Ex-Aequo a Montreal: Russell in pole su Verstappen, con le due Ferrari eliminate in Q2...

Senza alcun dubbio possiamo definire la qualifica andata in scena a Montreal come la più incerta del 2024, nonostante condizioni meteo che a più riprese minacciavano una pioggia che non è mai arrivata. La pole position va quindi a George Russell, dopo quasi due anni dalla prima (e fino a ieri unica) partenza in prima posizione in Formula 1, nel GP d'Ungheria 2022.

Sam Bloxham / Motorsport Images

L'aspetto sorprendente è che il secondo classificato, il Campione del Mondo Max Verstappen, segna un crono identico al millesimo (1'12"000) rispetto a quello dell'inglese della Mercedes, ma avendo completato il giro dopo quest'ultimo, da regolamento dovrà scattare in seconda posizione. Poco male per Max, dato che - come parecchie volte di recente - non aveva un chiaro vantaggio sulla concorrenza, per cui può ritenersi soddisfatto dell'esito di queste qualifiche.

Data un'occhiata alla classifica finale delle qualifiche del Gran Premio del Canada, partiamo come sempre con la nostra analisi!

Il freddo riporta "in vita" Mercedes e Aston Martin, finora alla pari con McLaren

La prima considerazione che possiamo portare a casa analizzando quanto accaduto sul Circuit Gilles Villeneuve è che le temperature basse abbiano aiutato non poco due team: Mercedes e Aston Martin.

Sin da inizio stagione, infatti, avevamo segnalato come - specialmente per la scuderia anglo-tedesca - il fattore temperatura fosse un elemento determinante in ottica prestazionale; in particolare, già in Cina era apparso chiaro come Hamilton e Russell potessero avere a disposizione una W15 molto più bilanciata in condizioni di pista fredda, se non altro rispetto ai competitor. La ragione di questo ribaltamento prestazionale rispetto a conidzioni meteo più "canoniche" risiede molto probabilmente nel comparto sospensivo della Mercedes, in grado di innescare abbastanza grip sin da subito.

Mark Sutton / Motorsport Images

L'aspetto negativo di questa caratteristica sta nel fatto che, quando le temperature sono più alte, l'eccessivo grip ottenuto determina un surriscaldamento delle coperture, con conseguente scivolamento: da qui le prestazioni ondivaghe del team di Brackley, che pur non avendo una monoposto da Mondiale, ieri ha trovato un tracciato in condizioni ideali per mettere a frutto le sue caratteristiche progettuali. Capita raramente, ma quando capita...

Sam Bagnall / Motorsport Images

In quanto a Hamilton, mi sento di dire che la settima posizione dalla quale scatterà in gara è un risultato abbastanza bugiardo, frutto di un errore al tornantino di Curva 10 che ha determinato la totalità del distacco (+0.280 s) dal compagno di squadra Russell. Insomma, pur trattandosi di un gap non abissale, l'aspetto che ha penalizzato Lewis è stato il numero di vetture in grado di frapporsi tra sè e la pole position: quelle di Russell, Verstappen, Norris, Piastri, Ricciardo e Alonso

Zak Mauger / Motorsport Images

Tra i piloti citati, una menzione d'onore spetta a Daniel Ricciardo, che in questo 2024 sta ottenendo dei risultati senza mezze misure: a prestazioni generalmente poco significative fannno da contraltare il GP di Miami e - almeno finora - questo del Canada. Difficile trovare un trend in quanto mostrato dall'australiano, ancor meno se si pensa che quelli di Miami e Montreal sono due tracciati molto diversi in termini di layout, con l'ulteriore (abissale) differenza rappresentata dalle condizioni meteo incontrate.

Patrick Vinet / Motorsport Images

In quanto agli altri due team incontrati in top ten, se per Aston Martin vale - in misura lievemente ridotta - quanto detto per Mercedes, in casa McLaren c'è da fare un discorso un po' più ampio...

Col senno di poi, infatti, possiamo considerare errata la strategia che il team di Woking ha adottato nella manche finale di qualifica, mettendo in pista Norris e Piastri prima di tutti gli altri e con un carico di carburante superiore, tale da permettere loro di effettuare due giri lanciati anziché solo uno. Dal momento che le condizioni della pista non sono migliorate nelle ultime battute, viene facilmente da pensare che con delle MCL38  più leggere, in un solo giro lanciato Lando (P3, a +0.032 s) e Oscar (P4, a +0.103 s) avrebbero potuto conquistare addirittura l'intera prima fila.

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In ogni caso, in ottica gara le due vetture papaya costituiscono un pericolo per tutti, soprattutto per quel Verstappen che parte davanti a loro, ma che a giudicare dal passo gara simulato nelle prove libere, potrebbe essere facile preda di entrambe nell'arco dei 70 giri previsti.

Ferrari nuovamente in crisi di gomme, Leclerc e Sainz solo in sesta fila!

La delusione più cocente nel sabato di Montreal è rappresentata - senza alcun dubbio - dalle posizioni di partenza delle due Ferrari: la P11 di Charles Leclerc e la P12 di Carlos Sainz costituiscono il risultato peggiore per la Scuderia del Cavallino addirittura dal 2021. Cerchiamo quindi di capire come mai la SF-24 si sia trasformata, nell'arco di due settimane, dalla monoposto più veloce a Monaco in una monoposto apparentemente da metà classifica.

Patrick Vinet / Motorsport Images

Innanzitutto, per inquadrare la prestazione dei due Ferraristi occorre dire che già dalle prove libere (specialmente le FP3 del sabato) nè Leclerc nè Sainz erano stati in grado di ottenere tempi di rilievo, ricalcando - in retrospettiva - le posizioni che avrebbero poi ottenuto in qualifica. Il maggiore ostacolo per entrambi è stato rappresentato dal primo settore del Circuit Gilles Villeneuve... Attenzione però: la criticità non è da ricercare nella conformazione delle curve che compongono tale settore, quanto nel fatto che è la prima porzione di tracciato che si affronta a seguito del giro d'uscita dai box. In questa circostanza, come abbiamo imparato a inizio stagione (e dimenticato negli ultimi due caldi appuntamenti di Imola e Monaco), la SF-24 fa fatica a portare in temperatura gli pneumatici e innescare da questi ultimi il grip necessario.

Sam Bloxham / Motorsport Images

Una peculiarità agli antipodi con quanto spiegato riguardo Mercedes, che sulla lunga distanza può essere meno penalizzante ma che espone comunque a risultati difficili da digerire come quello ottenuto ieri. Nello spiegare la debacle del Cavallino, tuttavia, occorre introdurre anche un elemento strategico non da meno: l'uso di pneumatici Soft usati nel secondo e ultimo run del Q2, vale a dire quello in cui i due piloti Ferrari non sono riusciti a progredire in Q3.

Apparentemente, il motivo di questa scelta strategica sta nel fatto che, qualora avessero usato un set di Soft nuove, immaginando di entrare in top 10 avrebbero poi avuto una disponibilità nulla di ulteriori gomme morbide nuove; tuttavia, Regolamento Sportivo alla mano, bisogna ricordare che dei set di Soft a disposizione di ogni pilota, uno di essi è obbligatoriamente dedicato al Q3, per cui anche avendolo tra quelli ancora da usare, si è costretti a scelte come quella vista ieri.

Ragionando in vista della gara, se ci dovesse essere la pioggia o comunque temperature nuovamente molto basse, c'è la concreta possibilità che i giri iniziali di tutti gli stint di Leclerc e Sainz possano essere affetti dalla stessa problematica, il che rischia di compromettere una rimonta attualmente indispensabile per costruire un trend a seguito della bellissima vittoria di Monaco.

Perez ancora out in Q1, le sue prestazioni iniziano a diventare un "caso"...

L'ulteriore nota negativa nel pomeriggio canadese sta nell'eliminazione in Q1 di Sergio Perez, che arriva in rapida successione ad un'altra eliminazione (sempre in Q1) nello scorso GP di Monaco. Se aggiungiamo che nella tappa precedente, a Imola, Checo era stato eliminato in Q2, raggiungiamo un totale di tre appuntamenti consecutivi nei quali il messicano è fuori dalla top ten...

Zak Mauger / Motorsport Images

Mi sembra abbastanza per intravedere un trend pericolosamente simile a quello esibito nel 2023, dove a seguito di alcune gare molto competitive a inizio stagione - a tal punto da far esporre qualche media circa un potenziale duello tra lui e Verstappen in ottica Mondiale - la performance del pilota di Guadalajara era poi degradata vistosamente, in modo particolare in qualifica.

Lo scorso anno avevamo spiegato questi risultati con un bilanciamento della RB19 che si era allontanato dalle preferenze di Checo, andando quindi in una direzione più congeniale alle abilità di guida di Verstappen. Quanto al 2024, non è da escludere che si stia ripetendo uno scenario simile; la differenza rispetto al 2023 è che ad oggi Red Bull non gode più di un vantaggio competitivo così ampio, per cui a Milton Keynes è fondamentale l'apporto di entrambi i piloti in Classifica Costruttori: se questo dovesse venire a mancare, è facile immaginare che l'iride possa prendere la direzione di Maranello o di Woking.

Circa il rinnovo di Perez per il 2025 e il 2026, avvenuto alla vigilia di questo GP del Canada, non voglio esprimermi in termini troppo negativi: diciamo solo che i prossimi mesi saranno cruciali nel capire se Red Bull vorrà davvero affidare la sua vettura a Checo, o se - come accaduto molte volte in passato - andrà a promuovere un altro dei suoi piloti, in barba al contratto appena siglato...

Una gara aperta a qualsiasi scenario, occhio alla probabile pioggia!

Come anticipato, la gara vedrà una distanza di 70 giri, a partire dalle 20.00 ora italiana.

Il meteo al momento è ancora un'incognita, ma - come nel resto del weekend - non mancano delle concrete possibilità di pioggia. Quest'evenienza potrebbe di fatto vanificare qualsiasi schema, regalandoci una gara quasi sicuramente caotica. Se ciò non dovesse avvenire, sono abbastanza scettico sulle possibilità di vittoria per George Russell, mentre ipotizzo che la McLaren possa essere la favorita per la prima (e seconda) posizione. Come detto, l'ostacolo più importante per Norris e Piastri non è Russell ma Verstappen, che dalla seconda posizione di partenza farà di tutto per sopravanzare il pilota Mercedes sin dalle prime battute.

Sempre ipotizzando una gara asciutta, le strategie possono variare tra opzioni a una o a due soste ai box, con il singolo pitstop più congeniale a chi, come Ferrari, deve rimontare da posizioni di partenza che difficilmente offrono la possibilità di girare in condizioni di aria pulita. Ma questo, assieme a tante altre dinamiche, lo scopriremo solo in serata. Buona gara!

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