Sprint a Verstappen, pole a Norris: botta e risposta nel sabato di Austin!

(Immagine di copertina: McLaren)

Ammettiamolo: dopo 3 settimane di pausa, quanti di noi aspettavano con impazienza il ritorno della Formula 1? Dopo il sabato di Austin, con una Sprint al cardiopalma e delle qualifiche vivaci, i motori sono tornati a farsi sentire: e in un calendario davvero strano - con ben 3 pause nell'arco di un Campionato di 24 gare - entriamo nella fase finale, con due "triple-header" che ci consegneranno il Campione del Mondo 2024...

Analisi della Sprint: Verstappen va subito via, alle sue spalle il caos!

Ma andiamo con ordine, e partiamo dalla Sprint tenutasi alle 20.00 italiane: dopo la Sprint Qualifying del venerdì sera, che aveva visto Max Verstappen prendersi la posizione "al palo", una partenza pressoché perfetta ha permesso all'olandese conservare la posizione su Lando Norris, George Russell e sulle due Ferrari.

Andy Hone / Motorsport Images

Da subito si è visto come la combinazione di scia e DRS sul Circuit of the Americas potesse permettere lotte ravvicinate, impedendo a chiunque di imporre un passo inavvicinabile per gli altri: in questo contesto, la possibilità che ha avuto il Campione del Mondo di guadagnare un vantaggio superiore a 1.0 s nei primi due giri lo ha messo al riparo da potenziali attacchi, soprattutto pensando che - in retrospettiva - i suoi diretti inseguitori erano marginalmente più rapidi di lui! 

Russell scivola indietro, lotta aspra tra Leclerc e Sainz: in Ferrari c'è da recriminare...

Con Verstappen fuori dai radar (anche se mai oltre i 2.0 s davanti al gruppo menzionato), la lotta si è concentrata sul raggiungimento del secondo posto, che - sorprendentemente - Lando Norris aveva conquistato nei confronti di Russell dopo una partenza finalmente competitiva. Ma proprio George Russell, come si è capito dai primi giri, aveva un passo che lo collocava un po' "fuori contesto" rispetto all'inglese della McLaren e alle due Ferrari: allora perché Sainz lo ha passato solo al giro 9 e Leclerc al giro 10, dei 19 previsti?

Sam Bloxham / Motorsport Images

La risposta sta in un duello sin dal primo giro proprio tra Leclerc e Sainz, con i due che si sono prodotti molteplici volte in scambi di posizione tanto spettacolari quanto svantaggiosi per entrambi, perché così facendo hanno perso una preziosa opportunità per avanzare più rapidamente: non è da escludere che uno dei due (più verosimilmente Sainz, ma non possiamo metterci la mano sul fuoco) avrebbe potuto addirittura vincerla questa Sprint!

Simon Galloway / Motorsport Images

Tuttavia, se vogliamo delineare un quadro più preciso del perchè la rimonta dei due Ferraristi abbia proceduto un po' a rilento, bisogna constatare che la SF-24 (vuoi per la propria natura progettuale, vuoi per l'assetto scelto dagli ingegneri del team di Maranello) non ha digerito al meglio le curve veloci del primo settore, il che risulta particolarmente compromettente se si pensa che quelle stesse curve immettono sul rettilineo più lungo del tracciato di Austin, dove pertanto ci sono le maggiori opportunità di sorpasso. Su questo fronte sono risultate ben più efficaci le McLaren - anche se Piastri, costretto a partire dalla P16, è arrivato solo in P10 - e la Red Bull di Verstappen, letteralmente in stato di grazia nel primo terzo di pista.

Norris impreciso, ne beneficia Sainz: P2 per lo spagnolo, e piccolo regalo a Verstappen

Tornando alla cronaca della Sprint, nel finale si è formato un terzetto con Norris davanti a Sainz e Leclerc, entrambi a una distanza da chi li precedeva tale da permettere loro l'uso del DRS: la pressione dei due Ferraristi, in fin dei conti, è costata un solo punto a Norris, che in una staccata maldestra in Curva 1 proprio all'ultimo giro ha effettuato un bloccaggio e perso la posizione dallo spagnolo...

Sam Bagnall / Motorsport Images

Peggio ancora sarebbe potuta andare se in Curva 15 (sempre all'ultimo giro) Leclerc lo avesse colpito, a seguito di una manovra difensiva di difficile interpretazione da parte dello stesso Lando: non parliamo di un "moving under braking" - e infatti la FIA non ha sanzionato questo episodio - ma di un'incertezza in approccio alla staccata sghemba dove, nei giri precedenti, entrambe le Rosse si erano dimostrate molto efficaci.

Tutti questi discorsi si tramutano in un incremento di 2 lunghezze in classifica per Verstappen su Norris, che da +52 passa ora a +54 punti di vantaggio: un risultato incoraggiante, ma soprattutto un'occasione in meno per l'inglese per accorciare le distanze!

Analisi delle Qualifiche: Norris in pole, ma quell'ultimo tentativo mancato...

Archiviata una Sprint piena di sorpassi e che ha reso un po' più gradevole questo format da molti (incluso chi scrive questo articolo) bistrattato, nella mezzanotte italiana è toccato alle qualifiche vere e proprie, quelle valide per la griglia di partenza della gara - che, per la cronaca, partirà questa sera alle ore 21.00. Una sessione meno movimentata del solito, ma nella quale i colpi di scena non sono mancati...

Occasione persa per Verstappen, ma nulla gli è precluso in gara!

Sulla scia emotiva della vittoria nella Sprint, l'olandese della Red Bull si è presentato in qualifica come il favorito, anche se - come abbiamo appena detto - il margine sui suoi rivali designati non era neppure lontanamente paragonabile a quello di cui ha potuto godere, per fare un esempio, nel 2023... Ma a conquistare la pole position, invece, è stato Lando Norris!

Steven Tee / Motorsport Images

Il crono di 1'32"330 che lo pone davanti a tutti gli ha permesso di sopravanzare Verstappen di soli 0.031 s, un'inezia su un circuito dalla lunghezza per nulla trascurabile: peccato che nel finale del Q3 non abbiamo avuto l'occasione di goderci un secondo tentativo da parte di tutti, per via dell'incidente di George Russell in curva 19. Il pilota della Mercedes ne è uscito fortunatamente illeso, ma le bandiere gialle hanno congelato il risultato sportivo esattamente come detto, con le due Ferrari in terza e quarta posizione e il resto della classifica come nell'immagine allegata in alto.

Le dinamiche di gara della Sprint, tuttavia, ci hanno permesso di osservare che in vista della gara principale partire in pole position non sarà determinante come in altre occasioni, e - circoscrivendo l'analisi ai primi 5 - le possibilità di vittoria sono pressoché identiche per tutti. Fondamentali, quindi, saranno due temi che giocoforza non potevano emergere al sabato: le strategie e la gestione degli pneumatici.

Gasly "best of the rest", gran qualifica (e gran weekend) per le Haas

Alle spalle dei top 6, con Russell a chiudere questo gruppetto dei top team, troviamo sorprendentemente la Alpine di Pierre Gasly, che sul tracciato di Austin è stato in palla per tutta la durata delle qualifiche: addirittura, per qualche istante in Q2, si è issato persino in prima posizione! Non è ben chiaro cosa possa aver permesso al francese di classificarsi così in alto, ma fatto sta che con questa posizione di partenza, e ottimizzando le fasi cruciali della gara, per Pierre potrebbe maturare un risultato in zona punti che per il team di Enstone significherebbe oro nella lotta nel Mondiale Costruttori contro la Williams (mentre VCARB e Haas, appaiate a quota 34 punti, restano un po' troppo staccate).

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Anche le due Haas, con Magnussen in P9 e Hulkenberg in P12 (ma con del potenziale per fare anche meglio), si sono dimostrate all'altezza di tutti gli altri team del midfield. Dopo aver recuperato tre punti alla VCARB - e, come detto, averla agganciata nel Costruttori - la gara di casa di questa sera sarà un'occasione invitante per il team americano di mettere altro fieno in cascina, per avere potenzialmente del margine da gestire su altre piste meno congeniali alla loro VF-24.

Sam Bloxham / Motorsport Images

Giro secco "stregato" per Hamilton: eliminato in Q1, partirà diciottesimo...

Infine, non possiamo concludere la nostra analisi senza menzionare la prestazione incolore di Lewis Hamilton, che questa sera partirà addirittura dalla 18esima e terzultima posizione. Così come nella Sprint Qualifying, a penalizzare il pilota inglese è stato un errore nel settore centrale del suo miglior giro: ma se al venerdì questo errore era arrivato nella manche finale, al sabato una disavventura simile significa scattare praticamente dal fondo della griglia!

Glenn Dunbar / Motorsport Images

Per la verità, lo stesso Lewis ha parlato di qualche componente meccanico che potrebbe essersi rotto nel corso della Sprint, e che non essendo stato sostituito in vista delle qualifiche ha poi compromesso la sua performance. Non avendo altre informazioni in merito, ci troviamo comunque costretti a segnalare che tramite una veloce comparazione con il suo compagno di squadra Russell (a parità di miglior giro in Q1), lo svantaggio del pilota di Stevenage è maturato tutto nel settore centrale: se ci fosse stato un problema di natura aerodinamica o meccanica sulla sua Mercedes, probabilmente si sarebbe riverberato nell'arco di tutto il giro, mentre i crono mostrano un primo e un terzo settore praticamente alla pari per il duo del team di Brackley.

Sam Bloxham / Motorsport Images

In casa Mercedes, a parere di chi scrive, questa potrebbe essere una buona occasione per montare nuovi componenti della Power Unit e accettare di andare in penalità, magari stravolgendo anche l'assetto della W15 di Lewis in vista di quella che si preannuncia una rimonta davvero interessante da seguire!

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