GP Giappone: Verstappen trascina la Red Bull al 6° Titolo nel Campionato Costruttori!

A Max Verstappen è bastata una settimana per mettere a tacere le voci emerse a Singapore. Dopo l'anomalo quinto posto di Marina Bay, in molti avevano puntato il dito alle Direttive Tecniche emanate dalla FIA (la TD018 e la TD039 rivista): l'opinione più o meno comune era che il vantaggio espresso dalla RB19 nel corso della stagione fosse dovuto a dettagli progettuali che non sarebbero più stati utilizzabili per via delle Direttive stesse, e che quindi non avremmo più rivisto Max vincere con il vantaggio mostrato nel corso di questo 2023.

Steven Tee / Motorsport Images

Come detto, il Gran Premio del Giappone emette un giudizio inequivocabile: il team anglo-austriaco non mentiva quando dicevano che a Singapore il calo prestazionale era dovuto ad una scarsa affinità della loro monoposto con il tracciato di Marina Bay, e i quasi 20 secondi rifilati da Verstappen al secondo classificato Norris sono lì a dimostrarlo...

Andiamo ad analizzare quanto successo in gara, non prima di aver dato un'occhiata alla classifica finale di Suzuka e alle strategie adottate dai team:

Le McLaren a distanze siderali dai neo Campioni del Mondo della Red Bull

Sin dallo stacco frizione in partenza, Verstappen ha subito messo in chiaro che avrebbe mortificato le ambizioni di vittoria di chiunque. Prima l'abbrivio più rapido di Piastri e poi il ruota a ruota di Norris non hanno fatto perdere la posizione all'olandese, che prima ha stretto l'australiano sulla destra convincendolo a demordere, dopodiché in Curva 1 ha infilato l'inglese a bordo dell'altra McLaren. Da quel momento in poi, non ha più perso la leadership della gara se non brevemente, in occasione dei pit stop... Non c'è molto da dire sulla gara di Max, se non che è stata priva di errori e dannatamente veloce, con un vantaggio medio sugli avversari in ogni stint prossimo al mezzo secondo!

Jake Grant / Motorsport Images

Un dominio come tanti ne abbiamo già visti quest'anno, ma che a Suzuka ha un sapore speciale per molteplici ragioni: come detto, per Max era importante mettere a tacere le voci emerse in settimana; averlo fatto in Giappone, a casa dei partner tecnici di Honda è ancor più importante. La ciliegina sulla torta è che questo successo regala matematicamente a Red Bull il sesto Titolo Costruttori, un traguardo ampiamente meritato se si pensa alla qualità del team di Milton Keynes sia a livello tecnico che organizzativo, senza dimenticare quanto letale possa essere il reparto strategico nelle (rare) occasioni in cui la velocità della macchina da sola non basta...

"Sono molto fiero di tutte le persone che lavorano per la Red Bull in pista e in fabbrica, stiamo vivendo un anno incredibile... Poi vincere qui è stato grandioso! La RB19 è andata molto bene su ogni mescola utilizzata, ma la cosa importante, ovviamente, è la vittoria del Mondiale Costruttori!"

Max Verstappen

"Max in settimana era carichissimo in vista di Suzuka, me lo ha detto chiaramente. Mi ha detto che avrebbe voluto vincere il Gran Premio con 20 secondi di vantaggio. E, a vedere i tempi, è arrivato a sette decimi da questo traguardo [...] Si capiva fin dal primo giro nelle FP1 come fosse totalmente concentrato su questo weekend: con la gomma dura era più veloce di 1.7 s rispetto al resto del gruppo, peraltro su gomme medie o morbide! La sua è stata una prestazione eccezionale, Max è in forma e il miglior pilota della F1 in questo momento"

Christian Horner

Il secondo e il terzo gradino del podio vanno alle due McLaren di Norris e Piastri, con quest'ultimo al primo podio in carriera se si esclude la Sprint tenuta a Spa. Dopo le qualifiche ero convinto che in McLaren si potesse puntare alla top 3, specialmente per via della similitudine tra il tracciato di Suzuka e quello di Silverstone, dove sia Lando che Oscar si erano mostrati estremamente competitivi: l'area in cui il primo ha fatto la differenza sul secondo è stata la gestione degli pneumatici, fattore che già in qualche altra gara (penso al GP d'Ungheria) avevamo individuato come penalizzante per l'australiano.

Steven Tee / Motorsport Images

Ricordiamo che l'australiano classe 2001 è un rookie, e spesso per i piloti alle prime esperienze in Formula 1 è difficile conciliare velocità e gestione del mezzo: lo stesso Lewis Hamilton, nei primi anni della sua carriera nella massima serie, era considerato un pilota "mangia-pnuematici", e molto probabilmente per via di questa carenza perse il Mondiale del 2007, quando - nell'anno d'esordio - si insabbiò in pit lane con le coperture ormai sulle tele, nel Gran Premio di Cina a Shanghai.

"È una sensazione davvero speciale, che sicuramente ricorderò per molto, molto tempo... Non ringrazierò mai abbastanza la squadra per avermi dato questa opportunità, non ci sono molte persone al mondo che la hanno in tutta la loro vita. E io sono riuscito ad averla nella mia prima stagione! [...] Oggi in realtà non è stata la mia migliore gara in assoluto, ma è stata sufficiente per ottenere un trofeo alla fine: quindi sì, sono molto felice!"

Oscar Piastri

Mark Sutton / Motorsport Images

I 53 giri di Norris, tuttavia, non sono stati del tutto esenti da errori. In occasione di una Virtual Safety Car, infatti, il pilota britannico ha gestito male la fase di ripartenza perdendo circa 4 secondi sia da chi lo precedeva che da chi lo seguiva; fortunatamente per lui, questa perdita di tempo non ha penalizzato il risultato finale, che senza errore sarebbe comunque stato il secondo posto poi ottenuto.

"Un'altra giornata fantastica per noi, non potevamo chiedere di più della seconda e terza posizione: la squadra ha fatto un lavoro straordinario! La mia partenza è stata molto buona, ma pur non avendo molte possibilità in Curva 2 ci ho provato [...] Il ritmo era estremamente buono oggi, rispetto a tutti. Non siamo vicini a Max, ma non siamo nemmeno lontani, quindi è stata una giornata molto buona. Sono molto contento anche per Oscar, al suo primo podio in Formula 1. Congratulazioni a lui!"

Lando Norris

Ai piedi del podio lunga battaglia tra Ferrari e Mercedes!

Se le prime 3 posizioni sono state facilmente prevedibili sin dai primi giri, altrettanto non si può dire di quelle dalla P4 alla P7, disputate per tutta la gara tra i piloti di Ferrari e Mercedes. Alla fine a spuntarla è Charles Leclerc, che conducendo 3 stint puliti e lontano dal traffico riesce a capitalizzare un piccolo gap sui diretti rivali. Dietro di lui, in sequenza, Hamilton (P5), Sainz (P6) e Russell (P7). Proprio il britannico sulla Mercedes numero 63 è stato l'unico dei piloti di testa a provare una strategia alternativa, con un singolo pit stop anzichè due.

Mark Sutton / Motorsport Images

Il degrado degli pneumatici è stato troppo elevato per far funzionare una strategia di questo tipo, anche considerando il tentativo di Mercedes di attuare un piano simile a quello ordito da Sainz nello scorso GP di Singapore, proprio contro... lo stesso Carlos! Quando Hamilton, Russell e Sainz (nell'ordine) si sono trovati a distanza ravvicinata, Lewis ha tenuto un passo tale da garantire a George l'uso del DRS per difendersi dalla Ferrari numero 55. Ma Suzuka non è Singapore, e le maggiori possibilità di sorpasso han fatto sì che il pilota del Cavallino riuscisse comunque ad avere la meglio di Russell.

Jake Grant / Motorsport Images

A quel punto, Hamilton è brillantemente riuscito a tenere la propria quinta posizione dagli attacchi dello spagnolo fino al traguardo. Una P5 che garantisce una piccola boccata d'ossigeno al team di Brackley, che torna dal Giappone perdendo solo 4 punti dalla Ferrari: ora il distacco in Classifica Costruttori è di soli 20 punti in favore di Mercedes, ma conservare la seconda posizione sarà un'impresa ardua se si pensa allo stato di forma delle due squadre nelle ultime tappe disputate.

“Sappiamo che su questa tipologia di piste le McLaren sono sempre molto veloci, quindi non è una sorpresa... Quel che dobbiamo capire è perché nel primo settore ad alta velocità siano così tanto più veloci di noi [...] Era importante fare il sorpasso su Russell in fretta, Lewis stava spingendo tanto e mi aspettavo che facessero gioco di squadra per farlo passare subito. Quindi sapevo che non potevo perdere tanto tempo e avevo gestito anche gli pneumatici prima, quindi mi era rimasta un po’ di gomma. Alla fine è stato un bel sorpasso!"

Charles Leclerc

"Credo che abbiamo fatto una gara molto buona, mostrando un buon passo. E' un peccato quello che è successo nel secondo pit stop, con Lewis che ci ha superato: mi sono ritrovato dall'essere 1.0 s davanti a lui all'essere 8.0 s dietro dopo il pit... Ma mi sono sentito piuttosto bene al volante della SF-23 per tutta la gara, in generale posso dire di essere contento. Ora avremo un po' di tempo per ricaricare le batterie e tornare a lottare in Qatar"

Carlos Sainz

Curiosamente, sembra che la lotta per la seconda posizione nel Costruttori andrà a chi sbaglia di meno, piuttosto che al team in grado di esprimere le migliori prestazioni: a turno, in questo 2023 tutti i team di vertice hanno vissuto periodi di gravi crisi tecniche, per cui trovare Ferrari così vicina a Mercedes nonostante molte gare in cui i punti raggranellati sono stati vicini a zero è quantomeno inaspettato.

"Non mi ha infastidito lottare con il mio compagno di squadra rispetto alle battaglie con altri. All’inizio mi sentivo più veloce di Lewis, potevo superarlo nei primi giri e l’ho fatto, ma poi ho perso subito la posizione in rettilineo. Dopo c’è stata un’altra battaglia verso il 20° giro e lì abbiamo perso tanto tempo [...] Dobbiamo prendere gli aspetti positivi: abbiamo fatto un solo pit stop, il che era improbabile. Invece l’abbiamo resa possibile e non abbiamo perso neanche troppo tempo. Sono contento di questo..."

George Russell

A questo punto, dato il trend recente, anche un eventuale sorpasso in classifica per la quarta posizione di McLaren su Aston Martin appare sempre meno improbabile... Alonso da solo sta facendo ciò che può, ma se si pensa che in Giappone ha raccolto solo 4 punti contro i 33 del duo McLaren, l'attuale gap (49 punti) pare ricucibile in tre o quattro gare!

Cosa è successo in casa Alpine negli ultimi giri? Hanno perso un'occasione per passare Alonso?

Nelle posizioni meno nobili della zona punti, dietro Alonso in P8, troviamo le due Alpine di Ocon (P9) e Gasly (P10). La veloce pista di Suzuka ha posto il team francese su un piano prestazionale non troppo dissimile dall'Aston Martin AMR23 dello spagnolo, e non è impensabile che con posizioni di partenza migliori di quelle dalle quali hanno preso il via, i due piloti transalpini avrebbero potuto avere la meglio di Fernando.

"Il passo gara è stato una sorpresa positiva, avremmo potuto essere davanti a una delle Mercedes se tutto fosse andato bene [...] L’ala posteriore? Diciamo che il nostro DRS non è ancora del tutto efficace, lo apriamo e la macchina davanti continua ad andare via: dobbiamo migliorare in quest'area. Ma per quanto riguarda i passaggi sui cordoli, non ho ascoltato il team radio. Con quello che c’è nella macchina ho già abbastanza da fare per stare in pista!"

Fernando Alonso

Attenzione però: il gap di pochi secondi che li ha divisi al traguardo è stato causato principalmente da una strategia pessima del muretto Aston Martin, che dopo aver fatto partire Fernando su pneumatici Soft - scartati da chiunque altro in top 10 - lo ha richiamato ai box molto presto, costringendolo negli stint successivi a perdere tempo per lottare con vetture più veloci della sua e per allungare la vita delle proprie coperture, chiamate a percorrere più giri di quanti una normale strategia avrebbe consigliato.

Zak Mauger / Motorsport Images

Il riavvicinamento nell'ultimo stint delle due Alpine a Fernando Alonso ha visto dei momenti di tensione. Partendo da una situazione con Esteban davanti a Pierre, il team di Enstone aveva optato per uno swap delle posizioni, evidentemente convinti che i 6 giri in meno in termini di vita degli pneumatici del secondo rispetto al primo avrebbero potuto garantire una rimonta dall'esito più certo. Ma quando, a pochi giri dalla fine, si sono accorti che nessuno dei due avrebbe ripreso la AMR23 prima del traguardo, hanno deciso di effettuare nuovamente uno scambio di posizioni favorendo così Ocon.

Zak Mauger / Motorsport Images

Gasly, che per cedere la posizione al compagno di squadra ha dovuto rallentare tantissimo, una volta tagliato il traguardo non è riuscito a contenere la sua frustrazione per quanto accaduto, e qualche minuto dopo - nelle interviste post-gara di rito - ha manifestato chiaramente del dissenso per l'epilogo degli ultimi giri...

"La gara è stata decente: questo è il nostro attuale livello di performance, e dovremo lavorare duro come squadra per migliorare il pacchetto che abbiamo al momento [...] Ho dovuto fare a cambio di posizioni nell’ultimo giro, e francamente non ho capito bene questa scelta. Non ne vedevo il bisogno, ne parleremo internamente"

Pierre Gasly

Breve pausa prima del weekend in Qatar, con tanto di Sprint!

Esauriti i temi più importanti della gara (ce ne sarebbero altri, come le disavventure di Perez o l'ennesima buona prestazione di Lawson su Alpha Tauri), il Circus vedrà una settimana di pausa, per poi tornare in scena - nel weekend dal 06/10 al 08/10 - per il Gran Premio del Qatar.

La tappa di Losail, entrata in calendario nel 2021 per garantire un elevato numero di gare anche in quello che era ancora un periodo di emergenza sanitaria, dopo l'assenza del 2022 a causa dei Mondiali di calcio torna in Formula 1 per restarci a lungo. Il weekend di gara prevederà il format con la Sprint, evento nel quale Max Verstappen potrà addirittura conquistare matematicamente il suo terzo Titolo Mondiale qualora dovesse conquistare 3 punti in più del suo compagno di squadra Perez. Questa eventualità non pare così remota, ma mi auguro - e forse anche Max sarà della mia stessa idea - che un traguardo così importante possa essere suggellato da cornice ben più appropriato di una gara Sprint.

Vi do appuntamento su queste pagine per il GP del Qatar, ricordandovi che potete seguire Race Analysis anche su Instagram, X (ex Twitter) e YouTube. A presto!

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