Piastri perfetto, la McLaren no: è comunque doppietta a Budapest!
Alla 35esima gara in Formula 1, finalmente Oscar Piastri vince il suo primo Gran Premio in carriera! Una performance dominante la sua, costruita sin dal via mettendo alle proprie spalle il compagno di squadra Lando Norris e Max Verstappen. Nonostante delle gravi indecisioni del muretto box McLaren che avrebbero potuto regalare la vittoria proprio a Norris, alla fine è l'australiano a trionfare: scopriamo come nella nostra consueta analisi!
🏁 RACE CLASSIFICATION 🏁
— Formula 1 (@F1) July 21, 2024
How we finished in Hungary. McLaren's 1-2, Perez and Russell fighting back to the points and a retirement for Gasly#F1 #HungarianGP pic.twitter.com/mzf87ZsGQW
Per McLaren una vittoria mai in dubbio, ma serve più decisione nella gestione dei piloti
A gara conclusa, è facile riavvolgere il nastro di quanto accaduto e individuare nel via il momento nel quale Oscar Piastri ha costruito le sue maggiori chances di vittoria: nel lungo tratto di rettilineo che porta a Curva 1 è arrivato affiancato al poleman Norris, mentre sulla sinistra si faceva ingombrante la sagoma di Max Verstappen... Sfruttando il favore della traiettoria, Oscar ha potuto così ottenere la leadership della gara, mentre alle sue spalle l'olandese della Red Bull è stato costretto a cedere la seconda posizione a Lando, dopo avergliela sottratta uscendo fuori pista proprio in Curva 1.
Zak Mauger / Motorsport Images
In quel momento ci saremmo aspettati tutti un facile riavvicinamento da parte dell'inglese sul compagno di squadra australiano della McLaren, ma sorprendentemente non è stato così: il primo stint è stato un capolavoro di performance di Piastri, che oltre a girare mediamente un decimo più rapido di Norris, ha tenuto una costanza di rendimento invidiabile, fattore che gli ha permesso di arrivare alla conclusione del medesimo stint con pneumatici Medium ancora in ottima condizione.
GP Ungheria - Passo gara tenuto da Oscar Piastri e Lando Norris
Già in questo frangente, tuttavia, abbiamo assistito a una chiamata strategia non del tutto paritaria da parte del muretto box McLaren: come si sa, infatti, una regola non scritta che vige all'interno delle squadre in Formula 1 è che il pilota che si trova davanti al compagno di squadra ha la priorità su quest'ultimo nell'ordine di rientro ai box, condizione che lo mette maggiormente al riparo dal rischio di undercut. Ebbene, gli strateghi del team di Woking hanno optato per far rientrare prima Norris (al giro 17) e solo una tornata dopo Piastri, leggermente preoccupati dalla possibilità di undercut da parte di Hamilton...
Il tutto si è risolto con un parziale riavvicinamento dei due senza però alcuno scambio di posizioni, e lo stint centrale (per entrambi su pneumatici Hard) è proseguito con poco da dire per entrambi, se non un leggero recupero del britannico sul leader della gara: in altre parole, passando da Medium a Hard il piccolo gap che Oscar aveva inflitto a Lando gli è stato restituito in egual misura.
Glenn Dunbar / Motorsport Images
L'episodio dal quale sono scaturite tante polemiche è avvenuto in occasione della seconda sosta ai box per entrambi, che - ancor più inutilmente del primo pit stop (dato che Hamilton era in P3 a 10 secondi dal duo McLaren) - ha visto ancora una volta il muretto favorire Lando a Oscar, con l'aggravante di aver posticipato la sosta di ques'ultimo di ben due giri (tornata 48 contro 46), anzichè solo uno! A causa dei due giri di troppo percorsi su gomme usurate, la leadership della corsa è passata in mano proprio alla vettura numero 4, con Norris che a quel punto non ha voluto saperne di cedere la prima posizione guadagnata in maniera un po' fortuita.
I giri successivi sono stati un po' una farsa per quanto riguarda le comunicazioni tra Will Joseph, ingegnere di pista di Lando, e quest'ultimo: il primo lo esortava a cedere la posizione per ripristinare la situazione antecedente alla seconda sosta ai box, mentre il secondo continuava ad abbassare i propri tempi sul giro, scavando un solco di addirittura 6.0 secondi su Piastri (a voler dimostrare che la prima posizione sarebbe stata comunque alla sua portata, a prescindere dal favoritismo strategico). Solo a 3 giri dalla fine lo scambio di posizioni c'è stato, e Piastri ha potuto vincere meritatamente la sua prima gara in Formula 1. Ovviamente tutta la serie di polemiche menzionate hanno reso un po' dolceamaro il successo dell'australiano, sulla cui lealtà alla squadra - e sulla cui performance odierna - non si può discutere in alcun modo...
Andy Hone / Motorsport Images
In sintesi, questo pasticcio strategico (e mediatico) ha in un certo modo rovinato la domenica del team di Woking, che agendo in maniera più lineare, si sarebbe goduta maggiormente quella che è in ogni caso una giornata storica. In ottica Mondiale Piloti, infatti, il gap di Norris da Verstappen è di 78 punti - con ancora 11 gare da disputare, mentre in Classifica Costruttori c'è stato il sorpasso sulla Ferrari, e il distacco dalla Red Bull è misurabile in 51 lunghezze: portare a casa entrambi i Campionati sarà un'impresa ardua, ma data la competitività della MCL38 non pare più così impossibile!
Red Bull e Verstappen nel momento peggiore, Budapest può diventare lo snodo del loro 2024!
In base all'ordine di classifica toccherebbe ora parlare di Lewis Hamilton, al podio numero 200 in carriera grazie alla P3 conquistata oggi, e di Charles Leclerc, che con la P4 al traguardo mette un po' riparo all'ennesimo weekend in difesa per la sua Ferrari.
Tralasciando momentaneamente tutto ciò, dal Gran Premio di oggi emerge prepotentemente un tema ben più importante, legato alle difficoltà che Verstappen sta avendo a bordo della sua RB20. Il suo GP d'Ungheria si conclude con una quinta posizione che nella migliore delle ipotesi sarebbe potuta essere una terza, ma a stupire - più dei 5 punti lasciati "per strada" da Max - è il nervosismo che il Campione del Mondo ha mostrato per tutto il corso della gara.
Glenn Dunbar / Motorsport Images
Subito dopo essersi collocato in terza posizione, è iniziato uno scambio via radio con il suo ingegnere di pista Gianpiero Lambiase nel quale sono metaforicamente "volati gli stracci": i due hanno avuto da ridire su qualsiasi tema, dalla performance della vettura (che ha lasciato per gran parte del tempo Verstappen alle prese col sottosterzo), alla gestione dei pit stop (con Lambiase che ironicamente rimproverava Max per essere stato poco gentile sulle gomme nell'out lap conseguente all'ultimo pit stop) fino all'aspetto regolamentare, come emerso nel duello in Curva 2 con Lewis Hamilton, dove il muretto box Red Bull si è rifiutato di imbastire una protesta contro il pilota Mercedes in quanto essi stessi ritenevano eccessive le proteste del proprio pilota per essere stato accompagnato all'esterno dal 7 volte Campione del Mondo.
Andy Hone / Motorsport Images
Questo clima teso, iniziato già da qualche tempo in realtà, è sfociato in un contatto molto pesante ancora con Lewis Hamilton, quando al giro 63 - in un impeto di impazienza - Verstappen si è fiondato in Curva 1 all'interno del rivale storico, tirando una staccata così lunga da perdere la direzionalità della propria RB20. L'urto tra la anteriore destra di Lewis e la posteriore sinistra di Max ha letteralmente sollevato da terra quest'ultimo: incredibilmente, non c'è stato il ritiro per l'olandese, che come risultato della collisione ha solo perso la sua posizione in favore di Charles Leclerc, finendo appunto quinto.
GP Ungheria - Analisi degli stint percorsi dai piloti dei top team
Guardando da una prospettiva più ampia la situazione attuale, il vantaggio tecnico che la McLaren attualmente ha acquisito (ben visibile dal grafico in alto, relativo alla gara di oggi) non sta facendo dormire sonni tranquilli a Verstappen, che probabilmente teme di vedere sfuggire un Titolo Mondiale che solo poche gare fa sembrava saldamente in bacheca: tuttavia ritengo che proprio in questo momento di difficoltà, dovrebbe fare quadrato attorno alla sua squadra e cercare di massimizzare il risultato ogniqualvolta si tratta di limitare i danni rispetto a Lando Norris, attualmente il suo rivale più accreditato.
Mercedes ancora davanti a Ferrari, ma Leclerc avrebbe potuto conquistare il podio
Tornando sulla gara di Hamilton e delle due Ferrari, come detto non si può non fare i complimenti al campione inglese per la condotta magistrale che l'ha portato dalla P5 di partenza alla P3 al traguardo. La gara di Lewis è stata corsa su una strategia sì a due soste, ma utilizzando pneumatici a mescola Medium solo nello stint iniziale, laddove gran parte dei giri previsti è stata poi completata usando due set di Hard.
GP Ungheria - Passo gara tenuto da Lewis Hamilton, Charles Leclerc, Max Verstappen e Carlos Sainz
Se, da un lato, questo gli ha permesso di correre spesso all'attacco (come nel caso della prima sosta ai box, nella quale ha portato a compimento un undercut su Verstappen), è altrettanto vero che questo l'ha esposto a un decadimento prestazionale sul finire di ogni stint, come si può vedere molto bene dal grafico in alto, nel quale i suoi tempi sul giro vengono confrontati con le due Ferrari e col Campione del Mondo.
Andy Hone / Motorsport Images
Valutando globalmente la prestazione fornita dalla Mercedes W15 oggi, considerando anche le alte temperature che solitamente mettono in difficoltà il team anglo-tedesco, si può affermare con assoluta certezza che sarebbe stato impossibile fare meglio di così: i 15 punti portati a casa da Lewis sono quindi il massimo bottino che il contesto tecnico odierno metteva a disposizione del vincitore dello scorso Gran Premio a Silverstone.
D'altro canto, considerando quanto messo in mostra oggi da Leclerc e dalla sua Ferrari, Toto Wolff e la sua squadra possono essere doppiamente contenti, perché un'analisi dell'andamento della gara mostra come il monegasco sia stato secondo solo alle due McLaren: lo dimostrano i giri coi quali Charles ha aperto il secondo stint (su gomme Hard): il suo passo in quel frangente è stato addirittura da pilota più veloce in pista, a tal punto da consentirgli di guadagnare addirittura 9 secondi sul duo Hamilton-Verstappen che lo precedeva...
Foto: Motorsport Images
Purtroppo, però, in quel momento la sua rimonta si è conclusa contro una strategia errata da parte degli strateghi Ferrari, che l'hanno richiamato ai box dopo soli 17 giri percorsi sulle Hard: se, da un lato, l'idea di un undercut ci poteva stare (e infatti la posizione sulla Red Bull è stata momentaneamente guadagnata), dall'altro questa mossa ha richiesto al pilota della vettura numero 16 di percorrere quasi metà gara sull'ultimo set di Medium a disposizione, un'impresa quantomeno ardua. Credo dunque che la possibilità di ambire al podio sia stata persa per motivi strategici, sebbene non possiamo avere una controprova di come sarebbe andata con un timing più coerente del secondo pit stop.
GP Ungheria - Passo gara tenuto da Sergio Perez e George Russell
La settima e l'ottava posizione sono appannaggio - rispettivamente - di Sergio Perez e di George Russell, i due piloti che in qualifica avevano subito una clamorosa eliminazione in Q1. Approfittando di un primo stint sulle più durevoli Hard, la rimonta di entrambi è andata di pari passo: come si può osservare dal grafico in alto, George a bordo della sua W15 ha spesso e volentieri "ricalcato" i tempi sul giro che segnava la RB20 davanti a lui, senza però riuscire a scavalcarlo. Alla bandiera a scacchi, probabilmente l'unica consolazione per Russell (più che l'ottavo posto finale) è l'aver ottenuto il giro veloce della gara: un punto addizionale favorito da una strategia off-sync con il resto della griglia, ma comunque un'indicazione della competitività della Mercedes in questa fase della stagione!
GP Ungheria - Miglior giro personale per i piloti dei top team
Tsunoda re del midfield, si perde la Haas dopo un inizio gara brillante
A centro gruppo abbiamo assistito a una gara, come spesso accade, molto movimentata anche se non in favore di telecamere. Chi ne esce meglio è Yuki Tsunoda, che sfoderando un passo da "re del midfield" conquista il nono posto al traguardo e regala alla sua squadra due punti preziosi.
Glenn Dunbar / Motorsport Images
Questo bottino di tappa sarà particolarmente importante nella lotta nel Mondiale Costruttori contro la Haas, attualmente distante 6 lunghezze dalla sesta posizione in mano alla Visa CashApp RB. Proprio la Haas è tra le sorprese in negativo di questo Gran Premio d'Ungheria, dopo un paio di weekend nei quali aveva fatto un balzo in avanti in termini di competitività tale da minacciare la posizione del team di Faenza. Oggi la gara di Hulkenberg, nonostante una sosta ai box ultra-anticipata (al giro 3), pareva mettersi bene, a tal punto che il tedesco sembrava destinato a finire in zona punti.
Tuttavia, la strategia troppo aggressiva scelta per lui l'ha messo in condizione di dover attuare una gestione pneumatici particolarmente oculata, fattore questo che l'ha reso facile preda delle VCARB e delle Aston Martin (con Stroll che in P10 completa la zona punti). Fuori dalla top ten, oltre alle già citate Haas troviamo le Williams, le Alpine (con Gasly costretto al ritiro) e le due Kick Sauber, ancora a secco nel Mondiale Costruttori.
Tra pochi giorni la sfida Red Bull - McLaren è attesa all'esame Spa-Francorchamps!
I ritmi frenetici di questo Mondiale 2024 portano il Circus della Formula 1 in Belgio già tra pochi giorni, dove si corre sulla stupenda Spa-Francorchamps: una pista vera che fa ancora la selezione in termini di pilotaggio, ma che darà anche un'indicazione molto precisa dei livelli di forza attualmente raggiunti dalle prime due scuderie in classifica, nonché dei progressi che la Ferrari sta facendo nella "cura" del porpoising riemerso qualche tempo fa...
Con il prossimo weekend di gara così a ridosso, non mi resta che darvi appuntamento a sabato prossimo ancora qui, ancora su queste pagine, per approfondire cosa avranno da dirci le qualifiche a Spa. A presto!
Indice
Piastri perfetto, la McLaren no: è comunque doppietta a Budapest!
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- Mercedes ancora davanti a Ferrari, ma Leclerc avrebbe potuto conquistare il podio
- Tsunoda re del midfield, si perde la Haas dopo un inizio gara brillante
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