara in gara, per noi ovviamente è meno positivo, ma sappiamo in cosa dobbiamo migliorare per raggiungere la costanza di rendimento che stiamo inseguendo da inizio stagione"

Carlos Sainz

Cosa cambierà tra due settimane a Budapest?

Il prossimo appuntamento del Mondiale di Formula 1 sarà a Budapest, per il Gran Premio di Ungheria. Il tracciato dell'Hungaroring, a differenza di Silverstone, è molto tortuoso e premia le caratteristiche di elevato carico aerodinamico - oltre che la capacità generale di avere un buon grip.

I livelli di potenza espressi dalle Power Unit saranno meno determinanti che altrove: spesso di parla di questo circuito come di una Monaco senza i muretti, ma c'è da dire che l'evoluzione tecnica degli ultimi anni ha alzato le velocità medie dell'Hungaroring, rendendolo meno simile al layout del Principato.

James Sutton / Motorsport Images

I trend prestazionali evidenziati nei primi 10 appuntamenti sinora disputati ci permettono di abbozzare una classifica di quelle che dovrebbero essere le forze in campo in Ungheria, fermo restando che l'introduzione di pacchetti di aggiornamenti tecnici da parte di questo o quell'altro team potrebbero falsare la scala di valori osservata fino a questo momento.

Escludendo quindi questa eventualità (già si vocifera di un pacchetto di aggiornamenti aerodinamici pronto per la Red Bull RB19), almeno nella prima metà di classifica dovremmo trovare le seguenti vetture:

  • Red Bull RB19;
  • Aston Martin AMR23;
  • Ferrari SF-23;
  • Mercedes W14;
  • McLaren MCL60;
  • Alpine A523;

Nel salutarvi, vi ricordo che potete interagire con Race Analysis tramite le pagine social su Instagram e Twitter, o fruire di video più dettagliati su YouTube. A presto! 

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