GP di Miami - Verstappen stravince dalla nona posizione, prova di forza su Perez

Pronosticare una vittoria di Max Verstappen col pilota olandese che partiva dalla nona posizione era sicuramente un azzardo, considerando che il suo compagno di squadra Sergio Perez - a parità di macchina - partiva in pole position... E invece, in una gara sorprendentemente priva di Safety Car, neutralizzazioni e colpi di scena vari, è proprio quel che è accaduto!

Analizziamo tutto quel che è accaduto nel GP di Miami, la cui classifica finale è questa:

Come detto, quella di Miami è stata una gara lineare, dove i risultati finali sono figli delle reali prestazioni di ogni pacchetto pilota-monoposto. La gara si è disputata per quasi tutti su una singola sosta ai box, con alcune variazioni degne di nota rispetto alla strategia Medium - Hard consigliata da Pirelli prima del GP.

Strategie di gara adottate per il GP di Miami

Strategie di gara adottate per il GP di Miami

Infatti Verstappen, al pari di altri 6 piloti tra cui Hamilton, è partito montando pneumatici Hard. Con questi ultimi ha percorso uno stint lunghissimo (ed estremamente competitivo, ma su questo aspetto ci torniamo più avanti), per poi calzare le Medium negli ultimi 12 giri di gara. Al contempo, Perez, Alonso, Russell e le due Ferrari hanno usato la strategia base di cui sopra, senza inventare (correttamente) nulla di troppo creativo o rischioso.

In generale, la mescola scartata da tutti è stata la Soft, utilizzata al via dalle sole McLaren di Norris e Piastri ma presto scartata con un pit stop anticipato addirittura al quinto giro: questo è stato un dato utile per gli altri team, che hanno evitato le troppo poco durevoli Pirelli a banda rossa in vista di stint finali anche brevi.

Aston Martin nuovamente in gran spolvero con Alonso al volante

Le ultime due gare, come ampiamente discusso qui su Race Analysis, erano state all'insegna di ritmi conservativi, per cui risultava difficile comprendere lo stato di forma dei team alle spalle di Red Bull.

Steven Tee / Motorsport Images

Ieri invece è apparso chiaro come Aston Martin, perlomeno nelle mani di Alonso, sia una vettura che fa della gestione gomme una sua arma micidiale. Così come nel GP inaugurale in Bahrain, la gara di Fernando è stata un crescendo di prestazioni: all'inizio, su pneumatici Medium, non riusciva a liberarsi di Sainz alle proprie spalle; ma una volta passati alle Hard, ha esibito un passo completamente diverso dal madrileno, che nel frattempo è stato passato anche da Russell. Da quel momento in poi, il pilota Aston Martin si è trovato nella terra di nessuno: troppo lontano dalle due Red Bull davanti, e con un buon margine sulla Mercedes di George alle spalle. Con queste premesse, ovvio che si sia limitato a gestire la macchina per portare a casa un altro podio, il quarto in cinque gare. Se qualcuno avesse mai pensato a un Fernando senza la grinta dei tempi migliori, basta guardare il modo in cui sta affrontando questo 2023 per avere una misura del suo talento.

“Abbiamo una grande macchina. La gara oggi è stata solitaria. Non abbiamo avuto tanto da fare con le Red Bull. Ci aspettavamo degli avversari più forti oggi, ma la Ferrari è andata peggio rispetto a quanto ci si aspettasse. Ora ci prendiamo questo podio e andiamo verso la tripletta Imola, Monaco, Barcellona sperando di continuare così. Attaccare la Red Bull? Dopo quattro podi voglio qualcosa in più. Almeno un secondo posto, però le due Red Bull sono sempre inarrestabili. Magari a Monaco o Barcellona potremo avere una chance, vediamo”

Fernando Alonso

Come lo stesso pilota spagnolo ammette spesso, l'unico fattore che lo separa dalla vittoria numero 33 in carriera si chiama Red Bull... Come anticipato, i primi due gradini del podio sono occupati (anche qui per la quarta volta in cinque gare!) dai due alfieri del team anglo-austriaco, per il quale onestamente iniziano a mancare gli aggettivi per descrivere la loro supremazia.

Come ha fatto Max a battere Checo partendo 8 posizioni dietro di lui?

Quel che sorprende, invece, è il fatto che sia stato Verstappen a vincere e non Perez, che partiva col vantaggio della pole. Com'è stato possibile?

Il motivo sta nella qualità dello stint percorso da Max sulle Hard con le quali è partito... Il Campione del Mondo vi ha percorso ben 45 dei 57 giri previsti, durante i quali si è sbarazzato con facilità praticamente di tutti gli avversari che lo precedevano in griglia. A metà gara la classifica lo vedeva in testa davanti al compagno Perez, che però aveva già effettuato il suo pit stop per passare dalle Medium alle Hard: tutti (me compreso) ci saremmo aspettati di vedere Checo ricucire il margine rispetto a Max in virtù di pneumatici più freschi, ma sorprendentemente non è stato così.

Andy Hone / Motorsport Images

E quando è stato Max a rientrare ai box, uscitovi alle spalle di Checo di 1.4 s, ci ha messo poco più di un giro a riprenderlo e sorpassarlo di forza. Checo ha provato a resistere con una staccata potente ma ben calibrata in curva 1, ma semplicemente contro Verstappen non c'era nulla da fare...

“Bella gara, sono rimasto fuori dai guai all’inizio e poi ho avuto una gara pulita. Sono riuscito a iniziare la rimonta sin dal primo giro e sono stato fuori a lungo con le gomme dure. Questo ha fatto la differenza oggi. Poi ho avuto una battaglia breve ma bella con Checo alla fine. Il duello è stato molto pulito ed è la cosa più importante oggi. Sono molto felice, vincere partendo dal nono posto è sempre molto soddisfacente. Strategia diversa? Ne abbiamo parlato ieri. Non sapevamo quale sarebbe stato il meteo, ma eravamo sicuri che questa strategia avrebbe pagato. Per fortuna è stato così”

Max Verstappen

Il pilota messicano ha attribuito la sua scarsa performance in gara a problemi con gli pneumatici Medium indossati durante il primo stint, il che - a mio parere - non toglie comunque lustro alla performance esibita nell'altro lato del box...

"Credo che inizialmente le gomme medie fossero davvero scarse, peggio del previsto: il primo stint è stato davvero pessimo con il graining che abbiamo avuto... Questo ha compromesso gran parte della nostra gara, perché non avevamo una grande differenza di gomme. Onestamente, penso che anche Max abbia avuto un ritmo incredibile sulla gomma dura e credo di dover analizzare cosa sia andato storto oggi, perché semplicemente non avevamo il ritmo"

Sergio Perez

Se il podio vede tre piloti tutto sommato soddisfatti, altrettanto non si può dire per chi è giunto nelle posizioni immediatamente a seguire. Mercedes e Ferrari continuano - a fortune alterne - la loro personale sfida.

Un Gran Premio dove emerge il vero passo gara: non una buona notizia per Ferrari...

Per comprendere meglio i rapporti di forza di cui parlavamo, ci viene in aiuto il grafico relativo ai passi gara del miglior classificato dei quattro top team:

  • Verstappen (P1) su Red Bull;
  • Alonso (P3) su Aston Martin;
  • Russell (P4) su Mercedes;
  • Sainz (P5) su Ferrari;

Analisi dei passi gara di Verstappen, Alonso, Russell e Sainz durante il GP di Miami

Analisi dei passi gara di Verstappen, Alonso, Russell e Sainz durante il GP di Miami

Il primo dato che balza all'occhio - tralasciando il fatto che la RB19 sembri gareggiare in una categoria differente rispetto alla Formula 1 - è che il passo tenuto da Sainz sulle Medium sia stato molto più competitivo di quello sulle Hard, con un finale di gara in netto calo. Se ci pensiamo, questo riscontro va in controtendenza rispetto a quanto visto a Baku, dove nel finale di gara Leclerc era riuscito a mantenere il podio a suon di giri veloci. Cosa è cambiato?

Mark Sutton / Motorsport Images

Il primo - e più importante - fattore di differenziazione fra i GP di Australia e di Azerbaijan rispetto a quello di ieri a Miami è stato proprio il ritmo impresso alla corsa, nella quale nessuno si è ritrovato a dover gestire la propria performance al fine di evitare un pit stop aggiuntivo. Anche se mi rendo conto si tratti di una semplificazione, si potrebbe dire che quando il gioco si fa duro, la Ferrari SF-23 resti senza armi a disposizione per competere coi rivali di Aston Martin e Mercedes.

Sainz esprime molto bene il difficile momento della Scuderia del Cavallino Rampante:

“Gara difficile, davvero difficile. Sono rimasto un po' sorpreso da quanto abbiamo faticato con le gomme dure dopo un ottimo stint con le medie... Abbiamo provato l'undercut su Fernando, che ovviamente ha funzionato, ma ha fatto sì che, spingendo le gomme per tre o quattro giri per l'undercut, la nostra macchina abbia avuto zero flessibilità su quanto poter spingere o gestire. Dovevo rimanere sotto il limite per il resto della gara se volevo arrivare alla fine. Considerando il vento e la nostra fatica nella gestione delle gomme, lo stint sulla Hard è diventato troppo lungo per noi. Spingere contro Fernando nel primo stint e poi ritrovarsi 20 secondi dietro di lui nel secondo stint è difficile da accettare, e dimostra che abbiamo molto lavoro da fare"

Carlos Sainz

Peggio ancora è andata a Leclerc, che ai problemi della sua vettura e alla settima posizione di partenza ha dovuto aggiungere dei problemi al collo che hanno reso ancor più critica la sua domenica.

Andy Hone / Motorsport Images

Incredibile pensare come il suo Gran Premio sia stata una lotta continua con la Haas di Magnussen, una vettura che in condizioni normali dovrebbe girare oltre un secondo al giro più lenta della Rossa, e che invece ha reso un incubo i 57 giri del pilota Ferrari...

"Abbiamo davvero tanto lavoro da fare, perché abbiamo una macchina che quando ti trovi nelle condizioni ideali il feeling è abbastanza buono, ma appena esci un po’ dalla finestra è molto difficile da guidare... Con le Medium a inizio gara non ce la facevo a far girare la macchina, proprio zero. Dovevo stare attento a non scivolare sulle gomme davanti, perché sapevo che il primo stint sarebbe stato lungo, e questo mi ha condizionato tanto per il resto della gara. Con le Hard andavo meglio, però dobbiamo lavorare tanto per avere una macchina più costante soprattutto in gara. Quando in qualifica arrivi a battagliare per le posizioni più alte, e poi in gara devi solo accettare di farti passare, beh è una mentalità difficile da accettare. Non molleremo nulla, e spero che gli aggiornamenti che porteremo a Imola saranno sufficienti per portarci avanti, e con una buona qualifica si vedrà, soprattutto su una pista in cui è difficile passare. In ogni caso, la priorità è migliorare il passo gara"

Charles Leclerc

Mercedes, che salto prestazionale tra qualifiche e gara!

Il ragionamento sul passo gara tenuto da Ferrari è legato a doppio filo con le prestazioni offerte in gara dalle due Mercedes W14. Non dimentichiamo che le posizioni di partenza (P6 per Russell e P13 per Hamilton) erano figlie di una qualifica davvero deludente, che sarebbe stata ancor più avara di soddisfazioni se George non si fosse salvato per un pelo dall'eliminazione in Q2 - dove Albon sulla sua Williams gli si era piazzato a mezzo decimo di secondo...

Andy Hone / Motorsport Images

Con tali premesse, il quarto posto di Russell e il sesto di Hamilton al traguardo valgono certamente quanto una vittoria per il team di Brackley, che in attesa degli sviluppi che porteranno a Imola continua a mettere in pista una vettura senza aggiornamenti aerodinamici, ma che ottimizza ogni gara come pochi altri team sanno fare.

E questo si ripercuote positivamente sulla classifica di Campionato, dove Mercedes occupa la terza posizione nel Mondiale Costruttori a soli 6 punti dalla Aston Martin... Se la "versione B" che i tecnici della Casa di Brackley hanno in cantiere per Imola dovesse costituire un deciso passo avanti, per la squadra di Alonso e Stroll (mai in palla ieri) sarà difficile mantere il risicato margine che hanno al momento.

Squadre proiettate a Imola: tra due settimane inizia la "stagione europea"

L'appuntamento dal 19 al 21 maggio all'Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola segna l'inizio della cosiddetta stagione europea di Formula 1. Nulla di ufficiale, sia chiaro, ma avere tante gare sul suolo europeo (e quindi vicino alle sedi dei team) permette a tutti di portare più aggiornamenti per le proprie monoposto, in virtù di minori difficoltà logistiche.

Adesso ci sono due settimane per raccogliere le idee, analizzare gli esiti dei primi 5 Gran Premi e tornare in pista più forti di prima.

Alla prossima!

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