Sprint a Baku: Perez ristabilisce le gerarchie tra Red Bull e Ferrari. Verstappen e Russell ai ferri corti!

 

Partenza complicata: Leclerc e Perez sfilano indisturbati, collisione tra Russell e Verstappen

La partenza della Sprint ha visto quasi tutti montare treni di gomme medie, in vista di una sessione nella quale si sarebbe resa necessaria (e così è stato) un’oculata gestione gomme. Leclerc, forte di un set nuovo di zecca, è riuscito a mantenere la pole position dall’assalto di Perez, mentre l’ottima partenza di Russell l’ha messo in lotta con Verstappen.

Simon Galloway / Motorsport Images

Poiché conosciamo molto bene Max, sappiamo che di certo non gliel’avrebbe data vinta tanto facilmente… e infatti il risultato della loro battaglia è stato un doppio contatto in curva 2 e in curva 3, con uno squarcio sulla fiancata sinistra della RB19 di Max che ha reso più complicato il suo recupero.

La Sprint è entrata nel vivo solamente dopo i primi 5 giri, che hanno visto la neutralizzazione - prima con Virtual Safety Car, poi con Safety Car - a causa dell’incidente di Tsunoda nel tratto veloce in uscita dalla zona del Castello.

Restart ad alta tensione dietro i primi quattro

A quel punto, dietro Verstappen e Russell abbiamo assistito ad una lotta a tre fra Sainz (5° al traguardo), Alonso (6°) e Hamilton (7°): c’è da dire che i tre pacchetti pilota-vettura si sono sostanzialmente equivalsi, per cui a decidere l’ordine d’arrivo sono stati solamente piccoli episodi. Su tutti, l’attacco di Hamilton a Sainz in curva 1, che compromettendo la traiettoria di entrambi ha permesso ad un sempre attento Alonso di passare il suo acerrimo rivale Lewis… e se non fosse stato per una difesa ai limiti dell’ostruzione da parte di Sainz, le posizioni guadagnate dal pilota di Oviedo sarebbero state addirittura due in un colpo solo!

Simon Galloway / Motorsport Images

Velocità di punta con DRS attivo e basso degrado gomma del armi di Perez

Là davanti, intanto, giro dopo giro è diventato sempre più difficile per Charles contenere la rimonta delle due Red Bull, specialmente quella di Perez ancora intatta. Al giro 7 la difesa del poleman è capitolata, in virtù di un delta di velocità massima impressionante, seppur ingigantito dalla possibilità per Checo Perez di usufruire di effetto scia e DRS. Da quel momento in poi Leclerc ha lottato con la sua SF-23 per cercare di rimanere al di sotto di 1 secondo di distacco dal messicano, per poter azionare a sua volta il DRS nei lunghi rettilinei del circuito di Baku: la sua strategia non era quella di attaccare Checo, ma di farsi “trascinare” giro dopo giro tenendo il proprio tempo totale di gara il più basso possibile. Quest’anno abbiamo già visto una strategia simile in almeno due occasioni:

  • Alonso nei confronti dello stesso Perez in Arabia Saudita, dopo essere stato sorpassato nelle fasi iniziali;
  • Gasly nei confronti di Sainz in Australia, fattore questo che gli ha permesso di rimanere ancorato allo spagnolo fino all’orrendo finale di gara - sul quale sarà meglio non ritornare;

Il forcing di Leclerc, che in tutto questo aveva comunque un combattivo Verstappen a 1.0-1.5 s dietro di lui, ha chiesto molto ai suoi pneumatici: dal 13° al 17° giro i suoi tempi sono saliti vertiginosamente, e a quel punto è parso chiaro che fino alla bandiera a scacchi avrebbe dovuto guardare più negli specchietti che davanti.

Passo gara tenuto da Sergio Perez e Charles Leclerc

Passo gara tenuto da Sergio Perez e Charles Leclerc

La sua fortuna è stata il danno della Red Bull di Max, che specialmente in rettilineo gli causava un’eccessiva resistenza all’avanzamento (si parla di un deficit di 0.7 s al giro): curiosamente, abbiamo avuto un idea di come sarebbe una battaglia tra Red Bull e Ferrari senza la mostruosa differenza di efficienza aerodinamica che al momento separa le due macchine.

Passo gara tenuto da Charles Leclerc e Max Verstappen

Passo gara tenuto da Charles Leclerc e Max Verstappen

“Ho avuto tanto degrado, dobbiamo trovare qualcosa, nel senso che abbiamo tanto consumo di gomme e la macchina è molto aggressiva da questo punto di vista. Oggi complessivamente abbiamo fatto un buon lavoro, domani farò lo stesso cercando di commettere meno errori possibili e di massimizzare tutto, poi vedremo cosa riusciremo a fare: se riuscissimo a vincere, bene. Ma se il massimo è un 2° o 3° posto dovremo prendere i punti disponibili”
Charles Leclerc

E siamo così giunti all’ordine di arrivo mostrato in precedenza, che ha premiato - come prevedono le Sprint quest’anno - con punti iridati i primi 8 sotto la bandiera a scacchi. Essendo stata una gara senza particolari colpi di scena sottoforma di ritiri, tutti i punti sono stati incamerati dai piloti dei quattro top team. Peccato per Albon, 9° al traguardo e autore di una prestazione maiuscola: così come Piastri (10°), Alex può essere soddisfatto per i progressi della sua monoposto - soprattutto date le premesse della vigilia.

Cosa aspettarsi in gara?

La gara principale potrebbe replicare i valori visti nella Sprint, il che sicuramente toglie un po’ di fascino e di incertezza a quello che dovrebbe essere l’evento principale. Ma Baku ci ha abituati a gare senza mezze misure: lunghe “processioni” come nel 2016, 2019 e 2022, oppure Gran Premi ricchi di colpi di scena come nel 2017, 2018 e 2021.

Qualsiasi sia lo scenario nel quale andrà a “incasellarsi” la gara di domani (personalmente credo in un monologo Red Bull), c’è da ammettere che quanto fatto vedere ieri e oggi da Leclerc è un bel diversivo a quanto visto nelle prime tre gare: a volte il talento fa ancora la differenza sul mezzo.

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