A Zandvoort nona vittoria consecutiva per Verstappen, nonostante pioggia e bandiera rossa!

La ripresa delle attività in Formula 1 è all'insegna del caos: nei 72 giri di gara del Gran Premio d'Olanda accade di tutto, tra pioggia, Safety Car e una bandiera rossa. Ma il verdetto al termine è sempre lo stesso: Max Verstappen vince e fa sua la nona affermazione consecutiva, evento accaduto una sola volta finora nella storia della Formula 1, quando nel 2013 Vettel (sempre su Red Bull, ironia della sorte) inanellò altrettanti successi a cavallo tra il GP del Belgio e quello in Brasile.

Cominciamo con la nostra consueta analisi partendo dai risultati finali della gara a Zandvoort:

Con la pioggia improvvisa dopo il via le strategie la fanno da padrona

Interpretare la gara di ieri senza parlare di strategie sarebbe semplicemente impossibile, dal momento che è su questo fattore che sono stati costruiti i risultati più importanti (vedasi il podio di Gasly su Alpine). Approfittiamo quindi dell'infografica fornita come al solito da Pirelli per riavvolgere il nastro ed esaminare, a bocce ferme, cosa sia successo.

Alla partenza del Gran Premio, i radar dei team davano il responso più critico che si potesse avere in quel momento: uno scroscio di pioggia previsto (e poi puntualmente avvenuto) dopo un minuto dallo spegnimento dei semafori. La criticità sta nel fatto che partire con le Intermediate a banda verde sarebbe stato comunque sconsigliato, in quanto avrebbe relegato chiunque avesse compiuto tale scelta in fondo al gruppo; d'altro canto, essere partiti su Soft a banda rossa ha reso la vita difficile a tutti, dal momento che le condizioni di asciutto sono durate poco meno di un giro.

Sam Bloxham / Motorsport Images

Così, al termine del primo giro, qualche squadra ha deciso di richiamare i propri piloti al box, per azzardare un cambio gomme e montare un set da bagnato: tra questi troviamo Gasly, Perez, Lawson, Magnussen, Tsunoda, Zhou e Leclerc. Proprio quest'ultimo, però, ha patito un pit stop lentissimo da parte dei suoi meccanici, che - colti di sorpresa dalla chiamata di Charles - hanno impiegato oltre 13 secondi per sostituire le Soft con le Intermediate, non ancora pronte quando il monegasco si era fermato nella sua piazzola.

Zak Mauger / Motorsport Images

Altre squadre hanno optato per un pit stop al termine del secondo o del terzo giro, anche in virtù dei tempi nei microsettori segnati dai compagni di squadra già in pista sulle Intermediate: è il caso di Verstappen, Alonso, Sainz, Hamilton, Norris, Ocon, Stroll e Russell.

Infine, prendendosi grandi rischi con pneumatici da asciutto su pista bagnata, i soli Albon, Piastri, Hulkenberg, Bottas e Sargeant hanno stretto i denti ed evitato completamente la sosta ai box, nella speranza - poi concretizzata - che l'asfalto si sarebbe asciugato rapidamente al termine dello scroscio di pioggia. In loro favore è intervenuto l'asfalto di Zandvoort, realmente molto efficace in termini di drenaggio. Si può dire che il tempo perso in pista a combattere con lo scarso grip sia stato restituito ai 5 piloti menzionati sottoforma di 45-50 secondi persi da tutti gli altri per il doppio pit stop Soft - Intermediate - Soft.

Per chi guardava il Gran Premio da casa questa sequenza di soste ai box ha significato uno stravolgimento delle posizioni rispetto a quelle di partenza: guardate com'è cambiata la situazione dal giro 1 al giro 5!

Ad ogni modo, non tutti i 72 giri sono stati convulsi come i primi: al giro 17 l'incidente di Sargeant (al secondo crash del fine settimana dopo quello in qualifica) e la relativa neutralizzazione della gara con Safety Car hanno dato modo a tutti di mettersi a parità di strategia. Da quel momento fino al giro 60 i piloti han potuto mostrare il loro ritmo, completando due stint non viziati da ulteriori neutralizzazioni; prima di analizzare quella fase di gara, tuttavia, occorre una precisazione sull'incidente del pilota Williams.

Simon Galloway / Motorsport Images

In telecronaca e sul web si è parlato di un'anomalia all'impianto frenante come causa del crash di Sargeant: l'ipotesi è avvalorata dal messaggio comparso sul dashboard della Williams FW46 incidentata, che recitava "BBW fail" (Brake by Wire fail). Non si può dire quindi che l'incidente sia avvenuto solamente a causa di un errore di guida di Logan; il "fail" menzionato potrebbe essere stato una conseguenza dell' impatto con le barriere, così come la sua causa!

Il sistema Brake by Wire, infatti, è vincolato nel suo funzionamento all'integrità dell'impianto frenante, poiché è proprio quest'ultimo ad essere comandato dal sistema BBW. Nel momento in cui - a seguito di un crash - si verifica la perdita di liquido dal circuito frenante, i relativi sensori leggono una caduta di pressione e mettono fuori uso anche il comando del Brake by Wire. Proprio quanto descritto spiega l'origine della confusione a riguardo.

Gli stint sull'asciutto premiano Aston Martin e Alpine a discapito di Ferrari e McLaren

Tornando all'analisi di gara, come detto la fase su asfalto asciutto ha permesso di valutare il ritmo reale delle monoposto: chi ne è uscito rafforzato - Red Bull a parte - sono state Aston Martin e Alpine: se il podio di Gasly è maturato per via dell'ottima esecuzione strategica a inizio gara, non da meno è stato il ritmo imposto dal francese per conservare la posizione inizialmente agguantata.

Andy Hone / Motorsport Images

Addirittura, Pierre ha avuto la meglio con un gran sorpasso all'esterno su Sainz poco dopo che lo spagnolo aveva dovuto cedere la terza posizione al connazionale Alonso (controsorpasso reso necessario da un pit stop lento dei meccanici Aston Martin, fin qui invece molto reattivi nel 2023).

GP Olanda - Analisi del passo gara in condizioni di asciutto

GP Olanda - Analisi del passo gara in condizioni di asciutto

I tempi su giro mostrano (macroscopicamente) come alle spalle di Verstappen, il ritmo di Alonso e Perez non fosse dissimile; il terzo gruppo, comprendente come detto Gasly e Sainz girava in media con un paio di decimi al giro di vantaggio sulla Williams di Albon, autore ancora una volta di una gara strepitosa conclusa poi a punti.

Ancor più dietro, le due McLaren di Norris e Piastri, assieme alla Mercedes di Hamilton stampavano tempi non eccezionali, soprattutto se si considerano le premesse della vigilia per il team di Woking... Situazione diversa per la W14 di George Russell, che ho voluto includere nel grafico perché autore di una rimonta permessa da una strategia piuttosto furba: trovatosi in coda al gruppo dopo la Safety Car, il muretto Mercedes ha montato un set di Hard al pilota inglese che - non fosse stato per la pioggia sul finale di gara - George avrebbe mantenuto fino alla bandiera a scacchi.

Di nuovo pioggia: un vero e proprio nubifragio causa la bandiera rossa

Proprio quando mancavano circa 10 giri al termine, un violento rovescio si è abbattuto su Zandvoort, questa volta con un'intensità decisamente superiore alla pioggia che aveva bagnato i primi giri di gara.

Dom Romney / Motorsport Images

La FIA ha correttamente optato per l'interruzione della gara con bandiera rossa, anche perchè il circuito di Zandvoort non è così generoso in termini di vie di fuga; nonostante ciò, abbiamo comunque assistito ad una serie di lunghi (Tsunoda, Bottas, Perez, Hamilton) e addirittura all'incidente dall'Alfa Romeo di Guanyu Zhou, autore fino a quel momento di una domenica oltre le possibilità della sua vettura.

Dom Romney / Motorsport Images

Dopo l'interruzione, la gara è ripresa con una partenza lanciata per disputare gli ultimi 8 giri su Intermediate: in quel frangente ci sono stati pochi cambi di posizione al vertice, dove occorre segnalare il duello tra la Ferrari di Sainz e la Mercedes di Hamilton, che non è riuscito ad avere la meglio sullo spagnolo nonostante quest'ultimo montasse un set di pneumatici molto usurati.

Dom Romney / Motorsport Images

Il Gran Premio d'Olanda è così terminato con le posizioni allegate ad inizio articolo.

Altra gara-calvario per Leclerc, l'ennesima di questo 2023 da dimenticare 

Prima di concludere la nostra analisi, è d'obbligo menzionare l'esito (sfortunato) della domenica di Charles Leclerc. Oltre al già citato pit stop lento al primo giro, la sua tappa a Zandvoort ha visto un contatto con la McLaren di Piastri, in seguito al quale ha perso parecchi punti di downforce. A nulla è servito cambiare l'ala anteriore (priva dell'endplate destro), in quanto il grosso dei danni era nella zona di ingresso del fondo - come sappiamo estremamente sensibile in questa generazione di monoposto.

Simon Galloway / Motorsport Images

Charles torna a casa dall'Olanda con uno zero che lo vede restituire la posizione in classifica al compagno di squadra Sainz, al quale - a onor del vero - non può essere rimproverato nulla circa la condotta di gara. Le fortune alterne di Leclerc e Sainz stanno decidendo la battaglia interna in casa Ferrari, mentre in Classifica Costruttori i rivali designati di Aston Martin e - soprattutto - Mercedes diventano via via più irraggiungibili...

Le dichiarazioni dei piloti a podio prima del back to back col GP di Italia

"Sono molto felice... Oggi il meteo non mi ha reso la vita semplice, non era per niente facile prendere le giuste decisioni. Avevo già la pelle d'oca quando hanno suonato l'inno nazionale prima della partenza, e nonostante la pioggia i fan ci hanno sommerso con un calore incredibile [...] Alla decima vittoria ci pensiamo la prossima settimana, ora è tempo di goderci questo successo!"

Max Verstappen

"A volte si sottovalutano i risultati ottenuti da Verstappen: vincere in una maniera così dominante in qualsiasi sport professionistico sia molto complicato [...] Noi piloti abbiamo molta fiducia in noi stessi, quindi credo che farei altrettanto bene anche io... non so se farebbe altrettanto Lewis Hamilton, ma io sì. Si deve raggiungere uno stato di connessione totale con la macchina: oggi ad esempio ho ottenuto il 100%, mentre a Spa e nei weekend precedenti no [...] Il doppio sorpasso in curva 3 al primo giro? In FP1 o FP2 era bagnato e in uno dei giri di uscita ho lasciato strada ad alcune auto sulla normale traiettoria di gara, trovando molta aderenza all’interno in Curva 3 per puro caso. Per tutto il fine settimana ho tenuto a mente cosa poteva accadere in quel punto in condizioni di bagnato, e al primo giro ho pensato che tutti sarebbero stati un po’ più cauti lì, perché all’esterno della sopraelevata la pubblicità Aramco rende molto scivolosa la pista se si esce dalla traiettoria ideale. Perciò ho pensato che buttarmi all’interno e stare stretto avrebbe potuto funzionare, e così è stato. Dovrebbe essere il sorpasso del mese, o almeno me lo auguro!"

Fernando Alonso

"Ero piuttosto arrabbiato per la penalità di 5 secondi inflitta a inizio della gara... Poi ovviamente ho cercato di spingere al massimo per rimanere entro i cinque secondi, e ci sono riuscito. È stata una gara molto lunga e impegnativa dall'inizio alla fine, ma è stata eseguita alla grande da tutti i ragazzi. È ovviamente molto soddisfacente quando si ottiene una ricompensa per il lavoro che tutti noi stiamo svolgendo in squadra"

Pierre Gasly

Dopo la tappa Olandese il Circus si sposta a Monza, dove questo fine settimana è previsto il Gran Premio d'Italia. Appuntamento su queste pagine per commentare quanto accadrà nel Tempio della Velocità!

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