Qualifiche a Miami: Leclerc ancora a muro, Perez incredibilmente in pole!
Così come a Jeddah, sembrava il weekend perfetto per Max Verstappen: le sessioni di prove libere lo vedevano comodamente in testa con un margine medio di 4 decimi sui suoi primi inseguitori, e la pole position era nettamente alla sua portata. Ma, anche questa volta in qualifica, la sfortuna si mette di mezzo e - complice un errore nel primo tentativo in Q3 - in pole ci finisce il suo compagno di squadra Perez.
Steven Tee / Motorsport Images
Prima di analizzare tutto quanto successo nelle qualifiche del GP di Miami, ecco la classifica che va a comporre la griglia di partenza per la gara (ore 21.30 italiane):
QUALIFYING CLASSIFICATION
— Formula 1 (@F1) May 6, 2023
Verstappen will start Sunday's race from P9 👀#MiamiGP #F1 pic.twitter.com/PjPRdpFxEx
Cos'è successo esattamente in Q3?
I 12 minuti dell'ultima frazione della sessione di qualifiche hanno regalato una sequenza di colpi di scena a dire il vero imprevista per un tracciato come quello di Miami, che poco si presta ad errori di guida rispetto a Monaco o Baku, tanto per fare due esempi.
Nel primo dei due tentativi Verstappen affronta il primo settore con un'aggressività tale che, ne sono sicuro, se avesse completato quel giro avrebbe letteralmente demolito i competitor... Il problema è che le leggi della fisica valgono per tutti, anche per Max, e in curva 6 mentre tagliava i cordoli come se non esistessero, la sua RB19 ha avuto uno "snap" che lo ha scomposto nell'approccio di curva 7.
The slip that cost Max Verstappen a chance of pole 👀#MiamiGP #F1 pic.twitter.com/J7d3eHTx0s
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Innervosito dai due errori che hanno compromesso il suo giro, Max ha deciso di abortire il suo tentativo e rientrare ai box, confidente della possibilità di segnare un tempo competitivo a fine Q3...
Nel mentre, Sergio Perez segnava un crono di 1'26"841 e Fernando Alonso si collocava secondo in 1'27"202... Le due Ferrari, apparse sufficientemente in palla, hanno avuto in quel frangente la possibilità di sparigliare le carte portandosi nelle prime due file: ma se Carlos Sainz ha firmato un crono poco competitivo in 1'27"349 (addirittura 2 decimi peggio del suo best lap in Q2), Leclerc è andato lungo in curva 17 perdendo solo lì mezzo secondo, e con esso la possibilità di infilarsi in seconda posizione tra Perez e Alonso.
Confronto telemetrico tra Leclerc e Sainz in Qualifica a Miami
Il suo tempo sul giro (1'27"861) l'ha messo solo in settima posizione, per cui Charles - al pari di Max - è arrivato al momento del suo ultimo tentativo senza un crono che potesse fare da "cuscinetto" in caso di errore.
Questo è il bello e al contempo il brutto delle qualifiche in Formula 1: quando un pilota si trova senza un crono all'attivo sa che non può permettersi un secondo errore, che sarebbe decisamente impattante nell'economia del weekend di gara... Ma al contempo non può permettersi di completare un giro "tranquillo", sia perché tutti sanno benissimo quale sia il potenziale delle loro monoposto (e non accettano di accontentarsi di qualcosa in meno), sia perché nella loro indole non esiste il concetto di accontentarsi.
Non è fuori luogo parlare di generosità sportiva in tal senso: accettare il rischio di compromettere il proprio Gran Premio pur di ottenere il massimo è qualcosa che solo il Motorsport - coi suoi ritmi adrenalinici - tira fuori da questi atleti. Ma non sempre la generosità paga, e questo Leclerc l'ha verificato nei minuti successivi...
L'errore di Charles arriva in curva 7, proprio come nelle FP2!
Il secondo tentativo di Leclerc parte all'insegna del "tutto o niente", e il monegasco affronta le veloci curve del primo settore senza alcun margine di sicurezza. Quando arriva alla famigerata curva 7 (famigerata perché luogo del suo incidente al termine delle FP2 del venerdì), taglia il cordolo in ingresso mettendolo sotto la sua Ferrari. Ma la sua SF-23 non è una Red Bull, e questa manovra - che Verstappen e Perez si son potuti permettere sin dalle prime prove libere - destabilizza il posteriore facendo perdere carico aerodinamico.
A head-spinning twist at the climax of qualifying 🤯#MiamiGP #F1 pic.twitter.com/bC4jZy1qOe
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In questa fase c'è ben poco che Charles possa fare, perché quando il retrotreno si alleggerisce nel momento in cui dovrebbe essere ben solido e dare rotazione alla vettura, il pilota diventa un semplice passaggero. E, come potete vedere, la conseguenza di tale perdita di aderenza è un testacoda che fa finire il pilota Ferrari nelle barriere.
Errore del Pilota? Monoposto instabile? Leclerc non cerca scuse, e davanti ai microfoni delle TV che lo intervistano si assume la piena responabilità di quanto accaduto.
“Oggi posso trovare tante scuse, come ad esempio il vento troppo forte, ma è stato lo stesso per tutti. La macchina è molto difficile da guidare, ma sono stato io a volere questo assetto in qualifica. Sapevo sarebbe stata più difficile, ma così facendo avrebbe avuto un potenziale più grande. Non è accettabile fare due volte lo stesso errore. So che la qualifica è uno dei miei punti forti, di solito sono molto bravo ad estrarre il massimo dalla macchina nel Q3 e so che questo porta più rischi. Domani in gara farò di tutto per fare bene e vedremo cosa si potrà fare partendo dal settimo posto, consapevoli che siamo in un’altra categoria rispetto alla Red Bull. Loro hanno una gestione della gomma incredibile, e si è visto già dalle FP2. Domani spero però in una gara pulita e di poter tornare davanti”
Charles Leclerc
L'incidente provoca una bandiera rossa a poco più di un minuto e mezzo dal termine della sessione: troppo poco per pensare di mandare nuovamente tutti in pista. Così le qualifiche finiscono con un ordine a dire il vero improbabile, in cui si sprecano gli outsider da Magnussen in P4 o Gasly in P5 fino allo stesso Alonso, che quest'anno è sì nel novero dei top team, ma per sua stessa ammissione senza il caos in Q3 avrebbe potuto lottare al massimo per la quinta posizione alle spalle di Red Bull e Ferrari (e invece partirà secondo!).
Jake Grant / Motorsport Images
Fra chi paga le maggiori conseguenze di questa interruzione c'è proprio Verstappen, che quindi termina solamente in P9 per via dell'impossibilità di completare un giro buono a causa della bandiera rossa esposta. La sua Red Bull gli consentirà di rifarsi in gara, a patto che non incorra in incidenti al primo giro (quando a centro gruppo nessuno va tanto per il sottile...).
Quali scenari si aprono per la gara con una griglia di partenza così "mista"?
La presenza di vetture lente come la Haas di Magnussen in P4 e la Alpine di Gasly in P5 farà sì che i primi tre (nell'ordine di partenza Perez, Alonso e Sainz) cercheranno di aprire un gap importante sui diretti competitor che partono nelle retrovie.
Mark Sutton / Motorsport Images
Infatti la presenza dei top team in griglia vede più di qualche assenza nelle zone nobili dello schieramento di partenza:
- George Russell (salvatosi di pochissimo in Q2) partirà in P6;
- Charles Leclerc (già abbondamentente discusso) partirà in P7;
- Max Verstappen partirà in P9;
- Lewis Hamilton (eliminato in Q2) partirà in P13;
- Lance Stroll (eliminato in Q1) partirà in P18;
Le strategie per la gara elaborate da Pirelli vedono come opzione migliore la singola sosta, partendo su pneumatici Medium per poi passare alle Hard tra il giro 13 e il giro 20 (su 57 giri totali).
Una valida alternativa potrebbe essere una strategia basata su due pit stop, partendo sulle Medium per poi montare Hard e - in occasione della seconda sosta ai box - ancora Medium. Non a caso, gran parte dei front runners hanno a disposizione in vista della gara ben 2 set nuovi di pneumatici a banda gialla. Una tale strategia consentirebbe di smarcarsi dal traffico e sfruttare a pieno le doti velocistiche della propria monoposto, soprattutto qualora si dovesse rimanere imbrigliati dietro vetture più lente ma difficili da sorpassare.
Velocità di punta [km/h] durante la sessione di qualifiche
Un esempio di quanto detto è la Haas, molto veloce in rettilineo ma globalmente lenta sul tracciato di Miami: se Magnussen dovesse riuscire a mantenere la quarta posizione dopo i primi giri, magari creando un "treno DRS" assieme a Gasly, questo potrebbe sfavorire la rimonta di Leclerc e Verstappen.
Se dovessi fare un pronostico, credo che - in condizioni normali - al termine dei 57 giri di gara ne uscirà vincitore Sergio Perez davanti a Max Verstappen e Fernando Alonso. Ma, come ormai sappiamo, l'imprevisto è sempre dietro l'angolo: non ci resta che goderci la gara!
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Qualifiche a Miami: Leclerc ancora a muro, Perez incredibilmente in pole!