GP Singapore: pole per Norris davanti a Verstappen. Tutto da rifare per Ferrari...

A guardare i riscontri che erano emersi ieri al termine delle FP2, le qualifiche del Gran Premio di Singapore possono essere considerate una sorpresa a tutti gli effetti: certo, in pole position c'è comunque Lando Norris, ma dietro di lui la situazione è risultata stravolta! Cerchiamo di capire il perchè, non prima però di aver dato un'occhiata alla classifica finale di giornata...

McLaren si conferma la più veloce, ma Verstappen ribalta l'inerzia del weekend

Per tutto il sabato, a iniziare dalle FP3, ogni sessione è stata dominata da una delle due MCL38: un chiaro segnale della competitività del team McLaren sul tracciato di Marina Bay, dove le caratteristiche tecniche più utili per una monoposto sono carico aerodinamico di picco e trazione. Due caratterisitche che alla squadra papaya non mancano, ma che d'altro canto non annoverano tra esse l'efficienza aerodinamica (arma grazie alla quale Piastri era riuscito a imporsi su Leclerc al termine del Gran Premio di Azerbaijan).

Mark Sutton / Motorsport Images

Ciononostante, dal confronto telemetrico tra Lando Norris e Max Verstappen (oggi in P2 a soli +0.203 s) si evince che in ognuno dei pochi allunghi che caratterizzano il tracciato, l'inglese era in grado di guadagnare del tempo prezioso sul Campione del Mondo. Quest'evidenza può essere spiegata osservando quanto più carico avesse l'ala posteriore della Red Bull RB20 rispetto alla McLaren MCL38, fattore questo che salta all'occhio osservando - nella foto successiva in confronto alla precedente - la corda maggiorata della prima rispetto alla seconda.

Ok, ma perché in McLaren possono permettersi un'ala posteriore dalla corda minore rispetto a Red Bull? La risposta è esattamente quella che avremmo dato fino a qualche mese fa, ma a parti invertite: al momento la RB20 è una vettura con uno scarso bilanciamento, probabilmente a causa delle ultime evoluzioni al fondo introdotte negli scorsi Gran Premi... Per questo motivo, per i tecnici del team di Milton Keynes è impossibile cercare di ottenere carico aerodinamico riducendo le altezze da terra, perché questo implicherebbe un comportamento decisamente più nervoso della vettura stessa!

Glenn Dunbar / Motorsport Images

A questo punto, tutto quel che resta da fare è "caricare" maggiormente le ali, scelta che passa ben più impunita - in termini di tempo sul giro - su tracciati come Monaco o Singapore rispetto ad altri layout dove l'efficienza aerodinamica è preponderante, vedi Spa o Baku. Anche così si spiega la seconda posizione di Verstappen, che però - di tutta risposta - oggi è tornato a fare la differenza rispetto a Perez (P13, eliminato in Q2) che non avevamo visto nei weekend di Monza e Baku... Per l'olandese si tratta del miglior modo - ma anche dell'unico possibile - di massimizzare il bottino di tappa e rimandare così il momento in cui la battaglia nel Mondiale con Norris assumerà contorni più aggressivi (cosa che, conoscendo lo stesso Max, avverrà quasi con certezza...).

La notte di Singapore aiuta il recupero delle Mercedes, davanti anche a Piastri!

In terza e quarta posizione abbiamo una seconda fila tutta Mercedes, con Lewis Hamilton davanti a George Russell. Nell'economica del risultato del team anglotedesco ha pesato molto lo scompiglio che si è creato a inizio Q3 con l'incidente di Carlos Sainz: in quel frangente, con la bandiera rossa e la conseguente perdita di tempo ai box, la notte di Singapore ha portato a un abbassamento delle temperature di ambiente e asfalto, condizione in cui sin da inizio anno le W15 si esaltano.

Glenn Dunbar / Motorsport Images

Questo ha aiutato Hamilton e Russell ad avere la meglio anche di Oscar Piastri, forse il più deludente di giornata insieme alle due Ferrari (sulle quali torniamo nel prossimo paragrafo). Considerando infatti il mezzo a disposizione dell'australiano, a sorprendere - più della quinta posizione - è il distacco di 0.428 s dal compagno di squadra Norris in pole: a ciò va aggiunto che Oscar è stato praticamente l'unico assieme a Hulkenberg a beneficiare di due tentativi in Q3, mentre per gli altri 8 piloti che avevano accesso all'ultima manche, il primo tentativo era stato reso vano dalla bandiera rossa.

Alastair Staley / Motorsport Images

In sesta posizione troviamo quel che a mio parere è stato il miglior pilota di giornata, Nico Hulkenberg sulla sua Haas. Inutile dire che la P6 non è una posizione nella quale la Haas VF-24 dovrebbe trovarsi se pensiamo solamente alla competitività della monoposto, ma il tedesco - una volta di più - riesce a tirar fuori un coniglio dal cilindro. In ogni occasione complicata Nico sa sempre dove essere e cosa fare, sbaglia poco (certamente meno di Magnussen) e gran parte delle volte in cui il piazzamento è deludente, le ragioni hanno a che fare con errori procedurali da parte del suo team...

Lionel Ng / Motorsport Images

Con la sesta posizione appena menzionata, Hulkenberg riesce a mettere alle spalle un manipolo di piloti non di certo di seconda fascia, come Alonso (in P7 a +0.689 s), Tsunoda (in P8 a +0.829 s), Leclerc e Sainz (entrambi senza tempo). Dando per scontato un recupero delle due Ferrari, avere alle proprie spalle Alonso e Tsunoda in partenza potrebbe significare per la Haas impostare una gara in loro completa marcatura, strategia che negli anni a Singapore ha spesso funzionato!

Disastro Ferrari: Sainz a muro e Leclerc senza tempo completano la quinta fila...

Il sabato vissuto dai due piloti della Ferrari è probabilmente il peggiore assieme a quello del weekend di Montreal: anche qui, esattamente come in Canada, il team di Maranello arrivava con i galloni di favorito e tanta voglia di dare seguito ai pronostici favorevoli che un po' tutti esprimevano... Ma se in Canada l'ottimismo era dovuto alla recente vittoria di Monaco, qui a Singapore le ragioni per essere fiduciosi erano legate a un aspetto prettamente tecnico, vale a dire il layout del tracciato.

Glenn Dunbar / Motorsport Images

Le caratteristiche di Marina Bay, infatti, sembrano adattarsi alla perfezione a quel "DNA" che le monoposto Ferrari conservano anche a distanza di anni e con regolamenti tecnici diversi: non è un caso che lo scorso anno questa tappa fosse stata l'unica a regalare ai tifosi della Formula 1 un trionfo non targato Red Bull, con la splendida affermazione di Sainz davanti a Norris e Hamilton. Per questo motivo, assieme poi ai riscontri molto positivi emersi dalle prove libere del venerdì, queste qualifiche sono state un'autentica doccia fredda per l'ambiente Ferrarista...

Lionel Ng / Motorsport Images

Già in Q1 e in Q2 si era capito che per Leclerc (più in palla di Sainz in tutto il weekend finora) ottenere una pole position sarebbe stata un'impresa ardua. Ma è in Q3 che una serie di eventi negativi hanno trasformato il sabato da un'occasione mancata in un vero incubo: il crash di Carlos Sainz a 8 minuti dalla bandiera a scacchi ha avuto una dinamica - c'è da dirlo - molto sfortunata, a maggior ragione se si pensa che il pilota spagnolo fosse nell'ultima curva del suo giro di lancio. Una perdita improvvisa di grip al posteriore ha innescato un "effetto pendolo" impossibile da recuperare, e per la SF-24 la corsa è terminata in barriera.

Lionel Ng / Motorsport Images

L'unica Ferrari superstite, quella di Leclerc, a quel punto si è trovata un unico tentativo a disposizione per il suo pilota. Peccato che in quest'unico giro lanciato Charles abbia violato i track limits in Curva 2, vedendosi annullato un crono che comunque non gli avrebbe consentito di essere piazzato oltre un anoninmo sesto posto. E invece, con nessun tempo all'attivo, il monegasco sarà costretto a prendere il via della gara addirittura in nona posizione, con la difficoltà nei sorpassi che a Singapore rende ogni ipotesi di rimonta molto velleitaria...

Le due Williams mancano la Q3 per un soffio, ma i progressi si vedono. E che Colapinto!

Ai margini della Q3, in 11esima e 12esima posizione ci sono le due Williams di Albon e Colapinto, con il rookie argentino ancora una volta estremamente vicino (a soli + 0.007 s) al suo compagno di squadra, ben più esperto e alla terza stagione con il team di Grove.

Sam Bloxham / Motorsport Images

La qualifica di oggi è per la Williams un ulteriore tassello nel processo di crescita che si è innescato dopo la pausa estiva, dopo una prima metà di Campionato che si era rivelata deludente anche all'interno della squadra, oltre che per l'opinione pubblica: i passi avanti fatti dai tecnici capeggiati dal Team Principal James Vowles e dal Direttore Tecnico Pat Fry consistono in un nuovo fondo, dei sidepods rivisti e un roll hoop alleggerito (modifica questa che raramente si vede in-season): tutti questi elementi paiono essersi amalgamati al meglio, tant'è vero che in diverse condizioni (Zandvoort, Monza, Baku) la FW46 si trova a suo agio nel midfield, e ha abbandonato le ultimissime posizioni a cui era stata relegata nelle prime gare del 2024.

Alastair Staley / Motorsport Images

Le posizioni alle spalle delle due Williams vedono - oltre a Magnussen (in P14), Ricciardo (in P16) e Stroll (in P17) - i due team più in difficoltà da molte gare, vale a dire Alpine e Kick Sauber, fanalino di coda ormai conclamato.

Track position e tattica fondamentali in ottica gara. Rischio melina?

Per chiudere la nostra analisi, non ci resta che fare un pronostico su quelli che saranno i temi preponderanti in ottica gara: su tutti, mi sento di indicare la track position come l'elemento che può determinare la classifica finale, in quanto a Singapore è spesso il leader della gara colui che detta il passo: le edizioni del 2013, 2018, 2019 e 2023 (tanto per limitarci all'ultimo decennio) sono state scritte proprio così, con una tattica attendista da parte di - rispettivamente - Vettel, Hamilton, Leclerc (l'unico dei quattro a non vincere poi quella gara) e Sainz.

Lionel Ng / Motorsport Images

Il motivo per cui essere attendisti a Marina Bay paga è che tenendo un passo lento si può aumentare a dismisura il primo stint, tenendosi a disposizione una riserva di performance preziosa per proteggersi da un tentativo di undercut di chi segue; se poi pensiamo che questa condotta di gara spesso porta a dei veri e propri "trenini" di piloti uno in fila all'altro (cosa che ci auguriamo non si verifichi domani), si capisce bene come questo si presti al rischio di finire nel traffico in caso di pit stop anticipato: insomma, se non stiamo parlando di uno stallo, poco ci manca!

Al netto di tutto ciò, credo che domani Norris avrà il passo necessario per portare a casa una vittoria fondamentale per accrescere le sue ambizioni di Titolo Mondiale. Ma per Verstappen la migliore occasione di impedirglielo sarà già al primo giro...

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