McLaren porta in Austria il più grande pacchetto di aggiornamenti del 2023!

(Immagine di copertina: FormulaPassion)

Il team che nella prima parte di Mondiale 2023 ha deluso maggiormente le aspettative riposte in questa stagione è, assieme a Ferrari, la McLaren... Sin dalla presentazione della MCL60, il nuovo Team Principal Andrea Stella ha messo le mani avanti circa la competitività della monoposto, ammettendo che i target di progetto non erano stati ottenuti all'atto pratico.

Per questo motivo, la McLaren MCL60 è nata come una vettura con una scarsa efficienza aerodinamica, il che ha penalizzato fortemente la velocità di punta - e quindi la possibilità di duellare ad armi pari con altre monoposto. Per ovviare a queste problematiche, il Reparto Tecnico del team di Woking ha subito individuato i punti deboli e si è messo al lavoro per deliberare un corposo pacchetto di aggiornamenti aerodinamici, che si è deciso di suddividere in questo modo:

  • Il 50% delle novità è stato introdotto al Red Bull Ring, in Austria: è su questi componenti (installati sulla sola vettura di Norris) che ci soffermeremo;
  • Un ulteriore 25% delle novità verrà introdotto a Silverstone, in Gran Bretagna;
  • Il restante 25% delle novità verrà introdotto all'Hungaroring, in occasione del GP d'Ungheria;

Vediamo quindi in cosa consistono gli aggiornamenti che hanno permesso a Lando Norris di artigliare il quarto posto nel Gran Premio d'Austria.

Fondo rivisto con modifiche ai bordi laterali

Considerata l'importanza del fondo nelle attuali Formula 1, è d'obbligo partire nella nostra analisi proprio dalle modifiche relative a questo componente. Al solito, è importante specificare che quando si parla di fondo ci si imbatte in un grosso punto interrogativo, nella misura in cui quanto accade al di sotto della vettura è difficilmente documentabile (un raro caso è stato a Monaco, quando le gru che hanno sollevato le vetture incidentate hanno messo a nudo questi dettagli).

Nuova specifica della McLaren MCL60 (Zak Mauger / Motorsport Images)

Vecchia specifica della McLaren MCL60 (Zak Mauger / Motorsport Images)

Come è possibile vedere nel confronto tra la vettura aggiornata (guidata da Norris) e quella non aggiornata (nelle mani di Oscar Piastri), la più grande modifica tra le due versioni sta nel fatto che il taglio in prossimità delle ruote posteriori è stato rimosso: questa modifica permette un maggiore sigillo del fondo nei confronti di possibili infiltrazioni di aria ad alta pressione proprio dai suoi bordi laterali.

Ma allora perché la MCL60 - così come tante sue rivali - era dotata di quel taglio? Beh, per dare una risposta bisogna pensare che nelle attuali monoposto il fondo genera una tale quantità di carico aerodinamico da risucchiare l'intera macchina al suolo, innescando il famigerato porpoising. In quest'ottica, avere un taglio che allevi la differenza di pressione tra il volume sopra il fondo e quello sotto di esso significa sì rinunciare al massimo valore possibile di downforce, ma come vantaggio si ottiene un maggior controllo sulla stabilità del veicolo.

Aver rinunciato a questo strumento significa per McLaren essere abbastanza confidenti sulla possibilità di evitare il porpoising anche nelle condizioni di massimo carico aerodinamico: se ben sfruttato, questo non è un vantaggio da poco!

La MCL60 si converte alle waterslides come Aston Martin e Alpine!

Anche se i sidepods forniscono un contributo minore del fondo nella generazione di carico aerodinamico, è importantissimo segnalare un radicale cambio di filosofia da parte di McLaren in questa zona.

Zak Mauger / Motorsport Images

Abandonando il concept a pance spioventi in stile Red Bull, il team di Woking si è convertito a una filosofia tipica di Aston Martin e Alpine: quella delle "waterslides". Ora sono infatti presenti due gallerie che, percorrendo la zona superiore delle fiancate, convogliano i flussi verso la zona centrale tanto del diffusore quanto della sovrastante beam wing - nel tentativo di incrementare l'efficienza aerodinamica di questi due importanti componenti.

Nuova specifica della McLaren MCL60 (Mark Sutton / Motorsport Images)

Vecchia specifica della McLaren MCL60 (Mark Sutton / Motorsport Images)

La riprogettazione di un volume così ampio della vettura ha reso necessarie delle modifiche anche nella zona degli inlet dei sidepods, che ora risultano più larghi e schiacciati: in controtendenza con quanto espresso prima, questa singola miglioria ricalca quanto fatto da Red Bull sulla loro RB19 in occasione del GP di Azerbaijan.

Zak Mauger / Motorsport Images

Un vantaggio accessorio sta nel poter incrementare il cosiddetto sottosquadro, nel quale incanalare più aria significa alimentare il retrostante diffusore con un quantitativo maggiore di energia: come è facile immaginare, questo si traduce in più carico aerodinamico!

Un diffusore più arrotondato previene la separazione dei flussi

Altre novità riguardano il diffusore, modificato nel profilo che collega le paratie verticali al "tetto" dello stesso.

Mark Sutton / Motorsport Images

Come si può vedere nell'immagine in alto, questi bordi risultano ora arrotondati; sulla vettura di Piastri invece essi risultavano molto più spigolosi... Quali sono i vantaggi dell'uno e dell'altro approccio?

  • Un diffusore dai bordi spigolosi permette di sfruttare tutto lo spazio messo a disposizione dal Regolamento Tecnico per provare ad espandere il flusso d'aria proveniente dal sotto-vettura, massimizzando in teoria il carico aerodinamico prodotto;
  • Un diffusore dai bordi arrotondati cede parte del volume a disposizione (mirando a valori legggermente minori di downforce), ma dà una grossa mano nel ridurre il rischio che la presenza di spigoli porti alla separazione dei flussi. Questo fenomeno sarebbe deleterio, perché renderebbe il veicolo fortemente instabile nei transitori;

Al contrario di quanto scelto per i bordi del fondo, nella zona del diffusore in McLaren si vogliono tenere un margine di sicurezza tutto sommato lecito (si pensi che fino a un paio di gare fa anche la Red Bull faceva altrettanto...).

Modifiche minori a specchietti e carenatura dell'Halo

Per concludere, segnaliamo che sempre in Austria sono state portare altre due modifiche di dettaglio, nella porzione dell'abitacolo:

  • Gli specchietti sono stati rivisti: adesso non presentano più i profili sopra e sotto la struttura portante, alla stregua di quanto fatto da Mercedes;
  • La carenatura dell'Halo è stata modificata nel suo "trailing edge" (bordo d'uscita): si vedono ora due deflettori verticali più marcati, il cui scopo è verosimilmente di direzionare i flussi turbolenti che si generano nell'abitacolo verso le waterslides menzionate in precedenza;

Cos'altro aspettarsi dal restante 50% degli aggiornamenti non ancora svelati?

Tra Silverstone e l'Hungaroring vedremo l'introduzione della restante metà degli aggiornamenti "promessi" dal Team Principal Andrea Stella. I grandi assenti in quanto visto finora sono le due ali: probabile che soprattutto l'ala anteriore possa vedere delle modifiche volte a calibrare il bilanciamento complessivo della monoposto, che dopo le innovazioni analizzate insieme ha ancora molto da scoprire.

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