Il sabato che non ti aspetti a Jeddah. Perez su Leclerc e Alonso, Verstappen fuori in Q2!

In pochi alla vigilia avrebbero pronosticato un Max Verstappen in 15esima posizione al via del GP di Arabia Saudita. Ma si sa, la Formula 1 è imprevedibile, e in Q2 un improvviso cedimento del semiasse ha impedito al Campione del Mondo di andare a prendersi una facile pole position. Pole position questa che è andata al suo compagno di squadra Perez, insediato da vicinissimo da un Charles Leclerc davvero ispirato fra i muri di Jeddah.

A causa della penalità di 10 posizioni in griglia, il Ferrarista scatterà 12esimo, e dato il passo mostrato in qualifica c’è da scommettere avrà una gran voglia di recuperare posizioni, anche in virtù dell’opportunità di avere Verstappen alle proprie spalle.

La seconda posizione in griglia viene ereditata quindi da un solido Fernando Alonso, che si dimostra ancora una volta il prototipo di pilota che ottiene sempre il massimo da ciò che la vettura gli mette a disposizione. Dietro di lui Russell, Sainz (piuttosto ridimensionato dal compagno di squadra, che lo stacca di mezzo secondo) e l’altra Aston Martin di Lance Stroll, molto competitivo finora qui a Jeddah.

Andiamo quindi, come di consueto, ad analizzare le prestazioni messe in pista dai protagonisti delle qualifiche a Jeddah.

Analisi tempi sul giro: RB19 regina dell’efficienza aerodinamica, Ferrari si “aggrappa” al motore

Lo studio dei grafici relativi alla progressione dei tempi sul giro dalla Q1 alla Q3 mette in luce alcuni aspetti interessanti…

Progressione dei tempi sul giro in qualifica dalla Q1 alla Q3Progressione dei tempi sul giro da Q1 a Q3

Ad esempio, si nota come Perez sia riuscito a trovare via via prestazione con il gommarsi della pista. Stessa cosa si può dire per Leclerc, autore di un giro magico in Q3 (su cui ritorniamo più avanti), ma non per il compagno di squadra Sainz, che paga una scarsa confidenza al volante della SF-23 e in Q3 migliora solo marginalmente il tempo ottenuto in Q2…
Lo stesso plateau prestazionale è visibile in casa Aston Martin, addirittura con entrambi i piloti. Nel caso di Stroll, però, se non fosse stato commesso un errore nel terzo settore del suo ultimo tentativo, sarebbero stati rosicchiati altri 2 decimi - e, verosimilmente, altrettante posizioni in griglia. Ottima prestazione quindi per il pilota canadese, in netto recupero dall’infortunio ai polsi.

Split Time nel Settore 1 del proprio miglior giro in qualifica
Split Time nel Settore 1 del proprio miglior giro in qualifica

Split Time nel Settore 2 del proprio miglior giro in qualifica
Split Time nel Settore 2 del proprio miglior giro in qualifica

Split Time nel Settore 3 del proprio miglior giro in qualifica
Split Time nel Settore 3 del proprio miglior giro in qualifica

I grafici in alto vanno a comparare le prestazioni settore per settore dei migliori crono personali di ciascun pilota, dando anche importanti indicazioni circa il setup scelto da ogni team per le loro monoposto.

Nel primo settore, ad esempio, spicca - oltre alla solita Red Bull - un Aston Martin dotata di parecchio carico aerodinamico e, in casa Ferrari, un Charles Leclerc capace di rifilare al compagno di squadra addirittura 4 decimi!

Nel secondo settore, che privilegia (al pari del terzo) le velocità di punta a discapito della prestazione in curva, esce fuori la strabiliante efficienza aerodinamica della Red Bull, con le due Ferrari leggermente staccate.

La situazione si ripete nel terzo settore, dove Perez (mancando la controprova di Verstappen, come detto fermo in Q2) rifila 1 decimo di secondo al duo Ferrari e distacchi ancora crescenti (dai 3 ai 4 decimi) ai rivali di Aston Martin.

Speed Trap nel proprio miglior giro in qualifica [km/h]Speed Trap nel proprio miglior giro in qualifica [km/h]

Le considerazioni appena fatte trovano riscontro dalle top speed, nelle quali la RB19 segna l’ineguagliabile valore di 337 km/h. Le due Ferrari pagano 7-8 km/h, Mercedes una decina di km/h e Aston Martin circa 12 km/h. In quest’ottica, il fanalino di coda è McLaren, che non oltrepassa la soglia dei 316 km/h - fattore che in gara lascerà Oscar Piastri molto vulnerabile nei corpo a corpo.

Un altro team che, al di là dei riscontri finali, ha secondo me ben figurato è la Williams. Il team di Grove ha chiuso le qualifiche con entrambi i piloti fuori dalla Q1 ma, a parere di chi scrive, addirittura una Q3 con Albon sarebbe stata possibile evitando errori strategici.

Indici di carico medi per ogni team in qualifica [%]

Indici di carico medi per ogni team in qualifica [%]

Provando a “giocare” coi dati per trovare una chiave di lettura per le prestazioni viste, ci può venire in aiuto un nuovo tipo di grafico, quello relativo agli indici di carico. Questi ultimi sono ottenuti come una media dei due piloti di ogni squadra relativamente al rapporto fra velocità media e velocità massima tenuta nel proprio miglior giro.

Come si analizzano gli indici di carico? Beh, danno un’idea non troppo dissimile dalla realtà di quanto in fase di setup venga privilegiato il carico aerodinamico o l’efficienza aerodinamica. In particolare, valori bassi dell’indice di carico mostrano una vetturascarica”, e pertanto capace di velocità monstre nei rettilinei (non a caso, il dato più basso di tutti lo ha Red Bull), mentre indici di carico alti danno indicazione di un carico alare maggiore, il che aiuta nelle curve di Jeddah.

Quali segreti ci rivelano le telemetrie?

Il confronto più interessante, in quanto il più dettagliato, è quello relativo alle telemetrie dei migliori giri personali. Per quest’analisi, abbiamo scelto di confrontare i seguenti piloti:

  • Perez (Red Bull);
  • Alonso (Aston Martin);
  • Russell (Mercedes);
  • Leclerc (Ferrari);

Confronto telemetrico fra Perez, Alonso, Russell e Leclerc - Velocità istante per istante [km/h]

Confronto telemetrico fra Perez, Alonso, Russell e Leclerc - Velocità istante per istante [km/h]

La telemetria mostra qualcosa di molto interessante: oltre ai livelli di efficienza aerodinamica scelta, di cui abbiamo già diffusamente parlato e che sono riscontrabili in fondo ad ogni rettilineo, è curioso notare come alla fine del primo settore Leclerc sia il più rapido dei 4 nell’accelerazione che porta al tornante sopraelevato di curva 13.

Confronto telemetrico fra Perez, Alonso, Russell e Leclerc - Posizione pedale del gas istante per istante [%]Confronto telemetrico fra Perez, Alonso, Russell e Leclerc - Posizione pedale del gas istante per istante [%]

Perchè curioso? Perchè nello stesso settore Charles è il pilota chetelegrafa” di più, ossia applica l’acceleratore a scatti, stile di guida che in linea di principio farebbe perdere tempo sul giro. Evidentemente, Leclerc ha trovato il modo di ovviare a questa criticità, forse sacrificando la velocità a centro curva in favore di un’uscita migliore.

Applicazione media dell’acceleratore [%] nel proprio miglior giro in qualificaApplicazione media dell’acceleratore [%] nel proprio miglior giro in qualifica

Anche se non strettamente telemetrico, ma pur sempre ricavato - indirettamente - dalla telemetria, il grafico a radar in alto ci dà un’idea “media” di quale sia stata la percentuale di apertura del pedale del gas: in questo ambito primeggia Alonso, che come spiegato nell’analisi delle prove libere può beneficiare di una fase di trazione ottimale, in cui rischia meno wheelspin dei propri competitor. Perez, di contro, applica meno acceleratore (circa -2%), ma come detto la Red Bull ha scelto per il GP di Arabia Saudita un livello di carico aerodinamico minore, per cui è lecito che in curva il pilota messicano dovesse alzare il piede leggermente più dei rivali, riguadagnando il tempo perso (con gli interessi) nei rettilinei.

Confronto telemetrico fra Perez, Alonso, Russell e Leclerc - Marcia tenuta istante per istante nel proprio miglior giroConfronto telemetrico fra Perez, Alonso, Russell e Leclerc - Marcia tenuta istante per istante nel proprio miglior giro

Dal confronto circa l’uso del cambio, si nota ancora la propensione di Alonso a salire velocemente di marcia (per via di un’ottima trazione e dei rapporti “corti” della trasmissione della Power Unit Mercedes). Un’altra peculiarità è la strategia di cambiata di Leclerc, che sui rettilinei resta in settima marcia molto più degli altri, che invece passano subito all’ottava.

Cosa può significare? Oltre alla possibilità che i rapporti scelti - e omologati per tutta la stagione, da Regolamento Tecnico - da Ferrari siano più lunghi, la strategia di Leclerc potrebbe avere a che fare con la ricarica del pacco batterie.

Infatti, restando in settima marcia il suo propulsore sale di giri motore, e in maniera direttamente proporzionale si va a ricaricare (seppur in minima parte) il pacco batterie. Questo perché l’MGU-H, calettato sullo stesso albero del turbocompressore, gira alla stessa velocità angolare, per cui ha senso farlo ruotare più velocemente quando si è in ricarica.

A voler vedere l’altro lato della medaglia, questa per Ferrari è stata più una necessità che una virtù, in quanto senza questo stratagemma Leclerc sarebbe incorso nello stesso clipping di cui è stato vittima Sainz nel corso del weekend. Per una spiegazione su cosa sia il clipping, vi rimando all’analisi delle prove libere.

Pronostici sul Gran Premio: chi parte favorito?

Inutile dirlo, la favorita Red Bull parte in pole con Perez, per cui - a meno di cataclismi - il messicano deve solo fare una gara pulita e sfruttare il vantaggio prestazionale di cui gode la sua RB19. Alonso proverà a rendergli la vita difficile, ma se lo scontro fra i due dovesse assumere i contorni di un corpo a corpo, la AMR23 dello spagnolo non potrà contare su una velocità di punta eccelsa.

Sulla carta, la gara più divertente dovrebbe venir fuori da Leclerc e Verstappen, imbrigliati per cause diverse in posizioni che non competono al loro talento e alla bontà delle loro monoposto. Sempre col solito punto interrogativo circa l’atipicità delle gare a Jeddah, dove l’imprevisto è dietro l’angolo, mi sento di dire che in caso di gara pulita Max Verstappen potrebbe addirittura puntare al secondo posto dietro a Perez. Se invece l’olandese dovesse superare le mie aspettative e vincere il Gran Premio partendo dalla 15esima posizione, darebbe vita ad una prova di forza semplicemente schiacciante per tutti.

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