A Baku una magia di Leclerc riporta la Ferrari in Pole Position!

Quelle andate in scena a Baku sono state delle qualifiche dall’esito davvero inatteso: Charles Leclerc, dopo un inizio di stagione da incubo (soli 6 punti in 3 gare) fa sua la pole position del Gran Premio dell’Azerbaijan, e lo fa con un paio di decimi di vantaggio sulle due Red Bull di Verstappen (2°) e Perez (3°) e ben 8 decimi sul compagno di squadra Sainz (4°), letteralmente annichilito qui a Baku.

Sam Bloxham / Motorsport Images

A seguire i risultati completi:


Ma andiamo con ordine…

Weekend stravolto nel suo format: quanto sono realistici i valori in campo?

Il weekend a Baku, nel senso stretto del termine, non è ancora iniziato. Eppure, con un solo giorno di attività in pista abbiamo già il nome del poleman per la gara di domenica: per chi se lo fosse perso, la motivazione è l’adozione di un nuovo format legato alla presenza della Sprint. Così come avverrà negli altri 5 appuntamenti con Sprint in calendario, il sabato vedrà solo due turni in pista:

  • Una sessione di qualifiche detta “Sprint Shootout”, valida per determinare l’ordine di partenza della Sprint;
  • La Sprint stessa, come al solito disputata sulla distanza di 100 km (un terzo della gara prevista alla domenica);

Zak Mauger / Motorsport Images

Così facendo, i piloti si sono ritrovati con soli 60 minuti di prove libere a disposizione prima di affrontare le qualifiche (anche meno, se si considera la bandiera rossa provocata dal guasto dell’Alpine di Gasly).
In questa situazione, diventa di estrema importanza per tutti i team scendere in pista con un assetto - validato al simulatore - già ottimale, pena l’impossibilità di cambiare in corso d’opera. È lecito quindi chiedersi quanto sia stata la Ferrari ad “indovinare” il set-up o la Red Bull a fallire nello stesso obiettivo.

Un po’ in controtendenza rispetto a quanto visto nei primi appuntamenti stagionali, ci sentiamo di dire che il salto in avanti della SF-23 è veritiero, come confermato dallo stesso Leclerc ai microfoni dopo le qualifiche.

“Sono felice per il giro, perché è stato davvero al limite, e adesso abbiamo un’altra qualifica domani mattina, quindi dovremo rifare la stessa cosa. Questa macchina è molto buona, i progressi ci sono e abbiamo messo l’auto in una finestra dove forse è più difficile estrarre il potenziale”
Charles Leclerc

I progressi riguardano soprattutto la fase di trazione: essendo Baku un circuito ricco di allunghi, essere riusciti a sfruttare l’ottima progressione della Power Unit Ferrari tramite un assetto aero-meccanico ottimizzato ha permesso di abbassare i tempi sul giro di 1.2 s rispetto alla pole 2022, qualcosa mai visto finora quest’anno.

Mark Sutton / Motorsport Images

D’altro canto sarebbe sbagliato dire che la Red Bull abbia sbagliato nelle scelte di set-up sulle due RB19: è vero che Verstappen ha scelto delle ali più scariche rispetto a Perez (e sappiamo che quando l’assetto ottimale è uno solo, non si vedono mai differenze fra compagni di squadra), ma non parliamo certo di scelte diametralmente opposte!

Fra Ferrari e Red Bull il pilota più deluso è certamente Sainz, che ha incamerato un gap di addirittura 8 decimi dal compagno di squadra in pole…

“Oggi ho faticato tanto già dalle prove libere, mi mancava il feeling con l’auto e ho provato a riprendere la fiducia, ma ogni volta che spingevo facevo un errore. Non avevo un set nuovo in Q3, mentre quelli davanti a me sì, e questo ha aumentato il gap. Però è colpa mia”
Carlos Sainz

Gran parte di questo gap (5 decimi) è maturato nel tortuoso secondo settore, che comprende anche la famigerata “sezione del Castello”: un tratto che ha messo in luce tanto la fiducia di Leclerc nella SF-23 quanto la diffidenza di Sainz verso la stessa monoposto.

Mercedes e Aston Martin, cosa succede? Hamilton e Alonso ci mettono una pezza

Le qualifiche degli altri due top team sono state all’insegna di prestazioni non all’altezza rispetto alle precedenti apparizioni: nel caso dell’Aston Martin, tuttavia, parte del deficit è imputabile ad un problema con l’attuatore del DRS, che in numerosi giri non ha funzionato - e c’è da dire che Baku non è esattamente il circuito migliore nel quale avere un problema di questo tipo…

Andy Hone / Motorsport Images

Nonostante ciò, Fernando Alonso è riuscito a piazzarsi in sesta posizione, a meno di un decimo dalla Mercedes di Lewis Hamilton: si pensi che nel suo miglior giro (con DRS non funzionante) ha toccato una velocità massima di 325 km/h, quando in precedenza a DRS aperto era stato in grado di arrivare a 334 km/h... In definitiva non si tratta di un risultato negativo, se si considera quanto la carenza di velocità di punta dell’Aston Martin AMR23 vada in conflitto con i lunghi rettilinei del circuito azero.

Le qualifiche per la Sprint del sabato pomeriggio potrebbero darci un’idea migliore su quale sia il potenziale massimo della AMR23 su questo tipo di circuito, ma onestamente non ci aspettiamo nulla di diverso da quanto visto al venerdì.

Mark Sutton / Motorsport Images

Non va meglio alla Mercedes, come anticipato: Lewis Hamilton è autore di un’ottima prestazione che lo colloca addirittura quinto, ma Russell è clamorosamente fuori dalla Q3, per cui domenica dovrà scattare dall’11esima piazzola di partenza. Curioso che George sia stato eliminato in Q2 per soli 4 millesimi proprio dal compagno di squadra Hamilton: insomma, con un risultato leggermente diverso non staremmo parlando della prestazione maiuscola di Lewis. È proprio vero che in Formula 1 anche i millesimi fanno la differenza

McLaren in forte recupero, gran Williams. Male le motorizzate Ferrari

In conclusione, diamo un’occhiata al resto della classifica: spiccano subito le prestazioni delle due McLaren di Norris e Piastri, così come dell’Alpha Tauri di Yuki Tsunoda. In questo caso però è difficile attribuire l’ottavo posto del pilota giapponese ad una sua gran qualifica o ad un’armonia fra il tracciato di baku e la sua Alpha Tauri AT04, in quanto il suo team-mate Nyck De Vries ha concluso anzitempo la sua sessione in Q1, andando a sbattere contro le barriere in curva 3.

Per McLaren, invece, si tratta sicuramente di un miglioramento “organico”, dovuto ai tanti (e importanti) aggiornamenti aerodinamici portati in Azerbaijan. Vedremo se in gara le due vetture di Woking riusciranno a restare in cima al midfield, o se gli altri - Alpine su tutti - verranno fuori alla distanza.

Le due Williams chiudono in P13 con Albon e in P15 con Sargeant, due buoni risultati se si pensa che abbiano messo alle loro spalle i rivali designati di Alfa Romeo e Haas. Proprio i due team motorizzati Ferrari continuano a deludere le aspettative, nonostante una Power Unit di alto livello che avrebbe potuto tranquillamente trascinare Bottas, Zhou, Magnussen (in verità fermato da un guasto) e Hulkenberg più in alto di quanto abbiamo visto.

Cosa aspettarci dal sabato di Baku?

Il format, come detto, ci metterà di fronte ad una “replica” delle qualifiche del venerdì pomeriggio: sarà interessante vedere quali differenze ci saranno nei livelli prestazionali di ogni squadra. Altrettanto vero è che a Baku l’imprevisto è sempre dietro l’angolo: i 17 giri della Sprint e i 51 giri di gara avranno un’importanza decisamente maggiore dei responsi che ci darà il sabato mattina azero.

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