Il venerdì di Miami: Mercedes illude nelle FP1, poi dominio Red Bull e Ferrari!

Al termine delle FP1 a Miami, nella serata italiana di ieri, i primi riscontri in pista parlavano di una Mercedes in testa al gruppo con un discreto margine sui rivali di Ferrari e Red Bull (nell’ordine). Certo, aver montato pneumatici soft nelle fasi finali della sessione, quando la pista era nelle condizioni ottimali, ha giovato non poco a Russell e Hamilton; tuttavia, il margine con cui hanno tenuto dietro le altre vetture aveva dato l’impressione che a parità di condizioni ci sarebbe stata una lotta ravvicinata…

Invece, come hanno testimoniato le FP2, per i team di Leclerc e Verstappen c’era ancora del margine da estrarre, così come - in minima parte - per l’Aston Martin di Fernando Alonso. Questi i risultati della seconda sessione di prove libere:

Cosa serve per andar forte a Miami?

Il tracciato costruito attorno all’Hard Rock Stadium di Miami richiede assetti da medio carico, prevedendo sia curve ad alta velocità (prevalentemente nel primo settore) che tre rettilinei molto lunghi. Nell’analizzare le performance espresse in pista, quindi, è necessario tenere conto del fatto che il setup ottimale nasce da un compromesso tra diverse esigenze:

  • Alto carico aerodinamico per performare bene nelle curve ad alta velocità del settore 1;
  • Bassa resistenza aerodinamica (e DRS efficiente) per guadagnare tempo sui rettilinei dei settori 2 e 3;
  • Buone doti telaistiche per avere il grip meccanico necessario ad affrontare le strette curve che collegano gli ultimi due settori;

Va da sé che difficilmente una monoposto possiede tutte queste caratteristiche allo stesso tempo, per cui - come spesso accade su circuiti “misti” - ad emergere sono quelle vetture dotate di alta efficienza aerodinamica.

Analisi Telemetrica: dove fa la differenza Red Bull rispetto a Ferrari?

Abbiamo più volte detto quest’anno che la monoposto più efficiente in griglia sia la Red Bull RB19, il che può essere un vantaggio più in gara che in qualifica: viste le doti naturali della vettura del team anglo-austriaco, sorprende ancor più la prestazione della Ferrari SF-23, questa volta portata al limite anche da Carlos Sainz oltre che dal solito Charles Leclerc.

Andiamo quindi ad analizzare grazie alla telemetria dove maturi il vantaggio di Max Verstappen (autore di un 1’27”930) sul primo dei due Ferraristi (Carlos Sainz in 1’28”315)...

Telemetria del best lap di Verstappen (Red Bull) e Sainz (Ferrari)Telemetria del best lap di Verstappen (Red Bull) e Sainz (Ferrari)

Come si osserva, nel primo settore matura già tutto quanto il gap che separerà i due piloti sulla linea del traguardo: specialmente nel lungo curvone che immette sul rettilineo che apre il settore 2 è palese come Max abbia una velocità minima parecchio superiore a quella di Carlos.

Andy Hone / Motorsport Images

In fase di trazione emergono le ottime doti di erogazione della Power Unit Ferrari, grazie alle quali Sainz guadagna addirittura 1 decimo sulla RB19 di Verstappen; quando però la fase di accelerazione termina per lasciare spazio alle marce più alte, entra in gioco la già citata efficienza della Red Bull, che da sola vale 2 decimi nel combinato dei due lunghi rettilinei menzionati.

Rilevamento alla Speed Trap [km/h] durante le FP2 a MiamiRilevamento alla Speed Trap [km/h] durante le FP2 a Miami

Alla Speed Trap, come potete vedere, tanto Max quanto il suo compagno di squadra Checo Perez transitano con un vantaggio medio di 8 km/h sulle Rosse di Leclerc e Sainz: anche da qui passa quel vantaggio ben mostrato in telemetria!

Alexander Trienitz / Motorsport Images

Nel terzo settore, infine, Max e Carlos si equivalgono nella “strettoia” delle curve che vanno dalla 11 alla 16. La differenza sta nel modo in cui i due affrontano l’ultima difficile staccata di curva 17: lì la Ferrari esprime nuovamente una motricità superiore, che garantisce un guadagno di 0.15 s in una curva sola…

Alexander Trienitz / Motorsport Images

Nel complesso, pur su una pista sulla carta sfavorevole, la Ferrari si è ben difesa grazie anche agli aggiornamenti aerodinamici portati per questo weekend: le modifiche al fondo e al diffusore della SF-23 sono state promosse, per cui verranno mantenute dai due piloti in qualifica e in gara.

Jake Grant / Motorsport Images

Gli appuntamenti di Imola e Barcellona andranno a completare il pacchetto aerodinamico che mira ad avvicinare le prestazioni dei leader del mondiale, facilitando la vita del team di Maranello nella lotta contro Mercedes e Aston Martin.

Leclerc a muro al termine delle FP2, ma la prestazione c’è!

Nel finale della seconda sessione c’è stato anche un incidente per Leclerc in curva 7, quando il pilota monegasco era impegnato in un lavoro di simulazione di passo gara con tanto carico di carburante a bordo e pneumatici soft ormai al termine della loro vita utile.

Mark Sutton / Motorsport Images

Come si vede nell’immagine sopra, i danni alla sua SF-23 hanno interessato prevalentemente la zona anteriore: oltre al muso è irreparabile anche la sospensione anteriore destra. Non il miglior modo per concludere il venerdì di lavoro a Miami per Charles, ma se proprio si vuole cercare una prospettiva ottimistica, è meglio cercare (e trovare) il limite quando questo genere di errori non compromette il risultato finale…

“Le sensazioni in macchina sono buone sul giro secco. Per quanto riguarda il passo gara invece ci manca ancora qualcosa rispetto ai nostri avversari, e stiamo lavorando proprio su questo aspetto… Sull’incidente non c’è molto da discutere: ho spinto troppo”
Charles Leclerc

Umori contrastanti in casa Red Bull: Perez in difficoltà con un gap di 0.5 da Verstappen!

Anche nel team Campione del Mondo, nonostante un inizio di stagione da incorniciare, ci sono alti e bassi nel confronto interno tra Max e Checo. Le fortune alterne dell’uno e dell’altro nei primi 4 Gran Premi dell’anno hanno fatto sì che i due siano divisi in classifica da soli 6 punti in favore di Verstappen, per cui le prestazioni di Perez vengono osservate (probabilmente anche da lui stesso) con la lente di ingrandimento: troppo importante essere a livello del proprio compagno di squadra su ogni circuito, anche se si tratta di prove libere!

Telemetria del best lap di Verstappen e Perez in FP2 a confrontoTelemetria del best lap di Verstappen e Perez in FP2 a confronto

In quest’ottica, il venerdì di Miami non sorride al pilota messicano, che incamera quasi mezzo secondo di ritardo sul giro secco dal compagno di squadra olandese… La cosa peggiore è che il gap in questione non sia dovuto ad un errore di guida particolare, ma sia maturato costantemente lungo tutto il circuito: come si vede in basso in telemetria, la “delta line” (che traccia il distacco tra i due, istante per istante) cresce costantemente dall’inizio alla fine del giro…

Da qui le dichiarazioni agli antipodi dei due piloti Red Bull al termine del venerdì in Florida:

“E' stata una buona giornata. Inizialmente mi stavo abituando alla pista e al nuovo asfalto, poi la pista è migliorata molto durante la giornata. Io mi sono sentito bene in macchina, abbiamo trovato subito un buon bilanciamento: la pista è ancora scivolosa fuori dalla traiettoria, mentre in traiettoria è abbastanza buona… Ma alla fine è la stessa situazione per tutti!”
Max Verstappen


“Non è stato un venerdì grandioso per me. Il mio giro veloce è stato anche piuttosto brutto, ho fatto un bloccaggio all'ultima curva e credo di avere parecchio margine di crescita. Se riuscirò a migliorare il mio stile di guida e a sentirmi maggiormente a mio agio sulla macchina potrò fare meglio”
Sergio Perez

Mercedes più in difficoltà di Aston Martin dopo il “fuoco di paglia” delle FP1

Non c’è molto da dire sul venerdì degli altri due top team, Mercedes e Aston Martin. Quest’ultimo, in attesa dei primi pacchetti aerodinamici, pare aver perso parte del proprio smalto soprattutto sul giro secco (mentre in gara riemerge puntualmente in virtù dell’ottima gestione gomme della AMR23). Ottenere una buona posizione in partenza non sarebbe comunque male per Alonso, il cui target ormai pare quello di confermarsi come primo dei “non - Red Bull”.

Zak Mauger / Motorsport Images

In casa Mercedes, detto del lampo prestazionale in FP1, le FP2 hanno riportato Hamilton e Russell in posizioni di seconda fascia, rispettivamente settimo (a +0.928 s da Verstappen) e addirittura quindicesimo (a +1.286 s).

Alexander Trienitz / Motorsport Images

La delusione di Lewis, in particolare, ha a che fare con tratti della W14 che gli ricordano la W13 (la vettura dello scorso anno con cui non avrebbe più voluto avere nulla a che fare)...

“E' la stessa situazione tutti i weekend. Siamo un secondo dietro i migliori: il problema è che non siamo particolarmente veloci, fatichiamo in pista. Stiamo provando tante cose diverse… Nelle FP1 tutto sembrava andare abbastanza bene, ma poi nelle FP2 il nostro vero passo è uscito fuori. E' un calcio nello stomaco. E' un po' difficile da accettare, ma va bene, continueremo a lavorarci. Stasera ci riorganizzeremo e cercheremo di fare modifiche all'assetto per portare la macchina in posizioni migliori. Comunque, a parte i sobbalzi violenti che avevamo nel 2022, in generale sembra che stiamo correndo più o meno con la stessa macchina... E dunque è difficile”
Lewis Hamilton

Pronostico in vista delle qualifiche

Se i riscontri del venerdì dovessero essere confermati, è facile aspettarsi ancora un Verstappen davanti a tutti. L’unico che potrebbe insidiarlo è, a mio parere, Leclerc: per Ferrari sarà importante, qualora non si riuscisse ad ottenere la pole position, almeno mettere entrambe le macchine nelle prime due file in griglia di partenza. Il potenziale per farlo c’è, bisognerà estrarlo ed evitare errori.

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