Qualifiche serrate a Barcellona: Norris ruba la pole a Verstappen!

Lando Norris e la McLaren fanno sul serio. Le qualifiche del Gran Premio di Spagna, a Barcellona, sono solo un ulteriore tassello dell'importante crescita che il team di Woking ha mostrato a partire dal weekend di Miami. Da quel momento in poi, il pilota inglese è sceso dal podio solo una volta, conquistando un (peraltro ottimo) quarto posto a Monaco; oggi arriva un'ulteriore consacrazione del suo momento di forma, perché la prima posizione dalla quale prenderà il via domani è qualcosa che ancora mancava nel suo 2024.

Ma diamo un'occhiata alla classifica finale del sabato in terra spagnola, e via con la nostra consueta analisi!

Verstappen recrimina, ma tra sè e le Ferrari ci sono le due Mercedes!

Subito alle spalle del poleman troviamo Verstappen, che se a Montreal aveva perso la pole position pur segnando lo stesso crono al millesimo rispetto a George Russell, qui a Barcellona ha nuovamente da recriminare, essendo di soli 20 millesimi il gap che paga dal miglior tempo di giornata.

Sia Lando che Max hanno fatto una differenza abissale rispetto ai propri compagni di squadra, laddove se nel caso di Piastri ci sono delle attenuanti (l'australiano non ha completato un giro valido in Q3), in casa Red Bull Checo Perez ha poche giustificazioni per il distacco di 0.658 s dal caposquadra. La situazione attuale in Formula 1 ha visto la concorrenza avvicinarsi molto al team di Milton Keynes, e come ha detto lo stesso Verstappen è come se pian piano tutte le squadre stiano raggiungendo un limite di sviluppo relativamente al Regolamento Tecnico in vigore: a riprova di quanto detto, i distacchi tra la vettura più veloce e la più lenta sono estremamente più contenuti che in passato... Se da un lato questo è auspicabile per lo spettacolo in pista, d'altro canto ogni team deve avere la certezza di poter disporre su una coppia di piloti in grado di tirare fuori il massimo dalla propria monoposto!

Andrew Ferraro / Motorsport Images

Ricollegandoci quindi alla situazione in Red Bull, Max Verstappen da ormai due anni è l'assoluto benchmark (tanto della sua squadra quanto, probabilmente, della Formula 1); il problema per Horner e i suoi è che, fino a quando Perez continuerà a collezionare prestazioni da pilota di media classifica, non saranno in grado di capire al 100% quanto sia Verstappen a tenerli a galla, o quanto invece sia lo stesso Checo a "underperformare". Volendo fare un parallelismo con la MotoGP, una dinamica simile l'abbiamo vista in Honda, dove Marc Marquez ha - per anni - sopperito a un mezzo meccanico non all'altezza: nel momento in cui ha cambiato squadra, si è visto chiaramente il livello della moto che aveva lasciato!

In Formula 1 la valutazione comparativa della performance di due compagni di squadra segue grossomodo le stesse regole, motivo per cui - a scanso di equivoci - è necessario sempre avere una coppia di piloti che dimostrino costantemente il loro apporto alla causa.

Andrew Ferraro / Motorsport Images

Tornando a queste qualifiche, la seconda e la terza fila in griglia di partenza saranno occupate rispettivamente dalle line-up di Mercedes e Ferrari, rispettivamente con:

  • Hamilton in P3, a +0.318 s;
  • Russell in P4, a +0.320 s;
  • Leclerc in P5, a +0.348 s;
  • Sainz in P6, a +0.353 s;

Distacchi minimi, che pur considerando un solco di 3 decimi rispetto a Norris e Verstappen là davanti, non escludono i quattro piloti citati dalla lotta per la vittoria nella gara di domani: nelle prove libere abbiamo infatti visto che il passo di cui sono accreditate Ferrari e Mercedes è assolutamente a livello, se non superiore, a quello della Red Bull; in quest'ottica, McLaren sembra essere ancora un passo avanti, ma - a costo di ripeterci - non si sono ossservati gap siderali tra nessuna delle quattro squadre finora citate.

Simon Galloway / Motorsport Images

Si comprende molto facilmente come, a parità (o quasi) di prestazioni, la discriminante potrà essere la posizione di partenza, che al momento non sorride alle due Ferrari e alla McLaren di Oscar Piastri. L'australiano, senza la cancellazione del crono nel primo tentativo in Q3 e senza l'errore che l'ha portato in ghiaia nel secondo tentativo, avrebbe potuto a mio parere capeggiare il gruppo delle quattro vetture citate in precedenza, magari mettendo il proprio team in condizioni di un 2 vs 1 strategico contro la Red Bull di Verstappen.

Sam Bagnall / Motorsport Images

Il risultato potrato a casa dalle due Mercedes è una conferma dei miglioramenti che stanno scaturendo dagli ultimi weekend di gara, nei quali una serie di aggiornamenti mirati hanno riportato il team di Brackley nelle zone che competono loro. Lo stesso Direttore Tecnico James Allison ha commentato gli aggiornamenti di cui sopra con un "Come abbiamo potuto essere così stupidi finora?", in merito alla direzione di sviluppo che ora pare dare i guadagni sperati come tempi sul giro. La chiave di volta (facile a dirsi, meno a farsi) è stata nel rendere più bilanciata la W15 tra l'assale anteriore e quello posteriore, anche - e soprattutto - quando le condizioni ambientali spostano il bilanciamento ideale nella direzione del sottosterzo (quando le temperature calano) o del sovrasterzo, nel caso opposto. 

Simon Galloway / Motorsport Images

Come giudicare invece la performance delle due Ferrari? Sebbene il trionfo di Monaco avesse dato un'enorme spinta all'ambiente del team di Maranello, il disastro in terra canadese e queste qualfiche sembra stiano riportando a più miti consigli le velleità di Leclerc e Sainz. In realtà, c'è da dirlo, tra Montreal e Barcellona non possiamo assolutamente parlare di due flop a tutti gli effetti, perché oggi il gap pagato dal tempo pole è in linea con quanto visto nel corso della stagione. Il problema, semmai, è che se a inizio campionato non c'era alcun concorrente in grado di frapporsi tra la Red Bull e la Ferrari stessa, ad oggi McLaren e Mercedes possono farlo... E quando entrambe queste due squadre ottimizzano l'esecuzione del weekend, il risultato pare più disastroso di quello che realmente è per la scuderia italiana.

Andrew Ferraro / Motorsport Images

Oggi, ad esempio, un fattore che ha lievemente penalizzato Leclerc e Sainz è stato l'abbassamento delle temperature di circa 5°C tra le FP3 e le qualifiche stesse: lo shift dell'assetto ottimale da posteriore ad anteriore ha fatto sì che l'ala posteriore portata a Barcellona (nel contesto di un pacchetto di aggiornamenti che promette un incremento prestazionale di 0.1 s/giro) e montata sulle due SF-24 fosse inadeguata alle richieste del tracciato, laddove fino a poche ore prima aveva permesso a Sainz di chiudere le prove libere con il miglior tempo assoluto!

Capolavoro Alpine, entrambe le monoposto in Q3 per la prima volta quest'anno!

La sorpresa più importante in termini prestazionali arriva dalle due Alpine, con Gasly in P7 a soli +0.474 s e Ocon in P9, con un distacco di +0.742 s dal poleman Norris. In realtà, in virtù della penalità di tre posizioni in griglia di partenza rimediata da Sergio Perez nello scorso GP del Canada, Esteban completerà la quarta fila assieme al suo compagno di squadra: insomma, si tratta di una ghiotta opportunità per portare le due Alpine A524 a punti, considerando che la Haas è davanti di sole 2 lunghezze in classifica nel Mondiale Costruttori.

Questo ottimo risultato del team francese fa seguito all'annuncio dell'ingaggio di Flavio Briatore come "Executive Advisor": un job title non chiarissimo in quanto al potere che avrà il cuneese nell'operare scelte all'interno della squadra, ma che ascoltando le prime parole dello stesso Flavio fanno pensare ad un ruolo simile a quello del Team Principal, al momento nelle mani di Bruno Famin. Per Briatore si tratta di un ritorno, nello stesso team che aveva contribuito a far crescere (e vincere) prima con il nome Benetton, e poi col nome - e i capitali - della Renault.

Simon Galloway / Motorsport Images

Importante sottolineare, a ulteriore riprova di quanto detto in merito al ricompattamento delle 20 vetture in griglia, che il distacco di Pierre Gasly da Lando Norris è inferiore al mezzo secondo, qualcosa di impensabile anche solo poche gare fa: di questo passo, è possibile aspettarsi altri grossi balzi in avanti da parte di team che solitamente frequentano le zone meno "nobili" della classifica...

Visa CashApp RB e Williams chiudono la griglia di partenza, con poche speranze in ottica gara!

Le ultime 4 posizioni sono appannaggio delle due Visa CashApp RB di Tsunoda e Ricciardo, e delle due Williams di Albon e Sargeant. Anche in questo caso non parliamo di distacchi ciclistici, ma di vetture che in ottica gara potrebbero veder accrescere il gap ripetto a rivali più "attrzzati" in termini di gestione gomme.

Sam Bagnall / Motorsport Images

Le uniche due speranze per questi team saranno costituite dall'incognita pioggia, per la verità data meno probabile man mano che le previsioni meteo si aggiornano, e dalla possibilità di una gara dall'andamento poco regolare, magari con delle neutralizzazioni mediante Safety Car...

Proprio in chiave strategica, in condizioni di gara lineare ci si aspetta una prevalenza di piloti che opteranno per una strategia a due pit stop, preferendo gli pneumatici Medium alle meno durevoli Soft, o alle meno prestazionali Hard. Anche una strategia a tre soste non è da escludere a priori, soprattutto nel caso di quei team come Ferrari che vorranno smarcarsi dal traffico, e che hanno a disposizione un set di gomme Soft nuovo risparmiato nel corso delle qualifiche.

Vada come vada, i 66 giri di gara a Barcellona ci daranno delle importanti indicazioni sui livelli di performance in vista del prosieguo del Mondiale, essendo il Circuit de Catalunya così completo come layout. Appuntamento quindi a domani, alle ore 15.00 italiane, per il via del Gran Premio di Spagna... Buona gara!

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