Perez e Verstappen addormentano lo spettacolo a Jeddah. Naufragio Ferrari…

Sul rapidissimo circuito cittadino di Jeddah abbiamo assistito ad una vittoria mai messa in discussione per la Red Bull: Perez conserva la pole position e va a vincere indisturbato, mentre Verstappen risale dalla 15esima posizione in qualifica fino al secondo posto, al di là di una Safety Car al giro 17 che ha favorito la sua rimonta - ma che a conti fatti non ha riscritto quel che sarebbe stato l’esito della gara.

Zak Mauger / Motorsport Images

Questa la classifica del Gran Premio:

  1. Sergio Perez (Red Bull)
  2. Max Verstappen (Red Bull)
  3. Fernando Alonso (Aston Martin)
  4. George Russell (Mercedes)
  5. Lewis Hamilton (Mercedes)
  6. Carlos Sainz (Ferrari)
  7. Charles Leclerc (Ferrari)
  8. Esteban Ocon (Alpine)
  9. Pierre Gasly (Alpine)
  10. Kevin Magnussen (Haas)
  11. Yuki Tsunoda (Alpha Tauri)
  12. Nico Hulkenberg (Haas)
  13. Zhou Guanyu (Alfa Romeo)
  14. Nyck de Vries (Alpha Tauri)
  15. Oscar Piastri (McLaren)
  16. Logan Sargeant (Williams)
  17. Lando Norris (McLaren)
  18. Valtteri Bottas (Alfa Romeo)
  19. Alex Albon (Williams, DNF)
  20. Lance Stroll (Aston Martin, DNF)

Da un punto di vista strategico, la gara si è corsa su una sola sosta ai box, il cui timing è stato peraltro dettato dalla già citata Safety Car al giro 17, chiamata in pista a causa dello stop di Lance Stroll per un problema alla sua Power Unit. Si è detto molto riguardo la scelta di innescare la SC in una situazione di basso pericolo, ma è poi emerso che la ragione della neutralizzazione sia stata l’ostruzione della piazzola dei commissari di pista da parte della Aston Martin dello stesso Stroll. La vettura quindi non costituiva un pericolo in sé, ma rendeva impossibili ulteriori eventuali soccorsi: giusta quindi la decisione di neutralizzare la gara.

Strategie adottate da ogni squadraStrategie adottate da ogni squadra (Twitter / Pirelli Motorsport)

La scelta degli pneumatici è ricaduta per quasi tutti i “front runnerssulle mescole più dure, certamente più resistenti su stint lunghi rispetto alle soft alle quali è stato costretto, ad esempio, Charles Leclerc - nel tentativo di recuperare posizioni partendo dalla 12esima piazzola in griglia.

Mark Sutton / Motorsport Images

Analisi prestazionale del Gran Premio: cosa scopriamo dai passi gara?

Andiamo quindi ad analizzare il passo gara tenuto dai primi 8 classificati nell’arco del Gran Premio, per comprendere quali performance aspettarci in circuiti simili a quello di Jeddah, vale a dire con una caratteristica di basso degrado gomme, lunghi rettilinei e curve ad altissima velocità:

Passo gara tenuto dai primi 8 classificati, suddiviso per stint
Passo gara tenuto dai primi 8 classificati, suddiviso per stint

Il primo stint può essere analizzato tenendo conto di due fattori che hanno contribuito molto nell’economia della gara:

  • Fernando Alonso, scattato in maniera ottima al via, dopo essere transitato al comando in curva 1, ha mantenuto la leadership per 4 giri, fino a quando Perez lo ha ripassato in virtù della sbalorditiva velocità di punta della sua RB19. Da quel momento in poi, Fernando è riuscito per 5-6 giri a restare in zona DRS rispetto a Checo, fattore questo che gli ha permesso di girare oltre mezzo secondo al giro più rapidamente di quanto avrebbe fatto in aria pulita; una volta uscito fuori dalla soglia del secondo di svantaggio, le sue prestazioni sono fisiologicamente - e strategicamente - calate, ma a quel punto aveva già ottenuto un cuscinetto di sicurezza sul suo primo inseguitore, George Russell;

Zak Mauger / Motorsport Images

  • Leclerc (12esimo al via) e Verstappen (15esimo al via) si sono ritrovati alle prese con due primi stint in rimonta, dove giudicare il loro passo risulta molto difficile: se da un lato le zone DRS consentivano loro di guadagnare tempo, dall'altro restare per dei giri dietro vetture più lente non faceva certo un favore - né alla temperatura dei loro pneumatici, né di conseguenza ai loro tempi sul giro;

Il secondo ed ultimo stint di gara, invece, è stato percorso da tutti meno che da Hamilton su pneumatici Hard (Lewis, avendoli usati nella parte iniziale di gara, è poi passato a pneumatici Medium). È qui che è emersa la bontà delle prestazioni Red Bull: ripartendo da una situazione di gruppo ricompattato dopo la Safety Car, Verstappen si è subito liberato di Russell e Alonso, mettendosi in coda al compagno di squadra Perez con un distacco di 5.8 s da quest'ultimo.

Confronto cronometrico fra Sergio Perez e Max VerstappenConfronto cronometrico tra Sergio Perez e Max Verstappen

Da quel momento in poi è iniziato un forcing da parte di entrambi, con Max che voleva a tutti i costi una vittoria che avrebbe avuto un che di leggendario, essendo partito 15esimo. “Checo” Perez, dal canto suo, non aveva nessuna intenzione di mollare la leadership del Gran Premio tenuta così a lungo… Sono sicuro che al muretto Red Bull non siano stati troppo contenti del passo tenuto nella seconda parte di gara: si sa che, quando un team è così dominante, fa meglio a non mostrare tutto il suo potenziale per evitare che chi governa lo sport decida di cambiare i regolamenti e mischiare le carte.

Sam Bloxham / Motorsport Images

È la storia della Formula 1, è sempre stato così… Solo 9 anni fa, nel 2014, la Mercedes si avviava a dominare l’era Turboibrida mascherando un vantaggio che era ancor più ingente di quanto i cronologici lasciavano intravedere!

Aston Martin ormai seconda forza, sorpresa Mercedes davanti a Ferrari

Il quadro dietro le due Red Bull vede sicuramente l’Aston Martin di Fernando Alonso, che sta pian piano passando da sorpresa a certezza di questo 2023.

Zak Mauger / Motorsport Images

La sorpresa diventa - in negativo - la prestazione mostrata dalla Ferrari, che soccombe clamorosamente anche ad una Mercedes palesemente insoddisfatta del proprio progetto.

“Ferrari quarta forza? Non è una sorpresa onestamente. In Bahrain eravamo indietro a livello di degrado. Sinceramente, pensavo che in gara fossimo più vicini di passo alla Red Bull, ma non è stato così. Fra due settimane c'è l'Australia, ma poi abbiamo un buco di tre settimane nel quale speriamo di trovare qualcosa di importante per il resto della stagione"
Charles Leclerc

In casa Mercedes, quindi, Hamilton si gode il risultato ben consapevole però che servirà molto di più per tornare al vertice. Toto Wolff ha già dichiarato, sin dal primo weekend, che il progetto su cui si basa la W14 non è più “salvabile”, e il team anglo-tedesco porterà degli aggiornamenti - verosimilmente a Imola - che indirizzeranno la filosofia aerodinamica della macchina verso quanto fatto da Red Bull: guardando cosa riescono a fare là davanti, non è certamente una sorpresa!

“In questa gara ho avuto le stesse sensazioni del Bahrain, ma chiaramente qui non c’è stato lo stesso degrado, quindi non è andata male come la prima gara. Siamo stati più vicini ed è bello essere nei primi cinque e davanti alle Ferrari, è un risultato eccezionale. Tuttavia dobbiamo portare aggiornamenti il prima possibile“
Lewis Hamilton

Il “giallo” del GP è stato senz’altro il podio prima sottratto, e successivamente ripristinato, di Fernando Alonso. Il pilota spagnolo, dopo dei primi giri in testa di cui abbiamo già parlato, ha corso tutta la sua gara contenendo con facilità il ritorno della Mercedes di George Russell, sul quale poteva disporre di un paio di decimi al giro di vantaggio in termini di ritmo gara - come si può vedere nel grafico di seguito.

Confronto cronometrico tra Fernando Alonso e George RussellConfronto cronometrico tra Fernando Alonso e George Russell

Durante la neutralizzazione Alonso era però stato costretto a scontare una penalità di 5 s ai box per l’errato posizionamento sulla propria piazzola in partenza, esattamente come accaduto ad Esteban Ocon durante lo scorso GP del Bahrain.

Scontata la penalità, solo dopo oltre mezz’ora di gara la Federazione ha avviato un’indagine sulla procedura di esecuzione della penalità stessa, appurando che i meccanici ai box avevano toccato la AMR23 di Fernando prima dello scoccare dei 5 secondi. Per questo han deciso di comminare al pilota spagnolo altri 10 secondi di penalità da aggiungere al tempo totale di gara.

Zak Mauger / Motorsport Images

Qualche ora dopo il termine della stessa, tuttavia, hanno fatto dietrofront (qui il resoconto ben fatto dai colleghi di FuoriTraiettoria): Alonso mantiene un terzo posto dal sapore speciale, essendo il podio numero 100 nella sua carriera in Formula 1!

Lo stesso Russell, che per qualche ora ha creduto di aver fatto suo il terzo posto del GP di Arabia Saudita, è stato molto sportivo nel concedere a Fernando la superiorità mostrata in pista

"Non è il mio podio oggi, è il podio di Fernando. Credo che la penalità sia stata molto severa nei suoi confronti, meritava di stare lì e di avere il trofeo. Io ero soddisfatto anche del quarto posto, davanti ad entrambe le Ferrari e dopo un'ottima qualifica. Credo che siamo andati al di là di quello che era il potenziale della vettura in questo weekend, non potevamo fare veramente di più"
George Russell

Fin qui non si è parlato in dettaglio - volutamente - della gara delle due Ferrari SF-23 di Sainz (P6) e Leclerc (P7). Credo infatti che la situazione nel team di Maranello meriti un approfondimento dedicato, che sarà disponibile nei prossimi giorni.

Per adesso, al fine di evitare un’analisi incompleta del GP, trovate di seguito i tempi sul giro dei due Ferraristi in rapporto a chi gli è arrivato davanti (Russell e Hamilton, quarto e quinto) e chi dietro (Ocon, ottavo).

Confronto cronometrico tra Russell, Hamilton, Sainz e LeclercConfronto cronometrico tra Russell, Hamilton, Sainz e Leclerc

Confronto cronometrico tra Charles Leclerc e Esteban Ocon

Confronto cronometrico tra Charles Leclerc e Esteban Ocon

Insomma, i dati che estraiamo dai grafici rispecchiano le posizioni ottenute dal Cavallino, che al momento può essere considerato la quarta forza in maniera assodata.

Come vivere l’avvicinamento al prossimo GP d’Australia?

La Formula 1, si sa, non sta mai ferma: fra due settimane le squadre saranno di nuovo in pista per il terzo appuntamento stagionale, nella storica cornice di Melbourne. Trovo verosimile aspettarsi rapporti di forza abbastanza immutati rispetto a quanto visto nelle prime due gare, anche se l’Albert Park è dotato di un layout molto diverso sia rispetto a Sakhir che rispetto a Jeddah.

Zak Mauger / Motorsport Images

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