Verstappen come Senna, vittoria numero 41 davanti ad Alonso e Hamilton

In Formula 1 ci sono delle vittorie che hanno un sapore speciale, perché capaci di legare campioni di diverse epoche che non hanno mai avuto modo di scontrarsi in pista. Chissà cosa avrà pensato Max Verstappen quando ha tagliato il traguardo da vincitore del GP del Canada: la vittoria sul circuito di Montreal è la sua 41esima, tante quante quelle di un gigante della Formula 1 come Ayrton Senna...

Steve Etherington / Motorsport Images

Comparare piloti che hanno vinto in periodi storici diversi è difficile e spesso ingeneroso, ma sarebbe sbagliato non vedere in Verstappen il talento generazionale che sta marchiando a fuoco questi anni.

Ordine d'arrivo e strategie adottate

Come previsto, l'ordine d'arrivo dei primi tre classificati ha rispecchiato quello di partenza; questa la classifica completa:

La gara canadese, che - a proposito di pietre miliari - va a marcare la 100esima vittoria della Red Bull nella massima serie, è stata uno di quei GP giocati più sulla velocità pura che sulla strategia... Tralasciando la tattica a un solo pit stop adottata da Ferrari (che era costretta a recuperare dopo qualifiche non ottimali), praticamente tutti i rivali hanno invece effettuato due soste, partendo su pneumatici Medium e montando le Hard nello stint centrale.

Tra i piloti che hanno adottato - e fatto funzionare - la strategia a una sola sosta, troviamo il "Driver of the Day" Alex Albon, splendido settimo a bordo di una Williams che oltre alla velocità di punta aveva ben poco da offrirgli. Il suo lungo stint sulle Hard è durato addirittura 58 giri: nessun altro è riuscito a fare altrettanto, peraltro difendendosi da un "trenino DRS" di 6 piloti alle sue spalle.

La gara al vertice: prestazioni molto livellate, Ferrari sorprendente

Dopo una partenza in cui Hamilton è riuscito a sopravanzare Alonso per mettersi all'inseguimento del leader Verstappen, nel primo stint sulle Medium quest'ultimo è stato in grado di creare un gap di circa 5 secondi sul pilota della Mercedes.

Andy Hone / Motorsport Images

Un forte impatto di George Russell contro le barriere mentre era quarto ha fatto sì che fosse chiamata in pista la Safety Car, il che ha permesso ai primi tre di rientrare ai box e montare treni di pneumatici Hard.

Chi ha preferito restare in pista e smarcarsi dal traffico è stata la Ferrari, che con questa mossa ha potuto guadagnare la quarta e la quinta posizione. Molti hanno parlato di una strategia vincente, e infatti si è trattato indiscutibilmente di una buona idea a posteriori; tuttavia una buona vettura aiuta sempre a far funzionare le strategie. E la SF-23, per la seconda volta quest'anno dopo il GP di Azerbaijan a Baku, è stata una monoposto tanto competitiva quanto gentile sulle coperture...

Patrick Vinet / Motorsport Images

Il lungo stint di Leclerc in P4 e Sainz in P5 ha permesso loro di aprire un gap sugli inseguitori ed effettuare un pit stop che non gli ha fatto perdere posizioni (neppure su un Perez in grande difficoltà...). Così il duo del Cavallino ha incamerato 22 punti importanti nella lotta contro Aston Martin e Mercedes per la seconda posizione nel Mondiale Costruttori.

"Sicuramente oggi abbiamo visto la miglior Ferrari della stagione. Sì, oggi quello che ho visto mi dà il sorriso, ma il vero sorriso lo avrò quando torneremo a lottare per la prima posizione e non per la quarta come stiamo facendo oggi. Però diciamo che abbiamo fatto un buon passo nella giusta direzione. Siamo contenti oggi, ma da domani dobbiamo tornare a lavorare forte per recuperare ancora il gap che ci manca"

Charles Leclerc

“Abbiamo fatto una gara solida, e sin dall’inizio il feeling è stato ottimo come al venerdì. Potevamo attaccare e gestire le gomme nella maniera migliore. Mi sono sentito particolarmente bene nello stint sulle medie, sentivo di avere un ottimo passo e sono riuscito a gestire bene le coperture. Abbiamo fatto anche una buona strategia, il che è una buona notizia: alla fine è arrivata una quarta e una quinta posizione”

Carlos Sainz

Ma se questo sia il livello di base per i prossimi Gran Premi è impossibile da predire al momento, data la natura atipica del tracciato di Montreal. Una conferma in tal senso è richiesta - più che nel prossimo appuntamento in Austria - sui lunghi curvoni di Silverstone, nel GP di Gran Bretagna.

Analisi dei tempi sul giro in garaAnalisi dei tempi sul giro in gara - Primi 5 classificati

A livello prestazionale, nell'arco della gara abbiamo assistito a tempi sul giro non molto dissimili tra i protagonisti... Detto del primo stint, negli altri due c'è stata una convergenza prestazionale che si spiega con le stesse difficoltà della Red Bull RB19 sugli alti cordoli del Circuit Gilles Villeneuve di cui avevamo discusso nell'analisi delle prove libere.

Glenn Dunbar / Motorsport Images

Il solito divario tra il team di Milton Keynes e gli avversari è stato quindi molto assottigliato in Canada, e Max ha dovuto dar vita a tutto il suo repertorio per assicurarsi la vittoria: ne è un esempio il lungo dopo aver colpito un cordolo nella chicane 8-9 a qualche giro dalla fine (un errore in fin dei conti simile a quello che ha messo Russell fuori gioco).

Un momento ad alta tensione che ha rischiato di mandarlo a muro, ma che lo stesso Campione del Mondo ha minimizzato via radio, facendosi persino una risata. Che si tratti di incoscienza, voglia di far passare sottotraccia l'errore o tranquillità data dall'ampio margine sugli avversari in classifica, in ogni caso Verstappen ha una sicurezza nei propri mezzi che raramente ho visto in Formula 1.

Andy Hone / Motorsport Images

"Ovviamente sono molto felice in questo momento. Non è stata una gara particolarmente semplice, perché gli pneumatici non riuscivano ad entrare in finestra: oggi faceva molto freddo rispetto a venerdì e scivolavamo un po'. Oggi abbiamo vinto il centesimo Gran Premio per la squadra. È incredibile"

Max Verstappen

Alle sue spalle molto intenso il duello per la seconda posizione tra Alonso e Hamilton, con il primo a passare il secondo e Lewis a marcare da molto vicino la Aston Martin dello spagnolo nelle fasi finali di gara. Possiamo affermare che Alonso ne avesse di più in gara, ma dei problemi (non si sa se relativi alle temperature dei freni oppure ad un elevato consumo di carburante) hanno rallentato il suo passo quel tanto che è bastato per tenere Hamilton a distanza ravvicinata.

La gara nel midfield: Albon regola metà griglia!

A centro gruppo la performance più impressionante è stata, come detto, quella di Alex Albon. Un settimo posto che - in virtù dei relativi 6 punti guadagnati - permette al team di Grove di sopravanzare la Alpha Tauri in Classifica Costruttori e lasciarle la poco ambita ultima posizione.

Sam Bloxham / Motorsport Images

Non è la prima volta che la Williams si trova ad usare strategie forzatamente difensive per proteggere (grazie ad un'alta velocità di punta) la posizione su un gruppo di piloti che sopraggiungono. Per riuscire in queste vere e proprie imprese c'è bisogno di un pilota in grado di gestire il mezzo e di non commettere errori: Albon in ciò si è dimostrato esemplare.

E dopo la gara ha persino ammesso che sulle sue spalle c'era la pressione extra di dover finalizzare un lavoro monumentale svolto dalla squadra nel portare degli aggiornamenti pur essendo a corto di tempo e materiale. Con questo risultato Albon sale al 12esimo posto nella Classifica Piloti, una posizione apparentemente fuori target per il potenziale della scuderia di Grove ma ampiamente meritata.

Dietro di lui gara "pasticciata" per Magnussen e De Vries, mentre l'altra Haas di Hulkenberg - come previsto - non ha conservato la quinta posizione di partenza (finendo addirittura in P15) anche a causa di un tempismo sfortunato dell'uscita della Safety Car.

Prossimo appuntamento a Spielberg, in casa Red Bull

Tra due settimane il circus si sposta in Austria, sul Red Bull Ring di Spielberg, per il nono appuntamento stagionale. Un tracciato da alte velocità con 4 lunghi rettilinei e ampie zone DRS, che potranno favorire sicuramente i padroni di casa.

Alla prossima!

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