Le qualifiche a Monaco essenza della Formula 1: Verstappen di un soffio su Alonso e Leclerc

Che qualifiche a Monaco! Sebbene il poleman Verstappen non sia una novità quest'anno, le dinamiche che hanno portato alla sua pole position rendono il sabato monegasco il migliore in questa prima metà di 2023. Prima di analizzare quanto successo, ecco la classifica finale di questo sabato:

Brividi in Q1: subito un colpo di scena con Perez a muro

Che queste qualifiche sarebbero state tutt'altro che scontate lo si era capito sin dal Q1, in cui Perez perde incredibilmente il controllo della sua Red Bull alla Sainte Devote (direi che trattandosi di Monaco possiamo evitare di chiamarla "curva 1"!) e si stampa letteralmente a muro. Fine della sessione per lui, che in gara partirà in ultima posizione - a meno di sostituire strategicamente alcune componenti della sua Power Unit, cambiare assetto e partire dalla pit lane.

Mark Sutton / Motorsport Images

Qualsiasi sia la scelta strategica del muretto Red Bull, la domenica del vincitore dello scorso anno si prospetta in salita, con una difficoltà nell'eseguire i sorpassi che a Monaco spesso rasenta l'impossibilità.

Assieme a lui non troviamo altri esclusi eccellenti in Q1, dove infatti vengono eliminati Sargeant, le due Haas di Magnussen e Hulkenberg e Zhou: tutti pacchetti pilota-vettura che sin dalle prove libere non avevano brillato, e che infatti partiranno nelle retrovie.

Una Q2 accorta da parte dei big, mentre De Vries sfiora l'impresa!

Delle 3 manches che caratterizzano le qualifiche, senz'altro il Q2 è stata la parte che ha riservato meno sorprese, sebbene - parlando dei team più quotati - Stroll sia stato eliminato piazzandosi in un anonima 14esima posizione, mentre Hamilton è progredito in Q3 di un soffio, ormai a tempo scaduto.

L'evoluzione della pista, vale a dire il suo progressivo gommarsi man mano che le vetture giravano, ha fatto abbassare i crono a quasi tutti nella parte finale del Q2, e in questo contesto Nyck De Vries su Alpha Tauri ha mancato la Q3 per un soffio. Prestazione comunque eccellente la sua, con un 12esimo posto che se fosse stato una top 10 avrebbe alleviato l'enorme pressione che il management Red Bull (leggi Helmut Marko) sta mettendo sulle sue spalle dopo un inizio di stagione marchiato da qualche errore di troppo...

Q3 esplosiva, il talento dei piloti oscura i valori delle monoposto

Credo di non esagerare affermando che i 12 minuti della Q3 siano stati un momento catartico per i veri appassionati di Formula 1. Vedere Verstappen, Leclerc, Alonso, Hamilton e Ocon (!) sfidarsi sul filo dei centesimi di secondo su vetture diverse ha dato una vera dimensione della sfida umana - oltre che tecnica - in cui si sono misurati questi campioni.

Tutto quanto di brutto la Formula 1 esibisce con troppa costanza da qualche tempo (polemiche, spettacolarizzazione forzata, penalità discutibili, format assurdi, ecc.) è stato spazzato da 12 minuti di danza fra i muretti del Principato.

Simon Galloway / Motorsport Images

Una danza nella quale Verstappen, nel suo giro che lo mette in pole, urta i muri per 3 volte. Sì, avete letto bene, 3 volte! Le sospensioni della sua RB19 reggono, e Max chiude il giro con +0.084 s su Alonso e +0.106 s su Leclerc.

“Sono molto felice. Sapevamo che sarebbe stata una sofferenza per noi, mettere insieme tutto non sarebbe stato semplice. Non siamo partiti bene, ma abbiamo continuato a migliorare. In qualifica poi devi dare tutto, devi rischiare. I miei primi due settori non sono stati ideali nell’ultimo tentativo. Sono stato cauto, ma sapevo di essere indietro. Dovevo dare tutto quello che avevo nell’ultimo settore. Ho preso un paio di barriere, ma sono veramente contento di aver fatto la pole qui. Domani sarà necessario partire in modo pulito. La strada verso curva 1 è corta, ma può succedere di tutto... tuttavia sul passo gara la macchina è fantastica, quello non è un problema. Devo solo stare tranquillo e fare una gara pulita”

Max Verstappen

Andiamo a vedere con l'aiuto della telemetria dove è maturato il distacco dei suoi principali contendenti alla pole.

Confronto telemetrico tra Verstappen e Alonso nel loro miglior giro in qualifica a MonacoConfronto telemetrico tra Verstappen (Red Bull) e Alonso (Aston Martin)

L'analisi telemetrica mostra che Fernando Alonso dispone di una vettura più "pronta" di Verstappen nel primo e nel secondo settore, molto probabilmente perché è riuscito a riscaldare da subito i suoi pneumatici nell'out lap. Questo lo posiziona a circa due decimi e mezzo di vantaggio su Max allo split del secondo settore, ma da lì in poi la situazione si ribalta: nelle poche curve del terzo settore, l'olandese è una furia e riguadagna tutto il distacco accumulato in precedenza.

“Mi sento bene. La pole qui significa tanto, ovviamente, ma Max è stato un po’ più veloce. Peccato, ma la prima fila in griglia per noi è molto importante qui. L’ultimo settore sembra il nostro punto debole su questo circuito, ma vedremo domani cosa riusciremo a fare in termini di strategia, o se ci sarà qualche variabile con il meteo. Curva 1? La strada è molto breve, ma noi partiamo spesso bene. Max invece è più incostante, magari potrà essere una delle sue brutte partenze domani, lo speriamo”

Fernando Alonso

Nel farlo, come detto, tocca il muro sia con l'anteriore sinistra in uscita dall'ultima curva (la Anthony Noghes) che addirittura in rettilineo in prossimità della bandiera a scacchi (con la anteriore destra). Queste qualifiche da parte di Verstappen mi hanno ricordato la pole di Michael Schumacher - sempre a Monaco - del 1996, dove al suo primo anno in Ferrari fece un capolavoro di simile portata.

Confronto telemetrico tra Verstappen e Leclerc nel loro miglior giro di qualifica a Monaco

Confronto telemetrico tra Verstappen (Red Bull) e Leclerc (Ferrari)

Il confronto tra Verstappen e Leclerc mette in luce da una parte lo stesso vantaggio che l'olandese ha avuto nel confonto con l'Aston Martin di Alonso (vale a dire l'efficacia nel terzo settore), dall'altro la difficoltà di Leclerc a guidare una SF-23 che in mattinata era andata incontro ad un cambiamento di setup - senza il quale sarebbe stato impossibile artigliare anche solo la terza posizione nella quale si è issato Charles.

Il problema principale che ha rallentato la rincorsa di Leclerc alla pole è stata l'incompatibilità dell'assetto "morbido" della sua Ferrari - indispensabile per assorbire bene le asperità del tracciato Monegasco - con le ridotte altezze da terra, senza le quali il carico aerodinamico prodotto si va a ridurre. Nelle FP3 si innescava infatti tanto bottoming, soprattutto nella sezione di collegamento tra il secondo e il terzo settore (chicane delle Piscine): trattandosi di un tratto ad alta velocità e coi muri particolarmente vicini, il compromesso di setup è andato nella direzione di "sollevare" la vettura, rinunciando ai valori di picco di carico aerodinamico ma permettendo a Charles di avere più fiducia nella sua monoposto.

Dormita del muretto Ferrari nella gestione del traffico e penalità per Leclerc

A qualifiche ormai terminate per Leclerc, mentre Lando Norris era ancora impegnato a portare al limite la sua McLaren, il muretto Ferrari si è reso protagonista di una delle ormai tante sviste a cui abbiamo assistito quest'anno: dimenticando di avvisare Charles dell'arrivo di Lando a piena velocità, si è creata nel pericoloso tratto del tunnel una classica situazione di impeding, poi penalizzata con un arretramento di 3 posizioni in griglia per Leclerc (che così partirà in P6 e non in P3).

Jake Grant / Motorsport Images

Senza dubbio un peccato che la prestazione maiuscola del monegasco sul tracciato di casa sia stata rovinata da una svista della squadra, ma le regole sono regole: in questo caso reputo corretta la penalità inflitta dai commissari. La gara di Leclerc diventa così in salita, data la storica difficoltà nei sorpassi su questo circuito cittadino: se Charles ha dichiarato di volersi riprendere il podio, certamente quest'impresa non sarà una passeggiata!

Sorpresa Alpine, Mercedes quinta forza!

Proseguendo nell'analisi delle qualifiche, al quarto posto (diventato terzo dopo la penalità di Leclerc) troviamo la Alpine di Esteban Ocon, che dopo il primo tentativo in Q3 era addirittura in pole position provvisoria! Gran prestazione quella del francese, che ora vede il podio come possibilità più che realistica - a patto di fare una buona partenza e adottare strategie oculate.

Mark Sutton / Motorsport Images

La delusione del sabato monegasco è a mio parere la Mercedes, perché se da un lato avevamo detto di non doverci aspettare meraviglie dal pacchetto di aggiornamenti portato dal team anglo-tedesco, dall'altro anche considerando il consueto livello prestazionale espresso finora è da considerare insufficiente il trovarsi dietro le Alpine, con anche Gasly a frapporsi tra Hamilton e Russell...

Glenn Dunbar / Motorsport Images

“Innanzitutto, il team ha fatto un ottimo lavoro nel portare questi aggiornamenti: si sono sentiti subito, soprattutto per l’anteriore della vettura. Il nostro settore centrale è stato quello in cui abbiamo perso tutto il weekend, quindi ho fatto una modifica in qualifica, che ci ha reso più difficile l'ultimo settore [...] Speravo davvero che Fernando avesse la pole alla fine, l'ho visto e ho pensato che sarebbe stato fantastico per lui. Ma la Red Bull era troppo veloce. Ma la Aston ora è quasi alla pari con la Red Bull e questo è un lavoro fenomenale, quindi sono davvero felice per la Aston e spero che presto saremo lì”

Lewis Hamilton

Strategie in vista della gara: il pit stop singolo è una sicurezza!

A Monaco, data la difficoltà nei sorpassi, la "track position" è fondamentale: pertanto non dobbiamo aspettarci nulla se non una singola sosta, il cui timing sarà dettato dalla sola necessità di non ritrovarsi nel traffico di vetture più lente.

Le simulazioni portate da Pirelli mostrano che tra le possibili permutazioni di strategie ad una sosta, la più veloce consiste nel partire su pneumatici Medium per poi montare le Hard in una finestra che va dal giro 30 al giro 38 (su 78 giri totali). Altrettando valida è l'alternativa secondo cui il primo stint, di durata minore, viene percorso con la Soft: sebbene siano meno durevoli e quindi inclini ad un decadimento prestazionale maggiore, assicurano una partenza più rapida - il che a Monaco significa guadagnare una o due posizioni senza poi doverle cedere a causa del degrado gomme.

L'unico imprevisto che potrebbe vanificare le strategie pianificate è il meteo, con un rischio pioggia non trascurabile. Staremo a vedere!

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