Verstappen fa 40, Hamilton guida la riscossa Mercedes

Se volessimo riassumere in poche parole il Gran Premio di Spagna, ci limiteremmo a sottolineare - al netto della Red Bull - i progessi della Mercedes, la stagnazione Ferrari e la pessima giornata incontrata dai piloti Aston Martin. Ma leggendo tra le righe dei 66 giri sul Circuit de Catalunya, emergono più spunti di riflessione di quanti ne offra la sola classifica finale...

La gara di ieri segna la 40esima affermazione di Max Verstappen in Formula 1, un traguardo che lo pone a livello numerico assieme ai grandi di questo sport. E a soli 25 anni, con l'attuale stato di forma che lui e la sua squadra riescono a mettere in pista, c'è da scommettere che i suoi record potranno solo migliorare.

Sam Bloxham / Motorsport Images

Un successo che non è mai stato messo in discussione quello di Max, neppure quando alla partenza Sainz - su pneumatici soft - gli si era affiancato: in quel frangente, l'olandese ha semplicemente chiuso Carlos come se non ci fosse. Se i suoi rivali non l'avessero ancora capito, non è disposto a cedere nemmeno un millimetro...

"Guidare questa macchina è un grande piacere... Oggi ci sono state diverse strategie con le gomme in pista, ma credo che la nostra fosse quella giusta. Una vittoria qui è davvero incredibile. Duello con Sainz? Avevo la mescola più dura e sapevo che in staccata poteva essere difficile. Andare un po’ al limite in curva 1 è sempre piuttosto rischioso, ma per fortuna non è successo nulla. Speriamo di continuare così durante l’anno!"

Max Verstappen

Una gara che fa da cartina al tornasole per il degrado gomme

Il tema sul quale si è giocato il GP di Spagna è stato quello dell'usura degli pneumatici, con alcune squadre che li hanno sfruttati molto meglio di altre.

Due esempi virtuosi, in questo senso, sono state Red Bull e la rediviva Mercedes... Se per il team Campione del Mondo non si tratta certo di una novità, il passo gara tenuto dalle due W14 di Hamilton e Russell è stata la sorpresa della domenica di Barcellona.

La strategia delle Red Bull, a prescindere dal fatto che Verstappen partisse in pole e Perez dall'undicesima casella, si è basata su due pit stop (con sequenza di pneumatici Medium - Hard - Soft). In Mercedes, al contrario, pur rimanendo su una strategia a doppia sosta, hanno evitato accuratamente di percorrere stint sulle Hard, giudicate inadeguate alle basse temperature di ieri: per questo hanno optato per una sequenza Soft - Medium - Soft.

Analisi del passo gara dei top team - GP Spagna

Analisi del passo gara dei top team

Se dall'analisi dei passi gara andiamo a estrapolare il ritmo tenuto dai piloti che hanno terminato a podio, ciò che ha accomunato la loro domenica è stata la capacità di girare su tempi bassi senza chiedere molto alle coperture, in modo da essere altamente competitivi a fine stint. In questo è lampante la differenza rispetto a Ferrari e Aston Martin, che per motivi diversi - sui quali torniamo più avanti - si potevano permettere solo alcuni giri veloci dopo i cambi gomme, salvo poi vedere i loro tempi sul giro salire vertiginosamente.

Jake Grant / Motorsport Images

Insomma, pare proprio che gli aggiornamenti portati per la prima volta a Monaco dal team di Brackley abbiano funzionato: se la prestazione esibita in qualifica è stata in linea con quella degli precedenti appuntamenti, non si può dire altrettanto per il passo gara, che colloca Mercedes nel ruolo di seconda forza (in attesa di rimisurare l'Aston Martin dopo il flop in terra spagnola).

Addirittura, a qualche giro dalla fine Lewis Hamilton - a quel punto a parità di strategia con Max Verstappen - ha provato a siglare il giro veloce, chiudendo in 1'16"6 contro il crono di 1'16"3 che alla fine è valso all'olandese il punto addizionale. Facendo la tara ai due tempi (considerando che Lewis ha potuto usufruire del DRS nel suo giro veloce, mentre Max no), otteniamo due crono lontani 0.7 s l'uno dall'altro. Non la differenza che eravamo soliti vedere nelle gare precedenti.

"Il pubblico è magnifico qui, devo ringraziarli. Grande risultato per il team, sicuramente non ci aspettavamo questo risultato oggi. Mi tolgo il cappello davanti al team, qui e in sede, che continua a darsi da fare e a farci avvicinare un po’ ai 'tori' che sono davanti. Complimenti anche a George, ha fatto un gran lavoro oggi. Loro [Red Bull] sono troppo veloci adesso, ma passo dopo passo speriamo di avvicinarci entro fine anno, sarebbe fantastico"

Lewis Hamilton

Il segnale migliore proveniente da casa Mercedes lo ha però dato, a parere di chi scrive, George Russell. Non dimentichiamo che l'inglese partiva dalla 12esima posizione, immediatamente alle spalle della RB19 di Perez. Il sol fatto che sia riuscito a tenerlo dietro per tutta la gara indica che il doppio podio Mercedes non è frutto di circostanze fortunose, ma farina del sacco della squadra.

"Sono un po’ sorpreso, senza dubbio. Complimenti al team, mi hanno dato una grandissima macchina oggi. Partire dalla 12esima posizione e arrivare terzi è un gran risultato, che va oltre le nostre aspettative... Sicuramente oggi sono state le migliori sensazioni in macchina e se anche guardiamo i tempi sul giro siamo andati molto più veloci di Aston Martin e Ferrari. Abbiamo messo molto carico aerodinamico e sapevamo di poter portare la macchina in una finestra migliore: questo ci ha portato sul podio"

George Russell

E il quarto posto del messicano, frutto dell'errore in qualifica che l'aveva relegato all'11esima caella in partenza, adesso lo mette a 53 lunghezze dal compagno di squadra in testa al Mondiale. Se i due successi a Jeddah e a Baku avevano illuso qualcuno di poter assistere a una lotta a due per il Titolo Mondiale, ci hanno pensato le gare di Monaco e Barcellona a riportare i due rivali sugli stessi livelli apprezzati sino allo scorso anno...

"Le Mercedes erano abbastanza forti, ed è stato piuttosto difficile cercare di riprenderle. Russell partiva dietro di me, ma è riuscito a recuperare tante posizioni. Non so che strategia abbia attuato, ma è rientrato ai box e poi aveva un passo più forte del mio. Ho dovuto correre dei rischi, ma allo stesso tempo potevo anche prendere 2-3 punti in più, quindi credo che alla fine siamo riusciti a portare a casa punti senza azzardare troppo. A Monaco ho commesso un errore in qualifica, ma con il nostro passo avremmo potuto lottare per la vittoria, perché avevamo appunto il ritmo per vincere, mentre qui ho faticato sul passo gara ed è qualcosa che dobbiamo analizzare"

Sergio Perez

Ferrari: gli aggiornamenti non funzionano. Allarme Leclerc

Come avevamo anticipato in qualifica, la curiosità di gran parte degli addetti ai lavori era rivolta agli aggiornamenti portati a Barcellona dalla Scuderia Ferrari. Interventi profondi a sidepods e fondo che miravano a rendere la SF-23 una vettura più gentile in gara sugli pneumatici, anche a costo di rinunciare alla cosiddetta "peak downforce", vale a dire il valore massimo di carico aerodinamico - sulla carta promettente, ma alla resa dei conti spesso inutilizzabile in funzione del setup scelto.

Andy Hone / Motorsport Images

Partiti rispettivamente in seconda posizione e dalla pit lane, Sainz e Leclerc hanno vissuto due gare - al netto del traffico - simili, con una forte indecisione a livello strategico data dal fatto che su tutti i compound di pneumatici, semplicemente dopo qualche giro la SF-23 non performava più.

L'unico stint nel quale una delle due Rosse hanno girato su tempi accettabili è stato il primo di Sainz, sulle Soft... Ma è stato chiaro che in quella fase Hamilton, comodamente alle spalle dello spagnolo, stava solo attendendo di poterlo passare senza prendersi rischi, dato che con Verstappen lontanissimo davanti, la sua rincorsa sarebbe finita una volta artigliato il secondo posto.

"Ho provato tutte le gomme, ma è sempre un circuito molto difficile per noi, con tanto degrado e tante curve veloci... Penso che il nuovo pacchetto stia facendo quello che ci aspettavamo, ma portarlo su un circuito difficile per noi forse non dimostra il progresso che stiamo notando: abbiamo aperto una finestra nuova di miglioramento e sviluppo della macchina, e ci concentreremo su questo aspettando piste più favorevoli per noi"

Carlos Sainz

Il madrileno cerca aspetti positivi nella domenica del Cavallino, ma viene da chiedersi quali circuiti stia aspettando per mostrare le doti della sua SF-23: se Barcellona, da sempre il circuito considerato il più rappresentativo di tutti - a tal punto da ospitare quasi sempre i test invernali - non sarà forse che in Ferrari non ci siano poi tutte queste cartucce da sparare?

L'aerodinamica è stata rivista, mentre un nuovo progetto a livello sospensivo pare sia stato invece bocciato da Leclerc dopo averlo testato al simulatore. Un vero peccato, perché forse delle sospensioni migliorate potrebbero aiutare davvero nella gestione gomme (quantomeno rispetto alla situazione attuale, in cui le geometrie sono ottimizzate per un bodywork che non esiste più).

Su questo argomento è bene spendere due parole in più: aver portato delle nuove pance non cambia solo l'orientamento dei flussi in arrivo al retrotreno, ma di conseguenza sposta il cosiddetto "centro di pressione" della monoposto. Avere un bilanciamento aerodinamico spostato rispetto al punto di progetto fa sì che le sospensioni debbano assorbire carichi diversi da quanto dovessero fare prima degli aggiornamenti, per cui è pienamente possibile che questo si ripercuota su uno sfruttamento non equilibrato degli pneumatici tra i due assali

Jake Grant / Motorsport Images

In mancanza di rassicurazioni tecniche, tutto quel che si aspetterebbe un pilota del calibro di Charles Leclerc è una squadra che ottimizza il pacchetto a disposizione senza commettere errori strategici o procedurali. E magari che Ferrari faccia questo fidandosi di Charles stesso...

Non quello che è accaduto ieri, quando a ridosso della seconda sosta ai box il team lo ha avvisato che gli avrebbero montato un set di Hard (col quale si era trovato malissimo nel primo stint, durato infatti solo 16 giri). Alla richiesta del monegasco di optare per le Soft, giudicate da lui più consistenti nell'arco di uno stint, il muretto ha prima confermato di voler assecondare la sua richiesta, salvo poi decidere di montare comunque le Hard. Da quel momento in poi Charles si è chiuso in un silenzio radio che è durato fino al termine della gara, che lo ha per giunta visto in P11 e fuori dai punti.

"La macchina andava un po' meglio oggi: ieri non ce la facevo a guidare con il posteriore, che girava dappertutto... oggi era l’anteriore, soprattutto nel primo stint. Dobbiamo lavorare tanto, abbiamo una vettura di un’incostanza incredibile. Nella stessa gara mettiamo due volte le stesse gomme Hard, nella prima parte non eravamo da nessuna parte, e nell’ultima andavano bene. Ho portato la macchina al limite nello stesso modo, ma abbiamo incostanze enormi, e dovremo fare un grande lavoro. In queste condizioni è stato molto difficile, soprattutto con la gestione gomma, che era la cosa più importante"

Charles Leclerc

Il linguaggio del corpo di Leclerc, unito al silenzio radio citato, tradisce la sua volontà di avere a disposizione un mezzo all'altezza del suo talento, col quale possa competere per il massimo traguardo. Tutto ciò che sta al di sotto del primo posto è per lui irrilevante, e - duole dirlo - pare che sia rimasto l'ultimo in Ferrari ad avere una mentalità del genere.

Non volendoci avventurare in speculazioni sul suo futuro (anche perché al momento un cambio di team avrebbe senso solo se si liberasse un posto in Red Bull), è scontato che a questo punto il team di Maranello debba fare qualcosa per assicurarsi di non perdere - e mettere a disposizione della concorrenza - quello che deve essere il suo pilota di punta.

Delusione Aston Martin tra traffico e basse temperature

Chiudendo il discorso Ferrari e aprendo quello su Aston Martin, il GP di Spagna è stato per il team con base a Silverstone certamente l'appuntamento meno redditizio del 2023 finora.

Il sesto posto di Lance Stroll e il settimo di Fernando Alonso - che sarebbero stati l'esatto opposto se lo spagnolo non avesse deciso di rinunciare all'attacco nei confronti del canadese - testimoniano un weekend no per Aston Martin.

Andy Hone / Motorsport Images

Soprattutto da Fernando Alonso ci si poteva aspettare molto di più, ma a parere di chi scrive la prestazione deludente dell'asturiano e del suo team è dovuta principalmente a 3 fattori:

  • Il traffico nel quale Alonso è stato per gran parte della gara;
  • Le basse temperature del circuito catalano, che così come a Melbourne hanno vanificato la capacità della AMR23 di essere micidiale nella gestione gomme;
  • La strategia elaborata dal muretto, che ha costretto i suoi due piloti a percorrere tanti giri sul compound Soft, che Fernando aveva ripudiato sin dalle FP2 del venerdì. Infatti, una volta montata la Hard, quest'ultimo ha migliorato sensibilmente il suo ritmo - fino a quando, come detto, non si è accodato a Stroll senza attaccarlo;

Gara di gruppo nel midfield, vanificato il capolavoro di Tsunoda

A centro gruppo abbiamo assistito a un Gran Premio ricco di sorpassi e con una prestazione di livello superiore alle altre: mi riferisco a quella di Yuki Tsunoda, che al traguardo è transitato in nona posizione nonostante una Alpha Tauri meno performante di Alpine, McLaren e a volte Alfa Romeo.

Andy Hone / Motorsport Images

Purtroppo, però, il pilota giapponese è stato penalizzato di 5 secondi sul tempo totale di gara - che lo hanno retrocesso fuori dalla zona punti, in P12 - per un contatto con la Alfa Romeo di Guanyu Zhou in curva 1. Reputo eccessiva la penalità inflitta a Yuki, che in fin dei conti ha fatto esattamente quel che Verstappen ha fatto con Sainz alla prima curva del primo giro: questo manifesta ancora una volta una certa inconsistenza da parte dei commissari, che questa volta hanno privato Tsunoda di 2 punti che sarebbero stati meritatissimi.

Gran Premio dall'esito piuttosto negativo anche per Lando Norris (P17), che scattava addirittura dalla terza posizione: un contatto dopo il via con Lewis Hamilton ha visto la rottura dell'ala anteriore della sua McLaren, rendendo necessario un pitstop che ha di fatto sancito la fine della sua gara.

"Oggi abbiamo avuto un pomeriggio difficile. Non avevamo il passo necessario comparato a quello di ieri, che è più o meno quello che ci aspettavamo. In partenza non ho visto la Red Bull uscire di pista, ho valutato male il comportamento delle vetture davanti e ho toccato l’ala anteriore. È stato il più piccolo dei contatti, ma ci è costato molto (anche se non credo che saremmo finiti comunque nei punti). È stata una giornata difficile per noi come squadra, ma continueremo a lavorare sodo per cercare di migliorare"

Lando Norris

Tra due settimane il GP del Canada a "spezzare" la stagione europea

Nel weekend che culminerà domenica 18 giugno ci sarà il GP del Canada, appuntamento che storicamente spezza la cosiddetta stagione europea. Il tracciato di Montreal ha caratteristiche che - a meno di curvoni veloci - ricorda quello di Sakhir, in Bahrain. Entrambi sono circuiti che prevedono forti frenate e violente accelerazioni, caratteristiche queste che dovrebbero indirizzare la sfida alle spalle della Red Bull in favore dell'Aston Martin, chiamata a recuperare punti per riprendersi il secondo posto nel Mondiale Costruttori conquistato da Mercedes a Barcellona.

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