Qualifiche GP Singapore: Sainz concede il bis nel giorno del disastro Red Bull

Il sabato di Marina Bay conferma le buone impressioni che la Ferrari aveva dato nel corso delle prove libere, e Carlos Sainz fa buon uso del potenziale della sua SF-23 per ottenere la pole position davanti a George Russell (in P2 a +0.072 s) e a Charles Leclerc (in P3 a +0.079 s). Questa la classifica finale al termine delle qualifiche:

La SF-23 mantiene il vantaggio prestazionale evidenziato al venerdì

Lo stato di forma di Carlos Sainz al rientro dalla pausa estiva è semplicemente eccezionale: dopo la pole position di Monza, ecco che qui a Singapore ha concesso il bis. Certo, in entrambe le occasioni i distacchi sui più immediati inseguitori sono stati minimi, ma questo non può e non deve togliere merito a quanto è riuscito a mettere in pista il pilota spagnolo.

Steven Tee / Motorsport Images

Il suo punto di forza in Q1 e in Q2 è stato il tortuoso secondo settore del tracciato di Marina Bay, dove avere grip meccanico e aerodinamico è molto più importante che nel primo e nel terzo settore, specialmente con il nuovo layout introdotto quest'anno. In Q3, invece, dopo due terzi del suo ultimo tentativo Sainz era alle spalle sia di Russell che di Leclerc... Possiamo allora dire che la pole l'abbia conquistata nel terzo settore, in virtù di un errore decisivo di Leclerc e dell'alto drag della Mercedes W14 di Russell, che ha pagato circa 1 decimo di secondo nel nuovo rettilineo che porta in Curva 16.

"Come a Monza sono partito bene fin dalle FP1... Oggi mi sono concentrato sul non commettere errori e fare un giro completamente pulito, cosa che qui a Singapore paga sempre. E' stata una sessione confusa per tutti, ma abbiamo mantenuto la concentrazione fino al giro da pole. Il team ha fatto un gran lavoro nelle ultime settimane per capire meglio pacchetto e vettura, e sicuramente stiamo facendo dei progressi; poi questo circuito si è sempre adattato bene alla Ferrari [...] Sarebbe fantastico ottenere una vittoria, darò a tutto come a Monza sperando che sia sufficiente"

Carlos Sainz

Tra i primi 3 il deluso di giornata è sicuramente Charles Leclerc, che da pilota che ha nelle qualifiche il proprio punto forte non sarà contento di vedere il proprio compagno di squadra inanellare due pole consecutive, con lo stesso monegasco relegato al terzo posto in entrambe le occasioni.

Il gap rispetto al miglior crono (0.067 s a Monza, 0.079 s qui), per quanto risicato, tradisce delle difficoltà che stanno segnando il - già complicato - rapporto tra Leclerc e la SF-23 in questa seconda parte di Campionato. A livello tecnico, ciò che penalizza Charles è l'impossibilità di contare su un anteriore solido, che permetta alla vettura di "ruotare" (gli inglesi definiscono questa fase letteralmente "car rotation") in prossimità del punto di corda. Questa debolezza, accoppiata ad assetti solitamente più scarichi della concorrenza - quindi con una minor aderenza al posteriore - rende vano qualsiasi tentativo di aiutarsi con del sovrasterzo in uscita di curva.

Jake Grant / Motorsport Images

Oggi, nonostante le carenze appena descritte, Leclerc è andato molto vicino a fare la pole, ma le continue correzioni nei primi due settori della pista (e il relativo aumento di temperatura degli pneumatici anteriori) hanno innescato un errore a poche curve dalla fine: il tempo perso in tale circostanza ha privato Charles non solo della pole, ma anche (per soli 7 millesimi) di una partenza in prima fila che sarebbe stata molto importante in ottica gara.

"Fare un giro al limite in qualifica è sempre difficile, ma qui ancora di più, sia per i muretti che per la gestione delle temperature nel corso del giro... Eravamo tutti molto vicini, compresa la Mercedes, è stata una qualifica interessante nella quale mi è mancato qualcosa per guadagnare un paio di posizioni [...] Carlos ha fatto un gran lavoro, vediamo domani cosa riusciamo a fare. Domani sarà una sfida fisica per i piloti, con tanto caldo e tanta umidità. Noi non ci aspettavamo di essere così competitivi, è un buon segnale per il futuro, ma vedremo domani..."

Charles Leclerc

George Russell, a bordo di una Mercedes a proprio agio tra le curve del circuito asiatico, conquista come detto una seconda posizione che lo pone come rivale numero uno per le due Ferrari in ottica vittoria. Certo, questo scenario è stato propiziato in larga parte dalle disavventure in casa Red Bull (sulle quali ritorniamo più avanti), ma il miglior giro ottenuto evidenzia un vero e proprio stato di grazia per George, che infligge un distacco di oltre 4 decimi a uno specialista di Marina Bay come il compagno di squadra Lewis Hamilton (in P5).

Mark Sutton / Motorsport Images

Il pilota di King's Lynn, nonostante si troverà almeno ad inizio gara in una situazione di "1 contro 2" nei confronti delle Ferrari, non crede che ciò possa rendere minori le sue probabilità di vittoria. A favore di questa sua idea c'è sicuramente il passo gara mostrato nelle FP2 di ieri pomeriggio, sebbene Leclerc e Sainz hanno lavorato su questo aspetto anche a metà FP3, provando in condizioni di serbatoio più scarico e girando su tempi sensibilmente più veloci di quanto ci aspettiamo possa fare la Mercedes...

"Eravamo molto vicini alla pole, Carlos ha fatto un gran lavoro e sapevamo che le Ferrari fossero veloci: lo sono sempre a Singapore! Io sono comunque molto contento del mio giro, il secondo posto è un ottimo risultato e mi da grandi possibilità di vittoria domani [...] È strano vedere come sia andata la Red Bull, sarà un grosso punto interrogativo anche pensando al loro passo gara. Sono sembrati lenti e spero che continuino così, ma sono certo che torneranno veloci la settimana prossima”

George Russell

L'unica incognita per la gara sarà il degrado gomme di Mercedes e Ferrari: a vetture ferme è facile pensare che il team anglo-tedesco sia messo meglio sotto questo aspetto, anche in virtù del maggior carico aerodinamico che oggi ha invece compromesso un po' le qualifiche di George. Da non sottovalutare anche la possibilità, per Ferrari, di "addormentare" il passo per preservare gli pneumatici e completare lunghi stint senza troppi patemi...

La lotta tra McLaren e Aston Martin si risolve in favore del team di Woking grazie a un grande Lando Norris

In P4 troviamo la McLaren di Lando Norris (a +0.286 s), il quale ha portato a casa probabilmente il massimo risultato possibile oggi - peraltro mettendosi alla spalle l'altra Mercedes di Lewis Hamilton e l'Aston Martin di Fernando Alonso, solo in P7 al termine delle qualifiche...

“Non mi aspettavo di essere più vicino di così alle Ferrari, perché sono state molto più veloci per tutto il weekend. Però sono contento di essere davanti a una delle due Mercedes: magari potevo aspettarmi di più perché il miglior giro nel Q3 mi sembrava ottimo, ma se ho concluso al 4° posto significa che non potevo fare di più a livello di passo, quindi sono contento”

Lando Norris

Anche su questa pista, come capitato già qualche mese fa in Austria, abbiamo riscontrato una grande differenza nelle prestazioni tra Norris e Piastri; in entrambi i casi, tuttavia, la motivazione è prettamente tecnica: come a Spielberg, McLaren introduce qui un pacchetto di aggiornamenti aerodinamici piuttosto corposo, e lo fa nuovamente sulla sola vettura di Norris.

Jake Grant / Motorsport Images

Il motivo per cui la MCL60 di Piastri non dispone dei più recenti aggiornamenti non è da ricercare in un favoritismo della squadra nei confronti del pilota di punta, ma in una concreta difficoltà del reparto produttivo nello "sfornare" per tempo i nuovi componenti. Il team di Woking, in Austria come a Singapore, ha intelligentemente trasformato questa criticità nella possibilità di effettuare dei test back-to-back che potessero verificare in pista la bontà dei nuovi componenti. Come visto spesso dallo scorso anno, le attuali vetture di Formula 1 hanno bisogno - più che in passato - di ulteriori test in pista per validare i riscontri degli strumenti di simulazione, per cui la strategia adottata da McLaren è da considerare condivisibile.

Andy Hone / Motorsport Images

Tornando a Oscar Piastri, il suo 17esimo posto (con relativa eliminazione in Q1) è dovuto, più che alla mancanza di aggiornamenti, all'interruzione della prima manche di qualifiche a causa del violento incidente di Lance Stroll in uscita di Curva 19, l'ultima veloce piega a sinistra che immette sul rettilineo del traguardo. L'impatto contro le barriere - causato banalmente da un errore di Lance dettato dalla troppa foga - è stato piuttosto violento, ma fortunatamente il pilota canadese ne è uscito indenne. Prima della gara i meccanici Aston Martin provvederanno alla sostituzione del telaio sulla AMR23 incidentata, per permettere a Stroll di prendere parte a un Gran Premio che parte comunque nel peggiore dei modi...

"Quando sono passato io, Lance aveva appena avuto l’incidente... ho visto parti del telaio sparse in pista e la vettura ferma in un altro punto, quindi ho capito che fosse un grosso incidente: sono contento che lui stia bene. Purtroppo è un peccato che sia successo proprio davanti a me e non alle mie spalle, ma sono contento che lui stia bene [...] Sicuramente avremmo potuto arrivare tra i primi dieci, ma ci sono anche tante altre macchine veloci come Ferrari, Mercedes e le Red Bull, che stanno tornando al loro livello normale, quindi sarebbe stata una gran battaglia con loro!"

Oscar Piastri

Clamorosa l'eliminazione di Verstappen e Perez in Q2!

A destare scalpore è stata la doppia eliminazione in Q2 delle due Red Bull di Max Verstappen (P11) e Sergio Perez (P13). Già dalle prove libere di ieri avevamo potuto osservare come i due alfieri del team anglo-austriaco fossero in difficoltà di grip; se le FP3 disputate in mattinata avevano rappresentato una parziale risoluzione dei problemi menzionati, in qualifica le condizioni ambientali simili alle FP2 hanno peggiorato nuovamente la situazione.

Andy Hone / Motorsport Images

Se a ciò aggiungiamo la cattiva gestione del traffico in Q2 da parte del muretto Red Bull, risulta comprensibile come mai il team che finora ha vinto tutte le 14 gare disputate nel 2023 sia andato così pesantemente in crisi. Non appena Max e Checo hanno cominciato il loro giro lanciato, già dal primo punto di staccata si è visto che il passaggio in Q3 sarebbe stato insolitamente difficoltoso: il Campione del Mondo ha avuto tanto sottosterzo e una gran perdita di tempo in tale circostanza, mentre il suo compagno di squadra è andato addirittura in testacoda! Il resto del giro di Verstappen non è stato granchè, e infatti il crono di 1'32"173 lo ha spinto fuori dalla top 10 per soli 7 millesimi.

Michael Potts / Motorsport Images

La sessione disputata dal duo Max - Red Bull, c'è da dirlo, non era stata pulita sin dal Q1: in ben tre circostanze, l'olandese si è reso protagonista di episodi di impeding verso suoi avversari. In particolare, a farne le spese sono stati Tsunoda, Sargeant e - cosa ancor peggiore - un'intera coda di vetture in pit lane quando, verso la fine del Q1, Max ha indugiato a lungo in prossimità della pit exit per creare un cuscinetto di distacco dalle vetture che lo precedevano.

Una manovra del genere è vietata, in quanto non consente a chi si trova in coda di avere del tempo a disposizione per percorrere un giro lanciato, a maggior ragione se si considera che gli stessi regolamenti impongono di non effettuare sorpassi in pit lane: per tutti questi piloti, quindi, sarebbe stato illecito liberarsi di Verstappen prima di prendere la via della pista.

"Abbiamo cercato di cambiare diverse cose sulla macchina da stamattina cercando di migliorarla, ma penso che i cambiamenti l’abbiano peggiorata ulteriormente, rendendola inguidabile. Non riuscivo ad avere il giusto feeling in frenata perché la macchina continuava a scivolare... è stata una giornata davvero dura!"

Max Verstappen

Nonostante tutto ciò, il Campione del Mondo se l'è cavata senza dover scontare penalità in griglia, ma solamente con 2 reprimende e un "no further action" (un nulla di fatto, in sostanza). Decisione sbagliata a mio parere, soprattutto se si pensa che in circostanze simili molti colleghi hanno - giustamente - dovuto scontare delle penalità in termini di posizioni in griglia.

Le Haas e Liam Lawson sorprendono nella qualifica di Marina Bay

Le altre sorprese che popolano la top 10 di questa qualfiica sono le due Haas (con Magnussen in P6 a +0.591 s e Hulkenberg in P9 a +0.824 s) e l'Alpha Tauri di Liam Lawson, che dopo aver spodestato Max Verstappen dalla Q3 si è preso la decima posizione, a +1.284 s dal vertice.

Nelle tre qualifiche disputate finora dal rookie neozelandese in sostituzione del titolare Daniel Ricciardo, i risultati sono stati un vero e proprio crescendo:

  • P19 a Zandvoort (GP d'Olanda);
  • P12 a Monza (GP d'Italia);
  • P10 a Marina Bay (GP di Singapore);

Mark Sutton / Motorsport Images

A dir poco curiosa la prestazione delle due Haas, che sin dalla prima parte della stagione avevano mostrato un trend prestazionale discendente, e che solo qui a Singapore hanno avuto uno scatto d'orgoglio. Battute a parte, si è trattato verosimilmente di uno di quei casi in cui si crea una particolare affinità tra monoposto e caratteristiche del circuito (come avevamo visto ad esempio nel caso di Alfa Romeo a Budapest), situazioni queste che regalano risultati insperati.

Orario della gara e un pronostico per il podio!

La gara si disputerà alle ore 14.00 italiane, quindi un'ora prima rispetto a quanto noi spettatori europei siamo abituati; la distanza prevista, invece, è di 62 giri.

In base ai riscontri raccolti durante prove libere e qualifiche, mi sento di dire che una vittoria Ferrari potrebbe essere alla portata del team di Maranello, specialmente con Carlos Sainz qualora lo spagnolo dovesse riuscire a conservare la posizione al palo. Dietro di lui mi aspetto un Lando Norris protagonista, mentre per il terzo gradino del podio ritengo più probabile trovare George Russell che Charles Leclerc: dico questo non tanto a livello di passo, quanto perché immagino uno scenario in cui il muretto Ferrari si trovi costretto a sacrificare la gara del pilota piazzato peggio dei due al fine di proteggere le chances di vittoria...

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