Prove Libere GP Australia: bandiere rosse e pioggia lasciano tanti punti interrogativi. Ne emerge Alonso!

Le prime due sessioni di prove libere del venerdì a Melbourne si concludono con il miglior tempo di Max Verstappen nella prima ora, marginalmente più veloce del tempo ottenuto da Fernando Alonso nelle FP2. A seguire trovate i risultati completi di entrambe le sessioni:

 

Il leit motive di entrambe le sessioni è stato la perdita di tanto tempo per varie cause, su cui prevalentemente bandiere rosse e la pioggia caduta negli ultimi 45 minuti delle FP2. Ironico che proprio nel weekend in cui rimbalzano su tutti i media le parole di Stefano Domenicali, favorevole ad una “eliminazione” delle prove libere in quanto poco spettacolari, una serie di concause faccia sì che i 10 team si trovino ad affrontare un Gran Premio con pochissimi dati raccolti: anche domani è prevista pioggia per gran parte della giornata, per cui la gara - asciutta - di domenica sarà piena di punti interrogativi, con possibili errori di setup da parte di alcuni.

Max ristabilisce le gerarchie in casa Red Bull. Continua la favola Aston Martin!

Dopo un Gran Premio dell’Arabia Saudita in cui - per cause non legate alla sua performance - Verstappen ha raccolto meno del compagno di squadra Sergio Perez, in Australia l’olandese ha da subito dimostrato di voler ribaltare nuovamente la situazione a suo favore, stampando dei tempi sul giro di mezzo secondo più rapidi del messicano, tanto in FP1 quanto in FP2…

"A casa ero davvero malato, come se riuscissi a malapena a camminare. Sembrava che mi mancasse solo un polmone, sono arrivato al fine settimana credendo davvero che fosse sparito”

Max Verstappen

E pensare che Max abbia affrontato lo scorso weekend di gara con complicazioni fisiche piuttosto importanti, come da lui stesso rivelato…

La vettura più competitiva alle spalle della Red Bull nel complessivo delle due sessioni del venerdì è ancora una volta l’Aston Martin di Alonso, che nelle FP2 ha capitalizzato una situazione di meteo incerto stampando nei primi minuti un 1’18”887 rimasto poi imbattuto. Sul layout dell’Albert Park, reso più scorrevole a partire dall’anno scorso e dotato di ben 4 zone DRS, la AMR23 del pilota spagnolo è sulla carta sfavorita: il retrotreno mutuato da Mercedes da un lato, e il “triplo DRS” della Red Bull (di cui parleremo più approfonditamente in un prossimo articolo) dall’altro, fanno sì che sugli allunghi potenzialmente non ci sia storia, nonostante le due concorrenti se la giochino a livello di carico aerodinamico di picco.

Si iniziano a vedere progressi da parte di Ferrari e Mercedes?

La Ferrari SF-23 sbarca a Melbourne in uno stato di confusione tecnica al quale si cerca di mettere riparo con calma e con ordine, introducendo aggiornamenti aerodinamici che possano “allargare” la finestra di setup.

 

Mark Sutton / Motorsport Images

Nei primi due appuntamenti abbiamo infatti visto come per la Rossa fosse difficile conciliare il carico aerodinamico utile in curva con l’efficienza (e quindi la “scorrevolezza”) sui rettilinei. Da questo punto di vista il layout dell’Albert Park aiuta, perché richiede meno compromessi ad esempio del Bahrain International Circuit. Fatto sta che, almeno al venerdì, i migliori tempi di Leclerc e Sainz sono rimasti fra 1’19”3 e 1’19”6, non lontanissimi dal vertice. Insomma, potremmo vedere una Ferrari più vicina ad Aston Martin anche se - non avendo provato nessun team una simulazione gara - resta la grossa incognita del degrado gomme, tallone d’Achille della SF-23 a Jeddah.

 

Mark Sutton / Motorsport Images

In casa Mercedes il miglior tempo di giornata è stato firmato da Lewis Hamilton, ma onestamente l’andamento complessivo del venerdì lascia intendere come il suo 1’19”223 nelle FP1 sia stato un exploit legato all’uso di pneumatici soft su una pista in continuo miglioramento…

Questo non deve sorprendere, perché come già ripetuto più volte da tutto il team, la W14 verrà presto stravolta nelle sue forme, e quindi lo sviluppo aerodinamico è incentrato totalmente su quel che sarà il nuovo layout della monoposto di Hamilton e Russell. Nei pochi GP che ci separano dal vedere in azione quella che potremmo definire “W14-B”, è comprensibile come senza upgrade le prestazioni andranno via via a regredire sul piano della performance pura.

Centro gruppo incomprensibile, ma non è una novità!

Nel midfield, si sa, le prestazioni sono spesso indecifrabili per via della loro dipendenza dalla natura del tracciato: qui a Melbourne abbiamo visto come i motorizzati Ferrari (vale a dire Haas e Alfa Romeo) siano molto indietro, mentre la McLaren inizia a capire meglio la sua MCL60 e la Williams è vittima di problemi tecnici: Logan Sargeant ha dovuto fermarsi a bordo pista per inconvenienti di natura elettrica, a seguito del quale ha saltato l’intera sessione di FP2. Ma la pioggia, come detto, non ha permesso ai suoi competitor di girare molto, per cui “mal comune, mezzo gaudio”!

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