GP Monaco - Verstappen concede il bis sulle strade del Principato

L'edizione 2023 del Gran Premio di Monaco vede la vittoria di Max Verstappen, al secondo successo dopo quello del 2021. Ma se in quell'occasione il successo era maturato a causa della mancata partecipazione del poleman Leclerc al Gran Premio, questa volta nessuno è mai riuscito a mettere in discussione il duo dei padroni di questo Mondiale...

La classifica finale della gara vede un podio sul quale salgono Alonso e uno strepitoso Ocon, che regge agli attacchi delle Mercedes e delle Ferrari per ottenere il suo primo podio a Monaco.

Una gara inizialmente lineare, poi stravolta dalla pioggia!

Prima del via, molti team avevano previsto l'arrivo, ad un certo punto, di precipitazioni sul Principato: la vera incognita riguardava il momento in cui la pioggia sarebbe arrivata. Com'è di prassi in questi casi, le strategie devono tenere conto del meteo per minimizzare il tempo finale di gara.

Nella fattispecie, parecchi dei team di vertice hanno deciso di far partire i propri piloti con pneumatici Hard. Una scelta del genere non si vede praticamente mai se non, in rari casi, da parte di chi scatta dalle retrovie e punta a percorrere un lungo primo stint, liberandosi prima o poi dal traffico.

A Monaco, invece, avendo un maggior margine di sicurezza sul poter conservare la posizione di partenza al via (data la distanza ridotta dalla linea di partenza alla prima curva della Sainte Devote), si è pensato di coprire uno stint lungo potenzialmente l'intera gara, fino al momento in cui la pioggia sarebbe arrivata e avrebbe smarcato l'obbligo di usare almeno due mescole diverse di pneumatici da asciutto.

Limitatamente ai primi 10, tra i piloti che hanno scelto le Hard per la partenza del GP troviamo (con relativa posizione di partenza tra parentesi):

  • Alonso (P2);
  • Sainz (P4);
  • Hamilton (P5);
  • Leclerc (P6);
  • Gasly (P7);
  • Russell (P8);

Tutti gli altri, con Verstappen (P1) e Ocon (P3) in primis, han deciso di non rischiare e partire sulle Medium, dotate intrinsecamente di un maggior grip con il quale affrontare lo stacco frizione. Specialmente nel caso di Verstappen ritengo sia stata una strategia corretta, perché come ha poi dimostrato l'andamento del GP, l'olandese ha potuto gestire al meglio il proprio ritmo - fino a coprire la distanza di 55 giri sui 78 totali sul treno di Medium col quale aveva preso il via.

Andy Hone / Motorsport Images

Proprio a cavallo tra il giro 50 e il 55, la pioggia che inizialmente aveva bagnato solo parte del secondo settore ha poi invaso l'intero tracciato, rendendo quanto mai complicato per tutti tenere la propria vettura lontano dai muri. Pochi piloti han commesso veri e propri errori di guida in questa circostanza, che ha portato al solo ritiro di Lance Stroll (a corollario di un weekend davvero sottotono per il canadese): Sargeant ha perso il controllo al tornantino del Loews riuscendo poi a rientrare in gara, così come Sainz al Mirabeau alto (foto in basso).

Andy Hone / Motorsport Images

Caso a parte quello di Magnussen, che è stato lasciato decisamente troppo tempo in pista con le Hard nella vana speranza che smettesse di piovere. Un azzardo comprensibile da parte del muretto Haas dal momento che si trovavano fuori dai punti con entrambi i piloti, ma fuori luogo quando ormai Kevin girava oltre 30 secondi al giro più lento dei rivali che avevano montato le Intermediate a banda verde.

Simon Galloway / Motorsport Images

Solo dopo un'escursione alla Sainte Devote, il team si è finalmente deciso a richiamare Magnussen ai box per montare addirittura delle Full Wet, più per dare informazioni utili al compagno di squadra Hulkenberg che per pensare di rimettere davvero il danese in gara.

Verstappen dominatore (quasi) solitario con Alonso pronto all'agguato

Durante l'arco della gara, più nella sua parte asciutta che in quella bagnata a dire il vero, si è visto un Fernando Alonso a un distacco di circa 10 secondi da Max Verstappen. Un gap che lasciava il Campione del Mondo tranquillo circa la possibilità di un attacco, ma vincolato a non potersi fermare ai box - dato che con una pit window di 19 secondi sarebbe uscito alle spalle di Alonso stesso. E a Monaco, con il pericolo di una Safety Car o comunque col meteo instabile che ha caratterizzato la gara, era importante non lasciare mai la prima posizione, perché uno qualsiasi degli imprevisti menzionati avrebbe relegato Max definitivamente alle spalle di Fernando.

Jake Grant / Motorsport Images

Quando l'Aston Martin ha pasticciato ai box richiamando lo spagnolo prima per montare un treno di Medium (giro 54) e, alla tornata successiva, un treno di Intermediate, si è capito che le posizioni di vertice erano ormai congelate, con Verstappen libero di conquistare la sua 39esima vittoria in carriera - il che lo rende il pilota Red Bull più vincente di sempre, con Sebastian Vettel fermo a 38 successi per il team di Milton Keynes.

“È stupendo vincere a Monaco, soprattutto nel modo in cui abbiamo vinto oggi, con il meteo e tutto il resto. Siamo rimasti calmi e abbiamo portato la vettura a casa. Inoltre, tanti punti per il team e questo è positivo... È stata una gara piuttosto difficile, perché eravamo sulla media all’inizio e Fernando [Alonso] era sulla hard. Non volevamo andare così lunghi, ma dovevamo rimanere fuori perché stava arrivando la pioggia ed era difficile capire la situazione. Ho avuto del graining e c’è voluto un po’ di tempo per superare quella fase, ma era comunque molto difficile guidare. Poi ha iniziato a piovere sempre di più e abbiamo montato le intermedie. La pista era molto scivolosa, quando sei in testa con un buon vantaggio non vuoi spingere troppo, ma allo stesso tempo non vuoi perdere troppo tempo, non è stato semplice. Ho toccato i muretti un paio di volte, ma Monaco è così”

Max Verstappen

Sebbene la chiamata strategica dell'Aston Martin non sia stata ottimale per Alonso, il 2 volte Campione del Mondo crede comunque che il secondo posto finale fosse il massimo ottenibile contro degli avversari così in forma e che non hanno commesso nessun errore per tutto il weekend... A mio parere Fernando ha ragione a non rammaricarsi per la strategia sbagliata, ma se il team con base a Silverstone vuole diventare una costante nella lotta al vertice dovrà necessariamente sistemare questi aspetti, che facilmente costano punti e vittorie...

“Con l’arrivo della pioggia le Hard stavano faticando perché non avevano molto grip ed erano rischiose, quindi bisognava scegliere tra un altro set di asciutte o le Intermediate. Le curve 5-6-7 erano bagnate, mentre il resto della pista era asciutta, quindi abbiamo scelto di mettere le slick, ma in quel minuto e mezzo ha iniziato a piovere tantissimo, e di conseguenza siamo passati alle intermedie. È stata una decisione presa di comune accordo con la squadra, anche perché avevamo tanto vantaggio rispetto alle vetture dietro e abbiamo giocato sul sicuro. Non so davvero se fosse stato possibile fare un giro in più con le slick, ma non è facile giudicarlo, anche perché può sempre capitare un incidente o un impatto contro le barriere”

Fernando Alonso

A livello statistico, il podio ottenuto dall'asturiano è il primo a Monaco dal 2012 (quando arrivò terzo su Ferrari dietro a Webber e Rosberg), e lo rende - coi suoi 41 anni - il pilota meno giovane a classificarsi tra i primi 3 nel Principato da Jack Brabham nel 1970. A livello di palmares personale, il secondo posto ottenuto è il suo miglior risultato dal GP di Ungheria del 2014, quando su una poco performante Ferrari rischiò l'impresa ma dovette accontentarsi di finire dietro alla Red Bull di Daniel Ricciardo - che lo sorpassò a soli tre giri dal termine.

Zak Mauger / Motorsport Images

Ocon conquista il podio facendo da locomotiva di uno dei classici "treni" di Monaco

Il terzo posto, come menzionato, va alla Alpine di Esteban Ocon, che si è meritato questo gran risultato più in qualifica che in gara. Nei 78 giri della domenica, sapendo di averne di meno rispetto ai primi due, il suo compito - eseguito alla perfezione - è stato quello di tenere a bada gli avversari alle sue calcagna.

Glenn Dunbar / Motorsport Images

E di avversari ne ha avuti davvero tanti e agguerriti, a cominciare da Carlos Sainz che per poco non poneva fine alla gara di entrambi a seguito di un attacco mal calibrato alla Nouvelle Chicane, dopo il Tunnel. Successivamente, sia Leclerc che Hamilton han provato a metterlo sotto pressione, ma il francese non si è scomposto e ha tenuto dietro tutti: il momento nel quale ha rischiato maggiormente di perdere il podio è stato a parere di chi scrive quello del pit stop per passare dalle Medium alle Hard (giro 32): in quel frangente Esteban è rientrato in pista in sesta posizione, che in caso di pioggia immediata sarebbe stata molto probabilmente anche la sua posizione finale. D'altro canto anche decidere di non rientrare ai box sarebbe stata una scelta azzardata, perché l'undercut di Hamilton aveva già funzionato su Sainz, e indugiando un giro di troppo avrebbe funzionato anche sul pilota della Alpine. Fortunatamente per Ocon, il meteo è stato clemente con la sua gara, e a seguito dei pit stop di Leclerc, Gasly e Russell ha potuto issarsi nuvamente in top 3.

“Non ho parole per questo weekend, sono sulle nuvole. È stato un fine settimana perfetto, abbiamo preso sempre le decisioni giuste, dal simulatore alle prove libere fino alla gara. Non è stato semplice, abbiamo ottenuto questo podio, ma mi sono toccato con Carlos Sainz in curva 10 e poi c’è stata molta confusione con la pioggia. Il podio lo abbiamo ottenuto ma c’era una chance di perderlo: noi non lo abbiamo perso neanche sotto pressione, lo abbiamo raggiunto senza commettere errori"

Esteban Ocon

Alle spalle di Esteban troviamo un pacchetto di mischia composto rispettivamente da Hamilton (P4), Russell (P5), Leclerc (P6), Gasly (P7) e Sainz (P8). Ancora una volta quindi, abbiamo assistito ad una lotta tra Ferrari e Mercedes per le posizioni immediatamente dietro i primi.

Un copione già visto: Mercedes ottimizza, Ferrari spreca

Le prestazioni ravvicinate di Mercedes e Ferrari han fatto sì che nelle prime 6 gare dell'anno i due team si trovassero in lotta per gli stessi obiettivi, e quasi mai - se non a Baku - abbiam visto uno dei due essere nettamente superiore all'altro. Ma in tutte le occasioni in cui le posizioni immediatamente dietro il podio sono state affare tra Hamilton, Russell, Leclerc e Sainz, sono emerse differenze colossali nell'approccio alla gara tra Maranello e Brackley.

Mark Sutton / Motorsport Images

Volendo semplificare oltremodo, quando Mercedes è un po' più forte di Ferrari in virtù della configurazione di tracciato, non spreca questo vantaggio e termina le gare davanti al team del Cavallino. Quando invece i livelli di performance si ribaltano, accade sempre qualcosa per cui davanti ci finisce comunque Mercedes... Questo non può essere imputato a episodi sfortunati come Safety Car chiamate al momento "sbagliato" o condizioni meteo sfavorevoli, ma è indice dell'incapacità del team italiano di reagire prontamente a situazioni simili.

"Abbiamo fatto fatica nell'ultima parte dello stint con le Hard, ho sentito qualcosa di strano. Prima di quel momento le gomme andavano molto bene. Non c'è dubbio che c'è tanto lavoro da fare. Sappiamo che la gestione delle gomme rimane un nostro punto debole [...] Quando ha iniziato a piovere eravamo consapevoli dei rischi che abbiamo preso rimanendo fuori di più rispetto agli altri. Ora che è finita la gara è ovvio dire che saremmo dovuti rientrare prima; però diciamo che in quelle condizioni, quando c'è pioggia e tante macchine con le slick, spesso paga di più rimanere fuori e aspettare l'eventuale ingresso di una Safety Car che rientrare subito ai box"

Charles Leclerc

"Abbiamo provato a stare un giro in più fuori dopo la seconda sosta, dalle Medium alle Hard... ma è stato un errore, anche da parte mia, voler restare fuori un giro più. Ci servirà da lezione. Chiaramente oggi era un po’ un lotteria e non era facile giudicare. È stata una gara difficile"

Carlos Sainz

Una debolezza che ci si porta avanti ormai da troppo tempo, e sulla quale sarà bene intervenire a livello organizzativo: le gare e i Mondiali si vincono con una vettura performante e con un team solido, per cui eccellere in uno solo di questi due aspetti non porta solitamente a nulla. Purtroppo per Ferrari, in questo momento nè vettura nè team (prevalentemente inteso come reparto strategico) sono all'altezza degli avversari, per cui mi aspetto che Mercedes possa prendere del margine nel corso dell'anno man mano che inizieranno a far funzionare il loro nuovo concept aerodinamico.

"Mi sentivo molto nervoso e le gomme non funzionavano, quindi era come se fossi sul ghiaccio. Dopo un po’ di tempo le gomme hanno iniziato a funzionare ed è andato tutto bene. Ma ero a un passo dall’uscita di strada e dal fare un incidente, di schiantarmi. È stato davvero pazzesco [...] Nel complesso, come squadra, quello di oggi è stato un passo avanti. Ottenere il quarto e il quinto posto in una gara così insidiosa è un ottimo risultato, la squadra ha fatto un lavoro davvero solido con la strategia e superare la Ferrari è stato fantastico"

Lewis Hamilton

A chiudere in zona punti troviamo le due McLaren di Norris (P9) e Piastri (P10), che pur essendo nella posizione di sesta forza tra le monoposto in griglia, hanno disputato una gara molto efficace. In particolare, le due vetture di Woking si sono dimostrate veloci soprattutto nelle condizioni "miste" tra asciutto e bagnato: in alcuni giri disputati con tale meteo, sono stati addirittura i più veloci in assoluto!

Andy Hone / Motorsport Images

Ben poco di cui esaltarsi comunque, perché chiudere al nono e decimo posto non rispecchia le - legittime - ambizioni di McLaren. Ma al momento, in mancanza di una vettura sufficientemente performante, l'obiettivo nel breve termine deve essere quello di vivere gara per gara e portare a casa ogni volta il massimo bottino di punti possibile.

“È stata una gara piuttosto buona! Forse non è stata perfetta, ci siamo fermati poco prima della pioggia e questo ci ha fatto perdere circa 20 secondi, dovendo rientrare ai box per le Intermediate perché la pioggia era più forte del previsto, ma purtroppo lo stint non è stato abbastanza lungo per sfruttare al meglio il buon ritmo che avevamo. Oggi è stata una gara molto difficile in queste condizioni. Il nostro ritmo era buono, uno dei migliori in pista. Vedremo cosa possiamo imparare, cercheremo di continuare a progredire e di fare un lavoro migliore, se possibile, al Montmeló il prossimo fine settimana"

Lando Norris

“Sono abbastanza contento della decima posizione e del punto di oggi. Non c’è molto da fare a Monaco di domenica, ma credo che la scelta strategica di partire con le gomme Hard sia stata azzeccata. Quando ha iniziato a piovere, le comunicazioni sono state molto buone e abbiamo deciso se e quando passare alle Intermediate. Ovviamente valuteremo se in questa gara avremmo potuto fare qualcosa di meglio, ma mi sembra che abbiamo fatto un buon lavoro, sono molto contento che entrambi abbiamo concluso il gran premio a punti"

Oscar Piastri

Weekend da dimenticare per Perez: un 25-0 difficile da digerire in ottica Mondiale

Uno dei grandi protagonisti di questo Mondiale, Sergio Perez, ha vissuto un fine settimana che definire incubo è poco. Dopo l'errore in qualifica a seguito del quale è partito dal fondo della griglia in P20, avevamo già detto che la sua gara sarebbe stata in salita. Ma le vicissitudini che ha incontrato il messicano vanno ben oltre la definizione di "gara in salita".

Mark Sutton / Motorsport Images

Partito su pneumatici Medium, dopo un solo giro se ne è disfatto per montare le Hard e approfittare dell'enorme traffico incontrato dai suoi rivali, grazie al quale si è velocemente riportato in coda al gruppo. Da quel momento in poi, però, il suo passo gara è stato dettato principalmente dalla velocità di chi lo precedeva: per compiere qualche sorpasso Checo ha dovuto - per sua stessa ammissione - rischiare molto, il che ha portato persino alla rottura dell'ala anteriore contro la Haas di Magnussen.

"Abbiamo pagato il prezzo del mio errore in qualifica, e questo è stato molto costoso... devo solo scusarmi con tutta la mia squadra perché è inaccettabile commettere questo tipo di errore. Devo andare avanti e imparare, non posso permettermi un altro weekend senza punti in campionato. All’inizio stava andando molto bene, purtroppo ho trovato traffico molto presto e questo ci ha riportato nella posizione iniziale. Poi è arrivata la pioggia e sono stato uno degli ultimi a rientrare ai box. Infine ho toccato il muro. Ho danneggiato l’ala anteriore con Magnussen che era appena uscito dalla chicane, ed è andata male. Quando ti trovi in quelle posizioni, devi sempre rischiare molto"

Sergio Perez

Ormai in P16 e senza nulla più da chiedere alla gara, l'unica utilità di Perez è stata quella di montare pneumatici Full Wet per dare un'informazione utile al compagno Verstappen nel caso in cui ci fosse stato bisogno di passare proprio alle gomme da bagnato estremo.

Cosa aspettarsi dal prossimo GP di Spagna a Barcellona

Già questo fine settimana si corre nuovamente a Barcellona, per un GP di Spagna che sarebbe dovuto essere l'ultima tappa di un "triple header" (3 gare in 3 weekend) se non fosse stato per la cancellazione del GP a Imola...

I temi di questo Gran Premio sono molti: ci sarà da vedere se Perez può tornare a competere con Verstappen con gap più ravvicinati, così come sarà interessante vedere il reale potenziale degli aggiornamenti portati a Monaco dalla Mercedes. Anche la Ferrari avrà un pacchetto di sviluppi che promette bene, ma che se non dovesse far fare al team di Maranello uno step in avanti, segnerà la fine prematura del (finora deludente) progetto SF-23.

Per scoprire tutto questo manca poco, solo qualche giorno... Alla prossima!

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