Il talento ancora in prima fila: spettacolo Verstappen-Leclerc in qualifica a Jeddah!

(Immagine di copertina: Oracle Red Bull Racing)

Ancora una volta, i due qualificatori più forti della Formula 1 attuale si piazzano davanti a tutti nel venerdì di Jeddah: Max Verstappen e Charles Leclerc, per una prima fila identica a quella di una settimana fa in Bahrain. Ma come siamo arrivati a questo risultato, e con quali prospettive per il Gran Premio del sabato? Scopriamolo dopo una rapida occhiata alla classifica finale...

Il vantaggio Red Bull si fa sentire nel primo settore di Jeddah: è qui che Max ha costruito la sua pole!

Tanto per cominciare la nostra analisi, c'è da dire che a differenza di una settimana fa a Sakhir, qui non si può parlare di un Leclerc che ha perso la pole position per un soffio, quanto di un'ottimizzazione del risultato da parte del pilota monegasco. Infatti Verstappen, tra i lunghi curvoni di questo veloce tracciato, ha impresso sin dal Q1 un ritmo che era parso difficilmente avvicinabile: l'unico modo per Charles - e in qualche occasione per Fernando Alonso - di mettere a segno dei tempi comparabili era di usare set in più di pneumatici Soft, o di approfittare di una pista più "gommata"; a parità di condizioni, semplicemente non ce n'era per nessuno...

Andy Hone / Motorsport Images

Lo stesso Perez, non a caso autore delle ultime due pole position a Jeddah (nel 2022 e nel 2023), ha pagato 0.335 s sul traguardo al suo compagno di squadra. Questo a dimostrazione del fatto che, per quanto la RB20 del duo Red Bull fosse la più veloce in pista, come accade ormai costantemente il Campione del Mondo aggiunge quel "fattore-Verstappen" al livello già stellare che ci si aspetterebbe in condizioni normali. In ogni caso, parlando di Perez, sebbene il terzo posto alle spalle della Ferrari di Leclerc non sia un ottimo biglietto da visita per il messicano, in ottica gara si tratta sicuramente di un'ottima casella di partenza.

Steven Tee / Motorsport Images

Aver messo una Red Bull alle proprie spalle dà sicuramente lustro alla qualifica di Leclerc, che - come menzionato - paga oltre metà del suo distacco di 0.319 s nel primo settore. Come mai, dal momento che in Ferrari hanno optato per un setup a carico aerodinamico medio-alto per questo weekend in Arabia Saudita?

Avrete infatti sentito da varie fonti che l'ala posteriore installata sulla SF-24 sin dalle prove libere è la stessa portata (e poi usata) in Bahrain: si tratta di una specifica da carico medio-alto, sulla carta non propriamente adatta alle caratteristiche di alta velocità richieste qui a Jeddah. Il team di Maranello ha a disposizione un'ala più scarica, vale a dire la specifica 2023, ma ha scelto deliberatamente di non optare per questa soluzione. Perché? La risposta a questa domanda, a sua volta, risponde anche alla domanda precedente...

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Infatti, se da un lato ci saremmo potuti aspettare una Ferrari più forte nel primo settore (per via della conformazione della pista), d'altro canto abbiamo assistito a un Verstappen straripante proprio in quella porzione del tracciato... Analizzando la telemetria si scopre dunque che dove Leclerc ha faticato sono state le zone di trazione, di cui - neanche a dirlo - il primo settore è più ricco degli altri due!

Si spiega dunque come mai il team italiano avesse bisogno di un'ala posteriore più carica: non perché si aspettassero un vantaggio sul fronte della gestione pneumatici (cosa che resta comunque vera), ma perché avevano bisogno di "mascherare" un retrotreno piuttosto debole, incapace di scaricare a terra i cavalli della Power Unit senza prodursi in scivolamenti degli pneumatici posteriori. La principale indiziata di questa carenza è la sospensione posteriore, elemento che nel corso dell'inverno era stato a più riprese criticato in quanto frutto di scelte più legate alla meccanica che all'aerodinamica, in controtendenza con quanto fatto da quasi tutti gli altri team in griglia.

Zak Mauger / Motorsport Images

Beh, scoprire che anche meccanicamente questa pull-rod al posteriore non sia il massimo è certamente una delusione... Ma c'è un elemento in più che non possiamo trascurare, perché penso che sarà un leitmotiv della stagione Ferrarista: mi riferisco al fatto che la SF-24 si stia dimostrando molto gentile sulle coperture, a tal punto da non riuscire ad "accenderle" correttamente in qualifica. Avrete infatti contato come Leclerc, nel primo tentativo di giro lanciato in Q3, abbia effettuato due giri di riscaldamento anziché uno solo (come di prassi): in conferenza stampa Charles ha detto che si è trattato di un "tentativo di fare qualcosa di diverso", una frase che può voler dire tutto o nulla; ma a parere di chi scrive, il riferimento è mirato proprio alla difficoltà nel warm-up delle gomme appena menzionata.

Per chiudere questo capitolo, c'è da dire che una caratteristica di questo tipo non è necessariamente un male per una monoposto; d'altronde anche la Red Bull RB19 che ha dominato lo scorso Mondiale aveva una tendenza simile! Il rovescio della medaglia, infatti, sta in una maggior facilità nel non surriscaldare gli pneumatici in gara, fattore che può allungare gli stint dei piloti e ampliare il ventaglio di strategie a disposizione degli ingegneri al box.

Alonso magistrale quarto davanti alle McLaren e alle Mercedes!

In quarta posizione troviamo Fernando Alonso, qualificatosi ancor meglio che in Bahrain nonostante una vettura la cui posizione più consona sarebbe a centro griglia, un po' dove si è collocato oggi il suo compagno di squadra Stroll (P10, a +1.100 s). Due qualifiche su due portate a casa con risultati oltre le più rosee aspettative sono un bottino niente male per l'asturiano, un pilota che certamente ha mostrato tutto il suo talento più alla domenica che al sabato: non sarà forse il sabato il problema, essendo stati gli ultimi due weekend di gara anticipati di un giorno?!?

Steven Tee / Motorsport Images

Battute a parte, in gara non mi aspetto una prestazione altrettanto superlativa da parte della Aston Martin, poiché - come visto al termine delle prove libere - il degrado gomme sulla AMR24 tende ad essere importante dopo qualche giro dall'inizio di ogni stint. Un dato curioso, essendo in totale controtendenza con le doti telaistiche della AMR23 dello scorso anno, che invece avevano portato molti podi... Evidentemente le scelte aerodinamiche definite "aggressive" dallo stesso Direttore Tecnico Dan Fallows non sono supportate da una parte telaistica altrettanto valida, il che potrebbe essere un bel problema per il team inglese in ottica sviluppi futuri.

Steven Tee / Motorsport Images

A seguire Fernando ci sono le due McLaren di Piastri (P5, a +0.617 s) e Norris (P6, a +0.660 s), e le due Mercedes di Russell (P7, a +0.844 s) e Hamilton (P8, a +0.988 s). Distacchi ampi, che in gara potranno - nella migliore delle ipotesi - solo essere limati rispetto al benchmark che Red Bull ancora rappresenta. Ben più importante il confronto diretto tra queste due squadre e la Ferrari, che in questo 2024 sembra avere come obiettivo minimo quello di batterle.

La scarsa consistenza messa in campo oggi da Russell (autore di un errore nel giro decisivo in Q3) e di Hamilton (impalpabile lungo tutto il weekend finora) segnano certamente un passo in questa direzione, sebbene le premesse di poche settimane fa fossero ben altre. L'unica incognita restano i tempi su cui potranno impostare il passo gara, dato che nelle simulazioni durante le prove libere hanno percorso pochi giri in "race trim".

Oliver Bearman sostituisce al meglio il convalescente Sainz

In undicesima posizione, a un soffio dal passaggio in Q3, troviamo col tempo di 1'28"642 Oliver "Ollie" Bearman. Sì, perché questo venerdì si è aperto con la notizia in casa Ferrari del forfeit di Carlos Sainz a causa di un'appendicite, per la quale è stato necessario un intervento.

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Ciò ha reso necessario l'utilizzo del terzo pilota Bearman: il 18enne inglese ha così dovuto rinunciare al suo weekend di Formula 2 (nella quale è impegnato in questa stagione) per saltare nell'abitacolo della SF-24 di Sainz. Se pensiamo che Ollie abbia avuto a disposizione solo un'ora di prove libere (le FP3) prima di debuttare in una qualifica di Formula 1, questo rende ancor più l'idea della prestazione maiuscola che abbia tirato fuori quest'oggi...

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Domani in gara ci saranno delle criticità importanti per lui, su tutte la partenza e i pit stop: situazioni di gara per le quali difficilmente ci si può allenare, e che richiedono una grande esperienza per essere gestite al meglio. Allo stesso modo, anche la gestione degli pneumatici nei vari stint sarà un fattore al quale Bearman dovrà fare particolarmente attenzione... Sommando tutte queste incognite, mi sento di dire che chiudere la gara in zona punti sarebbe già un ottimo traguardo per lui!

Alpine ancora una volta eliminate in Q1, Zhou non riesce a segnare un tempo utile

Scorrendo la classifica, tra gli ultimi 5 posti riservati agli eliminati in Q1 troviamo, ancora una volta dopo il disastroso appuntamento in Bahrain, le due Alpine di Ocon (P17) e Gasly (P18): poco da dire, se non che almeno questa volta i due piloti francesi sono riusciti a mettersi alle spalle una vettura, la Williams di Logan Sargeant (quindi in P19).

Zak Mauger / Motorsport Images

In realtà, il primato poco edificante di ultimo in griglia va a Guanyu Zhou, che con la sua Stake non è riuscito a completare nemmeno un giro lanciato. Questo perché durante le FP3 aveva avuto un incidente abbastanza violento (dal quale fortunatamente ne è uscito illeso) in curva 8, scatenato da una perdita di aderenza al posteriore: i meccanici del suo team hanno fatto di tutto per riparare la vettura in tempo utile, ma per una manciata di secondi il pilota cinese ha preso bandiera a scacchi non potendo effettuare, come detto, un giro lanciato.

Imprevisti e strategie: cosa aspettarci dalla gara?

I 50 giri di gara sul tracciato di Jeddah ci daranno una nuova chiave di lettura rispetto a quanto visto a Sakhir solo una settimana fa: i temi ancora aperti sono molti, su tutti quali possano essere le reali prestazioni con tanto carico di carburante di Ferrari e Mercedes (ognuna delle quali aveva avuto i propri problemi sabato scorso...).

A livello strategico ci si aspetta una sola sosta ai box, con le mescole Medium e Hard che saranno le protagoniste in condizioni di gara priva di Safety Car o Virtual Safety Car; in questi ultimi casi, invece, potrà tornare utile avere un set di pneumatici Soft nuovi. Un altro tema chiave sarà la velocità di punta sui numerosi rettilinei presenti su questa pista, che infatti conta 3 lunghe zone DRS: sulla carta - e in base a quanto visto oggi - Red Bull dovrebbe essere messa meglio di Ferrari, così come Mercedes pare avere ali molto scariche, nella speranza di guadagnare posizioni almeno sui loro "clienti" della McLaren!

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