Monza ribadisce la superiorità Red Bull: Verstappen alla vittoria numero 10 di fila!

Dopo una qualifica all'insegna del rosso Ferrari, come promesso Max Verstappen ristabilisce le gerarchie e vince in modo assolutamente dominante il Gran Premio d'Italia a Monza. Il secondo posto del compagno di squadra Perez permette così a Red Bull di ottenere la sesta doppietta in stagione, altro indicatore - se mai ce ne fosse bisogno - del livello di dominio esibito quest'anno dal team anglo-austriaco.

Questa la classifica finale del Gran Premio d'Italia:

Analisi della gara: un podio combattuto quasi ad armi pari tra Perez, Sainz e Leclerc

Prima del via del Gran Premio era chiaro che la strategia preferenziale sarebbe stata anche quella consigliata da Pirelli, vale a dire ad una sola sosta. Così è stato, per cui l'analisi dei 53 giri di Monza (divenuti subito 51 per via di un problema all'Alpha Tauri di Tsunoda nel giro di formazione) ha un po' perso come elemento chiave quello delle strategie ai box, incentrandosi prevalentemente su temi tecnici quali la velocità di punta e la gestione degli pneumatici.

Come si vede dall'infografica Pirelli, oltre alla moltitudine di strategie a singolo pit stop spunta anche l'assenza dell'utilizzo di pneumatici Soft, con la mescola C5 evidentemente giudicata troppo fragile per reggere le sollecitazioni di un intero stint da circa 20 giri.

Simon Galloway / Motorsport Images

Detto dell'accorciamento della gara di 2 giri in seguito al problema tecnico che ha messo subito fuori gara Yuki Tsunoda, in partenza i primi in griglia han conservato le loro posizioni, con Sainz a tenere la sua pole position davanti a Verstappen, Leclerc, Russell e Perez. Sin dai primi giri è apparso chiaro come la SF-23 dello spagnolo iniziasse ad andare in difficoltà con gli pneumatici nel tentativo di tenere a bada la RB19 del Campione del Mondo. Quest'ultimo, infatti, aprendosi in radio all'incirca al terzo giro, segnalava al suo ingegnere di pista Lambiase di come Sainz fosse in crisi col retrotreno della sua vettura.

Simon Galloway / Motorsport Images

Nonostante ciò, Carlos è riuscito a difendere la sua prima posizione per ben 15 giri... Solo il piccolo bloccaggio in Prima Variante che vedete in alto ha permesso a Max di avere una linea migliore e sorpassarlo qualche centinaio di metri più avanti, alla Variante della Roggia. I 15 giri percorsi in testa, col senno di poi, hanno dato un'ottima misura del livello di guida esibito da Sainz durante l'intera gara: soprattutto in fase di difesa, le sue mosse sono state da manuale, tanto con Verstappen quanto - negli ultimi giri - con Perez e Leclerc.

"La nostra ala è basata su un determinato progetto, e non avendo ali a carico troppo basso ci siamo dovuti adattare al DRS (che di solito non teniamo sempre aperto in gara). La gestione delle gomme era buona anche oggi, ma per via dell'ala ho dovuto mantenere la pazienza per cercare di indurre Carlos all’errore: quando ho visto quel bloccaggio sapevo che avrei avuto una buona opportunità fuori dalla curva 2 [...] Non avrei mai pensato fosse possibile vincere 10 GP di fila, sono incredibilmente fiero di tutto il team perché questa stagione è incredibile. Quest’anno dico sempre di goderci quello che stiamo facendo, perché non penso possano capitare troppo spesso altre stagioni come queste"

Max Verstappen

Quando, dopo la prima e unica tornata di pit stop (tra il giro 19 e il 21) i piloti di testa sono tornati in pista su pneumatici Hard nuovi, lo strapotere Red Bull ha iniziato a marchiare a fuoco il Gran Premio. Mentre Verstappen apriva un gap di circa 10 secondi per mettersi al riparo da eventuali Virtual Safety Car (eventualità poi non accaduta, peraltro), Perez cominciava la sua rimonta.

Dopo essersi liberato di Russell già nel primo stint sulle Medium - cosa non semplice dato che ha dovuto impiegare tanti giri quanti ne son serviti a Verstappen per avere ragione di Sainz - Checo ha iniziato a stampare tempi sul giro di qualche decimo più veloci del duo Ferrarista, prima sbarazzandosi (anche abbastanza velocemente) di Leclerc, e poi concentrandosi nella caccia a Sainz.

GP Italia - Passo gara tenuto dai primi 4 classificati (Verstappen, Perez, Sainz, Leclerc)

GP Italia - Passo gara tenuto dai primi 4 classificati (Verstappen, Perez, Sainz, Leclerc)

La tattica di gara del monegasco è stata comunque intelligente, perché ha sfruttato l'uso del DRS alle spalle di Perez per riportarsi sotto il compagno di squadra. Potremmo affermare che, dato il passo gara pressoché identico tenuto dai due piloti Ferrari, quei giri in cui Charles ha beneficiato del DRS siano stati l'unico modo possibile per richiudere il gap di circa 2 secondi dalla vettura gemella.

"Ho fatto tutto quello che ho potuto, nei primi 10 o 15 giri anche di più! Ho sofferto molto nella gestione gomme in entrambi gli stint, negli ultimi 5 giri di entrambi sono arrivato al limite con le gomme... Ma penso che oggi era il giorno per osare e non per pensare a salvaguardare gli pneumatici. Mi è costato quasi il podio aver spinto così tanto, ma era meglio provare a tenere le Red Bull dietro piuttosto che non provarci neanche. Con Charles c'è stata una bella lotta ma pulita, anche perché con il tuo compagno di squadra l’unica cosa che non vuoi è rischiare un contatto, soprattutto qui a Monza! [...] Ringrazio i tifosi che sono venuti qui e in hotel a fare il tifo, è stato il weekend più bello della mia carriera in Ferrari..."

Carlos Sainz

“La gara è stata divertente dall’abitacolo, ma per voi che l’avete vista da fuori, tra i tifosi e Vasseur, l‘avrete vissuta con due o tre infarti! Amo la Formula 1 così, con questo tipo di battaglie... Carlos era al limite nel difendere e io lo ero nell’attaccare, ma è quello che mi piace in questo sport. È stata una gara divertente, solo un peccato non essere sul podio. Carlos ci è arrivato e si deve godere questo momento speciale della sua carriera [...] Quando ho montato le gomme Hard ho cercato di gestirle per l'ultima parte di gara tenendo dietro Perez, come nel primo stint, ma era difficilissimo perché le Red Bull avevano più passo di noi: alla fine terzi e quarti è il miglior risultato che potevamo fare!"

Charles Leclerc

Anche contro Perez, come accennato in precedenza, la difesa di Sainz è stata magistrale, fino a quando - a soli 5 giri dalla fine - Carlos ha dovuto arrendersi al miglior consumo degli pneumatici garantito dalla Red Bull RB19 del suo rivale: da lì in poi, ha rivisto il messicano solo dopo la bandiera a scacchi. Gli ultimi 3 giri, poi, sono stati uno spettacolo per gli amanti della Formula 1: una lotta senza quartiere tra Sainz e Leclerc a parità di monoposto, nella quale non si sono risparmiati. Troppo ghiotta l'occasione di un podio davanti al pubblico Ferrarista di Monza per pensare ai potenziali rischi di un corpo a corpo...

Andy Hone / Motorsport Images

In un paio di occasioni i due hanno evitato il contatto per pochi centimetri, ma - dopo un ultimo disperato tentativo di Leclerc all'inizio dell'ultimo giro - sono arrivati al traguardo con lo spagnolo di soli 0.184 s davanti al monegasco.

Mercedes nella "terra di nessuno" e Albon (P7) migliore degli altri

Con i primi 4 posti "prenotati" da Red Bull e Ferrari, la lotta per il quinto posto si è risolta in favore della Mercedes di George Russell, che sfruttando la quarta posizione in griglia e un'ottima partenza, ha vissuto una gara tanto concitata nel primo stint quanto solitaria nel secondo...

Infatti la priorità nei primi 15 giri era quella di tenere alle proprie spalle la Red Bull di Perez, operazione riuscita soprattutto in virtù della poca efficacia (per tutte le vetture) del DRS in condizioni di basso carico aerodinamico come a Monza... Una volta che Perez è riuscito a passarlo, George ha avuto come unico obiettivo quello di portare la W14 fino al traguardo: i primi erano troppo distanti e impossibili da riagguantare, mentre le vetture alle sue spalle erano imbottigliate in un treno la cui locomotiva era la Williams di Alex Albon.

Andy Hone / Motorsport Images

Proprio Albon ha concluso la gara al settimo posto, cedendo la posizione solo ad uno scatenato Lewis Hamilton in rimonta. La gara dell'anglo-thailandese è stata solida come spesso accaduto quest'anno, e proprio come in Canada e in altre occasioni ha sfruttato alla perfezione l'elevata velocità di punta della sua Williams FW46: questo ha letteralmente dettato il passo delle vetture che lo seguivano, e che poco potevano fare per passarlo nonostante fossero più performanti nelle poche curve monzesi.

GP Italia - Passo gara tenuto da Hamilton (P6), Albon (P7), Norris (P8) e Piastri (P12)

GP Italia - Passo gara tenuto da Hamilton (P6), Albon (P7), Norris (P8) e Piastri (P12)

Come si vede dal grafico, infatti, mentre il passo di Hamilton migliora negli ultimi giri (grazie al sorpasso ai danni di Albon e ad una strategia che lo ha visto con le Medium nel secondo stint), quello di Norris è costretto a "ricalcare" i tempi sul giro della Williams numero 23. Discorso diverso per Piastri, invece, che nel finale sigla addirittura il giro più veloce della gara: l'australiano, solo in P12 al traguardo, è stato costretto ad un pit stop aggiuntivo per via di un contatto alla Variante della Roggia con la Mercedes di Lewis Hamilton. Il 7 volte Campione del Mondo, reo di una difesa nella quale ha lasciato poco spazio ad Oscar, si è subito scusato con quest'ultimo non lasciando spazio a scuse per quanto avvenuto...

"Ogni punto che otteniamo in queste gare sono incredibilmente combattuti. Oggi siamo partiti con le Hard, ma all’inizio è stato difficile seguire il treno di vetture con il DRS. Ho passato molti giri a seguire le McLaren, sapevo di avere un passo di poco superiore al loro nel primo stint e speravo di poterle raggiungere nel secondo. C’era un grande gap da recuperare e temevo che le mie gomme si sarebbero consumate nella rimonta, ma fortunatamente le loro hanno fatto lo stesso [...] L’incidente con Piastri è stato semplicemente sfortunato, ho valutato male il distacco che avevo ed è stata tutta colpa mia, sono andato a scusarmi con lui subito dopo"

Lewis Hamilton

Finale con brivido per Verstappen: problemi alla Power Unit?

Prima di concludere l'analisi del GP disputato a Monza, non potevamo non soffermarci su un episodio nel quale Max Verstappen è stato molto fortunato. Negli ultimi 3 giri, a risultato quasi acquisito, abbiamo visto un repentino innalzamento dei suoi tempi sul giro, che han portato il suo vantaggio sul compagno di squadra Perez da 12 secondi a 6 secondi sul traguardo.

La trascrizione dei team radio tra Max e Giampiero Lambiase non chiarisce la natura del problema avuto, ma tradisce la preoccupazione che c'era nel box Red Bull a riguardo. Solo al termine della gara si è saputo che il problema in questione era legato alle temperature della sua Power Unit, e che probabilmente era di natura simile a quello occorso sull'Alpha Tauri di Tsunoda, decisamente meno fortunato nell'epilogo della sua gara.

Steven Tee / Motorsport Images

Ironia della sorte, senza l'accorciamento della gara di 2 giri probabilmente Perez avrebbe avuto il tempo di riprendere Max e vincere la gara; d'altro canto, non possiamo nemmeno escludere che la questione temperature si potesse aggravare e portare l'olandese al ritiro!

Per fortuna di Verstappen, le circostanze gli hanno permesso di portare a casa una meritata decima vittoria consecutiva (nonchè dodicesima in stagione), e godersi la meravigliosa atmosfera sotto il podio di Monza.

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